Estratto del documento

IL CICLO DEI VINTI

Parallelamente alle novelle Verga concepisce anche il disegno di un cielo di romanzi. Il

primo accenno a questo disegno è in una lettera del 1878 all'amico Salvatore Paola

Verdura, in cui Verga annuncia di avere in mente “una fantasmagoria della lotta per la

vita”. Vega pone al centro del suo ciclo la volontà di tracciare un quadro sociale.

Criterio unificante è il principio della lotta per la sopravvivenza, che lo scrittore ricava

dalle teorie di Darwin sull'evoluzione delle specie animali: tutta la società, ad ogni

livello, è dominata da conflitti di interesse ed il più forte trionfa, schiacciando i più

deboli. Verga però non intende soffermarsi sui vincitori di questa guerra universale e

sceglie come oggetto della sua narrazione i vinti. Al ciclo viene premessa una

I

prefazione, che chiarisce gli intenti generali dello scrittore: nel primo romanzo,

Malavoglia , Verga afferma che si tratta della semplice lotta per bisogni materiali; in

quelle basse sfere il meccanismo sociale e meno complicato e potrà quindi osservarsi

con maggiore precisione. Nei romanzi successivi sarà analizzata questa ricerca del

meglio nel suo più progressivo elevarsi attraverso le classi sociali. Anche lo stile e il

linguaggio devono modificarsi gradatamente in questa scala ascendente e ad ogni

Malavoglia,

tappa devono avere un carattere proprio, adatto al soggetto. Nei che

rappresentano le «basse sfere», il narratore si adegua alle categorie mentali e al

Gesualdo

linguaggio dell'ambiente popolare, mentre nel si innalza, in corrispondenza

di ambienti sociali più elevati. I MALAVOGLIA

Il primo romanzo del ciclo è I Malavoglia (1881), la storia di una famiglia di pescatori

siciliani, i laboriosi e onesti Toscano, chiamati "Malavoglia" poiché nell'uso popolare i

soprannomi sono spesso il contrario delle qualità di chi li porta. Essi vivono nel paesino

di Aci Trezza, posseggono una casa (la "casa del nespolo") e una barca (la

provvidenza) e conducono una vita «relativamente felice» e tranquilla. Nel 1863 però il

giovane 'Ntoni, figlio di Bastianazzo e nipote di padron 'Ntoni, il vecchio patriarca,

deve partire per il servizio militare. La famiglia, privata delle sue braccia, si trova in

difficoltà, dovendo pagare un lavorante. A ciò si aggiunge una cattiva annata per la

pesca, e il fatto che la figlia maggiore, Mena, abbia bisogno della dote per sposarsi.

Padron 'Ntoni, per superare le difficoltà, pensa di intraprendere un piccolo commercio:

compera a credito dall'usuraio zio Crocifisso un carico di lupini, per rivenderli in un

porto vicino. Ma la barca naufraga nella tempesta, Bastianazzo muore e il carico va

perduto. I Malavoglia si trovano anche di fronte al debito da pagare. Comincia di qui

una lunga serie di sventure. La casa viene pignorata; Luca, il secondogenito, muore

nella battaglia di Lissa; la madre, Maruzza, è uccisa dal colera: la "Provvidenza",

ricuperata e riparata, naufraga ancora, e i Malavoglia sono costretti ad andare a

giornata. La sventura disgrega il nucleo familiare: 'Ntoni, che ha conosciuto la vita

delle grandi città, non si adatta più ad una vita di dure fatiche e di stenti; comincia a

frequentare l'osteria e le cattive compagnie, è coinvolto nel contrabbando e, sorpreso,

finisce per dare una coltellata alla guardia doganale (spinto anche da motivi di rivalità

a causa di donne e da motivi d'onore: don Michele corteggia la sorella minore, Lia). Al

processo 'Ntoni ottiene una condanna mite per le attenuanti d'onore, ma Lia, ormai

disonorata, fugge dal paese e finisce in una casa di malaffare in città. A causa del

disonore caduto sulla famiglia, Mena non può più sposare compare Alfio. Il vecchio

padron 'Ntoni, atterrato dalle sventure, va a morire all'ospedale. L'ultimo figlio, Alessi,

riesce a riscattare la casa del nespolo, continuando il mestiere del nonno. 'Ntoni,

uscito di prigione, torna una notte in famiglia, ma si rende conto di non poter più

restare, e si allontana per sempre.

L’IRRUZIONE DELLA STORIA

I malavoglia rappresentano un mondo rurale arcaico, chiuso in ritmi tradizionali che si

modellano sul ritorno ciclico delle stagioni e dominato da una visione della vita

anch'essa tradizionale. Ma non si tratta di un mondo del tutto immobile, fuori dalla

storia: anzi, il romanzo è proprio la rappresentazione del processo per cui la storia

penetra in quel sistema arcaico sconvolgendo le concezioni ancestrali. L’azione, infatti,

ha inizio all'indomani dell'Unità, nel 1863, e mette in luce come il piccolo villaggio

siciliano sia investito dalle tensioni di un momento di rapida trasformazione della

società italiana. La storia e la modernità si presentano innanzitutto con la coscrizione

obbligatoria, ignota al Regno borbonico, che sottrae braccia al lavoro, mettendo in crisi

la famiglia. I Malavoglia sono costretti a diventare negozianti, e, in conseguenza del

fallimento della loro iniziativa, subiscono un processo si declassazione, passando alla

condizione di proprietari di casa e barca a quella di nullatenenti. Ma, inversamente, vi

sono anche processi di ascesa sociale, rappresentati dalla rivista don Silvestro, l'uomo

nuovo, che ricorre alle arti più subdole e agli intrighi più sottili per arrivare a una

posizione di potere. Questo mondo nel villaggio può apparire immobile solo perché i

fatti narrati, in obbedienza al principio dell'impersonalità, sono presentati dall'ottica

dei personaggi stessi.

Il personaggio in cui essenzialmente si incarnano le forze disgregatrici della modernità

è il giovane 'Ntoni. Egli è uscito dall'universo chiuso del paese, è venuto in contatto

con la realtà moderna, questo non può più adattarsi ai ritmi di vita ancestrali del

paese, accettare il suo fatalismo immobilista. Emblematico è il suo conflitto col nonno,

che, in opposizione a lui, rappresenta invece lo spirito tradizionalista per eccellenza.

Sotto l’azione di tutte queste forze innovatrici, la famiglia si disgrega: ed è proprio

'Ntoni, con la coltellata alla guardia doganale, in cui tocca il fondo il processo di

degradazione a cui l'ha portato la sua inquietudine, a darle il colpo di grazia. E vero

che alla fine Alessi riuscirà a ricomporre un frammento dell'antico nucleo familiare, ma

ciò non implica un ritorno perfettamente circolare alla condizione iniziale: Bastianazzo,

Luca, Maruzza, padron 'Ntoni sono morti, 'Ntoni e Lia sono lontani, Mena ha rinunciato

al matrimonio per il disonore. Non solo, ma il romanzo non si chiude affatto con questa

parziale ricomposizione dell’equilibrio, bensì con la partenza di ‘Ntoni dal villaggio. E’

un finale emblematico: il personaggio inquieto, che già aveva messo in crisi quel

sistema, se ne distacca per sempre.

Malavoglia sono stati spesso interpretati come la celebrazione di un mondo

primordiale e dei suoi valori, il vagheggiamento nostalgico di una civiltà contadina,

vista come alternativa e antidoto alla falsità e alla corruzione della vita cittadina. In

realtà, il romanzo rappresenta al contrario la disgregazione di quel mondo e

l'impossibilità dei suoi valori. Lo scrittore ormai, approdato ad un verismo duramente

pessimistico, sa bene che quello non è semplicemente un mondo che scompare, ma

un mondo mitico, che non è mai esistito e che era già dominato al suo interno dalla

stessa legge della lotta per la vita. La vita popolare è ormai vista da Verga nelle sue

componenti reali. Lo scrittore non sa ancora rinunciare del tutto a certi valori e li

proietta in alcuni personaggi privilegiati, ritagliando arbitrariamente, nel paesaggio

desolato della «lotta per la vita», una zona franca, immune dalle sue feroci tensioni;

ma, dall'altro lato, sa bene che quei valori sono puramente ideali, che non trovano

posto nella realtà effettiva, e rappresenta l'ambiente del villaggio nei suoi aspetti più

crudi.

Ne risulta una particolare configurazione della struttura romanzesca, una costrizione

bipolare. Si tratta di un romanzo corale, popolato di personaggi, senza che spicchi un

protagonista. Ma questo “coro” si divide nettamente in due: da un lato si collocano I

Malavoglia, con alcuni personaggi, caratterizzati dalla fedeltà ai valori puri; dall’altro la

comunità del paese, pettegola e cinica. Si alternano quindi costantemente, due punti

di vista opposti. Questo gioco di punti di vista ha una funzione importantissima.

L'ottica del paese ha il compito di "straniare" sistematicamente i valori ideali proposti

dai Malavoglia. Quei valori, onestà, disinteresse, altruismo, visti con gli occhi della

collettività appaiono "strani", non vengono compresi, anzi, vengono stravolti e

deformati: padron 'Ntoni che rinuncia alla casa per onorare il debito non è ammirato

per il suo gesto nobile, ma giudicato un «minchione», perché non ha applicato la legge

dell'interesse. Se quindi Verga non sa rinunciare al vagheggiamento dei valori autentici

e li sovrappone ancora in parte alla realtà popolare, è anche tanto lucido da rendersi

conto che essi non trovano posto nella realtà e da prendere distanze dalle sue

tendenze all'idealizzazione, negandole con l'analisi impietosa della realtà di fatto.

D'altro lato però il punto di vista ideale dei Malavoglia vale a fornire un metro di

giudizio dei meccanismi spietati che dominano l'ambiente del villaggio.

LE NOVELLE RUSTICANE, PER LE VIE, CAVALLERIA RUSTICANA

Tra il primo ed il secondo romanzo del ciclo dei Vinti passano ben otto anni. Nel lungo

intervallo Verga pubblica un altro romanzo che non rientra nel disegno preannunciato,

Il marito di Elena (1882), analisi delle irrequietudini di una moglie piccolo borghese,

che con i suoi sogni e le sue ambizioni conduce il marito mite e devoto alla rovina. Nel

1883 escono le Novelle rusticane, che ripropongono personaggi e ambienti della

campagna siciliana, in una prospettiva però più amara e pessimistica, che porta

Novelle rusticane

Libertà dalle in primo piano il dominio esclusivo dei moventi

economici nell'agire umano. Un’indagine analoga viene condotta anche sul

Per le vie

proletariato cittadino nelle novelle di . Nel 1884 poi Verga tenta l'esperienza

Cavalleria rusticana

del teatro con il dramma , tratto da una novella di Vita dei

campi, che ottiene un clamoroso successo di pubblico.

IL MASTRO-DON GESUALDO

Nel 1889 esce infine il secondo romanzo del cielo dei Vinti, Mastro-don Gesualdo. A

differenza

Anteprima
Vedrai una selezione di 14 pagine su 61
Parte istituzionale  Pag. 1 Parte istituzionale  Pag. 2
Anteprima di 14 pagg. su 61.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Parte istituzionale  Pag. 6
Anteprima di 14 pagg. su 61.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Parte istituzionale  Pag. 11
Anteprima di 14 pagg. su 61.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Parte istituzionale  Pag. 16
Anteprima di 14 pagg. su 61.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Parte istituzionale  Pag. 21
Anteprima di 14 pagg. su 61.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Parte istituzionale  Pag. 26
Anteprima di 14 pagg. su 61.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Parte istituzionale  Pag. 31
Anteprima di 14 pagg. su 61.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Parte istituzionale  Pag. 36
Anteprima di 14 pagg. su 61.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Parte istituzionale  Pag. 41
Anteprima di 14 pagg. su 61.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Parte istituzionale  Pag. 46
Anteprima di 14 pagg. su 61.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Parte istituzionale  Pag. 51
Anteprima di 14 pagg. su 61.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Parte istituzionale  Pag. 56
Anteprima di 14 pagg. su 61.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Parte istituzionale  Pag. 61
1 su 61
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Acquista con carta o PayPal
Scarica i documenti tutte le volte che vuoi
Dettagli
SSD
Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/11 Letteratura italiana contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher erikao9 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura italiana moderna e contemporanea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università della Calabria o del prof Pupo Ivan.
Appunti correlati Invia appunti e guadagna

Domande e risposte

Hai bisogno di aiuto?
Chiedi alla community