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SINARTROSI

Non hanno uno spazio articolare, ma i capi articolari sono tenuti insieme da tessuto connettivo.

In alcuni casi, come nel cranio, il connettivo è così poco che si può parlare di SUTURA fra le ossa,

tale da limitare se non rendere nulla la mobilità, e da far sembrare ossa diverse come fossero uno

solo.

Tipi di sinartrosi:

- SINCONDROSI

- SINOSTOSI

- SINDESMOSI

- SINDESMO-DIARTROSI

- SINFISI, un tempo detta "anfiartrosi".

3) Muscoli

I muscoli si dividono in:

- STRIATI SCHELETRICI: per il movimento volontario

- LISCI: per il movimento involontario

Un tipo particolare di muscolo è il MUSCOLO STRIATO CARDIACO che pur essendo striato,

è coinvolto nel battito cardiaco, che è involontario.

I muscoli STRIATI permettono movimenti:

- MIMICI: es. muscoli della faccia, che contribuiscono alle espressioni del volto

- FLESSIONE: i muscoli che la permettono vengono chiamati "flessori". La flessione è il

movimento di avvicinamento fra di loro di due ossa di un'articolazione.

- ESTENSIONE: i muscoli che la permettono vengono chiamati "estensori". L'estensione è

l'opposto della flessione, cioè l'allontanamento fra loro di due ossa di un'articolazione.

- ADDUZIONE: i muscoli che la permettono si chiamano "adduttori". L'adduzione è

l'avvicinamento di un arto alla linea mediana.

- ABDUZIONE: i muscoli che la permettono si chiamano "abduttori". L'abduzione è l'opposto

dell'adduzione, cioè l'allontanamento di un arto dalla linea mediana.

- ROTAZIONE: i muscoli che la permettono si chiamano "rotatori".

I muscoli sono rivestiti da tessuto connettivale chiamato:

- ENDOMISIO: più interno, si addentra anche a livello delle singole fibre muscolari

- PERIMISIO: intermedio

- EPIMISIO: più esterno

I muscoli si dividono, in base alla forma, in:

- PENNATI

- SEMIPENNATI

- TONDI VERI come gli sfinteri

- TONDI FALSI come i muscoli orbicolari di bocca e occhio (oggi chiamati solo

ORBICOLARI).

Sono composti da una porzione centrale e da due estremità con le quali si attaccano all'osso

mediante i TENDINI, che sono formati da tessuto connettivo fibroso denso. Attraverso i tendini,

esercitano anche una forza sull'osso.

La parola "muscolo" deriva dal latino e significa "piccolo topo" (da "mus-muris" che è il topo)

perché hanno una forma che ricorda vagamente il corpo di questo animale: sono infatti formati

da una testa (di forma appiattita), un ventre (largo) e una coda (anch'essa stretta e appiattita

come la testa).

Ricapitolando, il muscolo è composto da:

- TESTA: il punto di attacco della testa all'osso è detto ORIGINE

- VENTRE

- CODA: il punto di attacco della coda all'osso è detta INSERZIONE

Per questo alcuni muscoli sono chiamati:

- TRICIPITE O BICIPITE: significano rispettivamente "con 3 teste" e "con 2 teste"

- DIGASTRICO: significa "con 2 ventri" e un tendine intermedio a essi

Il muscolo più semplice è:

- monocipite

- monogastrico

- monocaudato

Dal momento che la testa e la coda di un muscolo appaiono anatomicamente uguali, per sapere

qual è la sua origine bisogna considerare l'estremità più vicina al piano sagittale mediano (per

convenzione).

- MUSCOLI INTRINSECI: hanno origine e inserzione nello stesso distretto

- MUSCOLI ESTRINSECI: hanno origine e inserzione in distretti diversi

Il punto di connessione tra il muscolo e la fibra nervosa che lo innerva è la PLACCA MOTRICE,

dove il segnale elettrico viene convertito in chimico (acetil-colina) per permettere la contrazione

muscolare.

Oltre alla funzione di movimento, i muscoli servono anche a:

1) MANTENERE LA POSTURA

2) PROTEGGERE LE OSSA E GLI ORGANI INTERNI, per esempio, da un urto.

3) PRODURRE CALORE assieme agli organi interni; è il motivo per cui muoversi elimina la

sensazione di freddo: non solo perché questo aumenta la velocità del flusso sanguigno, ma anche

perché la contrazione muscolare, richiedendo produzione di ATP (energia), libera calore.

4) PERMETTERE IL FLUSSO DEL SANGUE E DELLA LINFA: i muscoli causano una

continua spremitura dei vasi sanguigni e linfatici determinando la progressione di sangue e linfa.

5) AUTOMASSAGGIARE GLI ORGANI INTERNI: il movimento, in caso di dolore

viscerale, permette l'automassaggio dell'organo coinvolto e contribuisce a ridurre il dolore.

Dettagli
Publisher
A.A. 2024-2025
6 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/16 Anatomia umana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher lella.sanna di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Anatomia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Sassari o del prof Bandiera Pasquale.