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Estratto del documento

NNULLAMENTO ART

“Di dispone per la scoperta di fatti precedenti rispetto all’omologazione che erano stati dolosamente

occultati”

Può essere risposto dal tribunale, su istanza del commissario o di qualunque creditore, quando si

scopre che è stato dolosamente esagerato il passivo o che è stata sottratta una parte rilevante

dell’attivo, entro 6 mesi dalla scoperta del dolo e non oltre 2 anni dalla scadenza del termine per

l’ultimo adempimento del concordato. È richiesto per l’annullamento anche l’ulteriore requisito

della prova della rilevanza della falsa rappresentazione della determinazione dei creditori e del

tribunale.

• E FFETTI DELLA RISOLUZIONE E ANNULLAMENTO

Nel caso di risoluzione o annullamento vengono meno gli e etti prodotti dall’omologazione: nei

confronti dei creditori e del debitore viene meno l’e etto esdebitatorio e vale il credito originario.

Restano salvi gli e etti degli atti legalmente compiuti dal debitore e dagli altri organi prima della

risoluzione/annullamento, come le vendite e ettuate durante la procedura.

La preventiva risoluzione o annullamento è necessario (ma non su ciente) perché il debitore

venga sottoposto a liquidazione giudiziale. L’unico caso in cui possa venir sottoposto alla

liquidazione anche in mancanza della risoluzione o annullamento è quando lo stato di insolvenza

sia conseguenza di debiti sorti successivamente al deposito della domanda di apertura del

concordato preventivo (ipotesi frequente nei concordati di continuità, prece la prosecuzione

dell’attività d’impresa può portar tal sorgere di crediti diversi da quelli concordatati).

Perché si apra la liquidazione giudiziale il Tribunale deve comunque valutare I presupposti e deve

esservi richiesta dei creditori o del pubblico ministero.

27

ff ff ff

fi fi ff fi ff ffi ff

Strumenti Concordato preventivo Concordato delle società

• C ONCORDATO DELLE SOCIETÀ

Quando il debitore è una società si applicano delle dorme speci ci volte a coordinare la disciplina

concordataria e quella societaria: gli organi sociali restano in carica durante la procedura ma la

società debitrice subisce Leo spossessamento attenuato, con conseguente limitazione dei poteri

degli organi sociali sul patrimonio concordatario.

- Poteri degli amministratori: l’accesso agli strumenti di regolazione della crisi e insolvenza i

deciso, in via esclusiva, dagli amministratori, per evitare con itti di interessi tra soci e

creditori. Proprio per questo i soci non possono deciderne né l’accesso, né n’attuazione del

concordato, e gli amministratori possono prevedere nel piano qualsiasi operazione, anche

quelle normalmente previste dai soci.

- Ruolo dei soci: hanno diritto di voto sul concordato se la società fa ricorso al capitale di

rischio o se il piano prevede modi cazioni che incidono direttamente sui loro diritti di

partecipazione. In questo caso si andranno a formare classi di soci, ammesse al voto. Se

invece non si veri cano queste due condizioni, l’ammissione dei soci al voto è facoltativa

(ovvero se prevista dal piano).

- Distribuzione di parte del valore del patrimonio ai soci: il piano potrebbe prevedere che il

valore risultante dalla ristrutturazione sia riservato anche ai soci (senza attingere al valore

della liquidazione, ma solo dal valore eccedente), ma in caso di dissenso di una o più classi

di creditori, il piano si può omologare solo se il trattamento a questi ultimi è almeno pari a

quello delle classi di pari rango e superiore rispetto a quelle inferiori, e che (in mancanza di

classi di rango pari o inferiore) il valore destinato alla classe dissenziente è superiore a quello

riservato ai soci.

- Proposte concorrenti: i soci che rappresentano almeno il 10% del CS, non soddisfatti del

piano, possono presentare una proposta concorrente .

- Opposizione dei soci all’omologazione: i soci hanno il diritto di ricevere un valore almeno

pari a quello che otterrebbero con la liquidazione, in caos contrario possono fare opposizione

(ma tanto nella liquidazione non prendono mai niente quindi non si veri ca mai).

- Azioni di responsabilità: dalla data di deposito della domanda no all’omologazione, la

società (collegio sindacale, soci di minoranza, e nelle S.R.L. anche il singolo socio) conserva

il potere di iniziare o proseguire l’azione di responsabilità verso i componenti degli organi

sociali, mentre dopo l’omologazione è esercitata dal liquidatore giudiziale (nel caso di

concordato liquidatorio) o sempre dalla società (in caso di concordato di continuità.

- Funzionamento della società dopo l’omologazione:

Nel concordato liquidatorio: il potere di amministrazione del patrimonio separato (destinato

➡ ai creditori anteriori) è in capo al liquidatore —> gli organi sociali hanno poteri limitati alla sola

organizzazione societaria (es. convocazioni assemblee).

Concordato di continuità: gli organo sociali mantengono i loro poteri sul patrimonio sociale,

➡ tranne che sui beni destinati alla cessione (previsti dal piano).

Nomina amministratore giudiziario: avviene da parte del tribunale quando gli amministratori

➡ della società non eseguono gli atti previsti dal piano, disponendo la loro revoca per giusta

causa. 28

fi fi fi fl fi fi

Strumenti Piano di ristrutturazione omologato Introduzione

P IANO DI RISTRUTTURAZIONE OMOLOGATO

—> è una procedura volontaria: il debitore (solo imprenditore commerciale) propone ai

art.64 bis

creditori il soddisfacimento dei crediti con le forme, le modalità e le tempistiche indicate nella

proposta, senza l’obbligo di rispettare l’ordine di prelazione; l’unico vincolo è l’obbligo di

soddisfare integralmente, in denaro, entro 30 giorni dall’omologazione, i crediti dei lavoratori

assistiti dal privilegio (art.2751-bis).

Quando la proposta supera il primo controllo del tribunale, dovrà essere approvata da tutte le

classi di creditori e solo successivamente potrà essere omologata dal tribunale —> a questo

punto la proposta diventa , con la liberazione del debitore da

VINCOLANTE PER TUTTI I CREDITORI

tutti i debiti pregressi (se adempie alle obbligazioni previste dalla proposta).

• Ammissione del piano: necessario formare correttamente le classi

• Approvazione: ottenere l’unanimità delle classi

• Omologazione: superare il test di convenienza

Dal punto di vista normativo viene collocato tra gli accordi ristrutturazione ad e cacia estesa e il

concordato preventivo:

- Elementi in comune e di differenziazione con l’accordo di ristrutturazione ad efficacia

estesa:

Elemento comune: la decisione della maggioranza vincola solo la minoranza dei creditori

• appartenenti alla stessa categoria

Elemento diverso: è previsto un processo deliberativo e non è richiesta l’integrale

• soddisfazione dei creditori estranei

- Elementi in comune e di differenziazione con il concordato preventivo:

Elemento comune: presenza delle tre fasi (apertura, votazione, omologazione)

• Elemento diverso: non è necessario il rispetto delle regole distributive del patrimonio (libertà

• del proponente di decidere come distribuire il patrimonio), ma è richiesta l’unanimità di tutte

le classi per l’approvazione.

- Può essere ricondotto, quindi, sia alle procedure concorsuali (per la presenza dei tre elementi

caratterizzanti), sia alla procedura concordataria (c’è la proposta di soddisfacimento dei crediti,

valutata dal tribunale e dai creditori) -

Q ? Quando il debitore non vuole o non può assicurare

UANDO CONVIENE PERCORRERE QUESTA STRADA

il soddisfacimento integrale dei creditori estranei ed è convinto (tramite la composizione negoziata) di

poter avere il voto favorevole di tutte le classi dei creditori.

• O RGANI

Tribunale

1. Giudice delegato

2. Commissario giudiziale

3. Liquidatore (solo se il piano prevede la liquidazione)

4. 29 ffi

Strumenti Piano di ristrutturazione omologato Domanda, piano e proposta

• D ,

OMANDA PIANO E PROPOSTA

- Domanda: segue le modalità previste per il concordato preventivo. Può essere presentata anche

con riserva di successivo deposito del piano, proposta e attestazione, così come il concordato

preventivo.

- Piano: deve essere allegato alla domanda e può essere sia di continuità, sia di liquidazione. Si

applicano le disposizioni del concordato preventivo.

- Attestazione: relazione di un professionista indipendente che attesti la veridicità dei dati aziendali

e la fattibilità del piano. Si rimanda alle disposizioni del c.p..

- Proposta: suddivisione dei creditori in

deve soddisfare i crediti. Deve inoltre prevedere la

classi, secondo la solo posizione giuridica e interessi economici omogenei (Questo

serve per anestetizzare i voti sfavorevoli inserendo questo creditore in una classe con altri

creditori che l’imprenditore sa che voteranno in maniera favorevole). Il trattamento può essere

diverso tra classi, ma non all’interno di essa. La divisione per classi ha senso se si applicano

voto

trattamenti differenziati: i creditori che vengono pagati per intero non votano. Il per essere

favorevole richiede che tutte le classi siano favorevoli, e ciascuna classe per esserlo deve

ottenere il 50%+0,01€ dei crediti. Nel caso di mancata approvazione di tutte le classi può portare

a 3 soluzioni:

Il debitore chiede la veri ca dell’esito delle votazioni in fase di omologazione

1) Il debitore chiede la conversione del piano in concordato preventivo

2) Il tribunale dichiara improcedibile la domanda e chiude la procedura

3) 30

fi

Strumenti Concordato sempli cato

C ONCORDATO SEMPLIFICATO PER LA LIQUIDAZIONE DEL PATRIMONIO

È una procedura a carattere volontario (imprenditore commerciale, agricolo e sotto-soglia, no enti

pubblici) che prevede il soddisfacimento dei crediti con le forme, le modalità e le tempistiche

indicate nella proposta fatta dal debitore, e sulla base di un piano di cessazione dei beni. La

proposta non deve essere approvata dai creditori, ma solo dal tribunale (che deve veri care

l’assenza di pregiudizio verso i creditori). Con l’omologa del tribunale diventa vincolante verso tutti

i creditori.

Rientra nell’ambito dei concordati coattivi, in quanto prevede una proposta di soddisfacimento dei

creditori, valutazione del tribunale e la possibilità dei creditori di far valere le loro ragioni innanzi al

tribunale.

• P REVENTIVO RICORDO ALLA COMPOSIZIONE NEGOZIATA

L’imprenditore può presentare la proposta di concordato sempli cato solo quando l’esperto

dichia

Dettagli
Publisher
A.A. 2023-2024
61 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/05 Diritto dell'economia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Paolo310801 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto della crisi d'impresa e dell'insolvenza e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bari o del prof Giannelli Gianvito.