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REGISTRAZIONE
Risposta di Forese
Nodo di …
Rime Petrose
Petra è ovviamente un soprannome. Questa donna è ostile a Dante Alighieri. Non
gliela da. Ma è anche cattiva più del dovuto.
Nova: fuori dal comune
Guido, I’ vorrei che tu e Lapo ed io
Contemporaneamente sogno ed augurio. Vorrei…
Anche le mogli.
L’amore vissuto come non privato. Ma pubblico. Dentro un’amicizia.
Perifrasi “Donna delle 30” non potremmo capirla se non avessimo letto il capitolo
2 della Vita Nova in cui fa la classifica della 60 donne più belle di Firenze.
Ovviamente Beatrice è la prima? NO. E’ la nona. Graveeee. Quindi questa donna
non è Beatrice. Ma è la trentesima di questa classifica.
Ricorda
Nella Medioevo oggettivazione delle passioni. Amore maiuscolo. Fortuna
maiuscolo. Non è infatti “sono innamorato” ma “Amore è venuto da me”.
Un Dì si venne a me Malinconia ⚰️
Presentimento che Beatrice stia per morire.
Sintassi elementare e paratattica.
Malinconia deriva dal greco. Stato dello spirito. Tristezza ma senza sapere per
cosa.
L’inferno
Letteratura italiana I 44
Dante Alighieri sapeva che stava per scrivere un’opera gigante ma certamente non
poteva pensare che sarebbe diventata così tanto importante.
A noi certi versi sembrano incomprensibili ma non è scontato che lo siano stati
anche per i medievali (ricordiamo contestualizzazione e tutto il resto).
La Commedia è il racconto del cammino di Dante (immaginato nel 1300) per i tre
regni ultraterreni. Il cammino inizia proprio nella selva oscura di cui tra poco
parleremo.
Perché il 1300? Perché era l’anno del Giubileo (centrifuga che fa svanire i peccati
dei credenti, in Milioni si recano a Roma).
Nota bene
In realtà il purgatorio è un’invenzione Dantesca. Non ci sono tracce nelle scritture.
Il viaggio non dura tanto. Una settimana più o meno.
Nel paradiso non ci sono diversi livelli di beatitudine. Nelle altre cantiche si. Serie
A,B ecc.
Alla base del monte Purgatorio arrivano di Domenica. Fanno una pausa per la
domenica e poi continuano.
Ogni regno ultraterreno è trattato in una cantica. Ci sono quindi 3 Cantiche che
contengono 33 canti ciascuno. E’ lui stesso a dirci che i gruppi di canti si
chiamano Cantiche (nell’ultimo canto del purgatorio definisce questo secondo
gruppo di canti che tratta del purgatorio “seconda cantica”). Perché si chiama
Cantica? Boh! Non c’è traccia della parola in scritti precedenti (probabilmente l’ha
♂️
inventata Dante stesso) .
Inferno Purgatorio Paradiso
33 canti 33 canti 33 canti
9 cerchi 7 terrazze (?) 10 cieli
Noi sappiamo, tra le altre cose, che questo viaggio non lo fa in solitudine. Virgilio
per le prime due Cantiche. Virgilio guida vera e propria. Dal paradiso però non può
più accompagnarlo perché è un pagano ed ha vissuto prima di Cristo, lo
accompagneranno Beatrice e Bernardo di Chiaravalle.
Beatrice la “incontriamo” già nel primo Canto perché scende nell’inferno come
messaggera. Nell’inferno non sempre i personaggi sono riconoscibili perché le
Letteratura italiana I 45
pene li deformano.
Quando leggiamo ad esempio Beatrice che afferma che Dante è caduto così in
basso capiamo che la Commedia non è solo un’opera letteraria ma anche un
cammino dello spirito.
Come sono rappresentati i tre regni?
Inferno cono rovesciato sotto la città di Gerusalemme, 9 cerchi sempre più
piccoli. Il cono ha il suo vertice al centro della terra e lì c’è Lucifero
(scaraventato ecc.).
Purgatorio è un monte. 7 terrazze
Il paradiso è descritto a lungo (tre canti). Luogo idillico. 10 cieli. L’ultimo, il più
grande è l’empireo
L’inferno
Man mano che si scende nella voragine i peccati sono sempre più gravi. C’è una
sala d’aspetto che è il cerchio degli ignavi. Chi non ha saputo scegliere tra bene e
male. E’ come un gruppo a parte. A parte (rispetto al resto) è anche il Limbo, dove
alloggiano tutti i buoni che non hanno però ricevuto il battesimo o conosciuto
Cristo.
Gli incontinenti che sono divisi in quattro cerchi. Incontinenti delle passioni:
Lussuriosi, golosi, avari, prodighi, iracondi e accidiosi (sapere cosa è giusto fare
ma “mi siddio”)
Categorie di peccati:
Per come si è
Per quello che si fa
Il purgatorio
Non si parla più di cerchi ma di cornici. Il purgatorio è una stazione di passaggio
(non è eterno). Chi va in purgatorio? Chi si è pentito troppo tardi o chi ha fatto tra i
mille peccati anche qualcosa di buono.
Questa consapevolezza delle anime purganti gli permette di rivolgersi in modo
diverso e di pentirsi continuamente. Chiedono ad esempio a Dante di pregare per
Letteratura italiana I 46
loro. Non sono disperati come le anime dell’inferno. E poi l’ordine dei peccati è
invertito rispetto all’inferno. La prima cornice è quella dei peccati più gravi.
Il paradiso
Suddiviso in nove cieli + l’empireo ma non c’è una gerarchia. Dante li incontra nei
vari cerchi perché sono loro che scendono nei “cerchi“ dall’empireo. I pianeti
rappresentano un peccato specifico e dividono un po’ le anime per categorie (per
vicinanza al peccato). Cerca comunque.
La legge del Contrappasso
Le pene vengono inflitte per contrappasso. Accade quindi che le pene ricordano
per analogia o per contrasto il peccato compiuto.
La lettera a Cangrande della Scala
L’epistola è scritta in Latino. Abbiamo però la traduzione. Molto probabilmente
l’autore è Dante (non tutti sono d’accordo però). C’è chi la considera un apocrifo.
Il titolo dell’opera
Il titolo dell’opera dato da Dante (quasi sicuramente) è “Comedìa”. Perché
Commedia?
Deriva dal greco e significherebbe “canto del banchetto”. Qualcosa da leggere nei
momenti conviviali. Nell’epistola a Cangrande della Scala viene spiegato che il
titolo ha:
1. Una valenza contenutistica: La commedia (insegna Terenzio) inizia male e
finisce bene. Nel finale tutto si aggiusta. Lieto fine
2. Una valenza stilistica: La commedia (insegna Orazio che detta le regola dello
stile) è scritta con uno stile medio (come l’Eneide che, non lo dice nella lettera,
ma è ovviamente un modello per Dante). Non troppo elegante, ne troppo
bassa. C’è ovviamente il multistilismo.
In realtà Dante Alighieri chiama (una sola volta) la sua opera Commedia solo
nell’inferno. Nel paradiso la chiama “Poema Sacro”. C’è che afferma quindi che lui
intendesse Comedia solo la prima Cantica. E’ anche vero però che Dante non era
così saccente da poter definire la sua opera Sacra o Divina.
Modelli della Divina Commedia
I modelli della Divina commedia sono principalmente 3:
Letteratura italiana I 47
1. Visio Paoli (V secolo d.C)
2. Visione di Alberico da Montecassino (XII secolo) (allegoricamente molto meno
chiaro della Divina Commedia)
3. Eneide, VI
Perché l’endecasillabo?
Con Virgilio l’eneide era in esametri.
Canto II
Beatrice incarica Virgilio di aiutare Dante Alighieri. “Sta attraversando una grande
crisi che potrebbe faro crollare”.
Anima mantovana (Di Mantova) è Virgilio. “Cortese” non perché è gentile.
Dante Alighieri deve cambiare la sua vita ma deve anche aiutare tutti gli uomini a
cambiare la loro.
Dante Alighieri non è uno storiografo obbiettivo. Ha una concezione
provvidenziale della storia quindi di fatto non può esserlo.
Solo altri due (Enea e Paolo) avevano fatto il viaggio nell’Aldilà da vivi.
Perché Virgilio?
Poteva scegliere un personaggio del mondo Cristiano. E invece…
Virgilio emula Omero, Dante Alighieri emula Virgilio.
Qual è la coscienza letteraria che gli scrittori medievali avevano rispetto al
passato?
Canto, XXVIII 22 - 31 molto da filmmmm (squartato dalla testa fino all’ano
bleeaahhh)
Lo stile della Divina Commedia
Abbiamo analizzato ieri lo stile della Divina Commedia e spiegato appunto che il
fatto che si definisca “Comedìa” è anche dovuto al fatto che lo stile è vario. Così
era definita la commedia nella tradizione medievale. Stile aulico e stile quotidiano
(o violentemente realistico) coesistono in quest’opera talmente coerente che lo
Letteratura italiana I 48
stile si adatta perfettamente al contenuto; ad esempio lo stile basso e talvolta
violento dell’Inferno è perfettamente coerente al contenuto della Cantica.
Lo Stile dell’inferno
Dante Alighieri stesso nel canto XXXII dell’Inferno (32) (penultimo canto?) afferma
di utilizzare parole aspre e chiocce. Effettivamente troviamo nell’inferno parole
strane. Vedi ad esempio il canto VII. D’altra parte è anche vero che all’interno delle
Cantiche, in determinati momenti (magari più “alti”) utilizza anche parole latine e
latinismi: invece di dire uomo dice viro, invece di dire immagine utilizza imago.
Lo stile del Paradiso
Nel canto XV del Paradiso, nel momento in cui Cacciaguida profetizza l’esilio di
Dante, il dialogo è esclusivamente in latino. In generale, nel Paradiso, lo stile è più
aulico e alto.
E’ importante anche dire che la questione dell’ineffabilità del paradiso assume
concretezza anche nello stile del Paradiso (vago e indefinito). Non sa quali parole
usare per descrivere un mondo che anche oggi nel nostro immaginario non
sappiamo concettualizzare e pensare.
Parentesi
Io mi intuassi. Entrassi in te (non fisicamente).
Le similitudini
Si potrebbe pensare che abbassino lo stile. In Dante non è assolutamente vero.
Quali si stanno ruminando Man's le capre
state rapide Rho terme sopra le cime
amante che si abbronza
tali eravamo tutti e tre allotta.
Pensare per immagini
In Dante si capisce come anche la poesia (forse più degli altri “generi”) sia
assolutamente adatta per portare il lettore a pensare per immagini. Come nei film.
L’uso frequente della sinestesia, che di fatto unisce informazioni sensoriali
derivanti da sensi diversi, è una testimonianza di questo.
Il canto X del Purgatorio, cinematografia pura
Letteratura italiana I 49
Il canto X del purgatorio è u