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DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE IN AMBITO SPORTIVO: ANORESSIA ATLETICA (AA)
Vengono presi in considerazione alcuni atleti che presentano alcuni sintomi tipici dei disturbi del comportamento alimentare ma che non soddisfano tutti i criteri diagnostici per una diagnosi di AN o BN. Criteri: - Peso corporeo del 5% inferiore rispetto al peso minimo normale per età e statura (non riconducibile a patologie organiche); - Paura intensa di acquisire peso o di diventare grassi; - Riduzione dell'introito calorico (restrizione dell'apporto energetico a meno di 1200 kcal al giorno); - Alterazione dello schema corporeo; - Abbuffate seguite da condotte di eliminazione (vomito auto-indotto, abuso di lassativi e diuretici); - Esercizio fisico eccessivo (più di quanto richiesto dalla disciplina sportiva per migliorare la performance); - Alterazioni del ciclo mestruale; - Ritardo della pubertà. Alla base dell'anoressia atletica c'è la convinzione che avere un corpoLeggere o equivalga al successo nella performance sportiva. Si pensa che la perdita di peso significativa migliori la performance sportiva (c'è un'eccessiva preoccupazione per l'aspetto fisico e le forme del corpo nei disturbi del comportamento alimentare. Gli allenamenti sono intensi e prolungati, ci si ritrova ad avere rigide restrizioni alimentari: la quantità di cibo ingerita non è sufficiente ad integrare l'energia consumata durante gli allenamenti. Le oscillazioni del peso sono continue. Al termine della carriera sportiva, i comportamenti alimentari disfunzionali scompaiono.
TRIADE FEMMINILE DELL'ATLETA
È uno dei maggiori fattori di rischio per la salute delle atlete; vi è un'elevata frequenza tra le giovani atlete, in particolare per coloro che praticano sport in cui l'aspetto fisico è molto importante. Ma questo disturbo comporta come conseguenza delle pressioni sulle atlete di dover mantenere il fisico
snello e il peso molto basso. La bassa disponibilità energetica data da restrizioni alimentari, allenamenti estenuanti e prolungati, provoca amenorrea/oligomenorrea e osteoporosi/osteopenia (causa di lesioni e fratture).
DOMANDE UTILI PER LO SCREENING DELLA TRIADE FEMMINILE DELL'ATLETA
Quando è stato il tuo ciclo mestruale più recente?
Quanti cicli mestruali hai avuto negli ultimi 12 mesi?
Sei preoccupata per il tuo peso corporeo?
Stai cercando (o qualcuno ti ha consigliato) di perdere peso?
Sei a dieta o eviti alcuni cibi specifici?
Hai mai avuto un disturbo del comportamento alimentare?
Hai mai avuto una frattura?
Ti è mai stato detto che hai osteoporosi?
Un regime alimentare "sano" è caratterizzato da graduale perdita di peso, da un regime alimentare restrittivo caratterizzato da rapida ed estrema perdita di peso e comportamenti alimentari disfunzionali con rapide fluttuazioni di peso che si traducono in disturbi del comportamento alimentare (AA e
La disponibilità energetica è determinata dall'apporto energetico alimentare netto del dispendio energetico dovuto all'esercizio fisico.
SPORT E SALUTE
Fattore protettivo:
L'attività viene definita come ricreativa e sociale, c'è una maggiore gestione dello stress e favorisce il benessere psicologico, previene ansia e depressione, riduce il rischio di obesità e ipertensione (benefici fisici).
Per quanto riguarda il ruolo specifico per i disturbi alimentari: c'è una maggiore consapevolezza del proprio corpo, la percezione di un sé competente e un approccio proattivo alla vita; migliora l'immagine di sé, maggiore autostima, maggiore sicurezza e fiducia in sé, migliori abitudini alimentari, e minore insoddisfazione corporea.
Fattore di rischio: in generale la pratica sportiva non sempre è sinonimo di equilibrio fisico e salute psicologica (esercizio fisico intenso).
comporta un'eccessiva perdita di micronutrienti con rischio di anemia, danni muscolari e deterioramento cognitivo). Per quanto riguarda il ruolo specifico per i disturbi alimentari: lo sport, come uno tra gli stili di vita, è un fattore di rischio per lo sviluppo di disturbi dell'alimentazione. Gli atleti, rispetto ai non atleti, sono tendenti all'amagrezza, assumono maggiori comportamenti bulimici, ed hanno più rigide restrizioni alimentari. DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE IN AMBITO SPORTIVO Vi sono dei risultati contrastanti: un rischio di sviluppo dei disturbi dell'alimentazione simile tra atleti e non atleti. Esistono, inoltre, dei limiti metodologici non considerati: 1- la diversità nelle discipline sportive analizzate; 2- differenti strumenti di screening utilizzati; 3- diversa età degli atleti; 4- differente intensità dell'allenamento; 5- diverso livello di competizione sportiva. Fattore di rischio Ha un doppio messaggio, in cuiIl corpo degli atleti deve:
- Uniformarsi all'ideale di bellezza proposto dalla società (pressione sociale: media, famiglia, amici)
- Essere funzionale per eccellere atleticamente (pressione sportiva: allenatore, giudici sportivi, compagni, genitori)
Doppia pressione: la combinazione di queste due pressioni aumenta il rischio di insoddisfazione corporea e la messa in atto di comportamenti disfunzionali di controllo del peso, e lo sviluppo di disturbi dell'alimentazione.
CATEGORIE
Fattori generali: vengono presi in considerazione anche i soggetti non atleti. Le categorie riguardano: fattori genetici, fattori socioculturali e fattori familiari. A predisponenti loro volta, si dividono in: (genetici, socioculturali, ambientali e discatenanti personalità), (commenti negativi su peso e forma del corpo, o infortuni), di mantenimento (feedback positivi, conseguenze positive del digiuno).
Fattori specifici legati allo sport: parliamo di pressioni dirette e indirette come la...
disciplina sportiva, il livello di competizione, gli allenamenti, il ruolo degli allenatori, compagni di squadra, giudici e genitori. Questi fattori sono determinati, anche, dalle caratteristiche di personalità, che sono delle caratteristiche psicologiche desiderate dagli allenatori nei loro atleti (che permettono di eccellere) che sono riscontrate in pazienti con disturbi dell'alimentazione (poiché si espongono a rischio di disturbi alimentari) e sono: perfezionismo disfunzionale, tratti ossessivo-compulsivi, competitività, autostima. CLASSIFICAZIONE DELLE DISCIPLINE SPORTIVE Sono suddivise sulla base dei requisiti specifici di partecipazione: - Tecnici (golf, sci alpino, salto in alto, salto in lungo, vela, bowling, equitazione, ecc); - Di resistenza (ciclismo, nuoto, marcia, corsa a lunga e mezza distanza, ecc); - Estetici (danza classica, ginnastica artistica, ginnastica ritmica, pattinaggio artistico, nuoto sincronizzato, ecc); - Weight dependent judo, karate.wrestling, ecc);
(pugilato,- Di palla (calcio, pallavolo, pallanuoto, rugby, basket, ecc);
- Di forza del giavellotto, sollevamento pesi, lancio del peso, ecc).
(lancio femminileNelle discipline sportive di genere troviamo il rischio di messa in atto di comportamenti alimentari disfunzionali di tipo restrittivo.
maschileNelle discipline sportive di genere troviamo il rischio di messa in atto di comportamenti alimentari disfunzionali di tipo bulimico.
Gli aesthetic sport e i weight dependet sport sono gli sport più a rischio di sviluppo dei disturbi dell'alimentazione.
Soddisfanno maggiormente i criteri diagnostici dei disturbi dell'alimentazione rispetto ad atleti di altri sport.
SPORT ESTETICI
Come danza classica, ginnastica artistica, ginnastica ritmica, pattinaggio artistico, nuoto sincronizzato, ecc
Enfatizzano magrezza, ridotto peso, corpo esile e leggero e "aesthetic aspect". Vi è un monitoraggio costante del peso, un ridotto apporto energetico.
Una riduzione del BMI e perdita eccessiva di massa corporea. Il controllo del peso corporeo ha un duplice vantaggio:
- Influisce sulla performance sportiva, poiché sono richiesti specifici movimenti e un peso ridotto richiede maggiore energia all'atleta.
- Valutazione dei giudici: oltre alla performance che valutano l'aspetto estetico, i giudici sportivi tendono a dare punteggi più alti alle ginnaste più magre.
Ma le preoccupazioni per l'immagine e l'insoddisfazione corporea creano discrepanza tra il proprio e l'ideale performing body, con rischio di restrizioni alimentari, abbuffate, vomito, uso di lassativi e diuretici.
WEIGHT DEPENDENT SPORT
Di cui fanno parte: pugilato, judo, karate, wrestling. Sono delle discipline sportive con categorie di peso. Si è alla ricerca di un vantaggio competitivo ottenendo il minor peso possibile con la maggior forza possibile; si è in competizione in categorie di peso al di sotto del loro peso.
Più del 70% degli atleti d'élite presentano comportamenti alimentari non salutari. La maggior parte degli atleti ha rigide restrizioni caloriche ed esercizio fisico estenuante, infatti, fanno uso di diuretici e lassativi o si inducono il vomito prima di una competizione. L'apporto calorico spesso non è sufficiente per fornire l'energia necessaria alla partecipazione sportiva.
RUOLO DELLE UNIFORMI SPORTIVE
Le uniformi sportive hanno lo scopo principale di favorire la performance sportiva: le nuotatrici, ad esempio, hanno i costumi di due taglie inferiori per ridurre la resistenza in acqua.
Le uniformi aderenti espongono la maggior parte della superficie del corpo e questo comporta insoddisfazione corporea e desiderio di un corpo magro e snello.
SPORT PRATICATO AD ALTI LIVELLI
L'alimentazione, manipolata in funzione della prestazione sportiva, è l'elemento centrale dell'allenamento. Il calo ponderale è correlato al
raggiungimento degli obiettivi sportivi. Gli atleti d'élite risentono fortemente dalla pressione del dover avere un fisico magro e cercano di perdere peso al fine di aumentare la propria performance sportiva attraverso diete, restrizioni alimentari e intenso esercizio fisico. Maggiore è il livello agonistico (soprattutto in determinate discipline sportive), maggiore è la presenza di comportamenti alimentari disfunzionali e di disturbi alimentari. Praticare sport ad alti livelli espone ad un elevato rischio di sviluppo di disturbi dell'alimentazione. L'inizio precoce dell'attività sportiva è associato a uno sviluppo di disturbi dell'alimentazione; iniziare con uno sport prima della maturazione del corpo potrebbe impedire agli atleti di sviluppare una sana relazione con il cibo e il proprio corpo.