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ARCHITETTURA COLLABORATIVA
In questo caso la conoscenza è intesa come frutto del processo sociale degli individui che partecipano alle pratiche culturali. Può essere: di reciprocità come nel mutuo insegnamento; di cooperazione come il cooperative learning e di collaborazione, lavorare da soli ma aiutandosi reciprocamente, come per la discussione.
Questa architettura si distingue in: mutuo insegnamento, apprendimento cooperativo e discussione.
Mutuo insegnamento: la cui idea di base è il mettere gli studenti nelle condizioni di sperimentare reciprocamente l'insegnamento, per dare loro la possibilità di imparare molto di più di quello che stanno studiando... È centrale il concetto vygotskijano di "zona di sviluppo prossimale" quale possibilità potenziale di sviluppo cognitivo sotto la guida, il sostegno (scaffolding), di un altro (adulto o pari più capace). Attraverso: il Supporto motivazionale (invito alla riflessione,
Sui suoi obiettivi, nei suoi compiti, nelle sue procedure cooperative, e nelle sue valutazioni e nel frattempo dovrà aiutare gli studenti attraverso dei feedback e occasioni di riflessione. L'interdipendenza positiva si può ottenere per esempio facendo sì che gli obiettivi del gruppo possano essere raggiunti soltanto attraverso l'apporto di lavoro di tutti i partecipanti, facendo sì che essi abbiano dei determinati ruoli e conseguentemente delle determinate risorse e compiti da svolgere.
Gli obiettivi di gruppo, perciò, si possono raggiungere soltanto se l'insegnante:
- Informa gli studenti delle loro responsabilità individuali. Ciascuno sa che deve:
- Studiare e imparare il materiale assegnato
- Assicurarsi che lo facciano anche gli altri
- Definisce accuratamente gli obiettivi da raggiungere. Ognuno sa che è necessario:
- Superare i test individuali con un determinato punteggio
- Ottenere come gruppo
un punteggio superiore a un criterio stabilito– Migliorare le prestazioni precedenti
3. Fa firmare da ogni membro del gruppo la relazione finale o le relazionidegli altri– Rileggere, rivedere e approvare il lavoro degli altri
Esistono diverse strategie didattiche relative a questa architettura:
JIGSAW-I fase: si preparano gli esperti sulle competenze elementari;
II fase : si formano i gruppi di lavoro che devono essere eterogenei ovvero composti in maniera tale che vi sia almeno un esperto per ciascuna delle competenze richieste allo sviluppo del compito
III fase: ogni esperto, dopo aver approfondito l’argomento, espone quest’ultimo al gruppo originale.
STRUCTURED LEARNING GROUP ROLES-Gli studenti hanno ruoli specializzati e il lavoro è organizzato in maniera darichiedere il contributo di ciascuno, ogni membro riceve solo una parte delle informazioni o dei materiali necessari a concludere il compito. Il lavoro viene ripartito in una sequenza di fasi in modo che
ogni studente debba fare la sua parte perché il compagno possa fare la sua e i gruppi possono essere messi in competizione tra loro in maniera che i membri del gruppo sentano di dover dare il massimo per l'obiettivo STUDENT TEAM ARCHIEVEMENT DIVISION (STAD) Si formano dei gruppi che vengono mantenuti per un semestre, dove il lavoro si compone di:- Insegnamento
- Team di studio
- Test
- Valutazione individuale
- Riconoscimento di gruppo
- Gli argomenti sono proposti in maniera problematica
- La scrittura è un attivatore potente della riflessione
- Il lavoro
In questo caso troviamo: il brainstorming, il giro di tavolo (ovvero il parlarerispondendo a delle domande e poi successivamente farle tu, una specie di obbligo everità ma senza l’obbligo), il metaplan (ovvero la creazione di specie di cartelloni consu scritto le idee di ciascun gruppo su un determinato argomento), e il focus group(compiere delle specie di interviste per approfondire un argomento).
Si potrebbe rischiare di far scadere la discussione in un litigio, oppure in puradistrazione.
ARCHITETTURA ESPORATIVA
Si basa sul concetto che l’apprendimento sia un processo di scoperta, equindi anche di risoluzione dei dilemmi.
Si divide in: PBL, ovvero Problem Based Learning e Metodo per progetti.
Problem Based Learning
Si tratta di sottoporre quesiti e problemi conoscitivi di complessità adeguata aglistudenti al fine di stimolare l’interesse e promuovere significativi percorsi diapprendimento come se fossero dei piccoli scienziati come
Conan.Difatti:– si apprende meglio se posti davanti ad un quesito da risolvere, un problema daindagare– Si comprende più approfonditamente se resi attivi di farsi domande e provare arisolvere– Si impara oltre al contenuto un metodo, ovvero una competenza generale etrasferibile
L’insegnante, perciò, ha il compito di selezionare un problema adeguato all’expertisedell’alunno, affinché quest’ultimo impari a– focalizzare il problema– trasformarlo in domande– formulare ipotesi– ricercare dati ed informazioni, fare stime e calcoli– valutare la pertinenza e il campo di validità dei dati individuati– proporre soluzioni– prendere decisioni– analizzare l’esito e valutare l’affidabilità– della soluzione individuata
Il docente dovrà invece:
- Chiarire i termini poco chiari
- Identificare il problema e le sue componenti
- Formulare le ipotesi
- Schematizzare le ipotesi e metterle in ordine di priorità
- Definire gli argomenti di studio e le fonti
- Studio indipendente auto-diretto
- Sintetizzare e integrare le nuove conoscenze acquisite
- Formulare eventuali domande di ricerca
- Autovalutazione
- Valutazione di gruppo (del processo)
Riguardo alla domanda essa può essere:
- Procedurale/processo - Come si fa X?
- Conversazione - Cosa ha detto?
- Relazionale - Quanto più grande di...?
- Sintesi - Qual è il punto principale?
- Comprensione - Cosa significa?
- Implicazione - Cosa succederebbe se..?
- Inferenza - Perché è accaduto? Cosa l’ha causato?
I problemi non sono tutti uguali variano tra loro (Jonassen, 2004):
- grado di strutturazione;
- complessità;
- dinamicità (ovvero la possibilità che il problema o l’ambiente all’interno