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METODO SOXHLET
De nizione
I lipidi rappresentano 1,5 -2% della cariosside. Sono rappresentati dai trigliceridi, nello
speci co acidi grassi insaturi (oleico, linoleico, linolenico). Sono inoltre presenti gli acidi
grassi saturi (palmitico)
Nell’endosperma e nello strato aleuronico: fosfolipidi, glicolipidi e steroli
Principio del metodo
Il metodo che prevede l’utilizzo del Soxhlet viene usato quando il prodotto contiene
sostanze volatili facilmente solubili in solventi organici, ad esempio oli essenziali.
Lo strumento si compone di un palloncino alla base che ospita il campione, che è
raccordato con un tubo di vetro che presenta un raccordo graduato laterale. Al di sopra c’è
un refrigerante. Il tutto è raccordato con raccordi smerigliati.
Procedimento
1. Nel palloncino viene messo il campione pesato con il solvente (es etere); aziono il
refrigerante e inizio a scaldare.
2. Il vapore entra in ebollizione, i vapori uiscono nel raccordo laterale e raggiungono il
refrigerante nel quale si condensano.
3. Ricadono all’interno dell’estrattore dove si trova il ditale con la sostanza dalla quale
l’etere inizia a estrarre il grasso.
4. Ritorna nel pallone arricchito dei grassi estratti mediante il sifone.
5. Sono necessarie numerose estrazioni successive. Arresto il processo quando non
percepisco più un aumento di volume di acqua nella tacca graduata.
Espressione dei risultati
Per il calcolo: lipidi grezzi% = ( perdita di peso / peso campione ) x 100
Equivale a dire peso pallone
con estratto - peso pallone vuoto
lipidi grezzi % * 100
Lipidi %s.s = —————————
100-Hu
Esprimere il risultato come x ± t * s/√n (P=95%).
Osservazioni
Tale esperienza è stata spiegata a livello teorico e pratico, ma senza essere stata eseguita
in laboratorio. A tale proposito sono stati forniti dei dati (da esperienze di anni passati) per
eseguire il calcolo.
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fi fi fl
Calcoli TURNO 1 TURNO 2 TURNO 3
111.111 110.9916 111.149
Peso pallone vuoto (g) 111.2505 111.134 111.2901
Peso pallone con
estratto (g) 10.2203 10.2503 10.2101
Peso campione (g) 1.3612 1.3453 1.4113
Lipidi grezzi (%) 1.5 1.5 1.5
Lipidi nella
dichiarazione
nutrizionale (etichetta) 1.5362 1.5182 1.5927
Lipidi % s.s. 1.5490 1.5490 1.5490
Lipidi % s.s. valore
medio 0.0317 0.0317 0.0317
Deviazione standard 1.5490 ± 0.0534 1.5490 ± 0.0534 1.5490 ± 0.0534
Lipidi % ss media ±
incertezza
x ± t*s / √n (n=2;
P=95%)
—> lipidi grezzi
- turno 1: (111.2502 - 111.111) / 10.2203 = 1.3612%
- turno 2: (111.134 - 110.9961) / 10.2503 = 1.3453%
- turno 3: (111.2901 - 111.146) / 10.2101 = 1.4113%
—> lipidi sostanza secca
- turno 1: (1.3612 * 100) / (100-11.39) = 1.5362%
- Turno 2: (1.3453 * 100) / (100-11.39) = 1.5182%
- Turno 3: (1.4113 * 100) / (100-11.39) = 1.5927%
—> Lipidi % s.s. valore medio: ( 1.5362+1.5182+1.5927) / 3 = 1.5490%
—> deviazione standard: in cui a numeratore
(1.5362-1.5490) +(1.5182-1.5490) + (1.5927-1.5490) e a denominatore 3, essendo questo
2 2 2
il numero di campioni = 0.0317
—> errore: t*s / √n in cui t è il valore di t Student con P al 95% e n vale 2 quindi 2.92, s è la
deviazione standard e n il numero di campioni 3 = 2.92 * 0.0317 / √3 = 0.0534
—> risultato: 1.5490 ± 0.0534 (n=2; 95%)
Conclusioni
Come detto, l’esperienza non è stata eseguita sul campione di questo anno ma, valutando
che i dati tabulati riportano un valore di lipidi in etichetta pari a 1.5g, si può dire che i valori
sono abbastanza in linea.
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DETERMINAZIONE DEL TENORE DI CENERI
De nizione
La determinazione del tenore di ceneri nei sfarinati è un procedimento utilizzato per
misurare la quantità di residuo inorganico rimasto dopo la combustione di un campione di
farina. Le ceneri risultanti sono composte principalmente da minerali, mentre la materia
organica viene bruciata durante il processo.
Principio del metodo
Il metodo si basa sulla combustione del campione a temperature elevate (solitamente
intorno ai 550-600°C) per un periodo di tempo speci co. Durante questa combustione, la
materia organica del campione viene ossidata e bruciata, lasciando solo i residui inorganici
(le ceneri).
Dopo la combustione, si pesa il residuo rimasto, che rappresenta il tenore di ceneri nel
campione. Questo valore è espresso come percentuale rispetto al peso originale del
campione.
Procedimento
1. Calcinare un crogiolo in mu ola a 550°C per circa 1 h. Fare ra reddare in essiccatore e
quindi tarare su bilancia analitica (p1).
2. Pesare nella capsula tarata esattamente circa 5 g di prodotto nemente macinato (p2).
3. Carbonizzare su amma diretta, prima lentamente utilizzando apposita retina e poi il
triangolo refrattario no alla scomparsa dei fumi bianchi.
4. Porre la capsula in mu ola ed accendere la stessa regolandola a 550°C. Lasciare in
mu ola il campione per circa sei ore.
5. Pesare le ceneri dopo ra reddamento in essiccatore (p3).
Espressione dei risultati
Il contenuto di ceneri viene determinato con la seguente formula:
La formula si può scrivere anche come: C-A / B * 100
in cui A=peso crogiolo, B=peso iniziale farina,
C=peso nale ceneri+crogiolo.
100 - umidità %
Osservazioni
Per motivi di tempistica, l’esperimento è stato interrotto nel momento prima delle 6
ore e quindi no alla carbonizzazione.
Per tale motivo, sono stati forniti dei dati su analisi precedenti.
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fi ff fi fi fi fi ff ff ff fi fi
ff
Calcoli
- ANALISI 1
P1 = 36.0611g (crogiolo)
P2 = 5.0042 (peso campione senza crogiolo)
P3 = 36.1001 (ceneri+crogiolo)
36.1001 - 36.0611
Ceneri % sulla farina = —————————— = 0.7793
5.0042
0.7793 * 100
Ceneri sul secco % = ———————— = 0.8670
100 - 10.12
- ANALISI 2
P1 = 29.8485 (crogiolo)
P2 = 5.0214 (peso campione senza crogiolo)
P3 = 29.8876 (ceneri+crogiolo)
29.8876 - 29.8485
Ceneri % sulla farina = ————————— = 0.7787
5.0214
0.7787 * 100
Ceneri sul secco % = ——————— = 0.8664
100 - 10.12
- ANALISI 3
P1 = 30,3577 (crogiolo)
P2 = 5,0012 (peso campione senza crogiolo)
P3 = 30,3187 (ceneri+crogiolo)
30.3187 - 30.3577
Ceneri % sulla farina = ————————— = - 0.7798
5.0012
- 0.7798 * 100
Ceneri sul secco % = ——————— = -0.8676
100 - 10.12
Conclusione
Il valore massimo di ceneri per la semola è 0,9, quindi il risultato è conforme alla legge per
l’analisi 1 e 2, mentre per l’analisi 3 risulta essere non conforme.
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DETERMINAZIONE DELLE PROTEINE
METODO KJELDAHL
De nizione
Le proteine presenti in uno sfarinato sono di diverso tipo, si hanno:
- albumine: solubili in acqua. Rappresenta il 9% sul totale e si trovano nella parte esterna
della cariosside ed embrione. Hanno inoltre un elevato valore biologico.
- Globuline: solubili in soluzioni acquose. Sono presenti nel germe per il 5-7% del totale e
sono proteine nobili.
- Prolamine: solubili in soluzioni acquose con alto tenore in etanolo (97%)
- Gluteline: solubili in soluzioni acide o alcaline diluite. Sono delle proteine brillari con più
catene polipeptidiche con ponti disolfuro intermolecolari.
- Scleroproteine: non solubili in nessun solvente
Principio del metodo
Le proteine vedono quanti cate sulla base del contenuto di azoto proteico nel campione
(no campioni con azoto ammoniacale o urea).
Le sostanze azotate, quindi il campione, vengono ossidate con acido solforico concentrato
in presenza di catalizzatori. Nella reazione di ossidazione si forma solfato di ammonio
(mineralizzazione) da quale, dopo il trattamento con soda, si libera ammoniaca che viene
distillata e ossidata.
A cosa serve NaOH? Serve a formare ammoniaca, prodotto volatile trascurata dal vapore
acqueo che poi ricondensa. Inoltre l’azoto organico deve liberare ammoniaca dal sale per
distillare quindi neutralizzo prima e poi aggiungo eccesso di NaOH. Quindi uso NaOH per
neutralizzare e per lo spostamento. La mineralizzazione avviene con acido solforico concentrato al 96% e si
trasforma l’azoto proteico in azoto inorganico
La soda è al 32% (NaOH) e porta alla formazione di idrossido di ammonio
(NH4OH) che contiene ammoniaca —> distillazione, si forma ammoniaca ma
ho la necessità di bloccarla; procedo con altra reazione
L’idrossido di ammonio contiene ammoniaca che viene bloccata con acido
borico saturo formando il bicarbonato acido di ammonio (pH basico—
>verde)
Titolare con acido cloridrico a titolo noto, 0.05M.
Procedimento
1. Macinare il campione in modo che abbia una nezza inferiore a 1mm.
2. Pesare circa esattamente 0.5 g di campione (bilancia analitica, 4 dec) e introdurli nel
pallone Kjeldahl aggiungendo dei catalizzatori (selenio…), 15 ml di acido solforico
(Mineralizzazione, durata circa 2 ore)..quindi dopo ra reddamento e prima della
distillazione aggiungere se si vuole fenolftaleina per evidenziare successivamente
l’ambiente basico.
La mineralizzazione si intende terminata quando la sostanza all’interno del proiettore,
dapprima marrone scuro, schiarisce diventando trasparente e leggermente colorata (in
base al catalizzatore usato).
Dopo ra reddamento e prima della distillazione aggiungere se si vuole la fenolftaleina
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fi ff fi fi ff fi
per evidenziare successivamente l’ambiente basico.
FOCUS: PALLONE KJELDAHL —> esiste alle temperature estreme ed è un distillatore
in corrente di vapore. L’ammoniaca è più volatile ma cosi come si presenta non è
trasportabile: bade forte che libera NH3 dal suo sale (NaOH ha compito di
spostamento)
3. Introdurre il pallone nell’apparecchio di distillazione (alloggiamento di SX) e aggiungere
acqua, NaOH (32%) in eccesso. (Distillazione)
4. Porre in una beuta (alloggiamento di DX), 10 ml di acido borico, 30 ml di acqua e 2-3
gocce di indicatore di Tashiro (indicatore misto: rosso metile e blu di metilene è viola
lavanda no a pH 4.5 e verde smeraldo a pH superiori). FOCUS: ACIDO BORICO: ha
un colore rosa ma viene aggiunto un indicatore costituito da miscela di altri indicatori
che variano con il pH.
5. Scaldare all’ebollizione il pallone, grazie al generatore di vapore sovrastante,
l’ammoniaca distilla e la si raccoglie nella beuta, in quanto i vapori condensano grazie
al refrigerante, dove c’è già l’ac