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LA STESURA FORMALE DEL PROGETTO

Il lavoro di redazione scritta del progetto è molto importante, sia nell'ottica

della presentazione di una richiesta di finanziamento, sia nella prospettiva di un

uso interno del progetto. Nel primo caso l'utilità di produrre un documento

scritto serve a fornire al possibile finanziatore gli elementi per giudicare il

valore della proposta e decidere se finanziarla o meno. Nel secondo caso la

stesura formale di un progetto aiuta a tenere sotto controllo la correttezza

formale dei singoli passaggi e la loro congruenza reciproca, consente di

comprendere la reale disponibilità di risorse in rapporto a quelle previste e

facilita il lavoro di valutazione.

Il Quadro logico è una matrice nella quale si collocano i diversi passaggi di

declinazione degli interventi e può essere utile nell'aiutare i progettisti a

strutturare e formulare meglio le loro idee ed esprimerle in modo chiaro. Il

Quadro logico deve essere considerato uno strumento dinamico, che viene

rivisto man mano che il progetto si sviluppa.

La stesura formale del progetto è anche quel passaggio della progettazione,

che rende possibile conferire all'intervento la flessibilità che l'assestamento

nella situazione concreta di un'azione definita in potenza, rende spesso

inevitabile in un contesto mutevole come quello che caratterizza i fenomeni

educativi e sociali.

5. IL PIANO DI VALUTAZIONE: MODELLI, FASI, STRUMENTI

Le origini della valutazione in ambito sociale e educativo

L'importanza attribuita alla valutazione dei progetti sociali ed educativi si fonda

sul presupposto che essi dovrebbero avere scopi dimostrabili, rispetto ai quali è

possibile determinare il successo o il fallimento degli interventi. La discrasia

evidenziata tra progettazione e attuazione impone l'analisi delle potenzialità

del progetto, l'osservazione attenta del processo in atto per capire quanto

accade e prendere le decisioni necessarie rispetto agli eventuali problemi che

possono nascere. Nel 1965 viene varato il programma War on Poverty: una

riforma finalizzata a dare uguali possibilità a tutti i cittadini attraverso un'ampia

rete di servizi sociali, sanitari ed educativi. Nel corso degli anni sono stati

elaborati diversi approcci valutativi che precisano:

- I fini che indirizzano l'azione valutativa ad assumere elementi conoscitivi;

- Le strategie e le tecniche per la raccolta di informazioni e l'analisi dei dati che

devono essere trasparenti;

- Il ruolo del valutatore;

- Il livello di partecipazione degli attori coinvolti

Il nuovo approccio "trasformativo" ha come focus il rispetto dell'equità sociale

nella valutazione, attraverso l'analisi delle disuguaglianze strutturali, il

coinvolgimento di diversi stakeholder e il rispetto delle dimensioni culturali e

contestuali specifiche, considerate determinanti ai fini della valutazione. Ciò

richiede di porre l'attenzione alla presenza di reali cambiamenti, in particolare

per i gruppi più svantaggiati e all'integrazione sul campo delle indicazioni

scaturite dall'analisi condotta. Sintetizzando i principali sviluppi della

valutazione emergono alcuni elementi caratterizzanti:

- Il superamento dell'enfasi della misurazione, l'attenzione alla complessità

della valutazione;

- Il passaggio dalle istanze di standardizzazione e di ricerca di obiettività nei

dati all'apertura a giudizi attenti alle specificità contestuali;

- La progressiva apertura all'utilizzo di metodi qualitativi o misti per la

rilevazione dei dati; -La focalizzazione su casi circoscritti;

- Il coinvolgimento degli stakeholder nell'intero processo valutativo;

- L'attenzione alle conseguenze realmente trasformative degli esiti della

valutazione.

Questi ultimi due aspetti hanno un ruolo preponderante nel rispondere a due

importanti funzioni della valutazione: quella di empowerment di tutti gli attori

coinvolti e quella formativa, che consente all'intero sistema di apprendere e

migliorare le proprie azioni.

Il processo valutativo condotto con il coinvolgimento degli stakeholder

favorirebbe l'apprendimento dei partecipanti e faciliterebbe l'introduzione di

correttivi e di miglioramenti necessari individuati con la valutazione; si parla di

process use: il cambiamento in termini cognitivi, di comportamento,

organizzativi o di linee progettuali, derivante, in maniera diretta o indiretta,

dalla partecipazione dei diversi attori al processo di valutazione e comporta

l'acquisizione della capacità di pensare in maniera valutativa.

FUNZIONI DELLA VALUTAZIONE

- Funzione cognitiva: il processo valutativo è intrapreso per conoscere e non

per intervenire;

- Funzione operativa: la valutazione prevede il miglioramento dell'efficienza e

dell'efficacia interna di un'organizzazione;

- Funzione gestionale: il processo valutativo si focalizza sulla costruzione di un

quadro complessivo del funzionamento dell'azione condotta (efficacia interna,

esterna, soddisfazione cliente), al fine di assumere decisioni in merito agli

sviluppi del progetto;

- Funzione informativa: intende rendere conto a interlocutori interni e esterni di

ciò che si è fatto e degli esiti raggiunti;

- Funzione formativa: il processo valutativo mette in luce gli elementi di forza e

di debolezza di un intervento, aiutando l'intero sistema ad attuare un

miglioramento;

- Funzione emancipativa: l'azione valutativa mira a rendere chi attua o fruisce

dell'intervento osservatore critico e consapevole, attraverso attività di

informazione e analisi compartecipata.

I METODI

Le strategie e gli strumenti di indagine che si usano in valutazione sono gli

stessi che si usano anche nella ricerca empirica sociale o educativa. Potranno

essere usati strumenti per la raccolta diretta di informazioni (questionari,

interviste) per la rilevazione iniziale dei bisogni o quella finale della

soddisfazione dei partecipanti; tecniche di osservazione per l'analisi dei

comportamenti attuati; prove di valutazione per la rilevazione dei cambiamenti

in termini di conoscenze e competenze. Si potranno utilizzare anche

informazioni preesistenti. Gli strumenti andranno scelti in base all'approccio

privilegiato, alle strategie di indagine, alle domande di valutazione formulate

dagli stakeholder. Il dibattito tra paradigma quantitativo e qualitativo si affaccia

anche in questo ambito di ricerca. Tra i vantaggi dei metodi quantitativi si

individuano: la possibilità di generalizzazione e di comparazione tra situazioni;

l'uso di tali metodi consente di confrontare tra loro più ricerche valutative su

fenomeni analoghi. Per quanto riguarda le dinamiche relazionali, le percezioni,

le convinzioni, sono efficaci gli strumenti di tipo qualitativo, che privilegiano

l'intento idiografico, sacrificando la generalizzazione e la comparazione.

Fitzpatrick, Christie e Mark evidenziano che le buone prassi valutative

privilegiano le tecniche miste (mixed methods), raccogliendo dati di diverso

tipo per costruire conoscenze approfondite sul progetto.

LA COSTRUZIONE DEL PIANO VALUTATIVO

Il progetto educativo deve già comprendere al suo interno un piano di

valutazione che terrà conto dei bisogni dei destinatari, della struttura formale

del progetto, del processo di attuazione e dei risultati. La valutazione, condotta

senza una pianificazione adeguata e in maniera informale, rischia di portare a

previsioni irrealistiche circa la fattibilità e l'efficacia del progetto. Si evidenzia,

dunque, l'esigenza di strutturare un adeguato piano di valutazione e di

integrarlo nell'attività prevista in sede progettuale, cercando di fare in modo

che la valutazione risponda alle esigenze del contesto e si fondi sugli intenti

reali del progetto in esame.

Bezzi individua i tre momenti del ciclo di

progettazionettiattuazionettiriprogettazione in cui può inserirsi l'attività

valutativa:

- Valutazione ex ante: in un primo momento precedente la progettazione, si

inserisce nella fase di ricerca revisionale, che aiuta a identificare problemi e

bisogni, possibili alternative di intervento, decisioni da prendere; nella fase che

precede la scelta definitiva delle azioni da intraprendere, in quanto aiuta a

considerare i diversi effetti a medio e lungo termine che possono determinarsi

in conseguenza delle strategie di massima (valutazione ex ante degli effetti) e

le effettive possibilità di attuazione degli interventi (valutazione di fattibilità);

nella fase di stesura formale del progetto, in quanto consente di verificarne la

correttezza formale (validità interna del progetto); immediatamente prima di

avviare la fase di attuazione dell'intervento per verificare le modalità concrete

specifiche di implementazione e la loro condivisione da parte degli operatori

(valutazione ex ante dell'implementazione).

- Valutazione in itinere o di processo: fornisce informazioni in tempo reale circa

il rispetto degli obiettivi prefissati o all'insorgenza di eventi inattesi e consente

di fare il punto della situazione a medio termine, dando modo agli operatori di

correggere le procedure e intervenire sugli effetti inattesi (valutazione

intermedia).

- Valutazione ex post: si inserisce nella fase di conclusione del progetto con lo

scopo di verificare la correttezza dei procedimenti realizzati, l'efficienza e

l'efficacia interna (valutazione ex post delle realizzazioni); e dopo un periodo di

tempo adeguato, per verificare se il prodotto risponde agli obiettivi generali e

ai bisogni espliciti del contesto che ha formulato la domanda iniziale, o nel

quale si erano evidenziati i bisogni (valutazione ex post dei risultati); dopo un

periodo di tempo più lungo, al fine di analizzare le ricadute più generali sul

contesto (valutazione ex post degli impatti).

GLI OGGETTI DELLA VALUTAZIONE

- Un progetto educativo/formativo può essere valutato prendendo in

considerazione:

- I bisogni

- Il processo (attuazione dell'intervento)

-I risultati

- I costi economici, di tempo, di risorse umane impiegate

Analisi di Grinnel e Unrau:

1. Valutazione dei bisogni: di importanza strategica per qualunque

intervento, ha lo scopo di determinare la natura e la portata di un

problema sociale, le priorità di intervento e di proporre soluzioni fattibili.

Il lavoro di ricognizione dei bisogni è generalmente riconducibile in

quattro categorie: demografiche, storiche, di domanda e di forza.

2. Valutazione di processo; ha un ruolo importante nel circuito di

progettazione, attuazione, e valutazione, poiché consente di conoscere il

meccanismo attraverso il quale certi effetti si sono prodotti e di attribuire

le cause di successi e insuccessi ai fattori che effettivame

Dettagli
Publisher
A.A. 2024-2025
19 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/04 Pedagogia sperimentale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Giadina0518 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Progettazione e valutazione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di L'Aquila o del prof Contini Rina Manuela.