Anteprima
Vedrai una selezione di 9 pagine su 38
Patologia generale Pag. 1 Patologia generale Pag. 2
Anteprima di 9 pagg. su 38.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Patologia generale Pag. 6
Anteprima di 9 pagg. su 38.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Patologia generale Pag. 11
Anteprima di 9 pagg. su 38.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Patologia generale Pag. 16
Anteprima di 9 pagg. su 38.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Patologia generale Pag. 21
Anteprima di 9 pagg. su 38.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Patologia generale Pag. 26
Anteprima di 9 pagg. su 38.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Patologia generale Pag. 31
Anteprima di 9 pagg. su 38.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Patologia generale Pag. 36
1 su 38
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

DIFFERENZE TRA NECROSI E APOPTOSI

Necrosi: processo passivo che riguarda più cellule e implica la loro rottura. Associata a risposta infiammatoria.

Apoptosi: processo attivo che richiede ATP. Riguarda solo una cellula

ANOMALIE DELLA CRESCITA CELLULARE

I tessuti possono andare incontro a fenomeni che riguardano accrescimento e moltiplicazioni come:

)

NEOPLASIA: processo proliferativo incontrollato di una popolazione cellulare di nuova formazione che non risponde più

ai meccanismi fisiologici di controllo cellulare a causa di modificazioni genetiche trasmissibili (genetiche ed epigenetiche).

Definizione della neoplasia

Massa di tessuto normale, in crescita incontrollata di cellule geneticamente alterate, che ha preso origine quasi sempre da

una sola cellula che ha subito la mutazione e persiste anche dopo la cessazione degli stimoli che I'hanna provocata. Cresce in

maniera autonoma senza riferimento alle necessita' dell’organismo ospite nel suo complesso (comportamento afinalistico).

CARATTERISTICHE DELLE CELLULE CANCEROSE:

sono insensibili ai segnali che stimolano la crescita, hanno metabolismo alterato, non subiscono apoptosi, hanno un

DNA instabile, inducono angiogenesi ovvero la crescita di vasi sanguigni, invadono altri tessuti producendo metastasi, sono

stimolate dall'infiammazione, si dividono senza limiti, sfuggono al sistema immunitario.

La crescita e afinalistica, atipica, autonoma e aggressiva.

CRITERI DI CLASSIFICAZIONE DEI TUMORI

criterio prognostico: benigno o maligno, quello benigno non da origine a metastasi

criterio istogenetico: in base al tessuto di origine

Classificazione dei tumori maligni

Carcinoma (oltre 90%)tumori derivati da cellule epiteliali

Sarcoma (circa il 2%) tumori derivati da tessuto connettivo e muscolare es.Osteosarcoma

Blastoma tumori derivati da tessuti embrionali

Tumori del tessuto emolinfopoietico

Una cellula staminale totipotente da origine tramite la via mieloide le cellule del sangue mentre tramite la via linfoide le

cellule del tessuto immunitario. I tumori del tessuto emolinfopoietico sono:

Linfoma prende origine dai linfociti maturi, localizzati nelle varie sedi dell'organismo. Può essere di Hodgkin se presenta

cellule multinucleate e non Hodgkin.

Leucemie prendono origine dalle cellule staminali emopoietiche del midollo osseo.

Leucemie linfoidi derivano da progenitori dei linfociti T e B,

Leucemie mieloidi derivano dai progenitori dei monociti e granulociti.

TUMORI DEL SISTEMA MELANOFORO:

Nevo: qualsiasi lesione congenita della cute

Nevo melanocitico: neoplasia benigna congenita o acquisita dei melanociti

Nevo displasico: potenziale precursore del melanoma

Tumori di origine embrionale

Sono un gruppo di neoplasie complesse che derivano da cellule germinali o da tessuti embrionali. Si manifestano

preferenzialmente nell'OVAIO spesso come cisti contenente tessuti molto differenziati

(cisti dermoide) e nel TESTICOLO spesso maligno.

1.Teratoma maturo cisti dermoide (cisti dermoide): in essa si possono trovare abbozzi

2.Teratocarcinoma: è un altro esempio di tumore di origine embrionale.

PRINCIPALI MECCANISMI DI ATTIVAZIONE DEI PROTONCOGENI

Mutazioni puntiformi: possono alterare la sequenza di aminoacidi di una proteina, rendendola costantemente attiva

Amplificazioni geniche: portano a una sovrapproduzione di una proteina

Traslocazioni cromosomiche: Il riarrangiamento dei cromosomi può spostare un proto-oncogene in una nuova posizione, dove

può essere esposto a nuovi regolatori o promotori che ne aumentano l’espressione.

Nella cellula tumorale si ha la perdita di funzione dei geni oncosoppressoriQuando i geni oncosoppressori sono inattivati,

le cellule sfuggono ai normali controlli del ciclo cellulare e proliferano in modo incontrollato. Questo può portare alla

formazione di tumori e alla progressione del cancro.

FENOTIPO MALIGNO

1.Differenziamento: è il grado in cui le cellule tumorali assomigliano alle cellule normali, sia morfologicamente che

funzionalmente. Nei tumori maligni, spesso si osserva un ridotto differenziamento, noto come anaplasia.

2. I tumori maligni tendono a crescere più rapidamente rispetto ai tumori benigni.

3. Le cellule tumorali maligne mostrano spesso atipie, che includono dimensioni e forma anormale delle cellule, nonché un

rapporto nucleo/citoplasma invertito.

Fenotipo invasivo

L'invasione e la metastasi sono processi che caratterizzano i tumori maligni:

Il tumore primitivo può invadere tessuti adiacenti se ha capacità invasiva attraverso la migrazione delle cellule tumorali.

L'invasione a distanza è caratteristica delle cellule con proprietà metastatica e possono entrare nei vasi sanguigni e/o

linfatici dando origine a un nuovo tumore distante rispetto a dove si è formato quello iniziale.

Insieme alla metastasi, l’invasione è la caratteristica più affidabile che ci permette di distinguere un tumore maligno da

uno benigno.

Durante l'invasione, si verifica un processo di riprogrammazione genica delle cellule epiteliali che acquisiscono

caratteristiche di cellule mesenchimali che sono in grado di migrare.

Questo processo è detto transizione epiteliale-mesenchimale (EMT) che permette alle cellule di metastatizzare a distanza.

.

La metastasi è definita come la ripetizione a distanza di un tumore iniziale.

Le metastasi per via ematica e per via linfatica sono le principali vie di metastatizzazione.

Criteri emodinamici

La metastatizzazione per via ematica le cellule tumorali si diffondono ad altri organi attraverso il flusso sanguigno

•Metastasi tipo porta: ad esempio se si ha un tumore al livello del colon, la vena porta conduce il sangue al fegato, dove le

cellule metastatiche troveranno il primo letto capillare e metastatizzeranno.

•Metastasi tipo cava : metastasi che si formano nei polmoni da tumori situati in aree drenate dalle vene cave, come la

mammella, la parte bassa del retto, il rene, l'ovaio, il testicolo e l'utero.

•Metastasi tipo polmonare: sono associate a tumori primitivi del polmone che possono diffondersi all'encefalo.

-Metastasi per via linfatica: è il modo più rapido perché i vasi linfatici sono più facili da attraversare.

-Metastasi per via transcelomatica avviene quando si ha metastasi all'interno di una membrana come la pleura, il peritoneo,

pericardio..

-Metastasi per via canalicolare: può verificarsi quando un carcinoma si sviluppa in una ghiandola o nel suo dotto, come nel

caso del seno.

- Metastasi per contiguità: avviene quando il tumore si estende agli organi vicini alla sua sede di origine,

Meccanismi di alterazioni del DNA e Danni causati da raggi ultravioletti

Le radiazioni UV agiscono sul DNA provocando mutazioni attraverso un meccanismo che fa legare due basi azotate

sulla stessa elica. Se la mutazione avviene a carico di oncogeni delle cellule epiteliali aumenta il rischio dei tumori della pelle.

Le radiazioni ionizzanti danno effetti più gravi alle quali possono andare incontro chi ne viene a contatto per ragioni

professionali (radiologi, fisici), terapeutiche e diagnostiche, o per eventi bellici.

Agenti biologici cancerogeni sono molti retrovirus e virus a DNA e RNA.

Alcuni virus contengono nel genoma degli oncogeni e sono detti retrovirus trasformanti lenti, ad esempio hanno vponk che è

un oncogene virale che una volta nella cellula dell'ospite, genera un'oncoproteina..

Altri virus sono trasformanti lenti, privi di oncogeni ma che si inseriscono vicino agli oncogeni della cellula ospite e quindi

quando si attiva l’ espressione di questi oncogeni.

Esistono anche virus oncogeni a DNA che producono mRNA virale come il pednavirus che causa il carcinoma

epatocellulare.

SANGUE

È costituito da una parte liquida giallognola che è il plasma costituito da una soluzione proteica e da una parte corpuscolata

cellulare. Il volume del sangue nell'uomo è di circa 5 litri.

Il plasma è la parte liquida del sangue con i fattori di coagulazione e si ottiene da una provetta di sangue con un

anticoagulante, non si forma il coagulo quindi è presente il fibrinogeno.

Il siero è il liquido che resta dopo la coagulazione del sangue, non presenta anticoagulante e si forma il coagulo quindi non

c'è il fibrinogeno.

Nell'urgenza si usa il plasma perché è più veloce, è un sistema dinamico anche dal punto di vista biochimico perché qui

sono presenti sistemi enzimatici a cascata che si attivano e si amplificano. Il plasma può essere considerato alla stregua di un

"vivente" di difficile conservazione, mentre il siero è "morto", stabile, avendo portato a compimento tutti i processi disponibili, e

quindi di più facile conservazione.

Il siero non esiste in vivo, la sua composizione è diversa dal plasma: manca di fattori ed è ricco in prodotti secondari

dell'attivazione delle proteasi, molti fattori esistono solo nel plasma

EMOCROMO

L'emocromo o esame emocitometrico indica la quantità dei principali componenti del sangue e dell'emoglobina. Ci dà il

conteggio dei globuli rossi, globuli bianchi, piastrine, determinazione formula leucocitaria, determinazione della

concentrazione di emoglobina, determinazione del volume corpuscolare medio degli eritrociti MCV,

Per ematocrito si intende la % di parte corpuscolata del sangue rispetto al volume totale.

Le cellule circolanti nel sangue si dividono in :

● con nucleo : globuli bianchi (granulociti, linfociti e monociti)

● Senza nucleo: globuli rossi e piastrine

Con l'emocromo si ha un’informazione quantitativa e qualitativa per i globuli rossi, solo quantitativa per i bianchi, infine

per le piastrine abbiamo l'indicazione sia della quantità che del volume.

Dall'emocromo si ottiene anche il calcolo delle costanti eritrocitarie MCH, MCHC, MCV

Conta Ematica Completa

Fornisce indicazioni sullo stato funzionale del midollo osseo (e degli altri organi ematopoietici, quali milza e tessuti linfatici

dei vari animali). Determina le caratteristiche:

ERITROCITI : numero totale RBC, indici degli eritrociti MCV, MCHC, MCH, ampiezza di distribuzione RDW

LEUCOCITI (conta differenziale) .

PIASTRINE (conta e volume piastrinico medio MPV)

Alterazioni del numero

-penia: deficienza del componente cellulare ematico (deficit di produzione o aumentata distruzione)

-citosi: aumento del componente ematico

Quante sono le cellule presenti in un microlitro di sangue.

● Piastrine : 250.000 per microlitro di sangue

● Eritrociti : 4- 6 milioni per microlitro

● Globuli bianchi 4000 11000 per microlitro

I globuli bianchi si dividono in: granulociti, linfociti e monociti.

I granulociti sono anche detti polimorfonucleati per il loro nucleo plurilobato e si dividono in neutrofili, eosinofili o basofili.

Sono cellule molto mobili dotate di attività fagocitaria. Intervengono nelle fasi inizial

Dettagli
Publisher
A.A. 2023-2024
38 pagine
SSD Scienze mediche MED/04 Patologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Smarty03 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Patologia generale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Gandini Orietta.