Anteprima
Vedrai una selezione di 3 pagine su 8
Riassunto esame Caratteri tipologici dell'architettura, Prof. Landsberger Martina Elena, libro consigliato L'architettura della realtà, Antonio Monestiroli Pag. 1 Riassunto esame Caratteri tipologici dell'architettura, Prof. Landsberger Martina Elena, libro consigliato L'architettura della realtà, Antonio Monestiroli Pag. 2
Anteprima di 3 pagg. su 8.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Caratteri tipologici dell'architettura, Prof. Landsberger Martina Elena, libro consigliato L'architettura della realtà, Antonio Monestiroli Pag. 6
1 su 8
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

Tipo edilizio e aggregazioni complesse

Fino al XVIII secolo c'è stata una generale regola di aggregazione, poi si delineano diverse tendenze che aprono un periodo di sperimentazione ancora in corso e sono:

  • L'isolato è un unico manufatto dato dai vari edifici: Potsdam, Friedrichstadt; forma in base al tracciato, unità architettonica; casa a blocco su due piani con doppio affaccio.
  • Gli edifici residenziali diventano elementi di costruzione della città (piazze, strade, ecc.): edifici che delimitano piazze, più case a schiera.
  • Unità residenziali complesse dove al loro interno si riprendono le gerarchie degli spazi liberi della città: squares, cortine continue e omogenee, nuclei per un riservato gruppo sociale di fatti le strade sono chiuse da cancelli. Gli squares hanno una forma tipica.
  • Nuovo rapporto città-campagna: cerca nella campagna i nuovi principi dell'organizzazione della vita.
sul territorio, nasce la casa unifamiliare isolata, né definirà i caratteri Ledoux con una città sparsa nella natura dove la casa individuale è prevalente, non si hanno infrastrutture urbane, strade, isolati, ma si costruisce creando un centro in cui collocare le attività produttive. Ogni abitazione ha una sua identità ed è circondata dalla natura. Queste ipotesi nascono per una crescita improvvisa e caotica della città e la presa di coscienza della condizione campagna-città. 4. CASE UNIFAMILIARI, CASE D'AFFITTO Le proposte per la città dell'Illuminismo sono: città ad alta densità con case d'affitto, e città a bassa densità con case unifamiliari. Casa unifamiliare: - casa operaia, dove ogni operaio ha un orto da coltivare costruendo quartieri periferici. - casa borghese, ville con quartieri di pregio. - Costruire una casa secondo le proprie necessità. Nellacittà ottocentesca si stabiliscono tre forme di abitazione: casa con giardino, casa sul viale alberato, casa sul cortile. Si distinguono anche le case aperte cioè con case unifamiliari isolate in periferia, e le case chiuse per più famiglie sono in centro e sono d’affitto. La città dell’Ottocento prova a costruirsi con precisione, quindi una zonizzazione e la casa diventa una merce, si allargano le strade e si alzano le case, nasce la città di massa anonima. 5. IPOTESI DI RAZIONALIZZAZIONE DELLA CITTÀ DELL’OTTOCENTO Piano di Cereda per Barcellona: - rapporto tra edifici pubblici, abitazioni, combinazione di isolati - Parte tracciando il tracciato viario ortogonale, edifica intorno ad un’area verde Progetto di Wagner per Vienna: nel piano a scacchiera sono distribuiti gli spazi liberi, al centro del distretto c’è una zona verde, ordinata per un sistema simmetrico. Progetto di Le Corbusier per Parigi: la città è divisa in zone funzionali, con edifici alti e spazi verdi.

Corbusier per una città di tre milioni di abitanti: monocentrica, centro il mondo degli affari con le abitazioni tutte attorno; gli elementi principali della sua città sono i grattacieli, iredents e gli immeubles villas.

6. L'ESPERIENZA DELLE "UNITÀ RESIDENZIALI"
Si ritorna alla ricerca dei caratteri dell'abitazione, con il manuale di Paul Wolf il quale è alla ricerca delle regole per la costruzione dei luoghi dell'abitazione, il suo tema è la grande città, dando vita ai sobborghi che mediano città e campagna.

7. "HOFE", CASE IN LINEA, "UNITÉ D'HABITATION"
1. 1915: Berlage presenta il piano di Amsterdam sud dove si dichiara favorevole al blocco urbano, si schiera per la città ad alta densità. La strada canale e le corti interne coltivate. Invece a Vienna si crea un unico manufatto residenziale, la Hof; le Hofe sono una grande corte residenziale.
2. Astrazione da ogni

contesto urbano, con attenzione al rapporto con la natura. Nuova divisione data dal rapporto col sole, quindi più alloggi in linea: a schiera su doppia linea parallela alla strada o perpendicolare alla strada; tra ogni edificio c'è un'area verde. La divisione del suolo è data dal rapporto col suolo e l'arco del sole.

3. Tipo a blocco isolato, quindi grandi unità d'abitazione sparse nella campagna. Le Corbusier, unità d'abitazione, rapporto con la natura, ma un luogo dove al suo interno c'è tutta una città. Essa propone la città giardino verticale. Questo tre tipi sono sperimentazioni.

8. LA NUOVA DIMENSIONE DEI TRACCIATI

La crescita della città avviene dalla rivoluzione industriale in poi, si dibatte sulla contrapposizione città-campagna. Il sistema viario è l'elemento direttore del piano, esso ordina la città e connette i luoghi. Hilberseimer considera la viabilità

dell'industria, con conseguenti cambiamenti nella struttura urbana. Le città diventano sempre più grandi e complesse, con una popolazione in rapido aumento. Le strade diventano un elemento chiave nella pianificazione urbana, con una gerarchia che distingue le strade veloci, le strade secondarie e le strade pedonali. L'asse principale della città si dirama perpendicolarmente con le strade secondarie, dove si trovano le abitazioni intervallate da aree verdi e servizi. I servizi principali si trovano all'inizio delle strade secondarie. Secondo Hilberseimer, ogni strada ha un ruolo specifico: le strade veloci attraversano le aree verdi, le strade secondarie sono affiancate da edifici collettivi e le strade residenziali si sviluppano nei parchi. Il capitolo successivo affronta il concetto di città come avventura della conoscenza durante l'Illuminismo. Vengono analizzati i progetti e le teorie della progettazione urbana, esplorando il ruolo dell'architettura nella città come luogo di conoscenza. 1. LA REALTÀ URBANA ALLA FINE DEL SETTECENTO: LA GRANDE CITTÀ Durante questo periodo di grandi trasformazioni strutturali, la città assume un ruolo centrale. L'economia mercantile lascia spazio all'industria, portando a cambiamenti significativi nella struttura urbana. Le città diventano sempre più grandi e complesse, con una popolazione in costante aumento. La pianificazione urbana si concentra sulle strade, che vengono organizzate in una gerarchia che distingue le strade veloci, le strade secondarie e le strade pedonali. L'asse principale della città si dirama perpendicolarmente con le strade secondarie, dove si trovano le abitazioni intervallate da aree verdi e servizi. I servizi principali si trovano all'inizio delle strade secondarie. Secondo Hilberseimer, ogni strada ha un ruolo specifico: le strade veloci attraversano le aree verdi, le strade secondarie sono affiancate da edifici collettivi e le strade residenziali si sviluppano nei parchi.

industriale. Due fasi della formazione urbana:

  • economia mercantile piccola
  • mercato coloniale aumenta

Nella prima metà del settecento la città era suddivisa in:

  • vecchio centro gotico
  • aree residenziali della borghesia ai margini del centro
  • zone periferiche

2. IL DIBATTITO SULLA CITTÀ E IL RAPPORTO CON LA CAMPAGNA

Si cerca di controllare il fenomeno urbano e di negarlo. Si cerca di portare un nuovo ordine, Codice della Natura di Morelly:

  • carattere analitico degli studi, legano l'uomo alle sue condizioni geografiche e sociali
  • al perfezionamento dell'uomo serve una trasformazione dell'ambiente circostante

Nell'Illuminismo rimane il modello di piccola città. Ma le città capitali crescono e faticano ad organizzarsi in un'unica forma ideale. Quesnay dice che l'agricoltura è l'unica vera ricchezza di uno Stato, quindi la città la ostacola. Steuat dice che la campagna vive

grazie alla città, la sua fonte di ricchezza. Condillac dice che bisogna investire nelle aree più povere. Non creare più un'unità, ma una forma che stabilisca le relazioni fra le due diverse parti. 3. LA CITTÀ COME FORESTA Varietà di elementi, complessità; stimolare l'ingegno. Per Laugier la città è il luogo della conoscenza, la sua varietà deve corrispondere alla sua complessità; varietà come in una foresta, alberi (componenti città) collegati da viali. La pianta di Pierre Patte per Parigi: costruita per punti monumentali, è un manifesto dell'Illuminismo. Le venti piazze sono localizzare a caso rendendo così la pianta realistica. Egli affida alle piazze reali un significato monumentale. 4. LA CITTÀ COME RAPPORTO DI ELEMENTI DISTINTI Idea di città come relazione fra diversi luoghi monumentali, Patte luoghi della residenza, Piranesi edifici pubblici. Improvements

Sono piani di ristrutturazione della città, vediamo Gwynn per il piano di Londra che si rifà al piano di Wren dove la città è relazione fra luoghi monumentali distinti. Londra, nel piano di Gwynn, è divisa da un asse nord-sud, Oxford Street è la parte più urbanizzata, Hyde Park non urbanizzata dove G. lascia zone per l'agricoltura; questa è la distinzione: da una parte l'abitazione (squares), dall'altra gli edifici pubblici. Gli squares sono come isole residenziali nella città.

L'abitazione nel Settecento: case di più piani accostata alla successiva con una facciata uniformata. In questo periodo sono compilati i catasti urbani, la proprietà viene rilevata e su di essa si applica una tassa.

5. LA CITTÀ DISPERSA NELLA NATURA

Una città che si conforma con la natura. Ledoux: la rivoluzione industriale può ricostruire l'origine del fenomeno urbano e la città.

può rinnovarsi immergendosi nella natura. La sua ricerca si basa su case immerse nella natura. In America viene fondata Savannah, città immersa nella natura, con case unifamiliari tutte uguali. Rousseau: cerca l'uomo com'era quando era della natura, riconoscere l'uomo in quanto tale. Laugier: origini dell'architettura nell'architettura antica, capanna primitiva. Diderot: la natura contesto dove indagare i rapporti significativi.

6. LA NOZIONE DI CARATTERE

Laugier: distingue fra edifici pubblici la cui costruzione adotta gli ordini, e quelli in cui non si adottano. Per lui bisogna trovare una logica della composizione. Il carattere di un edificio è la sua destinazione, il suo genere; l'edificio diventa un sistema di rapporti significativi. Batteux e Boileau affermano che vi è una perfetta unità fra arte e scienza, bellezza e verità, perciò alla bellezza si arriva solo con la verità. La natura diventa il luogo

delle emozioni elementari; la scienza la analizza e la classifica, mentre l'arte studia i rapporti e le sensazioni.

L'architettura dell'antichità è ammirata, ma non si può partire solo da essa per costruire la nuova architettura.

Ledoux: ogni individuo ha la sua casa e ogni casa ha il suo carattere, isolata, nella natura; ogni casa è adatta all'uomo che ci vivrà.

L'obiettivo degli architetti Illuministi è la definizione del carattere degli edifici.

7. SIMBOLISTI E CLASSICISTI

Architettura simbolista e classicista.

Gli architetti in questo periodo:

  1. forme tratte dalla storia
  2. regole che trovano la razionalità del procedimento compositivo
  3. ricerca di nuove forme

Il rapporto con l'antichità è vario, vediamo Groethuysen per cui il rapporto degli Illuministi con l'antichità consiste nella scoperta della dimensione storica dell'uomo. Gli Illuministi si rifanno a tutta

L'architettura antica, non solo allaclassica.

8. IL FINE DELL'ARCHITET

Dettagli
A.A. 2020-2021
8 pagine
SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/18 Storia dell'architettura

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher greta.peverelli di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Caratteri tipologici dell'architettura e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Politecnico di Milano o del prof Landsberger Martina Elena.