Anteprima
Vedrai una selezione di 10 pagine su 43
Riassunto esame sociologia della comunicazione. Libro consigliato La scienza della comunicazione, Morcellini, Fatelli Pag. 1 Riassunto esame sociologia della comunicazione. Libro consigliato La scienza della comunicazione, Morcellini, Fatelli Pag. 2
Anteprima di 10 pagg. su 43.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame sociologia della comunicazione. Libro consigliato La scienza della comunicazione, Morcellini, Fatelli Pag. 6
Anteprima di 10 pagg. su 43.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame sociologia della comunicazione. Libro consigliato La scienza della comunicazione, Morcellini, Fatelli Pag. 11
Anteprima di 10 pagg. su 43.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame sociologia della comunicazione. Libro consigliato La scienza della comunicazione, Morcellini, Fatelli Pag. 16
Anteprima di 10 pagg. su 43.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame sociologia della comunicazione. Libro consigliato La scienza della comunicazione, Morcellini, Fatelli Pag. 21
Anteprima di 10 pagg. su 43.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame sociologia della comunicazione. Libro consigliato La scienza della comunicazione, Morcellini, Fatelli Pag. 26
Anteprima di 10 pagg. su 43.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame sociologia della comunicazione. Libro consigliato La scienza della comunicazione, Morcellini, Fatelli Pag. 31
Anteprima di 10 pagg. su 43.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame sociologia della comunicazione. Libro consigliato La scienza della comunicazione, Morcellini, Fatelli Pag. 36
Anteprima di 10 pagg. su 43.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame sociologia della comunicazione. Libro consigliato La scienza della comunicazione, Morcellini, Fatelli Pag. 41
1 su 43
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

LE SCIENZE DELLA COMUNICAZIONE

La comunicazione “indisciplinata”- cap 1

Non esiste una sola “idea” di comunicazione, bensì tante idee quante sono le

derivazioni scientifiche e culturali in vario modo implicate nell’analisi. Allo

stesso modo non esiste un oggetto di studio ben definito.

Gli ostacoli che si interpongono sul cammino degli studiosi di

1. comunicazione sono riconducibili a tre livelli:

- Le incertezze, i ritardi e l’esasperante eclettismo del complesso degli

approcci scientifici che reclamano titoli per occuparsi dell’argomento;

Le particolari caratteristiche dell’oggetto-comunicazione che condivide

2. tutta intera l’imprevedibilità dell’azione umana e sociale, aggiungendo si

suo un’instancabile “esplosione tecnologica” e un’evoluzione che ne

rende i contorni sempre più approssimativi;

Alcune avversioni cognitive radicate nell’evoluzione culturale del nostro

3. secolo e portate a esprimersi attraverso opposizioni radicali che

pretendono dal ricercatore più fede che verifica scientifica.

Gli approcci scientifici disponibili si accontentato della natura parziale

dell’oggetto e della unilateralità delle prospettive.

Nel nostro secolo si producono almeno due eventi fondamentali:

Da un lato l’oggetto-comunicazione cambia la sua natura usuale tanto

• più radicalmente quanto più si propone con evidenza all’attenzione del

mondo della cultura e all’osservazione della scienza;

Dall’altro il dibattito scientifico del Novecento sottopone a revisione

• profonda molti dei punti di riferimento più tradizionali proprio nel

momento in cui inizia ad occuparsi seriamente di comunicazione,

tentando anche di eliminarne l’autonomia “territoriale”.

Trasformazione dei concetti

La trasformazione degli standard comunicativi si ha con il passaggio alla

società moderna e al contributo di:

Rivoluzione industriale;

 Distruzione della struttura cetuale;

 Progresso scientifico-tecnologico

 Nazionalizzazione delle masse

L’invenzione della scrittura e poi della stampa a caratteri mobili nel XV secolo

sono i passaggi epocali che hanno introdotto sostanziali modifiche nella

fenomenologia comunicativa e contemporaneamente immettendo dosi di

inquietudine sempre più massicce circa la conservazione dell’ordine sociale.

La nostra era elettronica e la rivoluzione telematica hanno provocato uno

sconvolgimento, rimescolando ogni tracciato comunicativo, rendendo non più

prorogabile la fondazione di un apposito approccio scientifico.

Ulteriori elementi di crisi dei comportamenti comunicativi tradizionali

provengono dal carattere di istantaneità che, introdotto nella comunicazione,

si riflette automaticamente nella diversa tempestività con cui sono chiamati a

reagire gli attori sociali.

Oggi ogni azione, ovunque avvenga, può trasformarsi immediatamente in

notizia, scatenando una catena di reazioni. A questo si aggiunge la possibilità

di azione a distanza. Questi elementi modificano il senso e la natura del

concetto generale che li racchiude, relegando sullo sfondo per esempio, quel

senso di maggior responsabilità e controllo implicato dal contatto “faccia a

faccia”.

Un ruolo fondamentale di questa trasformazione è giocato anche

dall’emancipazione organizzativa di apposite strutture in grado di produrre

comunicazione attraverso un’attività costante, con caratteri di finalizzazione

commerciale e di utilità sociale (creazione dei primi periodici a stampa). Ciò

contribuisce a modernizzare il profilo concettuale della comunicazione sotto il

riguardo della neutralità e della formazione individuale dell’opinione, anche se

in un complesso gioco di rimandi con la notevole capacità di aggregazione

dell’opinione pubblica.

Tra le più importanti trasformazioni subite dai processi comunicativi ci sono

alcune modifiche strutturali dei flussi comunicativi, ormai stabilizzate nella

società contemporanea e che incidono sul risultato complessivo dei processi,

sul ruolo degli attori sociali coinvolti e sui quadri teorici implicati nella

spiegazione:

Aumento della competenza comunicativa  incremento straordinario

 della facilità di accesso all’azione comunicativa;

Moltiplicazione dei canali comunicativi e la semplificazione e

 automazione del loro funzionamento.

L’ampiezza del raggio d’azione e d’influenza della comunicazione.

Questi elementi hanno mutato perfino l’essenza dell’oggetto-comunicazione.

La radice del termine “comunicazione” risale ai verbi greci KOIVOW (rendo

comune, unisco) e KOIVOVEW (partecipo, sono implicato) e al verbo latino

communico (metto in comune, sono partecipe, avere rapporti con qualcuno).

Ma ai giorni d’oggi il problema comunicativo non può essere il

“collegamento”, diventato improvvisamente ordinario, bensì la sua

articolazione e i suoi esiti, soprattutto in un mondo in cui gli scambi

comunicativi appaiono sempre più dominati dalla neutralità e dalla

impersonalità.

Se fino a non molto tempo fa l’archetipo dell’attività comunicativa non trovava

alcuna difficoltà ad essere conformato sul dialogo, sulla falsa riga delle

situazioni colloquiali, ora invece la dimensione fondamentale di tutti gli

approcci scientifici, deve essere più categoricamente marcata dalle nozioni di

pluralismo e di complessità, entrambe refrattarie alla struttura dialogica.

Ne concludiamo che al rapporto tra la trasformazione delle modalità per lo

scambio di messaggi e la storia dell’uomo nella società, si debba sovrapporre

anche quello tra l’evoluzione storica della comunicazione e gli schemi

cognitivi che contribuiscono a plasmarne il concetto.

Bisognerebbe analizzare come e quanto la comunicazione influenzi la qualità

e la velocità dei processi di modernizzazione e, viceversa, come e quanto

l’ascesa della modernità abbia trasformato non soltanto le attività connesse

alla comunicazione ma anche, sul piano teorico, le radici stesse della nozione

di agire comunicativo. Questi effetti vicendevoli risultano ormai leggibili e

collegano in maniera diretta l’evoluzione della comunicazione con le linee di

crescita socioculturale delle società contemporanee.

I paradigmi scientifici tra crisi e rinnovamento.

L’elaborazione di autonomi paradigmi scientifici per la comunicazione, ha

dovuto scontare interamente e contemporaneamente due circostanze

traumatiche: la moltiplicazione generalizzata delle possibilità comunicative e

le cesure culturali del Novecento che hanno sottoposto a revisione e crisi

profonda tutti i paradigmi scientifici.

Lo statuto scientifico è rimasto diviso tra due opzioni preliminari:

- continuare a declinare il patrimonio tradizionale, magari “riformato”;

- edificazione di modelli originali.

Questa seconda scelta a ispirato il “settore trainante” degli studi sulla

comunicazione, universalmente denominato communication research e

sviluppatosi soprattutto negli Stati Uniti a partire dagli anni Venti.

Nel contesto pre-industriale e pre-moderno l’azione comunicativa era

impuntata alla volontà dell’attore e al fine a cui era rivolto l’atto comunicativo.

Le nuove forme della comunicazione (soprattutto quelle tecnologiche del

nostro secolo) hanno dilatato l’azione comunicativa, mettendola a confronto

da un lato con la sfera dell’irrazionalità e con la complessità delle motivazione

psicologiche e , dall’altro, con le influenze provenienti dal sistema sociale.

La dimensione di massa come elemento problematico.

Il ruolo svolto dallo sviluppo impetuoso della comunicazione di massa è infatti

molteplice e controverso.

L’evidente consonanza tra formazione di un contesto specifico di ricerca e lì

attenzione prevalente per le grandi comunicazioni ha favorito e rinsaldato

l’idea che la comunicazione contemporanea coincida essenzialmente con la

comunicazione di massa.

La crescita del sistema delle comunicazioni di massa in una forma

centralizzata e politicamente controllata ha messo più del dovuto in risalto

l’uso prevalentemente propagandistico che ne è stato fatto dai regimi

dittatoriali tra le due guerre e da quelli “democratici” nel clima della Guerra

Fredda. Questo ed altri fattori hanno condotto ad una eccessiva insistenza

nel connotare la comunicazione come processo essenzialmente strumentale

e volontario.

Ma gli effetti della comunicazione non possono sempre essere definibili a

partire dai singoli quadri motivazionali dei comunicatori; la mole, la frequenza

e la rilevanza del sistema comunicativo odierno rendono sempre meno

plausibile la lettura dell’atteggiamento delle audience in chiave di difesa – cui

la capacità di selezione fornisce uno scudo protettivo- contro la persuasione.

Polarizzazione ideologica:

- Apocalittici  sopravvalutazione dell’influenza individuale dei mass media;

-Integrati  sottovalutazione della loro influenza sociale

Ha portato a:

- Effect Theory  propugna in buona sostanza un potere decisivo dei media

sul comportamento dei consumatori di messaggi;

- No Effect Theory  tesa a sdrammatizzare e a ridimensionare la portata

persuasiva attribuibile ai messaggi di massa.

Micro- e macro- comunicazione

La communication research si è orientata sui fenomeni macro-comunicativi,

appropriati per l’analisi delle dinamiche generali con cui l’attività comunicativa

agisce nella società, contribuendo a trasformarne il patrimonio culturale o

impiantarvi nuovi costumi o stili di vita.

Mentre gli approcci micro comunicativi andavano aggiornando molti

paradigmi interpretativi sulla comunicazione, la communication research si

preoccupava di ricondurre l’azione umana entro le coordinate del

comportamento sociale delimitabile e osservabile razionalmente,

scomponibile in una serie di elementi da individuare con precisione e di effetti

da rilevare sperimentalmente.

Le diversità che corrono fra la comunicazione intesa come attività umana e

l’attività che passa dentro la moderna strutturazione del sistema delle

comunicazioni di massa, finiscono per costituire un cardine sopra il quale

fondare quelle incomprensioni e quelle distanze epistemologiche che non si

possono ridurre a differenze di ampiezza delle rispettive sfere di conoscenza.

Ne la communication research ne gli approcci micro sociologici sono riusciti a

dar vita a una produzione teorica soddisfacente.

La comunicazione divisa cap 2

La filosofia del linguaggio

Linguaggio

Dettagli
Publisher
A.A. 2016-2017
43 pagine
3 download
SSD Scienze politiche e sociali SPS/08 Sociologia dei processi culturali e comunicativi

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher clau_miu di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Sociologia della comunicazione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Fatelli Giovambattista.