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La classificazione di Mialarete sull'educazione

Educazione come:

  • Istituzione → insieme delle strutture con lo scopo di educare in un determinato paese e epoca. Possono essere più o meno formali ed avere regole più o meno esplicite.
  • Azione → della società (affinché l'individuo diventi un membro effettivo) e relazionale (per la crescita dell'individuo e la sua integrazione sociale).
  • Contenuto → curricolo di conoscenze e competenze da trasmettere, al quale l'educatore applica un metodo didattico.
  • Risultato → rappresenta l'esito dell'educazione come azione, applicata all'educazione come contenuto, nell'ambito dell'educazione come istituzione.

ETIMOLOGIA EDUCARE

  • Educere → trasferire da un luogo all'altro.
  • Edùco → allevo, nutro, faccio crescere, modello creo (c'è un soggetto forte e uno debole: prescrittive).
  • Èduco → faccio uscire, tiro fuori (il soggetto ha

già una ricchezza intrinseca che l'educatore prova a far emergere). Adduco → genero le condizioni così il soggetto tira fuori la sua ricchezza. Vi sono 3 definizioni:

  1. l'educazione attraverso la storia
  2. l'educazione per le persone
  3. metodi che un educatore adotta

M. Laeng definisce l'educazione come un'attività intenzionale, cioè svolgere due attività contrapposte: sviluppare la singolarità della persona ma anche la sua integrazione sociale. Si creano delle educazioni autoptiche, dove i bambini vengono educati sulla personalità e non sull'integrazione sociale.

GLI AMBITI DELL'EDUCAZIONE PROFESSIONALE

  1. Scuola.
  2. Servizi educativi → questo ambito comprende la prima infanzia, i minori e gli educativo-terapeutici. I servizi rivolti ai minori si dividono in 3 gruppi:
    • Territoriali: sono quelli di libero accesso, si occupano di prevenire forme di disagio. Ricordiamo i centri di aggregazione,
    • centri di ascolto e servizi animativi.

      • Protetti: non sono di libero accesso ma è l'assistente sociale che invita il minore in queste strutture. Il ruolo della famiglia è molto attivo e il minore vive ancora con essa. L'intervento educativo si appoggia a quello della famiglia. Per esempio ci sono alcuni casi in cui l'educatore va a casa del minore, altri in cui il minore si reca nei centri diurni o semi-residenziali.
      • Residenziali: raggruppa tutti i minori che vivono all'interno di un servizio educativo che vengono allontanati dalle famiglie oppure in caso di assenza della famiglia. L'allontanamento è temporaneo (per la durata massima di due anni secondo la legge). Nella maggior parte dei casi ciò succede perché la famiglia è parte integrante del problema. Un esempio sono le comunità educative e la pronta accoglienza. Con l'emanazione del decreto si tende a coinvolgere la famiglia. Ci sono però

      Delle situazioni nelle quali il minore va trasferito subito (ad esempio in presenza di un reato grave). L'affido famigliare non è un servizio educativo ma la figura dell'educatore è sempre presente nel seguire la famiglia affidataria che dovrà svolgere un percorso di formazione per rendersi disponibili ad accogliere un minore allontanato dalla famiglia di origine.

      Sono le regioni a gestire autonomamente il sociale. Ad oggi i servizi educativi residenziali ospitano un massimo di 6/8 minori massimo; questo perché deve essere più simile possibile ad un nucleo familiare. Nel gruppo famiglia l'educatore ospita a casa propria un minore con presa in carico.

      Vi sono inoltre i servizi terapeutico-riabilitativi ad alta integrazione socio-sanitaria:

      • Terapeutici → S.E.R.T. (servizio territoriale per le dipendenze), comunità terapeutiche per le dipendenze, servizi intermedi e di riduzione del danno.
      • Disabilità →
      servizi educativi per la prima infanzia furono Maria Montessori e Friedrich Froebel. Maria Montessori sviluppò un metodo educativo basato sull'osservazione e l'accompagnamento del bambino nel suo sviluppo naturale. Il suo approccio si basa sull'idea che i bambini abbiano una mente assorbente e che attraverso l'ambiente preparato possano sviluppare autonomia e indipendenza. Friedrich Froebel, invece, è considerato il padre dei kindergarten. Egli credeva che l'educazione dovesse iniziare fin dalla prima infanzia e che i bambini dovessero essere coinvolti in attività ludiche e creative per favorire lo sviluppo armonico delle loro facoltà. Oggi i servizi educativi per la prima infanzia sono molto diffusi e comprendono asili nido, scuole dell'infanzia, ludoteche e centri per l'infanzia. Questi servizi offrono un ambiente sicuro e stimolante in cui i bambini possono imparare e crescere attraverso attività ludiche, educative e sociali. Gli educatori che lavorano in questi servizi devono possedere un titolo di laurea secondo la legge "Iori" L. 205/2017. Il loro ruolo è quello di attuare interventi educativi, mentre i pedagogisti hanno funzioni di coordinamento. Inoltre, il Decreto 65/2017 (art. 14, comma 3) stabilisce che il corso di formazione L19 non è sufficiente per chi vuole lavorare con la prima infanzia e rende necessario l'indirizzo EP. Le figure professionali coinvolte nei servizi educativi per la prima infanzia includono assistenti sociali, insegnanti, operatori socio sanitari, operatori socio assistenziali, personale con competenze psicologiche e mediche, e figure politico-tecniche per l'amministrazione e gli appalti. In conclusione, i servizi educativi per la prima infanzia sono fondamentali per garantire un ambiente sicuro e stimolante in cui i bambini possono imparare e crescere.

      Infanzia sono stati Rousseau, Froebel, Comenio. I nidi in Italia nascono durante il Fascismo (1925). Mussolini istituì l'O.M.N.I. (Opera Nazionale Maternità Infantile) dove le donne potevano portare i figli dato che il lavoro era tanto (seconda rivoluzione industriale). Le educatrici erano infermiere che curavano e tutelavano il bambino mentre l'educazione spettava alle famiglie.

      Nel 1971 venne chiusa l'O.M.N.I e nacquero gli asili nido.

      LE TIPOLOGIE DEI SERVIZI PER LA PRIMA INFANZIA

      • nido
      • micronido
      • nido aziendale
      • nido integrato
      • nido famigliare
      • tagesmutter (S.E.D.)

      LINEE PEDAGOGICHE PER IL SISTEMA INTEGRATO "ZERO-SEI"

      Il sistema integrato di educazione e d'istruzione garantisce a tutti i bambini, dalla nascita ai 6 anni, pari opportunità di sviluppare le proprie potenzialità di relazione, autonomia, creatività, e apprendimento per superare disuguaglianze, barriere territoriali, economiche.

      necessità di definire la concezione di persona e il suo ruolo nel contesto educativo. Il piano antropologico si occupa di analizzare la natura umana, le sue caratteristiche, i suoi bisogni e le sue potenzialità, al fine di orientare l'azione educativa verso la realizzazione piena e armonica della persona. Il progetto storico, invece, si riferisce alla dimensione temporale dell'educazione. Considera il contesto storico-culturale in cui si sviluppa l'azione educativa e ne tiene conto nella progettazione e nell'implementazione delle attività. Il progetto storico permette di comprendere come la cultura, le tradizioni, le istituzioni e le dinamiche sociali influenzino l'educazione e come quest'ultima possa a sua volta contribuire alla trasformazione e al progresso della società. Il piano antropologico e il progetto storico sono strettamente interconnessi e si influenzano reciprocamente. La concezione di persona e il suo sviluppo armonico sono fondamentali per la realizzazione del progetto storico, che a sua volta fornisce il contesto e le opportunità per la crescita e la formazione della persona. In conclusione, il modello in pedagogia è una struttura che permette di definire e orientare l'azione educativa. Il piano antropologico e il progetto storico sono due dimensioni fondamentali del modello, che si integrano e si influenzano reciprocamente per garantire una formazione completa e significativa.domanda “cos'è o chi è una persona?”, “quali proprietà possiede?”,“chi educo e perché educo?”. La risposta è che educo una persona, la quale ha delle proprietà fondamentali che sono unicità, dignità, diritti, educabilità e irriducibilità.

      EU=P → gli esseri umani sono persone. Questo implica una visione ontologica non legata a qualcosa di materiale ma viene attribuita per il semplice fatto di essere umano. La persona è importante non per le azioni che svolge ma perché è quello che è.

      ENU=P e NP → alcuni esseri non umani sono persone mentre altri no.

      EU = NP → non tutti gli esseri umani sono persone. Questo implica una visione empirico-funzionalista. In questa concezione lo stato di essere umano dipende dal fatto che dev'essere empiricamente dimostrato, agendo come tale. Questo lo decide la morale, che può variare nel tempo.

      pedagogia questa visione non esiste. Le persone sono viste come un sistema d'azioni. P= a1+a2+a3…. Nella concezione ontologica invece: P=a1+a2+a3→ S=d1, d2, d3 → d1= d1.1, d1.2, d1.3 ecc.. S= sostanza, cioè un insieme di potenzialità, chiamate disposizioni, che l'educatore deve fare emergere per farle diventare azioni, deve svilupparle al massimo e cambiano da persona a persona. Le due concezioni hanno due diversi significati di educare:

      1. Concezione empiristico-funzionalistica → l'educazione è una messa in atto di una serie di azioni, tetti nell'ideale della persona perfetta (educazione standard).
      2. Concezione ontologica → processo di realizzazione massimale delle disposizioni di una persona in funzione della formazione che è il processo di massima realizzazione della sua forma autentica.

      Nel livello antropologico si parla di:

      • Progetto storico → è il progetto personale che ogni individuo è

      chiamato a realizzare nellapropri vita. È ciò che connota l'unicità di ogni persona.

      Teoria semantica della persona → è l'orizzonte assiologico che ci consente di riconoscere la persona anche nel caso più complesso; è il luogo di esplicitazione di fini ultimi a cui si deve ispirare l'azione pedagogica.

      Piano assiologico → ha un valore fondativo, giustificativo ma anche pratico in quanto attiene alla visione che l'educatore ha sulla realtà e alla sua possibilità di agire su di essa. Tale dimensione antropologica precede l'incontro con l'educando. È un certo "sguardo" che consente l'accesso ad una visione, riconoscimento ed assunzione della realtà e della persona. Tale sguardo risulta fondativo poiché consente di vedere nell'educando la sua educibilità. Educazione è lo sviluppo massimale delle

      disposizioni/potenzialità di una persona. Ogni persona è educabile.

      PIANO PEDAGOGICO: DISPOSIZIONI E PROGETTO PEDAGOGICO

      Il piano pedagogico è filtrato da 3 diversi momenti condizionali:

      1. Condizioni pedagogiche → implicite nel progetto pedagogico
      2. Condizioni d'esercizio → implicite nel progetto educativo
      3. Condizioni rilevanti → implicite nel progetto educativo

      Le condizioni pedagogiche sono le situazioni di partenza da cui deve partire l'educatore (contesto, storia ed età dell'educando, l'istituzione). Queste informazioni sono presenti nel mandato che è scritto nel progetto pedagogico.

      Le condizioni pedagogiche si distinguono in:

      • Disposizioni → sono le potenzialità che l'educatore deve esaltare, esse non sono ancora manifeste. Non sono generate dall'azione educativa o dall'educatore ma afferiscono alla persona.
      • Finalità → le disposizioni vengono assunte com
Dettagli
A.A. 2022-2023
10 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/01 Pedagogia generale e sociale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Greta_Margaret95 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Pedagogia generale e sociale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Padova o del prof Agostinetto Luca.