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IL GRANDE GIOCO NEL MEDITERRANEO

Le grandi potenze europee vogliono ottenere il controllo sul Mediterraneo entrando quindi in rivalità. Si parla infatti di "grande gioco del Mediterraneo" cioè la lunga contesa che opponeva a occidente Francia e Regno Unito per la formazione dei grandi imperi coloniali nell'africa settentrionale, a oriente l'impero Russo e Impero Ottomano per il predominio nel Mediterraneo orientale, ma anche Russia e Regno Unito per il possesso delle vie di comunicazione verso Oriente.

Era nata, inoltre, "la questione degli Stretti" cioè la controversia per il predominio degli stretti del Bosforo, dei Dardanelli, del Mar di Marmara che, assieme a quello del controllo dei Balcani, divenne il principale oggetto della contesa che contrapponeva l'impero Russo e il Regno Unito.

Il precedente: la guerra di Crimea (1853-1856) aveva contrapposto impero russo e la Francia e durante il conflitto si era aggregata a una coalizione tra

britannici e Impero Ottomano. Utilizzando come pretesto le tensioni verificatesi in Palestina tra cattolici e ortodossi per il controllo dei luoghi sacri, l'impero zarista aveva iniziato questo conflitto con l'obiettivo di espandersi verso il Mediterraneo ma era stato sconfitto. La Russia stava assumendo una posizione di rilevanza ed è nel 1873 fu stipulato il patto dei tre imperatori che sanciva, che in caso di crisi internazionale, i tre imperi avrebbero tentato una risoluzione pacifica delle controversie tra loro. Sul Mediterraneo la potenza di maggiore rilevanza è l'impero ottomano che controlla tutto il medio oriente. L'impero controlla questo vasto territorio attraverso un controllo diretto che concedeva autonomia ai suoi possedimenti. L'impero ottomano tentò la via dell'accentramento e della modernizzazione dello Stato per rendere più efficiente e riorganizzare politicamente il vasto Impero. Per inserire l'impero ottomano nel

quadro europeo, cominciò a emergere l'idea dell'"ottomanismo" una dottrina laica che conferiva uguali diritti e garanzie a ogni suddito ottomano nel quadro di una comune cittadinanza.

Imperial nationality: l'impero tentava di assomigliare a uno stato-nazione europeo.

"Questione d'Oriente" è la protagonista a partire dal XVIII secolo delle mire espansionistiche di potenze come austro-ungheria, Francia, Regno Unito, Russia.

L'instabilità nei Balcani. La regione balcanica attraversava un momento di instabilità alla fine del 1870. Si propagarono, infatti, dei movimenti indipendentisti in Bosnia-Erzegovina e Montenegro che furono duramente repressi dal governo ottomano. Allora lo zar Alessandro II (impero russo) assunse il ruolo di difensore degli slavi ortodossi oppressi dal giogo ottomano. Esplose, così, il conflitto russo-turco che si concluse con la vittoria dell'impero zarista. Con la pace di Santo Stefano, la

Russia riuscì a sottrarre numerosi territori all'Impero Ottomano, per esempio occupò la Bessarabia. L'impero zarista aiuta questi popoli perché sono ortodossi di origine slava. Nasce l'idea di panslavismo: popoli slavi devono essere messi assieme, si devono unire. L'accresciuta influenza russia sulla penisola balcanica generò una reazione dalle altre potenze europee come Austria-Ungheria e Regno Unito. Allora il cancelliere tedesco Bismarck invitò tutte le nazioni europee a partecipare al Congresso di Berlino nel 1878. Il Congresso di Berlino restituì all'impero ottomano gran parte dei possedimenti persi dalla guerra russo-turca, la Russia riuscì a conservare solo la Bessarabia. La Bosnia-Erzegovina veniva dichiarata autonoma ma sotto "l'amministrazione temporanea" dell'Austria-Ungheria, l'isola di Scipio passò ai britannici. L'Austria-Ungheria e il

Regno Unito, dunque, ottennero maggiori vantaggi dal Congresso di Berlino a differenza invece nell'Impero Russo.

Dal punto di vista degli Stati balcanici fu riconosciuta l'indipendenza della Serbia, della Romania, del Montenegro. La Bulgaria fu smembrata in tre parti:

  • la Bulgaria, vera e propria, principato tributario ottomano
  • la Rumelia, provincia semi autonoma dell'Impero
  • la Macedonia dominio ottomano vero e proprio

Dopo il congresso di Berlino, i Balcani attraversarono nuove tensioni: scoppiò il conflitto tra Bulgaria e Serbia per il possesso della Rumelia orientale.

Un clima di insofferenza e ribellione si era diffuso nei territori della Turchia in particolare in Macedonia, Bulgaria e Serbia.

La Grecia era uscita insoddisfatta del Congresso di Berlino in quanto non aveva ottenuto il possesso di Creta, dominio ottomano ma con popolazione in maggioranza greca.

Allora la Grecia attaccò l'impero ottomano (guerra greco-turca) sostenendo

Formattazione del testo

Una guerra lampo, ma rovinosa. L'assetto deciso a Berlino, infatti, non fu mutato, ma rinforzato da accordi diplomatici tra le maggiori potenze. Si verificano quindi degli scontri tra nazione e impero.

L'impero ottomano tra crisi e riforma. A causa del Congresso di Berlino, l'impero ottomano si stava disgregando/indebolendo, infatti, stava perdendo molti dei suoi territori che andavano a finire sotto il controllo delle potenze europee. Inoltre l'indipendenza delle nazioni balcaniche comportò la perdita di un'area economicamente dinamica caratterizzata da una fiorente attività manifatturiera e fulcro dei flussi commerciali tra Oriente e Occidente.

L'impero Ottomano, allora, con al trono Abdul Hamid, operò una politica di rafforzamento dell'autorità sultanale contro qualsiasi spinta liberal-costituzionale. Il suo obiettivo era ristabilire un potere forte e centralizzato (una sorta di ritorno all'assolutismo): il sultano, infatti,

sospese laCostituzione, non convocò il Parlamento. Il sultano doveva difendere l'unità imperiale non solo dagli europei, ma anche dalle provincie arabe che, insoddisfatte dalle riforme precedenti, erano pronte a rendersi indipendenti. Era necessario, allora, per contrastare la crisi dell'impero una compattezza e unità attorno a una religione l'Islam. Il sultano ottomano, così, sommava nella sua figura l'autorità politica e religiosa. Inoltre, l'impero ottomano doveva fronteggiare gli interessi europei. Le forme del coinvolgimento europeo nella vita dell'impero andavano dai commerci britannici agli investimenti francesi e tedeschi fino alle mire espansionistiche di Russia e Austria-Ungheria sulla Turchia e i Balcani. la questione armena L'impero ottomano era uno Stato asiatico e musulmano. All'interno dei confini ottomani vivevano delle minoranze non islamiche, come quella armena. Gli armeni erano concentrati nella parte

orientale della penisola anatolica, in Cilicia, oltre che nell'impero zarista, dove già dal 1828 esisteva una provincia autonoma armena. Alla fine dell'Ottocento, in Anatolia emersero molti movimenti nazionalisti armeni, che auspicavano l'autonomia e l'unione con gli armeni di Russia e di Persia in uno Stato armeno indipendente.

Giovani turchi

Le rivendicazioni armene cominciarono a preoccupare Abdul Hamid II che ordinò una dura repressione causando massacri di migliaia di armeni. Il tentativo accentratore di Abdul Hamid, tuttavia, non raggiunse gli esiti sperati.

Nel 1896, infatti, alcune personalità turche, più modernizzate e occidentalizzate (per lo più militari), diedero vita al Comitato di unione e progresso (Cup), che voleva restaurare il regime parlamentare e la laicità messi in discussione dal sultano. Questa organizzazione fu conosciuta come movimento dei Giovani turchi che si poneva lo scopo di modernizzare

eoccidentalizzare l'impero e liberarlo dai "vecchi turchi". I Giovani turchi rappresentano il primo movimento politico organizzato dell'impero ottomano, ispirato al modello occidentale. I membri del Comitato di unione e progresso erano esponenti di una generazione profondamente segnata dalle conseguenze politiche e psicologiche della guerra del 1878 e questi giovani appartenevano alla borghesia in ascesa sociale e economica.

4. EGITTO: la modernizzazione d'Egitto: Ismail Pascià. Erano emerse delle istanze indipendentiste non solo nei Balcani, ma anche nel Nord Africa e in Egitto. In Egitto con il regno di Muhammad Alì si assistette a una svolta politica e operò una modernizzazione del paese: egli riuscì a ottenere il diritto alla successione ereditaria che lo consacrava monarca autonomo rispetto al sultano ottomano. Inoltre favorì lo sviluppo di una burocrazia moderna, riuscì ad arricchire il paese e a riformare.

l'Egitto era in difficoltà finanziarie e non riusciva a sostenere una guerra di tale portata. Ismail fu costretto a rinunciare ai suoi piani di espansione e a cercare aiuto finanziario dall'estero. Durante il suo regno, Ismail Pascià contrasse numerosi prestiti con banche europee, che portarono l'Egitto in una profonda crisi finanziaria. Nel 1876, l'impero ottomano nominò una commissione internazionale per supervisionare la gestione del debito egiziano. Questo segnò l'inizio dell'influenza europea sull'Egitto. Nel 1882, l'Egitto fu occupato militarmente dalle truppe britanniche a causa delle crescenti tensioni politiche e della crisi finanziaria. L'occupazione britannica durò fino al 1952, quando un colpo di stato militare portò alla caduta della monarchia e all'instaurazione di un regime repubblicano. L'Egitto ha affrontato numerosi cambiamenti politici ed economici nel corso del XX secolo, tra cui la nazionalizzazione del canale di Suez nel 1956 e la guerra con Israele nel 1967. Oggi, l'Egitto è una repubblica presidenziale con una economia in crescita, ma affronta ancora sfide come la povertà, la disoccupazione e la corruzione.ancora l'Egitto era militarmente debole. L'aspetto più significativo della modernizzazione del paese è l'apertura del canale di Suez. Durante la realizzazione di quest'opera, che durò dieci anni, l'Egitto si fece carico di tutti i costi di realizzazione e di manodopera e di conseguenza la situazione finanziaria dell'Egitto era in crisi, dato che non percepiva nessun guadagno dalla navigazione del canale. Data la sua condizione finanziaria, l'Egitto chiese aiuto al Regno Unito, ma così facendo il paese si subordinò economicamente agli europei dato che i francesi e i britannici si accordarono per una gestione dell'Egitto. Data la crescente influenza europea nella vita politica egiziana, il governo decise di liberare il paese dalle ingerenze straniere con un'azione militare dove a capo vi era il colonnello Ahmad Urabi. Le truppe britanniche sconfissero Urabi e quindi la vittoria militare britannica aveva legittimato.la presenza britannica in maniera stanziale. L'Egitto, quindi, nono
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A.A. 2022-2023
127 pagine
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/04 Storia contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Ciccio._67 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Apparati statali e conflitti sociali dell’età contemporanea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Palermo o del prof Blando Antonino.