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OSTEOCITI.

costruito, per cui li vedo in lacune e diventano

Gli osteociti come sopravvivono? Loro costruiscono la matrice vicino ai vasi presenti nel

PERIOSTEO

connettivo che circonda l’osso, quindi vicino ai così da avere i nutrienti e i vasi

rimangono inclusi nella matrice che costruiscono.

Inoltre l’osteocita nella lacuna non è isolato, è vivo e creando la matrice, si è lasciato indietro dei

canalicoli con cui può comunicare con gli osteociti di lacune vicine fino a comunicare tutti con i

capillari del periosteo.

Gli osteiti quindi sono cellule perfettamente vitali e se l’osso subisce fratture, gli osteociti

ritornano osteoblasti e rimarginano l’osso —> è’ un tessuto estremamente vitale, al punto che lo

ricambiamo 3 volte l’anno.

Il rimodernamento osseo avviene ogni 3 anni, per cui esiste una famiglia di cellule in grado di

OSTEOCLASTI

digerire osso e riassorbire il Ca e mangiare collagene —> —> sono cellule in

grado di mangiare e digerire la matrice ossea, espellendo il Ca nel sangue e usando collagene

come loro nutrimento oltre tutto ciò che gli arriva dal sangue. Nell’immagine (Os è

osteoblasto) O sono gli

osteoclasti che sono

nettamente più grandi rispetto

gli osteoblasti e sono cellule

polinucleate —> ho cellule che

formano un sincizio perche

derivano dalla fusione di più

cellule.

Osteoclasti: sincizi di almeno 15

o 16 macrofagi.

Nella foto vedo che sta a

contatto con la matrice ossea

(blu), rilascia degli enzimi capaci

di solubizzare i sali di calcio

(l’osso torna da blu a rosato -

osteoide), incorpora e immette il

Ca in circolo (dietro ho i vasi) e

poi fagocitano l’osteoide che

rimane —> fa il lavoro contrario

a quello dell’osteoblasto —>

quindi prima solubilizza i sali di calcio, poi fagocita e digerisce il collagene.

Nella stessa struttura ossea da un lato ho gli osteoclasti che stanno “mangiando osso”,

immettendo Ca in circolo, ma da un lato ho gli osteoblasti che ne formano di nuovo immettendo

una parte del Ca liberato, dal circolo alla matrice ossea formata dall’osteoblasto—> è un

metabolismo continuo, un equilibrio delicato perché se gli osteoclasti sono la maggioranza sugli

osteoblasti a causa di deficit di Ca o a causa di ormoni, le ossa perdono matrice ossea (caso

osteoporosi a causa del calo degli estrogeni e progestinici a causa della menopausa, il tessuto

osseo perde di matrice e di resistenza per la prevalenza degli osteoclasti sugli osteoblasti.

Alimento più ricco in Ca? Formaggio stagionato, povero di acqua naturalmente ma ricco di

cristalli di isrossiapatite —> mangiare alimenti ricchi di Ca aiuta.

L’osso vivo è diverso dall’osso fossile, che trovo dopo anni di sepoltura, il quale non più nulla di

vitale, vedo la matrice ossea resa immobile dal decesso.

33

COME AVVIENE LA DEPOSIZIONE DI OSSO:

Ipotizzando il caso della frattura, io ho la necessità di produrre nuovo tessuto ossea capace di

riparare l’area; nella zona della frattura si crea un ematoma, nei segmenti ossei vicini la frattura

abbiamo che l’osso è ancora rivestito da periosteo (tcf lasso e denso), dai fibroblasi presenti nel

periosteo, nella zona di frattura si crea una prima cicatrice costituita da tcf lasso, che poi diventa

denso sottoforma di tcfd irregolare.

Il tcfd irregolare viene poi tramutato per transdifferenziazione in cartilagine fibrosa (callo

cartilagineo che si forma intorno alle prime 2 settimane dalla frattura) questa cartilagine fibrosa

osso non lamellare

viene poi a sua volta sostituita da tessuto osseo —> chiamo questo perche

deriva dalla mineralizzazione col calcio di una matrice organica, costituita da fibrille collagene

messe in maniera intrecciata.

Quindi abbiamo un tessuto osseo costituito da fibrille di collagene mineralizzate, che come

osso prende il nome di

osteoide vengono deposti in maniera irregolare/ intrecciata —> questo

osso immaturo o osso non lamellare.

Normalmente nelle ossa scheletriche non abbiamo tessuto osseo non lamellare, perché a frattura

guarita si ha riassorbimento di osso non lamellare e trasformarlo in osso lamellare.

L’osso non lamellare è presente solo nel dente, nel rivestimento esterno delle radici dentarie

(ammeno che appunto non abbiamo subito una recente frattura) —> le radici sono a contatto con

osso non lamellare —> nel rivestimento esterno delle radici dentarie è presente tessuto osseo non

lamellare e prende il nome di cemento.

osso maturo,

L’osso che abbiamo nelle ossa è l’osso maturo diventa tale quando assume una

conformazione lamellare.

Come si forma tessuto osseo lamellare —> gli osteoblasti producono osteoide depositando il

collagene, che poi diventa matrice ossea, secondo degli strati o lamelle.

Il concetto di lamella è un concetto di strato.

Dentro una lamella, il collagene viene deposto in maniera parallela molecola a molecola e poi

viene mineralizzato.

Quindi l’osteoide è composto da collagene perfettamente parallele tra loro e poi viene

mineralizzato; nella lamella adiacente il collagene viene sempre deposto in maniera parallela, ma

perpendicolare rispetto la lamella adiacente e poi viene mineralizzato.

Nella lamella successiva, il collagene è sempre parallelo, ma è perpendicolare nella deposizione

rispetto la lamella precedente e così via.

Stratificando quindi in questo modo, ottengo delle strutture molto rigide usando idrossiapatite e

34

fibre di collagene —> stratificando lamelle in maniera concentrica e mineralizzarle —> ottengo

così una struttura altamente rigida. La struttura secondo

la quale gli osteoblasti

producono le lamella,

è sempre intorno a un

vaso che troviamo nel

connettivo dove inizia

questo processo di

ossificazione—> nella

figura vedo un

capillare di un vaso e

attorno ad esso si

realizza una serie

concentrica di

lamelle, quindi alla

fine la mia struttura di

base dell’osso

lamellare, è un

cilindro costruito

attorno a un vaso che

prende il nome di

OSTEONE, cilindro

costituito da lamelle

concentriche al

centro del quel c’è un

vaso dal quale entrano ed escono metaboliti. Gli osteociti stanno nelle lacune presenti al confine

tra una lamella e l’altra, tutti in collegamento tra

loro grazie ai canalicoli e in collegamento col

vaso al centro dell’osteone.

I vasi attraversano l’osso ed entrano con i canali

di Volkman fino all’osteone tramite i canali di

Havers che sono centrali.

Nel disegno osservo varie lamelle e il tratteggio

indica come sono disposte le fibre di collagene:

parallele tra loro ma perpendicolari tra una

lamella e l’altra.

Come si possono deporre gli osteoni a

formare osso? Se ho bisogno di grande

robustezza (ossa arti inferiori), ho bisogno di ossa

che siano molto robuste e quindi depongo

osteoni in maniera tale che siano l’uno di fianco

TESSUTO

all’altro senza che ci siano spazi —>

OSSEO LAMELLARE COMPATTO con osteomi

deposti parallelamente uno all’altro.

Se ho bisogno di robustezza, ma anche di

leggerezza (ossa con osteomi più piccoli e con assetto spugnoso ;se il mio osso nello scheletro

fosse tutto compatto io avrei un peso tate di 500kg) crea delle zone di ossa in cui ci sono delle

cavità al loro interno o zone di ossa in cui do agli osteomi consistenza spugnosa.

Quindi invece di mettere gli osteomi incollati tra loro, li faccio più piccoli e li depongo a formare

TESSUTO

una sorta di spugna con delle cavità all’interno e questo osso prende il nome di

OSSEO LAMELLARE SPUGNOSO.

LEGAME TRA TESSUTO OSSEO E SANGUE:

Un osso scheletrico non è solo tessuto osseo, ma è costituito da tanti altri connettivi diversi e ha

relazione stretta col nostro sangue.

35 Da un lato abbiamo

un connettivo

rigido, che fa da

impalcatura,

protezione e

permette i

movimenti grazie

alla connessione

con i muscoli del

nostro corpo,

dall’altra abbiamo

un connettivo

liquido per

eccellenza; il

sangue e un

connettivo liquido

da cui esse deriva,

la linfa.

Esiste uno stretto

legame continuo tra

sangue e osso.

Nella figura ho una

sezione longitudinale

di un osso inteso come organo, è un osso lungo che presenta una parte centrale cilindrica, che

prende il nome di DIAFISI, poi abbiamo 2 estremità esterne definite EPIFISI.

Le diafisi delle ossa lunga e la parte corticale, cioè la superficie, delle epifisi è costituita da t.o.

lamellare compatto, l’interno delle epifisi è invece tappezzato parzialmente da t.o. lamellare

spugnoso.

Poiché la diafisi è molto robusta di per se, in quanto costituita da uno spesso strato di t.o.

lamellare compatto, per alleggerire il nostro corpo la parte centrale non è riempita da osso, ma è

cava.

Se tutte le nostre ossa fossero totalmente riempite da t.o. lamellare compatto peseremo 500kg,

mentre la presenza di cavità alleggerisce il tutto.

Anche gli spazi lasciati liberi dalle trasecole dell’osso spugnoso presenti nelle epifisi,

rappresentano delle cavità —> quindi un osso scheletrico, inteso come organo, presenta delle

cavità definite CAVITA’ MIDOLLARI DELL’OSSO.

Quest’osso, al di la delle cavità midollari, presenta poi una copertura esterna che è PERIOSTIO,

un insieme di connettivo fibrillare lasso verso l’interno e un connettivo fibrillare denso verso

l’esterno —> ho un periostio fibroso (strato esterno) e lasso all’interno.

La presenza del periostio è determinante perché dal connettivo lasso dello strato interno, i

fibroblasti possono sintetizzare verso l’esterno più fibrille connettivali costituendo così il periostio

fibroso e verso l’interno, questi si differenziano in osteoblasti e osteoclasti, quindi l’osso inteso

come tessuto, nella sua parte esterna nasce come differenziamento del periostio lasso.

Anche tutte le cavità midollari dell’osso sono internamente tappezzate da connettivo lasso

definito ENDOSTIO e da questo si differenzieranno da un lato gli osteoblasti e gli osteoclasti che

formeranno dall’interno l’osso inteso come organo e da un lato si differenziano i tessuti che

riempieranno le cavità midollari dell’osso.

Quindi da questi strati interni costituiti da tessuto connettivo lasso si differenzia tutto ciò che

costituisce l’osso.

Nel caso in cui l’osso, inteso come organo, partecip

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Publisher
A.A. 2024-2025
84 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/16 Anatomia umana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ilaalle di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Anatomia umana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi "Carlo Bo" di Urbino o del prof Gobbi Pietro.