vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
ARCHIZOOM
Gli Archi zoom nascono nel '66 con figure che poi diventeranno anche nomi molto conosciuti nel panorama del design italiano e anche per le esperienze successive alla vita dello studio. Cioè architetti e Designer che poi diventano professionisti, che si muovono autonomamente e che segnano tutto quello che è lo scorcio del Novecento italiano.
Andrea Branzi e Massimo Morozzi ma si aggiungono poi anche altre figure come Lucia Bartolini. Gli Archi zoom alla fine degli anni Settanta con l'altro gruppo che nasce a Firenze - che è Superstudio (di cui faceva parte anche Natalini) - organizzano una mostra a Firenze con prototipi di mobili che viene chiamata "super architettura" e poi collaborano alla triennale di Milano e partecipano alla grande mostra del MoMA di New York del 1972, realizzano mobili molto provocatori e aprono la strada a quello che è il nuovo corso, quello alternativo del design italiano.
Alcuni mobili che sono ancora oggi in
produzione: → rivestito per esempio la "super onda" ingommapiuma con materiale vinilico che si compone in varie modalità ma l'altra poltrona famosissima di quegli anni, un elemento modulare che poi si → accoppia "divano Safari". però è un lavoro quello che viene compiuto da questi studi molto sperimentale.
In realtà questi studi non lavorano solo nel campo del design, in realtà lavorano anche facendo una ricerca molto approfondita su quello che è la cultura di massa, su quello che è il senso della città contemporanea, dell'ambiente e iniziano a pensare anche a quelli che sono i processi di globalizzazione e modelli di urbanizzazione globale, le condizioni di degrado della metropoli moderna. E quindi il design è soltanto uno degli aspetti di questa ricerca molto più ampia. Addirittura, gli Archi zoom estendono la ricerca anche al campo dell'abbigliamento, tematiche sociali, arte.
concettuale-SUPERSTUDIO-l'altro studio è quello appunto del Superstudio e vedete- personaggi come Toraldo di Francia, come Natalinia Superstudio si deve per esempio alcune invenzioni che sono diventate poi l'emblema di questo gruppo di artisti e di architetti come quella del "Monumento continuo" e quella degli istogrammi.- è questa idea utopistica di l'altra invenzione e grafica di una texture un monumento che attraversa il mondo che si basa su una griglia geometrica come- Poi il monumento continuo gli istogrammi è quella che permette di si compone di una sorta di griglia concepire una serie di arredi che sono geometrica diventati poi iconici. che invade tutto il panorama delle città più conosciute Ma poi ci sono anche figure come vedi se no no da questi gruppi pensate a Gianni- Pettena, Ettore Sottsass, Alessandro Mendini in quegli anni dirige una rivista importantissima per veicolare queste nuove proposte che è
‘Casabella’ che esistepoi come rivista di design e di architettura, ancora oggi nelle edicolea Superstudio è stata dedicata negli anni passati una bella mostra al Maxxi di- Roma il museo dell'arte del Novecento di Zaha. Allestimento con un’installazionespettacolare un muro rosso che allude al monumento infinito. Grandi superfici→quadrettate che sono utilizzati sia per gli allestimenti che per le grandi visioni acarattere planetario
MONUMENTO CONTINUOUn monumento utopistico, ma che abbraccia tutto il globo, che attraversa- oceani, monti, mari, fiumi, città e le unisce insiemeSuperstudio presenta il monumento nel 1969 Partecipando al concorso di idee- indetto dalla biennale di Graz dal titolo Trigon ‘69.il concorso si chiamava “architettura e libertà”- il monumento continuo viene definito dal Superstudio come un modello di- urbanizzazione totale che il gruppo presenta però non come un progetto macome un racconto:
immersa. I monoliti bianchi rappresentano la razionalità e l'omologazione della modernità, ma allo stesso tempo sono un simbolo di emancipazione e di presa di possesso della terra da parte dell'uomo. Il Superstudio utilizza l'architettura come mezzo per esprimere le diverse culture e le loro istanze. I monoliti attraversano paesaggi e città, rappresentando la storia dell'architettura e la sua evoluzione nel corso del tempo. Questo racconto del monumento continuo ci mostra come l'architettura sia in grado di riflettere le diverse culture e le loro istanze, sia positive che negative. La modernità porta con sé sia l'emancipazione che la violenza dell'omologazione. Attraverso i suoi collage, il Superstudio ci invita a riflettere sulla storia dell'architettura e sulla sua importanza nel contesto della modernità. L'architettura diventa così uno strumento per comprendere e interpretare la società e le sue trasformazioni nel corso del tempo.