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RIPARTIRE DALLA STORIA

13.1 I materiali e le forme della storia

La crisi del Movimento Moderno trova negli Stati Uniti una personalità di eccezione in grado di ripartire dalla storia e di esplorarne nuove suggestioni. LOUIS KAHN (1901-1974), è affascinato dalle architetture classiche, dai borghi medievali e dalla monumentalità delle costruzioni tardo-romane in mattoni e si rafforza nella convinzione della necessità di un ritorno alla monumentalità, anche nel moderno.

Nell'intervento Monumentality (1944) egli afferma che è possibile ripercorrere la lezione di grandezza degli edifici antichi anche nelle architetture del futuro. Con la Yale University Art Gallery, ampliamento dell'università dove sarà docente per dieci anni, Kahn è debitore di molti riferimenti alla modernità, come la nitidezza delle forme e l'uso del calcestruzzo armato a vista di Le Corbusier, oppure la tecnologia raffinata della facciata in acciaio.

vetro verso la corte interna alla Mies van der Rohe o ancora la soluzione strutturale con orizzontamenti in moduli tetraedrici, derivata dagli studi strutturali di Richard Buckminster Fuller. Kahn affronta poi il tema del sacro attraverso il valore simbolico delle figure geometriche e dei numeri, nella First Intarian Church and School. Attorno al nucleo centrale del tempio si articolano un corridoio, gli ambienti a uso scolastico e i locali di venizio, come una sorta di cortina a difesa dell'ambiente dedicato al culto. L'idea difensiva è confermata dalla profondità delle masse murarie in mattoni. Capolavoro della capacità di dialogare tra costruito, spazio aperto e contesto naturale è il Salk Institute di La Jolla, un istituto di ricerche biologiche, articolato in laboratori, sale studio, biblioteca e servizi. Nel 1962 Kahn avvia il progetto della sua più importante impresa, la sede del Parlamento di Dacca nel Bangladesh, che gli consente di affrontare

Il tema della valenza simbolica degli edifici per le istituzioni civili. La sala dell'assemblea è pensata come il centro del progetto, nucleo vitale, dalla cui sacralità derivano tutte le altre funzioni. Secondo il metodo progettuale elaborato dall'architetto le funzioni principali e quelle secondarie sono chiaramente definite attraverso il disegno dei volumi: cilindrici i primi, parallelepipedi gli altri. Il Parlamento, in calcestruzzo armato a vista, è decorato soltanto attraverso il rivestimento dei giunti in marmo bianco e connotato da grandi tagli circolari e triangolari.

13.2 La nascita del Postmoderno: letture colte e popolari

ROBERT VENTURI (1925-2018) e dal maestro introdotto alle architetture del passato come stimolo per la progettazione del presente. La sua prima opera significativa, è la casa per la madre, la Vanna Venturi House, che rielabora citazioni dell'architettura classica, come la facciata principale a timpano, tagliato al centro.

masconfessato dall'asimmetria delle aperture. Qui si trovano tutti gli elementi della sua ricerca, tra cui l'approccio al passato, ironico e giocoso, che è confermato nella Guild House, una casa di riposo per anziani in cui la facciata principale è caratterizzata dall'ingresso con una colonna di granito al centro, da una serie di logge sovrapposte e coronata da un'apertura ad arco. La grande scritta a caratteri rossi "Guild House" e l'antenna televisiva, diventano elementi di una nuova consapevolezza della possibilità da parte dell'architettura di utilizzare la comunicazione visiva. Venturi infatti contesta la celebre frase di Mies van der Rohe, Less is more (il meno è più), sostituendola con la sarcastica Less is bore (il meno è noia), cui appare evidente l'intenzione di proporre architettura fatta di elementi complessi che ci derivano dal passato. Nella parodia e nell'eccesso dell'architettura commerciale,

Pensata per colpire la fruizione in movimento degli automobilisti e da lui disvelata nella distinzione tra l'edificio-feticcio in forma di anatra (duck) e l'edificio-facciata in forma di capannone decorato (decorated shed), sintetizzati nel noto schizzo, Venturi vede la possibilità di un approccio progettuale disincantato e ironico, che affonda le sue radici nella "tradizione" americana. Per esempio il progetto per la National College Football Hall of Fame prevede come elemento principale una parete-schermo su cui sono proiettate le immagini delle principali partite di football americano. L'attività di Venturi e di Scott Brown avvia quel processo di revisione critica e denuncia del Movimento Moderno che prenderà il nome di Postmoderno, tuttavia non è completamente riconducibile a questa corrente, per la loro naturale estraneità alle architetture "allamoda". Coetaneo di Venturi, CHARLES MOORE (1925-1993) con la Piazza

d'Italia (New Orleans) progetta uno spazio pubblico che stimola meraviglia e curiosità: il fulcro dell'intervento è una fontana disegnata secondo il profilo della penisola italiana sullo sfondo di una serie di quinte scenografiche costituite da colonnati e archi, reinterpretazione di fantasia di vari ordini classici, attraverso l'uso spregiudicato di colorazioni e materiali contrastanti, tra cui plastica e alluminio. L'architettura del Postmodern si può configurare come tendenza in grado di "rimediare agli errori operai dal movimento Moderno. CHARLES JENCKS (1939-2019), definisce questa tendenza come "eclettismo radicale" e inoltre gli attribuisce all'uso di riferimenti storici dell'architettura una possibilità di comunicazione su due registri complementari: uno più complesso e filologico destinato agli architetti e alle persone colte, un altro più semplice e accessibile, per la gente comune.

13.3 Europa:

Il rapporto con la memoria e con la città storica

In Europa il rapporto fra architetti, filosofia e storia deve fare i conti con il confronto diretto con le preesistenze monumentali e con i tessuti urbani consolidati. Dopo una serie di prove interessanti nell'ambito del Brutalismo, lo scozzese JAMES STRING (1926-1992) adotta il linguaggio postmoderno con la Neue Staatsgalerie (Nuova Galleria di Stato. Stoccarda, 1977-1983). Qui la tradizionale monumentalità del museo, ancora richiamata dai rivestimenti in pietra, viene provocatoriamente "smontata" sfilando bugne dai muri e usando elementi funzionali come la pensilina di ingresso, i corrimano o i serramenti sovradimensionati e colorati in modo sgargiante. Il tedesco Oswald M. Ungers (1926-2007), formato nell'ambiente razionalista Oswald M. Ungers dell'immediato dopoguerra, realizza le prime opere in modi essenziali, come la sua casa a Colonia (1958-1959). La sua posizione teorica, affinata nel tempo,

Critica quelfilone del Movimento Moderno che, da Semper a Gropius, riconosce nella funzione la principale, se non l'unica, motivazione dell'architettura. Egli rivendica l'autonomia dell'architettura sia dai tecnicismi, sia dai sistemi produttivi, sia dalla sociologia, ripartendo da una lettura della triade vitruviana - firmitas, utilitas, venustas - per proporre un'architettura fatta anche di valori spirituali, di emozioni, che ritorni ad essere concepita come espressione d'arte, in grado di liberare l'ambiente umano e l'esistenza dal grigio della banalità quotidiana. Tra le sue opere più significative il Museo di Architettura sviluppa il tema della "casa dentro la casa", attraverso la trasformazione di una villa del 1901 di cui è mantenuto solo l'involucro, nella quale sono introdotti i nuovi corpi delle sale espositive, secondo un processo di rispetto della preesistenza, senza farne un feticcio, ma dialogando con.

Il passato attraverso gli strumenti del rigore formale e dellalogica geometrica. Il programma dell'International Bau Austellung, promosso sul finire degli anni Settanta dalle amministrazioni federale e cittadina per ridisegnare il volto di alcune aree di Berlino Ovest, vede il contributo di architetti da tutto il mondo. JOSEF P. KLEIHUES (1933-2004) si incentra sul disegno di residenze e servizi nel quartiere di Tegel, nella Prager Platz, riproponendo l'idea dell'isolato tradizionale che la cultura del Movimento Moderno aveva ritenuto superato. ROBERT KRIER (1938) coordina sei gruppi di architetti per costruire altrettante ville urbane secondo un impianto simmetrico. Il fratello LÉON KRIER (1946), formatosi con Stirling, autore di progetti per la ricostruzione ripropone l'immagine storica della città europea attraverso ricostruzioni urbane tipiche dei borghi tardo medioevali e rinascimentali, sviluppate nel movimento del New Urbanism. Il viennese HANS HOLLEIN (1934-2014),

È tragli autori della Strada novissima di Venezia. La sua è forse la facciata più provocatoria: una successione dicolonne che, a partire da quella storica in pietra dell'Arsenale, si trasfor mano citando il grattacielo a formadi colonna dorica di Loos, fino ad annullare la loro stessa essenza. 79Nel Museo d'arte moderna a Francoforte (1987-1991) Hollein valorizza illotto d'angolo con una soluzione a prua di nave vagamente espressionista,ma non immune dagli ormai usurati decori desunti dalla classicità. Il catalanoRICARDO BOFILL (1939) fonda negli anni Sessanta un gruppointerdisciplinare di progettazione architettonica e urbanistica - il Taller deArquitectura (bottega di architettura) - con il quale si cimenta nellarealizzazione di quartieri di alloggi sociali. È il caso dei complessi residenzialiLes espace d'Abra-ras di Marne-la-Vallée (Parigi, 1978-1982) oLa Place du Nombre d'Or (Montpellier, 1978-1984),caratterizzati da impianti planimetrici di matrice rinascimentale e assemblaggi di parti architettoniche classiche più o meno d'invenzione: timpani, cornici, capitelli, bovindi vetrati in forma di colonne. La rilettura della storia, con particolare attenzione alle architetture neoclassiche della Francia rivoluzionaria, ha invece caratteri specifici nell'opera di Mario Botta. Botta collega quattro unità abitative e produttive con un grande tetto a falde in ferro e vetro, riuscendo a assegnare nuova dignità al tipo edilizio del capannone industriale, protagonista di tanti scempi del paesaggio. La lezione di Kahn si ritrova invece nella ricerca di monumentalità che Botta dichiara necessaria per l'architettura e che fa da sfondo ai progetti successivi, in particolar modo a quelli pubblici, a grande scala, dove l'architetto sembra essere meno interessato al contesto per privilegiare geometrie pure e un disegno maggiormente espressivo. Nel blocco perg html per formattare il testo, il risultato sarebbe il seguente:

uffici Ransila I a Lugano (1981-1985) smaterializzaprogressivamente la facciata in laterizio, rigorosamente scompartita in quadrati,introducendo tag html per formattare il testo, il risultato sarebbe il seguente:

Dettagli
A.A. 2022-2023
94 pagine
2 download
SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/18 Storia dell'architettura

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Alessandralanzilotti di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dell’architettura contemporanea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Romano Antonella.