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PEI
Il è un programma che stabilisce il programma edu attivo personalizzato, ovvero adattato
appositamente per ogni studente con disabilità.
Caratteristiche del PEI:
essere adattato alla capacità di apprendimento del bambino
• Essere elaborato per rispondere ai bisogni educativi speci ci del bambino
• Essere progettato per fornire un’assistenza educativa
•
Redatto dal consiglio di classe (costituito dagli insegnati della classe, il dirigente e l’insegnate di
sostegno - gura a tutti gli e etti contitolare, concorre alla valutazione di tutti gli studenti della
fi fi fi ff fi ff fi fi ffi fi ffi fi GLO, gruppo di lavoro
classe-, e i rappresentanti dei genitori. Tutte queste gure costituiscono il
operativo), assieme agli operatori dei servizi territoriali e sanitari e ai genitori del bambino.
Documento che sancisce ed integra gli interventi didattici, educativi terapeutici riabilitativi. Questo
non è un documento statico, deve essere redatto a seconda dell’evoluzione della carriera
scolastica del bambino. Viene redatto solitamente, dopo i due mesi dall’ingresso del bambino nel
mondo scolastico (si inizia a conoscerlo)
Secondo l legge 104 tutti i bambini certi cati necessitano del PEI. Gli altri alunni, che rientrano
nella legge 104, hanno dei disturbi evolutivi speci ci (disturbi speci ci dell’apprendimento DSA,
legge 170/2010; de cit del linguaggio, abilità non verbali, coordinazione motoria).
piano didattico personalizzato
Per i bambini con DSA si attiva un (PDP). Molto simile al PEI
come idea, perché tiene conto del bisogno die bambini, e fa uso di strumenti compensativi.
Per gli altri bambini (es. bambini che non presentono disabilità, o problemi speci ci, ma che ha
avuto esperienza di svantaggio di tipo linguistico-culturale -vado in un paese dove non s i parla la
mia lingua, ho problemi di salute… comprende una serie di condizioni organiche familiari, o
linguistiche che fanno si che io abbia un problema nell’apprendimento) invece c’è una presa in
dell’Inclusive Education.
carico educativa nell’ottica della prospettiva
Sono state adottate queste leggi per passare dall’integrazione all’inclusione. Questo è il
cambiamento più signi cativo delle ultime riforme scolastiche.
• Integrazione: adattamento dell’alunno con bisogni educativi speciali ad un’organizzazione
scolastica strutturata in funzione degli alunni “normali”: strategie volte ad assimilare alunno
disabile rendendolo quanto più simile agli altri.
• Inclusione: riforma della scuola in termini di valutazione, curricolo, formazione delle classi in
modo da accogliere e valorizzare tutte le diversità, riconoscendo il valore della partecipazione
alla vita scolastica di tutti i soggetti.
I disturbi dello spettro autistico:
L’autismo è una sindrome (l’insieme di sintomi/segni osservabili). Si riteneva che i segni e el
caratteristiche del bambini a etti da autismo rientrassero in tre aree
La triade sintomatologia: dal DSM IV TR:
• Interazione e abilità sociali
• Linguaggio e comunicazione
• Interessi ristretti e stereotipie
Ma oggi se ne individuano solamente due (diede sintomatologia nel DSM):
• Area della comunicazione sociale
• Interessi ristretti e stereotipie
Vi è stato un cambiamento, perché de nire che i bambini hanno un problema nel linguaggio, non
è una caratteristica distintiva dei bambini con spettro autistico. L’assenza, o il ritardo del
linguaggio è una caratteristica che si presenta in maniera minoritaria nei bambini a etti da spettro
autistico (la caduta del linguaggio, è più probabile vederla nei bambini dove è presente una
carenza cognitiva).
sintomatologia è comune,
La ciò che cambia è la gravità dei sintomi ed il loro nodosi esprimersi
durante lo sviluppo. continuum
Tutti i bambini in cui sia presente la triade sintomatologia fanno parte di un unico
(spettro) un’unica
e condividono anormalità sottostante con diversi livelli di gravità.
Disturbo dell’interazione sociale: comportamenti non verbali, sguardo
Mancata compromissione nell’uso di svariati come lo
diretto, l’espressione mimica. posture corporee, gesti l’interazione
Le e i che regolano
sociale. interazioni
B. incapacità di sviluppare con i coetanei adeguate al livello di sviluppo.
ricerca spontanea della condivisione
C. Mancanza di di gioie, interessi o obiettivi con altre
persone (per esempio non mostrare, portare, né richiamare l’attenzione su oggetti di proprio
interesse). reciprocità sociale emotiva.
D. Mancanza di e/o
fi fi ff fi fi fi fi fi fi ff
Compromissione della comunicazione del linguaggio:
Ritardo mancanza linguaggio parlato
o totale dello sviluppo del (non accompagnato da un
tentativo di compenso attraverso modalità alternativa di comunicazione come gesti o mimica).
marcata compromissione iniziare
B. In soggetti con linguaggio adeguato, della capacità di o
sostenere conversazione
una con altri.
linguaggio stereotipato ripetitivo linguaggio idiosincratico.
C. Uso di e o
giochi di simulazione imitazione sociale
D. Mancanza di vari e spontanei o di giochi di adeguati
al livello di sviluppo.
Interessi ristretti e stereotipie: interessi ristretti stereotipati
A. Dedizione assorbente a uno o più tipi di e anomali o per
intensità o per focalizzazione. abitudini rituali speci ci.
B. B. Sottomissione del tutto rigida ad inutili o
Manierismi motori stereotipati e ripetitivi
C. (battere o torcere le mani o il capo o complessi
movimenti di tutto il corpo).
interesse per parti di oggetti.
D. Persistente ed eccessivo
La sindrome di Asperger
È il Disturbo nell’iterazione sociale interessi ristretti e stereotipie. A di erenza dei bambini con
spettro autistico, quelli a etti dalla sindrome di Asperger non presentano problemi linguistici.
Non linguaggio clinicamente signi cativo
vi Sun ritardo del (per es. all’età di 2 anni sono usate
parole singole, all’età di 3 anni sono usate frasi comunicative).
Non linguaggio clinicamente sviluppo cognitivo
vi è un ritardo del signi cativo dello o dello
auto-accudimento adattivo
sviluppo di capacità di adeguate all’età del comportamento (tranne
che nell’iterazione sociale) e della curiosità per l’ambiente nella fanciullezza.
Le cause: fattori genetici 3-6%
Rischio di avere un secondo glio autistico stimato attorno al (versus 0,6% della
popolazione normale).
Concordanza nella diagnosi di DSA (anche di gravità diversa) nei gemelli monozigoti è maggiore
rispetto ai gemelli eterozigoti.
Una mutazione del gene 16 può aumentar il rischio di sviluppare il disturbo.
Rischio di sviluppare la patologia è 4 volte più alto nei maschi che nelle femmine,
parenti DSA caratteristiche
Nei di bambini con ricorrono alcune comportamentali presenti anche
nel disturbo (es. isolamento, mancanza tendenza ad intraprendere determinare carriere
professionali).
Linee guida dell’istituto Superiore di Sanità per “il trattamento dei disturbi dello spettro autistico
nei bambini e negli adolescenti” (2011) che forniscono indicazioni su e cacia dei diversi interventi
applicati al disturbo.
• Strutturazione ambiente
• Utilizzo di supporti visivi (es. Comunicazione Aumentativa Alternativa)
• Utilizzi dei principi derivanti dall’ABA (Applied Behavior Analysis)
• Continuo confronto e lavoro in rete tra insegnanti, genitori, specialisti
Legge n. 134 del 18/08/2015 «Disposizioni in materia di diagnosi, cura, abilitazione delle persone
con disturbi dello spettro autistico e di assistenza alla famiglia»
In Italia è a etto da DSA 1% della popolazione (dati 2016), ovvero 1 bambino ogni 77.
I disturbi dell’apprendimento:
• Le di coltà di apprendimento sono molto diverse dai dai disturbi evolutivi, associabile o meno a
patologia (es. ritardi mentale, paralisi celebrali, de cit sensoriali), che ostacola il processo di
apprendimento. Può essere legata sia allo studente (es. caratteristiche di personalità,
motivazione…) che al contesto (es. aspetti familiari, istituzione scolastica…)
• Disturbi evolutivi speci ci delle abilità scolastiche (DSA): comprendono speci che e signi cative
compromissioni dell’apprendimento delle abilità scolastiche, non dovute ad altre patologie, in
soggetti o disturbo signi cativi della sfera emotiva e psicopatologica. Il loro decorso e
manifestazione sono variabili.
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fi fi ff ffi fi fi
Criteri per identi care i disturbi dell’apprendimento:
• Resistenza al cambiamento: bisogna attuare degli interventi, il più precocemente possibile, e il
più intensamente possibile, per evitare che peggiori la situazione
• Resistenza all’automatizzazione: alcuni processi di base sono di cili di automatizzare, non
dipendono da loro (non è che non hanno voglia, ma proprio non riescono).
• Discrepanza: tra il livello dell’abilità speci ca
• Carattere evolutivo: si esprime in modi diversi nelle diverse fasi di sviluppo. Evoluzione è legata
sia quando il disturbi è diagnostico sia a quali interventi tempestivi e precoci oltre che misure
compensative vengono messe in atto.
(I maschi sono colpiti tre volte in più rispetto alle femmine (vulnerabilità biologica e pregiudizi).
Legge n. 170 dell’8 Ottobre “Nuove norme in materia di disturbi speci ci dell’apprendimento in
ambito scolastico”: de nisce diritti e indica misure per la promozione dello sviluppo delle
caratteristiche dei soggetti che hanno tale disturbo promozione dello sviluppo delle caratteristiche
dei soggetti che hanno tale disturbo.
Giugno 2011: linee guida sui DSA
Consensus Conference 2011: strumento condiviso dalla comunità scienti ca per avere criteri
chiari, uniformi ed usare protocolli di diagnosi ed intervento simili e condivisi.
Dislessia evolutiva:
• De cit nella componente fonologica del linguaggio e nel processo di decodi ca.
• Si osserva una compromissione della velocità, precisione e comprensione della lettura con
ricadute signi cative a livello scolastico.
• Appare una lettura strumentale caratterizzata da: omissioni, sostituzioni, distorsioni, lunghe
pause, perdita della posizione del testo.
Discogra a e disgra a:
• Disgra a: di coltà di riprodurre segni, sia alfabetici che numerici; riguarda il gra amo e non le
regole ortogra che anche se i due aspetti si intersecano.
riguarda soprattutto la coordinazione oculo-motoria: proporzione dei grafemi, fatica a scrivere n