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Cognitivismo
Con il cognitivismo si comincia ad interessare su cosa ci sia all'interno della cosiddetta Black Box. Il chiedersi come si strutturino le risposte per processi cognitivi dà origine alla corrente del cognitivismo. Noi oggi con cognitivismo indichiamo la cognizione. Non abbiamo una data precisa da attribuire alla nascita del cognitivismo ma abbiamo un insieme di ricerche, di studi, un periodo che ha portato ad iniziare ad interessarsi alla scatola nera.
Primi studi sulla cibernetica scienza che ha dato il via allo sviluppo dell'informatica. La cibernetica è una scienza che si occupa di processi, della standardizzazione e della modellizzazione di questi processi da renderli eseguibili da delle macchine; in particolare quello che ci interessa per il punto di vista della didattica è il principio di retroazione (feedback). Il termine feedback che può essere tradotto in italiano con il termine retroazione nasce dalla cibernetica, dai primi.
Studi degli anni '40/'50 che si occupano della predisposizione delle macchine (calcolatori) che col tempo diventano sempre più autonome. Il feedback è funzionale per la cibernetica perché si tratta dell'informazione che suggerisce alla macchina se proseguire in una direzione o in un'altra. Il feedback rappresenta un elemento funzionale anche per l'apprendimento: ci fa capire se stiamo andando nella direzione giusta oppure meno. Un esempio di feedback in chiave didattica è il voto, la verifica, in quanto si tratta di un'informazione di ritorno che ci restituisce qualcosa rispetto all'adeguatezza o meno della verifica svolta. Per l'essere umano l'informazione di ritorno, il feedback, a differenza della macchina, porta una serie di conseguenze, di sistemi complessi che sono ciò che sta all'interno della scatola nera. Vi sono tre autori Miller, Galanter e Pribram che vengono definiti "comportamentisti".
"soggettivi". Questi tre autori si occupano del "TOTE", ovvero il Test Operate Test Exit: la possibilità di organizzare in senso di algoritmo una procedura standardizzata, rigorosa che va dal test iniziale all'operatività, all'attivazione messa in campo dal soggetto, successivamente un ulteriore test ed infine l'uscita, il termine. Con "TOTE", quindi, intendiamo una verifica iniziale, un'attività operativa, una verifica intermedia e poi la possibilità di uscire oppure la possibilità di riprendere, riprovare. È necessario fare un riferimento a Dewey e la sua riflessione sull'arco riflesso, in quanto, sia il TOTE di Miller, Galanter e Pribram, sia la riflessione di Dewey vanno ad individuare quella componente di soggettività personale tipica della cognizione e dell'essere umano, anche se gli autori non si rendono conto di star modificando la prospettiva teorica, stanno semplicemente"
Sviluppando le proprie ipotesi di ricerca. Con questi autori siamo intorno agli anni sessanta del 900.
Sempre negli anni '60 del 900 troviamo Chomsky, un linguista statunitense, conosciuto a livello internazionale come il più importante linguista del 900 perché si è occupato di competenze linguistiche. In particolare si è occupato di cercare di capire il funzionamento della mente rispetto all'elaborazione di una lingua. Egli ci dice che la nostra rappresentazione si fonda su sistemi di rappresentazione cognitiva che derivano dalla struttura della mente stessa e che non riflettono la forma del mondo esterno. Tutti noi abbiamo una nostra prospettiva ma la rappresentazione comune, quella che ci permette di dialogare insieme, si fonda su una sorta di comunanza di analogie che esiste nella struttura cognitiva di tutti gli esseri umani. Nel momento in cui analizziamo le lingue e la comunicazione linguistica degli uomini troviamo che gli esseri umani possono
comunicarelinguisticamente perché nella sua struttura cognitiva operano delle regole e dei principi ricorrenti che rappresentano una struttura che Chomsky definisce "Grammatica generativa". Anche Gregory Bateson, fu molto attivo in questi anni. In un importante convegno tenuto a Parigi negli anni '70 sulla linguistica dove Chomsky era riconosciuto come il massimo esponente della linguistica, Gregory pose una domanda a Chomsky: "Secondo lei quindi esiste nel cervello una struttura deputata alla grammatica generativa?"; va detto che dal punto di vista neurologico non vi è questa struttura, non è stata individuata nel cervello e infatti Chomsky rispose in modo vago e sviò subito il discorso. Questi autori hanno dato una forte spinta all'originarsi della PRIMA RIVOLUZIONE COGNITIVA. Neisser parla per la prima volta di Psicologia cognitiva; fino ad allora la psicologia si occupava solo di osservazione oggettiva, Neisser unendo questi due termini,unisce alla psicologia l'aspetto del cognitivismo. In più introduce "O" tra lo Stimolo e la Risposta: la lettera "O" sta per organismo, che nella sua complessità è quell'elemento che interviene tra stimolo e risposta. Nel suo testo Neisser vuole occuparsi di quello che influenza l'organismo nell'ambito di una stimolazione, prima di ricevere una risposta. Inizia tutti gli studi sulla percezione, sull'attenzione e sulla memoria. → Memoria elemento molto flessibile. I comportamentisti studiavano la memoria in modalità particolare: Il comportamentista chiede ad una persona di andare in laboratori per fare delle sperimentazioni e studiare le diverse componenti della memoria. Il comportamentista chiederebbe alla persona in questione di memorizzare, per esempio, una lista con delle sigle di consonanti; si osservava come le persone riuscissero a memorizzare circa 7 (+-2) sigle di consonanti. Dal punto di vista deiSecondo Neisser, i comportamentisti sostengono che l'essere umano memorizzi ben poco. Tuttavia, Neisser afferma che questi studi condotti in modo asettico e rigoroso non sono realistici e non portano a risultati significativi. Se consideriamo contesti meno laboratoriali, come quelli quotidiani, possiamo constatare che siamo in grado di ricordare anche i più piccoli particolari o eventi passati molto lontani. Quindi, la nostra memoria non è un elemento debole per l'essere umano, come invece pensavano i comportamentisti.
Il fatto che i metodi utilizzati dai comportamentisti non funzionino e non tengano conto dei processi cognitivi ha dato origine alla cosiddetta prima rivoluzione cognitiva. Il testo di Neisser "Psicologia Cognitiva" può essere considerato un punto di partenza di questa rivoluzione cognitiva. Di conseguenza, sono stati condotti numerosi studi che rientrano nell'ambito dell'"Human Information Processing" (HIP). Questi studi si occupano di comprendere come l'essere umano elabora e memorizza le informazioni.
Sistematico di come funziona l'elaborazione dell'informazione. Vi è sempre un imput ed un output, un inizio e una fine ma in mezzo? Vi è un registro sensoriale: questo vuol dire che i nostri stimoli entrano nell'organismo attraverso i 5 sensi; successivamente interviene (osservato negli studi della memoria) MBT e MLT, ovvero memoria a breve termine (riguarda quelle informazioni che devono essere ricordate per un breve periodo) e memoria a lungo termine (riguarda quelle informazioni che difficilmente verranno dimenticate nel breve periodo). Putnam fu colui che diede il nome a questo filone di studi che raccoglie studi di psicologi, filosofi, scienziati e la chiama "scienza cognitiva". Egli elabora la cosiddetta analogia computazionale, negli anni 70, anni in cui la cibernetica si trasforma in informatica e quest'ultima agisce sempre di più nel tentativo di creare una macchina che funzioni come il cervello umano.
Analogia
La mente sta al cervello come il software sta all'hardware.
Mente: capacità elaborativa del cervello, la mente è la struttura che elabora le informazioni.
Software: elaborazione di informazioni dell'hardware.
Dall'analogia computazionale di Putnam deriva un interesse diffuso per tutto ciò che è visto come un'intelligenza artificiale. Siamo negli anni '70, in cui tante persone investono denaro nel cercare di far progredire la ricerca per arrivare a strutturare una macchina che funzioni come un essere umano.
La storia ci dice che a 50 anni di distanza l'informatica ha fatto enormi passi avanti, miglioramenti in termini di velocità, diffusione, capacità di memoria, ma l'intelligenza artificiale non si è sviluppata e non si è trovata una macchina che possa sostituire il pensiero complesso dell'uomo. Una macchina può essere velocissima, ma non avrà mai la creatività.
l’intuizione, quel tipo di divergenza tipico dell’essere umano non potrà mai averlo, non si tratta di questioni che possono essere riprodotte.La SECONDA RIVOLUZIONE COGNITIVA
Siamo attorno agli anni 70. Ricordiamo Ausbel che ci parla di apprendimento: egli ci dice che dal punto di vista di apprendimento non funziona più il condizionamento operante alla Skinner; l’apprendimento non procede in questo modo perché prima di tutto vi è un’intenzionalità educativa e perché il contenuto di apprendimento deve essere significativo per chi lo apprende.
L’apprendimento significativo si contrappone all’apprendimento meccanico. L’apprendimento meccanico è legato alla memorizzazione, è quello che ci permette di ricordare nomi, date… Ausbel suggerisce agli insegnanti, al fine di rendere i contenuti da “trasmettere” significativi, di utilizzare gli organizzatori anticipati modalità
tipicamente statunitense che aiuta a farcomprendere meglio una questione attraverso l'anticipazione del contenuto, dell'argomento di cuisi tratterà. →Prospettiva ecologica, messa a punto da Neisser per Neisser prospettiva ecologia non significa priva di inquinamento ma vuol dire che abbracci tutto, è globale, vuole pendere in considerazione la totalità, la complessità. Nel suo testo "Cognizione e realtà" mette a punto una riflessione tra lo sviluppo e l'uso della cognizione nei processi cognitivi superiori e il rapporto con la realtà circostante in una prospettiva ecologia che rende protagonisti tutti gli elementi e che mette in evidenza i concetti di mappa e schema come strumenti regolativi dello sviluppo della cognizione. In campo didattico, in questa grande corrente del cognitivismo vediamo emergere una serie di studio che si rivolgono all'apprendimento, in particolare a come il soggetto apprende; questistudimettono al centro il soggetto che apprende, il quale diventa l'artefice, il costruttore del proprio apprendimento. La metafora della costruzione del proprio apprendimento, della propria