vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
ORIGINE DEL SOPRASSUOLO E FORME DI GOVERNO
L’origine del soprassuolo può essere da seme o da pollone, eventualmente mista, artificiale o
naturale. Per la nostra regione
il ceduo è un soprassuolo in cui oltre 80% dei soggetti sia di origine agamica (nati da
ceppaia) e l’età media dei polloni, ovvero il numero di anni intercorsi dall’ultima
utilizzazione ordinaria, non superi i 35 anni. Nella forma di governo a ceduo sono
comprese anche le formazioni governate a ceduo composto.
La Fustaia: soprassuolo in cui oltre l’80% per cento della copertura sia costituita da
soggetti chiaramente nati da seme. Di seguito lo stadio evolutivo di fustaie coetanee
Novelleto: l’altezza dei soggetti è inferiore a 3 metri.
o Spessina: rinnovazione affermata e comincia a manifestarsi una certa mortalità
o per disseccamento o schianti; le altezze degli alberi vanno da 3 a 10 metri.
Perticaia: buona differenziazione in classi sociali degli alberi (diametro ed altezza)
o e la crescita in altezza tende a diminuire. Le altezze vanno da 10 a 18 metri 9
INTERAZIONI TRA ECOSISTEMI FORESTALI E L’AMBIENTE
QUALI SONO I PRINCIPALI FATTORI AMBIENTALI DELLA FORESTA?
Luce, acqua, temperatura, nutrienti. Altri fattori sono il disturbo, lo stress, la
competizione/facilitazione.
RADIAZIONE SOLARE:
Essendo produttori primari, le piante necessitano di adattarsi alle diverse intensità luminose;
-2
Tipici valori di radiazione solare giornaliera variano da 1 a 35 MJ m . Molti organismi
richiedono un “senso” del tempo e si basano per questo sulla luce. Correlata alla radiazione
solare abbiamo l’albedo, % della radiazione incidente che è riflessa da una superficie: valore
tipico della foresta 3-10% (neve fresca 95%). Una diminuzione dell’albedo legata alla
sostituzione di specie può contro- bilanciare i benefici legati alla fissazione di C dalle foreste.
Ciclo dell’energia: PAR (luce incidente), APAR (luce assorbita), GPP Produttività
primaria lorda. L’APAR è la frazione della luce solare che viene assorbita dalla vegetazione,
funzione esponenziale della biomassa fogliare secondo la legge di Beer-Lambert. Il
raggruppamento di foglie sui rametti e nelle chiome RIDUCE l’assorbimento per auto
ombreggiamento. APAR è legata al LAI: maggiori valori di fotosintesi si verificano a maggiori
valori di LAI. La % di luce utilizzate per produrre i carboidrati è 5%.
BIOMSSSA E PRODUTTIVITA’
La biomassa, ossia la quantità di sostanza organica presente nell’ecosistema, è espressa in
-2 -2 -1
termini energetici (J m ) oppure in termini di sostanza secca (kg m , t ha ) o in termini di
-2
carbonio (kg C m )
Il tasso con cui l’energia solare è trasformata dagli organismi autotrofi in sostanza organica è
-2 -1
detta produttività e può essere espressa in termini di energia (J m giorno ) o in termini di
-2 -1 -2 -1
sostanza secca (kg m giorno ) o in termini di carbonio (kg C m giorno ). La produttività si
divide poi in GPP e NPP
- Produttività primaria lorda (GPP), Detta anche fotosintesi totale, esprime la velocità totale a
cui l’energia solare è trasformata in sostanza organica. Fattori che influenzano il processo:
Caratteri fisiologici pianta, Proprietà strutturali della chioma, Intensità radiazione solare,
Concentrazione CO Nutrienti e acqua
2
- Produttività primaria netta (NPP): Circa il 50% di GPP è consumata dalla respirazione degli
autotrofi (Ra). Ciò che rimane è la NPP. E’ distinta in NPP epigea (ANPP) NPP ipogea
(BNPP). In media, negli alberi, si ha: BNPP:ANPP=0.3
NPP E BIOMASSA DELLE FORESTE
NPP tende mediamente ad aumentare al diminuire della latitudine. All’interno di ciascuna
categoria, però, la variabilità e piuttosto elevata a causa delle differenze nella disponibilità
idrica, nella topografia e nel microclima
Radiazione solare e la temperatura sono i principali fattori anche se altri fattori ambientali,
fisiologici e strutturali possono avere un ruolo rilevante. La produttività media delle foreste
europee varia in funzione della latitudine: nell’area centro europea e balcanica si ha la maggiore
-1
NPP, nell’area scandinava la minore. Si usa come dato 756 Tg C anno
Le foglie rappresentano un’importante porzione della NPP ma non della biomassa in quanto
organo non permanente in caso di caducifogle. La NPP in ambito forestale si calcola come:
Incremento corrente di massa totale: accrescimento legnoso annuo (di massa
dendrometrica o cormometrica)
Incremento corrente di massa principale: modificazione annuale stimata di provvigione,
al netto dei diradamenti
Incremento medio
NEP PRODUTTIVITA’ ECOSISTEMICA NETTA
È data dalla differenza tra flussi assimilatori (GPP) e la respirazione ecosistemica (Reco) NEP =
GPP – Reco
NEP = GPP – Ra – Rh = NPP – Rh Se NEP > 0 Accumulo Se NEP < 0
Perdita
Ra = Respirazione autotrofa Rh=Respirazione eterotrofa
Per ogni tipo di foresta la produttività varia con l’età: ra respirazione ha un aumento analogo a
quello dei tessuti viventi
La NEP quindi aumenta per poi diminuire ed azzerarsi: GPP si stabilizza mentre Ra continua ad
aumentare. Nelle old growth forests (>300 anni) la NEP è ancora >0, la causa è la mortalità
localizzata che favorisce l’insediamento della rinnovazione e quindi un più rapido accumulo di C
rispetto al rilascio legato alla decomposizione. Quindi, l’accumulo o il rilascio di C è legato alla 10
struttura del popolamento. In europa NEP = NPP – Rh 756 – 600 =156 Tg C a-1
NBP PRODUTTIVITA’ NETTA DEL BIOMA
È data dalla differenza tra NEP e perdita per flussi non respiratori (VOC, distrurbi, prelievi ect..)
ACQUA
L’acqua costituisce un fattore limitante per la crescita delle piante e per la produzione. Inoltre,
modifiche della copertura del suolo alterano le proprietà fisiche del suolo, l’intercettazione delle
precipitazioni ed i tassi di infiltrazione. Tutti questi fattori influenzano il ciclo idrologico a scala di
bacino con ricadute sui fenomeni erosivi e sul trasporto solido. La gestione forestale ha quindi
un'influenza chiave sulle caratteristiche del deflusso. La ridistribuzione della pioggia intercettata
dalle chiome avviene:
Precipitazione attraverso le chiome (through-fall): porzione della precipitazione che passa
attraverso le chiome
Precipitazione lungo il fusto (stem-flow): porzione delle precipitazione che raggiunge il suolo
scorrendo lungo il fusto
L’incidenza relativa del throughfall rispetto allo stemflow dipende da: caratteristiche delle
precipitazioni (intensità e frequenza), condizioni meteorologiche (velocità del vento, deficit di
vapor saturo, radiazione) struttura della vegetazione (composizione specifica, densità, struttura
verticale ed orizzontale del soprassuolo, indice di area fogliare, stagione, età) interazione tra
questi fattori. L’acqua che raggiunge il suolo può scorrere via o infiltrarsi in esso. L’infiltrazione è
generalmente rapida. I movimenti d’acqua nel suolo dipendono dal contenuto di sostanza
organica e di argilla. Quindi l’acqua segue percorsi differenti: Drenaggio verso la falda,
Evaporazione verso l’atmosfera, Assorbimento da parte delle piante e successiva traspirazione o
Scorrimento superficiale
RUE
Il valore medio di efficienza nell’uso della precipitazione (Rain Use Efficiency, RUE), ossia il
rapporto tra ANPP e precipitazioni, varia tra i biomi a causa di differenze nella struttura delle
vegetazione o di limitazioni biogeochimiche. È dimostrato che la RUE diminuisce tra biomi
all’aumentare della precipitazione media annua in quanto, oltre una certa soglia di pioggia
subentrano altri fattori limitanti, mentre durante gli anni con maggiore siccità, vi è una
convergenza ad un massimo comune valore di RUE (RUEmax = 0,42 g mm-1) che è tipico di
ecosistemi di zone aride.
INFLUENZA RECIPROCA PRECIPITAZIONE VEGETAZIONE
Così come le precipitazioni hanno un’influenza sulla vegetazione, quest’ultima può avere
un’influenza su di esse; è stato stimato che la dipendenza delle precipitazioni annue dalla
distanza dal mare varia in maniera significativa a seconda che siano presenti regioni boscate o
non boscate. Nelle regioni non forestate, le precipitazioni diminuiscono esponenzialmente con la
distanza dal mare. Nelle aree forestali la precipitazione non diminuisce o addirittura aumenta
anche a diverse migliaia di chilometri nell'entroterra: gli elevati traspirativi consentono alle
foreste di pompare umidità dal mare
TEMPERATURA
Misura dell’intensità o concentrazione di calore in un oggetto. Nelle specie forestali, la
temperatura:
– Determina la velocità delle reazioni biochimiche
– Modifica le epoche in cui si manifesta l’attività vegetativa
– Determina la distribuzione geografica fissando i limiti entro i quali è possibile la vita delle
specie
La vegetazione e gli alberi hanno a loro volta una notevole influenza sulla temperatura. Alcuni
importanti processi vitali come la fine della dormienza in primavera e la fioritura sono controllati
dalla temperatura; alcune specie richiedono un periodo con temperature sotto una certa soglia
per uscire dalla dormienza o per germinare (prerefrigerazione o chilling). La GPP è direttamente
proporzionale alla temperatura mentre per la NPP abbiamo un andamento all’aumentare delle
temperatura di aumento, optimun, calo (per denaturazione degli enzimi
TEMPERATURA E DISTRIBUZIONE DELLA VEGETAZIONE
Treeline = limite superiore del bosco denso
Tree species limit = limite superiore per una specie
Tra 70° e 45° N, la quota della treeline varia di 75 m per grado di latitudine.
Alla nostra latitudine, il parametro che influisce sulla treeline è la temperatura.
Con il cambiamento climatico, innalzamento potenziale della treeline assumendo un aumento
della temperatura di 4-5°C nei prossimi 100 anni (+ 700 m)
RISPOSTA DELLA VEGETAZIONE ALLA TEMPERATURA/LATITUDINE
Gli arbusti non presentano processi assimilativi (fotosintesi) e di utilizzazione dei composti
diversi dagli alberi: il loro successo negli ambienti freddi è legato al microclima che sono in 11
grado di creare: temperature più elevate.
In passato è stato ipotizzato che il limite per la vegetazione arborea fosse l’isoterma dei 10°C
nel mese di luglio, ma ciò è vero solo tra il 40° e 70° parallelo (Korner, 1