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DEFINIZIONI
• Taglio di saltuario o taglio a scelta: prelievo di singoli alberi scelti fra gli altri perché capaci di
soddisfare il proprietario
• Taglio di curazione o a scelta colturale: forma di trattamento della fustaia a struttura
irregolare o stratificata che consiste nel prelevare piante con i requisiti cercati e altri
individui con lo scopo di «curare» la struttura del bosco
PRINCIPALI CARATTERISTICHE DEL BOSCO STRATIFICATO
• Un popolamento con almeno tre distinte classi di età degli alberi
• Le età possono essere diverse per gruppi o per singola pianta in funzione della gestione
selvicolturale applicata e/o del regime di disturbazione
• Supporto multistrato
• Copertura continua nel tempo anche se non piena
• Rigenerazione naturale e continua nel tempo e Composizione generalmente multispecie
• tutto lo spazio in senso verticale è occupato; assenza di un criterio di distribuzione spaziale;
• rinnovazione continua e naturale (il novellame presente è sempre sufficiente a compensare
le perdite);
• produttività costante nel tempo con piccole variazioni dovute alle variazioni di provvigione;
• varietà di microclimi presenti all'interno del popolamento;
• la nozione di turno perde di significato; la nozione di età non ha delle ripercussioni
determinanti sull'accrescimento (l'età cronologica) ed all'età possiamo sostituire la nozione
di diametro
VANTAGGI DI FUSTAIE DI ETÀ IRREGOLARE
• maggiore stabilità ecologica (popolamento misto con diverse classi di età);
• maggiore stabilità fisica: coefficiente di snellezza più adeguato, mescolanza di specie,
presenza continua di rinnovazione in grado di "cicatrizzare" una apertura ecc.
• migliore occupazione dello spazio da parte degli apparati fotosintetici (che evita uno
"sciopero" fotosintetico degli strati inferiori) ed una produzione continua nel tempo; la
fustaia coetanea ha una maggiore densità di fusti che permette di sfruttare meglio le
potenzialità produttive della stazione (a volte "consumando" fertilità).
• maggiore produttività in valore (diametri più elevati) ma la foresta monostratificata fornisce
degli assortimenti più omogenei con accrescimenti regolari.
• migliore protezione del terreno (funzione protettiva) ed una migliore realizzazione
complessiva di tutte le funzioni richieste socialmente alla foresta.
• selvicoltura intensiva che può essere effettuata solo se il valore economico del bosco lo
consente;
• cultura ed una professionalità da parte di tutti gli operatori che si trovano a lavorare al suo
interno che richiedono un lungo periodo di apprendistato ed una tradizione che non può
essere improvvisata.
SVANTAGGI DI FUSTAIE DI ETÀ IRREGOLARE
• Sono richieste notevoli competenze selvicolturali sia nella progettazione che nell'esecuzione,
L'abbattimento e l'estrazione devono essere eseguiti con estrema perizia e cura e I costi
sono spesso più alti rispetto ad altri sistemi
• Tendono a favorire le specie più tolleranti all'ombra
• Sebbene i volumi di raccolto per unità di superficie siano bassi, la raccolta viene distribuita
su una parte maggiore base terrestre in un dato momento, con voci più frequenti sulla
stessa unità di terra
• la raccolta continua potrebbe non essere percepita favorevolmente dal pubblico
• Il rischio di danni agli alberi rimanenti è presente durante ogni registrazione del raccolto. I
frequenti rientri possono aumentare la frequenza dei disturbi al sito
CRITERI DI SCELTA DELLE PIANTE DA ABBATTERE
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• selezione ed educazione: le piante migliori dal punto di vista della qualità e
dell’accrescimento vengono favorite eliminando le peggiori. Nel contempo, si regolano le
condizioni di crescita dei singoli alberi
• struttura spaziale del popolamento: il taglio deve mantenere la struttura verticale e la
composizione specifica. Il taglio per piede d’albero favorisce le specie più sciafile mentre il
taglio a piccoli gruppi favorisce il faggio e l’abete rosso
• raccolta del prodotto legnoso: la maturità è fissata per i singoli alberi che appartengono
quasi solo al piano superiore in base al raggiungimento di un diametro o di un’altezza
prefissati o al declino dell’accrescimento diametrale
• rinnovazione: i tagli eseguiti per soddisfare le esigenze sopra ricordate sono in genere
sufficienti anche per favorire l’affermarsi della rinnovazione
• condizioni sanitarie: la presenza di piante attaccate da parassiti o danneggiate da eventi
meteorici o accidentali e motivo per compiere alcuni tagli di carattere fitosanitario
FREQUENZA DEL TAGLIO DI CURAZIONE:
• assenza di turno, il taglio di curazione viene effettuato con periodicità di 4-10 anni
• allungare il periodo di curazione oltre i 15 anni porta verso strutture coetaneiformi
• la ripresa, ossia la massa legnosa prelevata va generalmente dal 15 al 30% della massa
presente al momento del taglio 9
IL GOVERNO A CEDUO
DEFINIZIONE
Per ceduo si intende una forma di governo che utilizza la propagazione vegetativa attraverso
l’emissione di nuovi fusti dalle ceppaie tagliere e prendono il nome di polloni. E’ una forma di
governo possibile alle sole latifoglie che sono in grado di emettere polloni.
Attraverso il governo a ceduo si ha l’utilizzazione della sola parte aerea del popolamento
arboreo. Le ceppaie provvedono alla ricostituzione del soprassuolo con l’emissione di polloni.
Secondo la regione il ceduo è un soprassuolo comprendente formazioni forestali di latifoglie in
cui almeno l’80% dei soggetti arborei è di origine agamica, la copertura dei soggetti arborei di
origine agamica è maggiore o uguale al 20%, l’età media dei polloni non supera i 35 anni.
Consiste in una rotazione che periodicamente va a tagliare la parte aerea del soprassuolo. Il
governo a ceduo è la forma di governo più antica.
METODI DI ESECUZIONE DELLA CEDUAZIONE
Possiamo avere diversi approcci:
taglio a ceppaia: (alcuni cm al di sopra della superficie del terreno),
taglio fuori terra 10 – 20 cm dal suolo
succisione (raso terreno),
tramarratura (taglio al di sotto della superficie del terreno, per stimolare l’emissione dei
polloni)
a sgamollo: consiste nell’asportazione di tutti i rami secondari dal fusto principale, non più
praticato nei boschi, si usava per frasca, foraggio e vimini per legature.
a capitozza: consiste nell’eliminare i nuovi getti a partire da una certa altezza (1 – 3 m dal
suolo)
I POLLONI
I polloni possono avere origine da due tipi di gemme:
gemme proventizie: gemme a livello del fusto e delle radici, sono dormienti e si attivano in
seguito ad un evento traumatico meccanico o fisiologico. Essendo gemme dormienti che si
accrescono di anno in anno sono direttamente collegate alla parte centrale della pianta
danno origine a polloni molto resistenti. La pianta produce queste gemme come meccanismo
di difesa da fenomeni traumatici
gemme avventizie: si formano in seguito al trauma direttamente in corrispondenza del callo
cicatriziale, si differenziano dal cambio cribro vascolare in seguito al trauma.
I polloni avventizi si formano solo nel periodo che segue immediatamente il taglio in quanto essi
si originano in prevalenza nella massa ancora indifferenziata di callo cicatriziale. I polloni
proventizi compaiono
nella parte più bassa della ceppaia e possono sviluppare un proprio apparato radicale mentre i
polloni avventizi compaiono più in alto e possono venire facilmente staccati
La durata della capacità di emettere polloni dipende in primo luogo dalla specie. A parità di
specie, la capacità delle ceppaie di produrre polloni non è uguale durante tutto il corso della vita
di una pianta:
il numero di gemme è limitato nei primissimi anni ed aumenta progressivamente con il
crescere delle dimensioni della ceppaia
la riduzione di polloni si riduce progressivamente con l’età e la dimensione delle ceppaie
stesse anche per effetto dell’ispessimento della corteccia che ne impedisce la fuoriuscita
I nuovi polloni si formano sulle ceppaie costituite dai polloni appena recisi che possono essersi
affrancati ed avere un sistema radicale relativamente autonomo rispetto agli altri tessuti della
vecchia ceppaia. Il numero di ceppaie in un ceduo varia a seconda dell’ambiente e delle specie
e va da 1000 a 10’000 ceppaie ad ettaro.
La sostituzione delle ceppaie morta ha luogo in più modi:
polloni affrancati formati da ceppaie vecchie che hanno originato ceppaie satelliti e si
sono allargate
piante nate dal seme fornito dalle matricine o proveniente da alberi che vegetano in zone
limitrofe
ceppaie ottenute dal taglio di matricine che hanno raggiunto un rilevamento diametro
alla base e comunque di età non superiore ai 50 anni
propaggini
semine
A seconda delle specie il numero di polloni emessi al primo anno può variare da 50’000 a
100'000 ad ettaro: 10
ad un anno dal taglio, sulla ceppaia di carpino nero vi è un numero maggiore di polloni di
circa 30% rispetto a quelli presenti sulle ceppaie di castagno, e circa il quadruplo di quelli
presenti sulla ceppaia dell’orniello
l’anno successivo vi è una mortalità dei polloni di circa il 40% cui si contrappone
un’emissione di circa un 10% di nuovi polloni, destinati però, almeno per il 50% a morire
nell’anno successivo
L’accrescimento longitudinale dei polloni durante il primo anno di vegetazione è notevole: nel
cerro e nel castagno si superano facilmente i due metri e nel leccio un metro e mezzo. Durante il
secondo anno e poi negli anni successivi prosegue la mortalità dei polloni, molto probabilmente
dovuta alla forte concorrenza che si manifesta all’interno della ceppaia e tra ceppaie diverse. La
mortalità riguarda sia un certo numero di polloni entro ogni ceppaia che, più raramente, intere
ceppaie. La mortalità dei polloni continua a mantenersi elevata fino almeno a 6-7 anni, quando
muoiono mediamente ancora il 7-8% dei polloni. Fra i 7 e i 20 anni dal taglio del ceduo la
mortalità diminuisce al 3-5% per poi stabilizzarsi attorno al 2%. I polloni possono venir
danneggiati da cause meccaniche che ne determinano il distacco alla base. Il danno si verifica
più facilmente nei primi mesi di vita. Altri danni sono provati dal morso di animali domestici e
salvatici e dalle attivit&a