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ARISTOFANE

Nacque ad atene intorno al 450 e iniziò giovane la carriera di autore comico, la sua 1 commedia fu

rappresentata sotto il nome di callistrato xke x la giovane età il poeta nn avrebbe potuto ottenere l’incarico

di presentare un’opera alla feste dionisiache. L’anno successivo mise in scena i babilonesi, in cui dileggiava

l’uomo forte del partito democratico cleone. Sembra che cleone abbia ftt causa davanti all’assemblea

popolare al poeta. Aristofane tuttavia nn rinunciò ad attaccare l’avversario che fu spietatamente

bersagliato dai cavalieri. Il resto della vita fu commediografo (40 anni) durante i quali le sue opere

accompagnarono i vari momenti della vita ateniese nel tragico periodo della guerra contro sparta, del

governo oligarchico cn la successiva restaurazione democratica. Sotto il nome di aristofane erano

tramandate 44 commedie e ne restano solo 11. I suoi drammi sn uno specchio seppur deformato della soc

ateniese: un riflesso a diversi livelli dell’antropologia, della vita civile, politica e culturale. Qll di aristofane è

un tipo di commedia che risponde a logiche particolari: l’abilità dell’intreccio, il colpo di scena e la

definizione dei caratteri in lui appaiono marginali xke sn altri i tratti imp. La commedia di aristofane

risponde a uno schema di fondo che si ripropone quasi in tt le sue opere: l’eroe comico, spregiudicato e

ambiguo si ribella allo stato di degradazione in cui è caduta la vita cittadina ed escogita un’idea fantastica e

paradossale x rinnovare o evadere. A qst punto si verifica il passaggio dalla realtà quotidiana al mondo

surreale in cui i personaggi si immergono. È un rito di passaggio che consente l’ingresso in una nuova

condizione esistenziale. D’un tratto tt diventa accessibile, le leggi della realtà sn sospese, l’eroe assurge a

uno stato di onnipotenza cm può accadere solo in un sogno. In realtà qst è un processo di rinnovamento

collettivo che coinvolge tt la soc e di cui il protagonista è solo il fondatore. È l’idea comincia presentata a

inizio dramma a determinare l’atmosfera, caratteristica irripetibile della commedia che oscilla tra il

realismo della raffigurazione quotidiana di fatti e persone cn scherzi e beffe diretti a uomini noti a tutti. Il

conseguimento dell’utopia è in realtà solo la 1 fase della vicenda : x terminare il proposito l’eroe deve

debellare uno o + antagonisti che cercano di rendere vano il progetto. Spesso qst oppositori appartengono

alla categoria dei cialtroni o dei furfanti . la cacciata del furfante corrisponde nell’immaginario collettivo alla

cacciata di ciò che porta via cn sé tt il male e la contaminazione. Così la commedia si conclude cn la vittoria

dell’eroe e spesso cn il trionfo della sessualità e del cibo riconducendo al clima di ritrovata armonia e di

rinnovamento delle energie della festa agricola. Aristofane è un uomo di teatro di grande genialità che

trasmette idee comiche in forme sempre nuove e mai banali. Il ritmo dell’azione è serrato sempre in modo

originale. Lui poco si cura della verosomiglianza degli eroi e delle situazioni, poiché è attento a determinare

sviluppi paradossali della vicenda: i personaggi dunque non sono caratteri ma piuttosto tipi accentuali

caricaturalmente e poco si approfondisce la psicologia. Essi appaiono distorti nel linguaggio e nel carattere

che può cambiare nel corso dell’azione x adeguarsi alla mutata situazione. Importante in lui è l’elemento

verbale. Usa una lingua fantasmagorica, unica in tt la lett. Graca x la brillantezza del lessico, vi sn parole

popolaresche altre tratte dalla trad. giambica, altre dal linguaggio tecnico musicale, dalla medicina, dalla

scienza, doppi sensi, giochi di parole, invenzioni verbali continue. Spesso compaiono personaggi che

parlano altri dialetti o stranieri o balbuzienti. Lui è un grande autore di metafore. GLI ACARNESI: furono

rappresentati qnd era in pieno sviluppo la guerra tra atene e sparta. Ogni anni l’armata spartana invadeva

le campagne costringendo i cittadini a sfollare nelle mura della città di atene. L’opera descrive il progetto

utopistico di una tregua stipulata tra protagonista diceopoli e i nemici. Il protagonista deve convincere il

coro che la guerra non è la soluzione ai loro problemi e lo fa cn una paradossale trovata facendosi prestare

l’eloquenza da euripide. Il messaggio pacifista di aristofane inizia a prendere forma quale motivo centrale

del suo teatro, cn qll della corruzione dei costumi prodotta dagli esponenti della nuova cultura. La trama è

bipartita: nella 1 parte il protagonista elabora il suo progetto di restaurazione della vita civile, poi una volta

realizzato il programma, l’azione della commedia si sfilaccia in una serie di scene in cui si assiste al tentativo

di mandare in rovina il proposito dell’eroe. Il dramma termina cn la festa in cui si elabora il recupero di una

nuova primavera della città. Qll che qst opera esemplifica è un rito di morte e rinascita: l’espulsione del

male, il ritorno di un primitivo stato di pace. In qst caso l’antagonista è la guerra stessa, nella forma di una

sfilata cialtronesca di personaggi grotteschi e deformati che s’accalcano sulla scena. CAVALIERI:

rappresentati l’anno successivo degli acarnesi, qst costituiscono la + feroce satira politica trasmessa della

letteratura antica. La commedia è dedicata a demolire l’uomo forte del partito radicale, cleone, fautore

della guerra tra atene e sparta. La trama è sostanzialmente tt costruita sulla sfida tra 2 grotteschi fantocci: il

cagnesco panflagone e un provvidenziale salvatore, preannunciato da un oracolo. Uno dei momenti +

intensi della commedia, un vero colpo di scena, è l’apparizione di quest’uomo (volgarità, professione di

vendere salsicce, ma sarà il suo lavoro ad aiutarlo: tritando gli affari dello stato cm fa cn le salsicce riuscirà

ad avere la meglio sul rivale.) vincerà alla fine il salsicciaio. Panflagone verrà schiacciato e il salsicciaio,

ormai trasformato in un uomo perbene otterrà tt gli onori x aver restaurato l’antica felicità cittadina.

Ancora una volta ritorna il tema che qst venga cacciato x permettere alla città di risorgere. Se il bersaglio

della commedia è cleone bisogna anche dire che qst si risolve in una grottesca analisi dei meccanismi del

regimi assemblare e della psicologia del popolo. I cavalieri riflettono sopratt sulla facilità cn cui muta

l’umore dell’assemblea (manipolazione). Viene dunque messa in scena la politica cm inganno e cm

raggiungimento del consenso cn ogni mezzo, anche soverchiando l’avversario cn la pura forza di

un’oratoria. Nn si deve vedere in aristofane un reazionario al sistema democratico , il suo bersaglio è

piuttosto un uomo particolare cn la sua politica aggressiva e azzardata oltre che uno stile di fare politica.

NUVOLE: lui partecipa alle grandi dionisie cn una 1 versione delle nuvole in cui prende di mira le nuovi

correnti di pensiero cm i sofisti. Ci fu una 2 versione dell’opera mai rappresentata. Nell’edizione che

possediamo si notano i segni di un’imperfetta rielaborazione : le modifiche sn nella parabasi e nella parte

finale e in qualche discorso. Qst dramma si spiega nel clima di fermento culturale in cui i filosofi stavano in

atene provocando qll rivoluzione di pensiero che avrebbe gettato le basi della cultura europea. Erano visti

xò cn sospetto dai tradizionalisti che nn esitavano a scatenare contro di loro gli umori delle masse

organizzando processi politici. Per esempio socrate, il padre della filo occ viene presentato cm un

imbroglione che corrompe la gioventù, si occupa di scienze assurde e inutili e sovverte i costumi e la

morale. Qst gigante del pensiero appare cm un maestro cialtronesco che disprezza gli dei tradizionali e

venera divinità assurde: la lingua, il caos, l’aria e le nuvole. È un socrate diverso da qll dei dialoghi di platone

poiché aristofane lo deforma parodisticamente, facendone il prototipo di un modo di pensare nuovo e

inquietante capace di mettere in dubbio le tradizioni. Il socrate delle nuvole racchiude in se le

caratteristiche di qll fig marginali che x i tradizionalisti rappresentavano 1 minaccia x la moralità cittadina. Il

contraltare di qst personaggio è il vecchio strepsiade che rappresenta in tt e xtt la mentalità comune di

tradizioni e grettesca cittadina. Inoltre la commedia tocca un tema di grandissimo rilievo culturale: ciò che

lui vuole rappresentare cn grande intuizione è il conflitto tra due culture contrapposte e l’emergere del

pensiero laico e scientifico che si avvia a sgretolare la cultura tradizionale. Aristofane individua così la

nascita di 1 nuova generazione che nn pensa + allo stesso modo dei padri e si orienta vs nuovi valori. Il

problema dell’educazione diviene quindi centrale in qst opera che tocca tt i tempi + imp della dottrina

sofistica: dottrina del + forte, dibattito su leggi e natura. Il cuore della commedia è formato dall’agone tra 2

discorsi personificati: discorso giusto e ingiusto, il primo sostenitore dell’educazione tradizionale e il

secondo di qll sofistica. È la vecchia generazione che ne esce sconfitta. La commedia si chiude cn

l’espulsione del male della città. VESPE: il tema prende spunto dall’attualità politica e in particolare

dall’ambiente dei tribunali. L’istituzione dei tribunali popolari era uno dei cardini del sistema democratico :

una giustizia amministrata nn da esperti del diritto ma in sostanza dall’opinione pubblica. Anche le vespe

hanno 1 trama bipartita: l’azione procede compatta fino alla conversione del vecchio protagonista che

dopo la prima e unica assoluzione della sua lunga carriera di giudice attraversa una crisi di coscienza e

modifica la propria personalità tornando alle baldorie di un tempo. Assistiamo quindi a una cerimonia di

rinascita : è la parodia di un rito di passaggio all’inverso. Spesso le vespe sn state considerate un opera

minore eppure almeno x la 1m parte sn sorrette da grande dinamismo di trovate. L’attacco al tribunale nn è

condotto fino in fondo : siamo lontani dall’energia cn cui anni prima era stato demolito cleonte. Forse

aristofane sapeva di nn potersi spingere tr oltre nella critica di uno dei centri di potere fondamentali.

ERODOTO

Nacque ad alicarnasso, in asia minore nel 484. In quell’epoca alicarnasso era sotto il dominio di artemisia(la

regina è immortalata dallo storico mentre combatte sul ponte della sua nave durante la battaglia di

salamina. Le guerre persiane portarono a un completo sconvolgimento dei rapporti di potere e la fam di

erodoto andò in esilio. È in qst periodo che dovremmo collocare la maggior parte d

Dettagli
A.A. 2014-2015
44 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/02 Lingua e letteratura greca

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher federica.sirgio di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura greca e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Micalella Dina.