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Figura 7. Piastra NA coltivata con P. putida mediante isolamento in coltura pura
3.3 Risultati isolamento in coltura pura di un microrganismo di suolo
Figura 8. Piastra NA con coltura pura Figura 9. Piastra RB con coltura pura
Come per l’analisi precedente, anche in questo caso, è possibile notare l’assenza di
contaminanti (altre specie) nelle piastre di NA (figura 8.) e RB (figura 9.), indice della
buona riuscita della prova. La piastra di NA presenta anche delle colonie singole ben
distinguibili nella porzione di striscio più blando, a differenza della piastra di RB che
presenta una crescita piuttosto confluente e densa.
3.4 Risultati della caratterizzazione fenotipica di un isolato di P. putida
3.4.1 Valutazione attività amilasica
Figura 10. Piastra Agar Amido per la valutazione dell’attività amilasica
Dopo il periodo di incubazione è possibile constatare che P. putida è sicuramente in
grado di crescere su AA (figura 10.) ed è amilasi positiva, in quanto il Lugol rimane
della sua colorazione giallastra e non vira alla colorazione bluastra, sintomo della
degradazione dell’amido da parte del microrganismo.
3.4.2 Valutazione attività proteolitica
Figura 11. Piastra Agar Latte per la valutazione dell’attività proteolitica
Dopo il periodo di incubazione è possibile constatare che P. putida è in grado di
crescere su Agar Latte (figura 11.) ed ha anche attività proteolitica, non molto marcata,
in quanto è possibile notare un illimpidimento attorno alle colonie.
3.4.3 Valutazione attività catalasica
Figura 12. Piastra AL per la valutazione dell’attività catalasica
Il test della catalasi per P. putida è risultato positivo, in quanto, a seguito dell’aggiunta
di acqua ossigenata sulla piastra Agar Latte, è avvenuta la reazione di degradazione
dell’acqua ossigenata, con la produzione di ossigeno e acqua (formazione di bolle in
superficie, figura 12.).
Il risultato era prevedibile in quanto P. putida è un isolato ambientale aerobio. La
tabella 4. sintetizza i risultati della caratterizzazione fenotipica.
Tabella 4: risultati finali della caratterizzazione fenotipica di P. putida
Attività amilasica Attività proteolitica Attività catalasica
Pseudomonas putida + + o - +
3.5 Risultati prova di fermentazione di un isolato di suolo
Figura 13. Tubi dopo l’inoculo e l’eventuale fermentazione
Nel campione di terra sono presenti moltissimi batteri; risulta difficile prevedere che
caratteristiche possa avere l’isolato selezionato.
Di seguito sono riportati i risultati ottenuti dalla prova di fermentazione (figura 13.):
• Controllo negativo (-): il terreno presenta un leggero intorbidimento, il che
indica che c’è stata una crescita del microrganismo; non si riscontra nessun
viraggio di colore del terreno.
• Tubo galattosio (GA): il terreno presenta intorbidimento, sintomo di crescita
del microrganismo; inoltre è evidente un viraggio di colore verso un
arancione scuro, che indica l’avvenuta acidificazione (produzione di acidi).
• Tubo lattosio (L): il terreno risulta intorbidito, ma non si nota viraggio di
colore dovuto ad acidificazione.
• Tubo glucosio (G): il terreno presenta intorbidimento, ad indicare l’avvenuta
crescita microbica ed una acidificazione più marcata rispetto a quella
avvenuta nel terreno contenente galattosio.
Tabella 5: risultati prova di fermentazione di un isolato di suolo
Controllo - GA 1% p/v L 1% p/v G 1% p/v
Crescita + + + +
Acidificazione - + - +
In virtù dei risultati ottenuti (tabella 5.) non è possibile constatare che la crescita del
microrganismo sia avvenuta grazie alle fonti di carbonio presenti, in quanto si è
riscontrato intorbidimento anche nel controllo negativo (senza fonti di C). A livello
qualitativo, infatti, la crescita pare la medesima in tutti tubi; per capire in quale è
avvenuta la maggiore crescita si possono utilizzare metodi come la citometria a
flusso o le diluizioni e piastramento. Si può dire però che il microrganismo isolato è
in grado di fermentare fonti di carbonio come galattosio e soprattutto glucosio
(viraggio più marcato).
3.6 Risultati della colorazione di Gram – Pseudomonas putida
Figura 14. Visualizzazione al microscopio ottico P. putida (Gram -)
Pseudomonas putida assume una colorazione rosa/fucsia (visibile in figura 14.)
dovuta alla tipologia di parete tipica dei Gram –; è possibile notare la morfologia a
bastoncello di P. putida.
MICROBIOLOGIA INDUSTRIALE, prof.ssa Rollini
1. Introduzione
Il laboratorio con la prof.ssa Rollini ha permesso di comprendere i processi
dell’allestimento in beuta di colture di microrganismi rilevanti nel settore alimentare.
Per l’attività sono stati assegnati, ad ogni studente, tre microrganismi, da inoculare in
differenti terreni.
Nel mio caso i microrganismi presi in analisi sono stati:
Saccharomyces cerevisiae è un lievito caratterizzato dalla possibilità di svolgere un
doppio metabolismo. In condizioni di aerobiosi attua il metabolismo respirativo che
porta alla produzione di biomassa (crescita, senza fermentazione), ottenuta grazie
alla coltura sommersa, in agitazione con frangiflutto, con tappo disteso per favorire il
massimo contatto con aria e con poco glucosio aggiunto al terreno; si sviluppano
torbidità e note aromatiche poco gradevoli dovute ai metaboliti del ciclo di Krebs. In
condizioni di anaerobiosi, ottenute con coltura stazionaria in alto strato, tappo ben
inserito e terreno contenente un maggiore quantitativo di glucosio, si ottiene il
metabolismo fermentativo di questo lievito; si sviluppa sul fondo una patina di
biomassa, in superficie una schiuma e a livello aromatico vengono evocate
sensazioni tipiche dei prodotti fermentati come la birra (avvenuta la fermentazione
alcolica, con produzione di CO ed etanolo). Può essere coltivato anche mediante
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una coltura stazionaria in basso strato, che favorisce il metabolismo respiratorio.
Penicillium crhysogenum è una muffa con struttura ifale sottile ed uno sviluppo
lento; è un microrganismo utilizzato molto nella produzione di formaggi erborinati.
Può essere coltivata con coltura sommersa o con coltura stazionaria in basso strato.
Aspergillus niger è una muffa distinguibile dalla tipica pigmentazione nera dei conidi
ifali su cui sono agganciate le spore. È molto sfruttata per la produzione di acido
citrico o per la produzione di enzimi (amilasi e cellulasi). Può essere coltivata con
coltura sommersa, stazionaria in basso strato o semisolida (con terreno Tn + crusca).
2. Materiali e metodi
2.1 Allestimento di colture liquide in beuta
Per l’allestimento di colture liquide in beuta (contenitore cilindro-conico) si parte
prelevando 5 mL di soluzione fisiologica e depositandola sullo slant (terreno
inclinato sul quale è presente il microrganismo); con la punta della pipetta si può
procedere grattando la superficie dello slant per portare in sospensione il
microrganismo, fino a quando si noterà un certo livello di torbidità della soluzione
fisiologica. A questo punto si può prelevare il microrganismo dallo slant mediante
pipetta da 10 mL con propipetta che permette il rilascio e l’inoculo nella beuta
(chiusa con tappo in garza).
Per Saccharomyces cerevisiae la coltura scelta è di tipo sommerso (aerobia) in
agitazione, con terreno TN + 10 g/L di glucosio e con frangiflutto, una rientranza del
vetro nella beuta che rompe il vortice e favorisce gli scambi di ossigeno per i
microrganismi aerobi. La beuta viene poi chiusa con tappo disteso.
Per Penicillium chrysogenum la coltura scelta è di tipo sommerso (aerobia) in
agitazione, con terreno TN e con frangiflutto. La beuta viene chiusa con tappo
disteso.
Per Aspergillus niger la coltura scelta è di tipo sommerso (aerobia) in agitazione, con
terreno TN e con frangiflutto. La beuta viene chiusa con tappo disteso.
Il terreno TN utilizzato per tutte le colture è un terreno minerale.
Una volta chiuse le beute con frangiflutto sono state incubate a 25°C, agganciate ad
un agitatore con 4 cm di corsa a sinistra e a destra e con 40 colpi/minuto.
3. Risultati e Discussione
3.1 Risultati allestimento di colture liquide in beuta
Figura 15. Beuta TN con Saccharomyces cerevisiae dopo inoculo ed incubazione
Saccharomyces cerevisiae è stato coltivato in coltura sommersa, in agitazione, con
bassa concentrazione di glucosio nel terreno (10 g/L). Questo tipo di coltura (figura
15.) ha favorito il metabolismo respiratorio del lievito dovuto alla grande presenza di
ossigeno; sono quindi avvenute reazioni di glicolisi, ciclo di Krebs e catena di
trasporto degli elettroni. Visivamente si nota l’intorbidimento e a livello aromatico,
molecole volatili meno gradevoli di quelle che si sviluppano per meccanismo
fermentativo. Il microrganismo si è sviluppato ed è cresciuto, senza però fermentare.
Figure 16 e 17. Beuta TN con P. chrysogenum dopo inoculo ed incubazione
P. chrysogenum è stato coltivato in coltura sommersa, in agitazione (figure 16 e 17.).
Si notano dei pallet (anche se in misura minore di A. niger), che sono delle strutture
sferiche all’interno della coltura, costituite da micelio non sporificato, che si creano
in funzione del riavvolgimento delle ife su loro stesse. È evidente in misura
maggiore, la presenza di un micelio lasso in cui le ife si ripiegano poco su loro stesse
e si rompono più facilmente. Come detto in precedenza, questo microrganismo è
sfruttato per la produzione di formaggi erborinati, a crosta fiorita.
Figure 18 e 19. Beuta TN con A. niger dopo inoculo ed incubazione, pallet visibili
A. niger è stato coltivato in coltura sommersa, in agitazione. È ben visibile, ed in
misura maggiore rispetto a quanto successo per P. chrysogenum, la formazione di
pallet (figure 18 e 19.). Si nota anche l’adesione di ife al vetro della beuta che
riescono a sporificare (crescita parietale) e dare la tipica colorazione nera dei conidi
ifali. A. niger è un microrganismo utilizzato nella produzione di acido citrico ed
enzimi.
MICROBIOLOGIA ALIMENTARE, prof. Russo
1. Introduzione
Il laboratorio guidato dal professor Russo ha permesso di fare pratica con le tecniche
di analisi della carica batterica su diversi campioni di prodotti alimentari, come la
carne macinata e i latti fermentati per poter, successivamente, verificare i risultati
ottenuti con la normativa vigente a livello legislativo in modo da valutarne
l’accettabilità e la conformità o come nel caso della carne, stabilire se il campione in
questione era stato oggetto di abusi di temperatura (4h a temperatura ambiente).
2. Materiali e metodi
2.1 Analisi microbiologica su