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Il terremoto dell'Aquila e il processo giuridico
We 3.5 M). Nonostante questa circostanza, 309 persone sono rimaste uccise sotto le macerie, in gran parte nel centro storico dell'Aquila, a Onna e a Villa Sant'Angelo.
Al terremoto seguì una vicenda giuridica, il cui processo iniziò il 25 maggio 2011: il Tribunale dell'Aquila rinviò a giudizio 7 scienziati, concludendo il processo in primo grado il 22 ottobre 2012. Il giudice Bielli emise una condanna a 6 anni di reclusione per omicidio colposo plurimo e lesioni colpose a carico di 7 imputati (tra cui Bernardo de Bernardinis, vicecapo del settore tecnico del Dipartimento di Protezione civile, e Giulio Selvaggi, direttore del Centro nazionale terremoto dell'INGV).
Quattro degli imputati appartenevano alla Commissione Grandi Rischi (CGR), che è una struttura di collegamento tra la Protezione Civile e la comunità scientifica; la sua funzione principale è quella di "fornire pareri di carattere tecnico-scientifico su quesiti".
del campo dipartimento e dare indicazioni su come migliorare la capacità di valutazione, previsione e prevenzione dei diversi rischi". Per la prima volta, una commissione tecnico-scientifica è stata giudicata responsabile di omicidio colposo.
Lo sciame sismico del 2009
Un mese prima del sisma, all'Aquila la situazione era di grande tensione: i cittadini erano sottoposti a una sequenza sismica con centinaia di scosse di piccola intensità. A rendere il quadro più complicato era la polarizzazione del dibattito sui media locali: uni dei protagonisti era Gianpaolo Giuliani (ex tecnico presso i Laboratori nazionali del Gran Sasso) percepito dalla popolazione locale come un'autorità in materia.
Giuliani veniva presentato da molti media come "studioso" o come "attento osservatore dei movimenti tellurici che interessano il pianeta e in particolare l'Abruzzo". Si era distinto per aver "previsto" un forte
terremoto per il 29 marzo 2009 nella città di Sulmona, creando panico tra la popolazione. Il sisma, poi, non si è verificato e Giuliani ha ricevuto un avviso di garanzia per procurato allarme. Giuliani affermava di poter prevedere in modo "deterministico" una scossa sismica, basandosi sulla misurazione della concentrazione di radon tramite uno strumento da lui costruito, il rivelatore gamma. L'aggettivo "deterministico" indica l'obiettivo di indicare con precisione sia l'area dove un futuro terremoto potrà colpire, sia la data della scossa. Dati di fatto inconvertibili a livello scientifico: il primo è che la comunità sismologica mondiale, pur studiando da decenni il radon come possibile precursore di un terremoto (→ cioè indicatore del possibile scatenarsi di un sisma), non ha potuto individuare alcuna "chiara catena causale fra radon e terremoti"; il secondo consiste nel fatto che il terremoto.è un fenomeno che non può essere previsto a livello deterministico. Per i terremoti valgono altre forme di previsione, che si riferiscono alla pericolosità sismica di un luogo (→ cioè allaprobabilità che un sisma di una certa entità avvenga entro un dato intervallo di tempo). Il vero obiettivo è riuscire a effettuare previsioni di tipo probabilistico sempre più accurate. Il giorno dopo il sisma, Giuliani è apparso alla trasmissione televisiva Porta a porta, dove ha fornito la sua versione deifatti, smentendo in modo categorico l’impossibilità di prevedere i terremoti in modo deterministico. I media hanno contribuito alla diffusione di informazioni superficiali e persino fuorvianti su un tema delicato come laprevisione dei terremoti; il risultato è, nel migliore dei casi, quello di instillare confusione nei cittadini, per poi passarealla perdita di fiducia nella scienza ufficiale e nelle
istituzioni. Giuliani ha raccontato di essersi sentito "sconvolto e impotente" a seguito dell'avviso di garanzia, ma il fascino esercitato sui media nazionali da questa figura di genio incompreso, perseguitato dalla scienza ufficiale, è continuato negli anni. Anche dopo la seconda scossa emiliana del 29 maggio 2012, Giuliani è stato invitato alla trasmissione Servizio pubblico, durante la quale ha approfittato della visibilità nazionale per sfogare la sua frustrazione nei confronti della comunità sismologica ufficiale. La riunione del 31 marzo 2009 Anni di udienze, schermaglie giuridiche e 3 gradi di giudizio fino all'assoluzione di 6 imputati su 7: tutto è cominciato con una riunione della Commissione Grandi Rischi, in data 31 marzo 2009. Il giorno precedente, una scossa di magnitudo 4 aveva fatto tremare il capoluogo abruzzese. L'obiettivo era quello di "fornire ai cittadini tutte le informazioni disponibili allacomunità scientifica sull’attività sismica delle ultime settimane”. In realtà, la riunione doveva essere un’occasione mediatica, atipica sia nelle finalità che nella sede della convocazione, all’Aquila.
La riunione era un modo per far sentire alla popolazione locale la voce della scienza ufficiale. Immediatamente prima di essa, De Bernardinis si mostra rassicurante, esprimendo un concetto che, secondo l’accusa, avrebbe avuto un effetto fuorviante su parte della popolazione locale (→ il continuo scarico di energia attraverso molte scosse minori avrebbe l’effetto di scongiurare “quella che fa male”).
Eppure, un comunicato a firma del Direttore del Centro Nazionale Terremoti, Giulio Selvaggi, chiariva come la sequenza registrata fino a quel momento nell’aquilano “non avesse alterato, dunque né aumentato né diminuito, le probabilità di occorrenza di forti terremoti nella zona”.
Il concetto dello "scarico di energia" non ha alcun fondamento scientifico, poiché l'energia rilasciata da tanti piccoli terremoti è sempre molto inferiore a quella di un singolo evento forte.
La reazione della comunità scientifica e l'assoluzione della Commissione Riguardo alla condanna del 22 ottobre 2012, molti hanno espresso il timore che la sentenza potesse rappresentare un pericoloso precedente, in grado di condizionare il lavoro dei ricercatori impegnati sul fronte della valutazione del rischio sismico e geologico in generale. Sono stati moltissimi i sismologi che hanno confermato l'impossibilità di prevedere i terremoti e, dunque, l'infondatezza della sentenza aquilana.
Molti quotidiani hanno usato l'espressione "processo alla scienza", altri hanno invece scritto di un "processo alla comunicazione della scienza", riferendosi alle dichiarazioni rilasciate da De Bernardinis prima della sentenza.
riunione incriminata. I successivi gradi di giudizio hanno fatto registrare un ribaltamento quasi assoluto della sentenza di primo grado: nel 2014, la Corte d'Appello ha sovvertito la sentenza di primo grado e ha assolto 6 dei 7 membri della Commissione Grandi Rischi. La condanna, ridotta a 2 anni, è rimasta solo per De Bernardinis: le motivazioni della sentenza hanno poi chiarito che l'unica condanna in appello è da riferirsi al contenuto dell'intervista televisiva rilasciata da De Bernardinis il 31 marzo 2009. Il 15 novembre 2015 il verdetto è stato confermato in Cassazione. Unico condannato (con pena sospesa) De Bernardinis. Nella vicenda giuridica aquilana non è stata la comunicazione della scienza a essere condannata: De Bernardinis ha infatti rilasciato la dichiarazione incriminata non in veste di comunicatore, ma di rappresentante delle istituzioni. Il ruolo del comunicatore della scienza, in queste situazioni, è quello di raccogliere in
Primo luogo informazioni scientificamente corrette e di comunicarle poi alla popolazione in modo oggettivo, senza inutili rassicurazioni, né altrettanto inutili allarmismi. All'esito della vicenda ha contribuito il fascino esercitato sui media dal "guru della previsione dei terremoti". La pseudoscienza è il terremoto a Roma. Giampaolo Giuliani può essere assimilato alla schiera di pseudo-scienziati che impazzano sul web e che hanno caratteristiche distintive: pur non essendo scienziati, propongono soluzioni a problemi di grande complessità scientifica, quali la cura dei tumori, delle malattie neurodegenerative, e la previsione dei terremoti. In secondo luogo, essi sono alla continua ricerca di visibilità (soprattutto mediatica) e spesso la ottengono presentandosi come profeti inascoltati. Inoltre, sono quasi sempre restii a comunicare i dettagli delle proprie ricerche e non sottopongono i propri risultati al vaglio delle riviste scientifiche accreditate.
Le loro esternazioni fanno presa sull'opinione pubblica. Il credito di cui godeva Giuliani presso i concittadini si può spiegare facilmente, se si considera che una comunità locale estenuata da una prolungata sequenza di scosse è facilmente preda dell'autorità di chi afferma di avere certezze sull'evoluzione futura degli eventi. Quando i giornalisti offrono a Giuliani la stessa visibilità che dovrebbero offrire invece a scienziati di fama internazionale, stanno confondendo l'opinione pubblica. I cittadini, al contrario, dovrebbero essere portati a considerare che la scienza procede a piccoli passi, attraverso il lavoro di decenni. Un pioniere della pseudoscienza anche in campo sismologico è Raffaele Bendandi. Egli era un grande appassionato di astronomia e sismologia ed era fermamente convinto che l'origine dei terremoti fosse cosmica. Attraverso grafici e calcoli mai pubblicati, Bendandi riteneva di poter prevedere i terremoti.terremoti in modo deterministico attraverso un concetto semplice: se l'attrazione della Luna è in grado di sollevare l'immensità degli oceani, allora l'attrazione gravitazionale esercitata dai pianeti (in particolari condizioni di allineamento), può agire sulla crosta terrestre, innescando i terremoti.
Si tratta di una teoria troppo semplice per essere vera, ed è semplice quanto confutabile: è vero che gli altri pianeti del Sistema Solare esercitano un'attrazione gravitazionale sulla Terra, ma le forze in campo sono molto piccole se paragonate alla pressione all'interno terrestre e all'energia sprigionata durante un terremoto.
Infine, una teoria deve essere verificabile.
Nel 2011, una diceria diffusa in rete, fino a diventare di dominio pubblico, prefigurava un terremoto a Roma, previsto per l'11 maggio. L'origine della "bufala" sembra derivare da una puntata di Voyager, durante la quale si tratteggiava un
quadro del sismologo autodidatta come un genio incompreso dalla scienza ufficiale. La psicosi da terremoto si è ben presto diffusa in rete, alimentata dalla folta schiera di complottisti. Chi l'ha confezionata sapeva che in quei giorni sarebbe stato l'allineamento di alcuni eventi astrali, creando così un terreno fertile per la diffusione di teorie del complotto.