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DEBITO).
All’Erario l’impresa deve versare periodicamente la differenza tra il totale IVA A DEBITO e il totale IVA
A CREDITO
Si acquistano materie prime per un valore di Euro 1.000 +IVA (20%)
1.000
Merci c/acquisti (CE) 200
Erario c/iva a credito (SPA) 1.200
Debiti v/fornitori (SPP)
Si registra la fattura per energia elettrica del bimestre marzo-aprile di Euro 1.000 + IVA (20%)
1.000
Energia elettrica (CE) 200
Erario c/iva a credito (SPA) 1.200
Debiti v/fornitori (SPP)
Si riceve fattura relativa al premio annuo di assicurazione pari 1.000 Euro (esente Iva)
1.000
Premi assicurativi 1.000
Debiti v/fornitotri
Si riceve fattura per affitti passivi per 5.000 Euro + Iva 20%
5.000
Affitti passivi 1.000
Erario c/iva a credito 6.000
Debiti v/fornitori
Pagata fattura per acquisto beni a mezzo bonifico bancario per Euro 1.200
1.200
Debiti v/fornitori 1.200
Banca c/c
Autore: Elena Albergante
Pagata fattura per acquisto beni a mezzo contanti per Euro 1.200
1.200
Debiti v/fornitori 1.200
Cassa
Il debito nei confronti del fornitore (pari a 1.200 euro) viene integralmente compensato con una frazione di
credito che l’azienda vantava nei confronti del fornitore pari originariamente a 2.000 euro (compensazione)
1.200
Debiti v/fornitori 1.200
Crediti v/fornitori
Si riceve una fattura da un professionista per una consulenza amministrativa per 6.000 Euro + Iva 20%
6.000
Consulenza amministrativa 1.200
Erario c/iva a credito 7.200
Debiti v/fornitori
Si paga, a mezzo conto corrente bancario, la fattura per la prestazioni professionale di consulenza per 6.000
Euro + Iva 20%, applicando le ritenute di legge pari al 20%
La ritenuta di acconto è pari al 20% dell’imponibile (6.000), valore calcolato senza includere l’iva
7.200
Debiti v/fornitori 1.200
Erario c/ritenute da versare (SPP) 6.000
Banca c/c
Rettifiche ai costi di acquisto
Le rettifiche ai costi d’acquisto si riferiscono ad operazioni che rettificano il valore del componente
negativo di reddito rilevato al momento della ricezione della fattura d’acquisto.
Sono dovute tipicamente a: resi, sconti, abbuoni e premi.
Tali eventi comportano l’emissione, da parte del venditore, di un documento giustificativo (nota di credito)
che rettifica il costo già iscritto in bilancio e l’IVA corrispondente all’importo della rettifica.
Generalmente:
- Per quanto riguarda i componenti di reddito le rettifiche si rilevano in appositi conti che vanno a
rettificare in via indiretta il valore degli acquisti precedentemente rilevato, senza utilizzare direttamente
il conto contenente il valore da rettificare
- Per quanto riguarda i dati di natura patrimoniale le rettifiche si rilevano a diretta riduzione del
credito o del debito precedentemente rilevato
Resi
Si registra una nota di credito per merce difettosa resa di Euro 100 + Iva 20%
120
Debiti v/fornitori 100
Resi su acquisti CE B6 – 20
Erario c/iva a credito
Sconti
Lo sconto cassa risponde generalmente all’esigenza dell’impresa fornitrice che, in luogo di attendere i
tempi ordinari per il pagamento, concede uno sconto alla clientela assumendosi l’onere corrispondente a
fronte di un pagamento immediato.
Prima dell’emanazione dell’OIC 34 (vigente dal 1 gennaio 2024), gli sconti cassa attivi erano generalmente
considerati come componenti positivi di reddito di natura finanziaria e per questo inclusi nella
macroclasse C del conto economico.
L’OIC 34 ha eliminato la distinzione tra sconti di natura commerciale e sconti di natura finanziaria.
Per questo motivo, gli sconti cassa concessi dai fornitori andranno iscritti a riduzione del componente
negativo di reddito iscritto a seguito della rilevazione della fattura di acquisto.
In ogni caso, gli sconti cassa non comportano variazioni alla base imponibile IVA
Autore: Elena Albergante
Si paga, a mezzo conto corrente bancario, un debito verso fornitore di merci di Euro 200,15 prima della
scadenza ottenendo uno sconto (cassa) di Euro 0,15
200,15
Debiti v/fornitori 200
Banca c/ 0,15
Sconti cassa attivi oppure Merci
c/acquisti (rettifica del costo)
Si riceve dal fornitore una fattura per acquisto di merci per 60.000 Euro + Iva 20%. Il fornitore concede uno
sconto incondizionato (quantità) pari a 1.000 Euro.
Gli sconti incondizionati rappresentano delle rettifiche del costo di acquisto in fattura sono portati a
riduzione dell’importo delle merci prima di determinare la base imponibile IVA
59.000
Merci c/acquisti 11.800
Erario c/iva a credito 70.800
Debiti v/fornitori
Si riceve dal fornitore una fattura per acquisto di merci per 60.000 Euro + Iva 20%. Il fornitore concede uno
sconto incondizionato (quantità) pari a 1.000 Euro.
In alcuni casi può accadere che, anziché procedere a diretta rettifica del costo delle merci, sia utilizzato il
conto «sconti incondizionati attivi», che rettifica indirettamente il costo di acquisto registrato.
L’importo dello sconto effettuato viene registrato nella sezione «-» del conto «sconti incondizionati attivi»
(classificato in CE B6-) e viene portato a riduzione del costo di acquisto delle merci prima di determinare la
base imponibile IVA 60.000
Merci c/acquisti 11.800
Erario c/iva a credito 70.800
Debiti v/fornitori 1.000
Sconti incondizionati attivi CE B6 -
Abbuoni
Quando le merci consegnate presentano delle differenze rispetto a quanto contrattato, anziché restituirle, il
compratore può concordare un abbuono sul prezzo da pagare. In questi casi si procede a rettificare
indirettamente il costo di acquisto delle merci e a rettificare l’IVA
Ricevuta nota di credito per abbuoni su merci (che erano state acquistate ad un valore complessivo di Euro
1.000 + IVA). L’abbuono è pari a Euro 100, con variazione Iva (20%)
120
Debiti v/fornitori 100
Abbuoni attivi 20
Erario c/iva a credito
Premi su acquisti
Ricevuta nota di credito su merci acquistate (che erano state acquistate ad un valore complessivo di Euro
1.000 + IVA) per premi quantità pari a 200 euro, con variazione Iva (20%).
240
Debiti v/fornitori 200
Premi su acquisti CE B6- 40
Erario c/iva a credito
Autore: Elena Albergante
Anticipi a fornitori
Inviato assegno bancario al fornitore per anticipo di Euro 120 (di cui 20 per IVA). L’assegno viene
immediatamente versato dal fornitore. La relativa fattura è ricevuta contestualmente
In questa scrittura è stato supposto che il fornitore abbia immediatamente versato l’assegno sul conto
corrente bancario, generando un’uscita finanziaria. Qualora venga meno questa ipotesi, al momento della
ricezione della fattura di acconto viene registrato un debito v/fornitori, che sarà poi compensato dalla
successiva uscita finanziaria (nel momento in cui il fornitore incasserà l’assegno).
100
Fornitori c/anticipi 20
Erario c/iva a credito 120
Banca c/c
Con l’invio dell’anticipo al venditore non si rileva un costo di acquisto perché le merci non sono ancora state
ricevute, ma un credito per merci da ricevere espresso dal conto “Fornitori c/anticipi”.
Il fornitore che riceve l’anticipo è obbligato ad emettere la fattura, comprensiva di IVA, relativa all’importo
versato.
Gli anticipi a fornitori relativi all’acquisto di beni vanno indicati tra le attività alla voce: C) Attivo circolante
- I) Rimanenze – 5) Acconti; mentre gli anticipi a fornitori relativi all’acquisto di servizi vanno indicate tra le
attività alla voce: C) Attivo circolante - II) Crediti – 5) Verso altri.
Caso 1
Ricevuta fattura per acquisto di merci pari a 100 Euro + Iva 20%, al netto dell’anticipo già pagato.
In un primo momento si rileva la fattura di acquisto
100
Merci c/acquisti 20
Erario c/iva a credito 120
Debiti v/fornitori
In un secondo momento, si procede con lo storno dell’anticipo
120
Debiti v/fornitori 20
Erario c/iva a credito 100
Fornitori c/anticipi
Caso 2
Alternativamente, viene ricevuta fattura per acquisto di merci pari a 1.000 Euro + Iva 20%, al netto
dell’anticipo già pagato.
In un primo momento, si procede con la rilevazione della fattura di acquisto
1000
Merci c/acquisti 200
Erario c/iva a credito 1200
Debiti v/fornitori
In un secondo momento, invece, si procede con lo storno dell’anticipo
120
Debiti v/fornitori 20
Erario c/iva a credito 100
Fornitori c/anticipi
Autore: Elena Albergante
Acquisti sui mercati extra-comunitari
Si riceve fattura di acquisto dal fornitore USA pari a 1100 $. Il controvalore è pari a 1.000 Euro
NON INSERIRE IVA E NON INSERIRE VALORI NON IN EURO
Il valore dei debiti verso fornitori esteri è un valore presunto, in quanto l’esborso effettivo dipenderà dalle
oscillazioni di cambio alla data del regolamento
1.000
Merci c/acquisti 1.000
Debiti v/fornitori esteri
Si riceve la fattura dello spedizioniere relativa al trasporto per 60 Euro, diritti doganali 40 Euro, Iva 20%
sul valore dei beni acquistati nella rilevazione precedente. La fattura contiene quindi sia l’Iva sulle spese di
trasporto, sia quella sull’importazione assolta in dogana dallo spedizioniere, così come risulta dalla bolletta
doganale
Spedizioniere fa fattura all’impresa che riceve la merce
Non applico l’iva sui diritti doganali sulle imposte non applico altre imposte
Base imponibile include sia il valore della merce sia il costo del trasporto calcolo così l’iva a credito
1000 * 20% + 60 * 20% = 200 + 12 60
Costi di trasporto 40
Diritti doganali 212
Erario c/iva a credito 312
Debiti v/fornitori
Si procede al regolamento del debito in valuta. Applicando il tasso di cambio del giorno, si deve versare un
importo pari a 1.000 Euro. 1.000
Debiti v/fornitori esteri 1.000
Banca c/c
Si procede al regolamento del debito in valuta. Applicando il tasso di cambio del giorno, si deve versare un
importo pari a 1.050 Euro 1.000
Debiti v/fornitori esteri 50
Perdite su cambi 1.050
Banca c/c
Si procede al regolamento del debito in valuta. Applicando il tasso di cambio del giorno, si deve versare un
importo pari a 990 Euro. 1.000
Debiti v/fornitori esteri 10
Utili su cambi 990
Banca c/c
Autore: Elena Albergante
NC02.Il ciclo delle vendite
È costituito dall’insieme delle operazioni di vendita di beni e servizi e del relativo regolamento monetario.
Secondo il principio della competenza, il ricavo è conseguito nel momento del trasferimento della
proprietà dei beni venduti o dell’avvenuta prestazione del servizio. Solitamente il trasferimento della
proprietà