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LATTE IN FORMULA:
Ci sono dei casi in cui l’allattamento al seno non è possibile e quindi si ricorre a vie
alternative: latti formulati. Nel 2005 sono uscite linee guida dall’ ESPGHAN dove hanno dato
le caratteristiche che deve avere un latte in formula. Per ogni ingrediente è riportato un
valore minimo e un valore massimo. Vengono aggiunti idrolizzati proteici di soia per evitare
il rischio allergie. Spesso si fanno latti senza lattosio perché i neonati potrebbero essere
intolleranti al lattosio. Ci sono anche dei composti opzionali, più importanti sono gli ac grassi
polinsaturi a lunga catena. Ultra sostanza opzionale è l’inserimento degli oligosaccaridi.
Generalmente si aggiungono i FOS e i GOS, la quota ottimale è sotto 0,8 g/dl.
SVEZZAMENTO
Dai 6 mesi di vita inizia l’introduzione di alimenti perché il latte da solo non soddisfa i
fabbisogni del bambino. Lo svezzamento non deve iniziare non prima del quarto mese di
vita e non dopo il sesto mese di vita. Prima del 4° mese il tratto gastrointestinale non è
ancora sviluppato e possono comparire allergie. Al 6° il sistema renale raggiunge la piena
funzionalità, si raggiunge uno sviluppo neurologico maggiore ( ma non definitivo). Se lo
sviluppo è precoce ci possono essere squilibrio nutrizionali e rischio di allergie. Se si inizia
troppo tardi ci possono essere deficit, ritardi nella crescita, deficit immunitario.
Le finalità sono:
- Nutrizionale: il latte materno non è più sufficiente per coprire i fabbisogni. Fabbisogni
più difficile da soddisfare sono energia, zinco, ferro, vitamina A.
- Educativa: durante lo svezzamento inizia a sviluppare le sue preferenze alimentari.
Si nasce con preferenza per il gusto dolce e salato e repulsione per l’amaro. Queste
predisposizioni possono essere modificato alle prime esperienze creando le abitudini
alimentari. Bisogna incoraggiare l’esposizione a nuovi alimenti.
Non c’è nessun alimento che non debba essere introdotto durante lo svezzamento. La
raccomandazione è quella di inserire un nuovo alimento alla volta (distanza di circa 3 giorni).
Altre raccomandazione è quella di non aggiungere sale e zucchero agli alimenti. Importante
è esporre al bambino tutti gli alimenti più maggiormente rifiutati (verdure amare).
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L’alimentazione del bambino deve essere più varia possibile. No regimi dietetici particolari,
come la dieta vegana perché può esporre il bambino a rischi di deficit.
Si possono scegliere prodotti commerciali o fatti in casa. Vanno bene entrambi.
Omogenizzato:
- Sicurezza delle materie prime
- Sicurezza nutrizionale
- Sicurezza igienica
- Sicurezza analitica
FABBISOGNO ENERGETICO 6-12 mesi
L’energia serve per il metabolismo basale, una quota viene utilizzata per l’attività fisica.
- PROTEINE: 1,3 g/kg/die
- LIPIDI: 40% dell’energia. Grassi saturi meno del 10% dell’energia.
- GLUCIDI: le raccomandazioni non si discostano da quelle dell’adulto 45-60%
dell’energia giornaliera. Preferibilmente alimenti a basso indice glicemico. Introdurre
8,4 g di fibra ogni mille kcal.
- VITAMINE:
- MINERALI:
1. Fe: va introdotto con gli alimenti. Introdurre carne e pesce.
2. Zn: è coinvolto nello sviluppo di nuovi tessuti.
3. Iodio: si trova soprattutto nel pesce. Importante per lo sviluppo neuro-
cognitivo.
IDRICO: 800 ml/die
ALIMENTAZIONE DEL BAMBINO (1-10 anni)
La velocità di crescita è ridotta e costante nel tempo (56 g/die). Durante l’adolescenza ci
sarà un riaumento della velocità di crescita. Dopo il primo anno di vita il bambino crescerà
prevalentemente in altezza fino II 6 anni. Cambia anche la composizione corporea,
diminuisce lo stato di idratazione. Anche dopo l’anno di vita il bambino continua a sviluppare
le proprie preferenze e personalità. L’alimentazione sarà sempre più influenzata dalle
abitudini di famiglia e coetanei.
Le abitudini alimentari iniziano con lo svezzamento e tendono a consolidarsi verso i 5 anni.
- FABBISOGNO ENERGETICO: l’energia serve principalmente per il metabolismo
basale, ma anche per la crescita e per l’attività fisica. Indi aumenta il fabbisogno
energetico totale.
- PROTEINE: crescita per formare i tessuti servono proteine. Dal primo anno si
scende tra 0,95 e 1 g/kg/die di proteine. È importante la suddivisione delle proteine
tra vegetali e animali.
- CARBOIDRATI: tra il 45 e il 60% dell’energia totale. Meglio integrali.
- LIPIDI: continua lo sviluppo del SNC i grassi polinsaturi sono molto importanti per o
sviluppo neurologico. Dopo i 3 anni i fabbisogni di lipidi cambiano. Nella dieta del
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bambino <3 anni devono essere tra il 45-30% dell’energia, dopo i 3 anni devono
scendere tra i 20-35% dell’energia. Gli omega 6 devono essere compresi tra il 4-8%
e gli omega 3 devono essere tra lo 0,5 e lo 0,20% dell’energia e bisogna fare un
integrazione di DHA.
- VITAMINE
- MINERALI: Fe( necessario per emoglobina e mioglobina) , Zn (fondamentale per lo
sviluppo di nuovi tessuti, una carenza porta a deficit della crescita)
- IDRICO: aumenta con l’aumentare dell’età. 1200ml fino a 3 anni poi 1600ml fino ai 6
anni e 1800ml fino ai 10 anni.
Per verificare la crescita si usano le curve i crescita al 50° percentile. Se si sta tra il 3° e
l'85° percentile si è in situazione ottimale. Al di sotto si ha una situazione di magrezza
eccessiva; tra 85° e 97°sovrappeso; >97° si è in situazione di obesità.
È importante non andare eccessivamente oltre il fabbisogno proteico perché ci sono alcuni
AA che stimolano la secrezione di insulina di IGF1 (ormone della crescita). Quando questi
ormoni sono eccessivi vanno a stimolare la costruzione di nuovi tessuti, in particolare il
tessuto adiposo aumentando il numero di adipociti. Una volta creati non si distruggono,
possono aumentare o ridurre il loro volume. In caso di dimagrimento gli adipociti perdono i
trigliceridi ma non spariscono mai. Durante i primi anni di vita il BMI tende a ridursi e
dopodiché aumenta fino all’adolescenza in cui si stabilizza. Se durante i primi anni di vita ho
un eccessivo introito proteico io stimolo una crescita eccessiva prima del tempo; quindi la
crescita sarà sempre elevata rispetto la curva naturale. Adiposity rebound: momento in cui
riprende la ricrescita del BMI, indicatore di rischio obesità.
In questa fase si instaurano le abitudini alimentari future, attenzione alla qualità degli
spuntini, attenzione agli zuccheri semplici. Alimenti consigliati: frutta fresca, frutta secca,
cereali integrali, vegetali crudi, cereali secchi per la prima colazione, yogurt e latte, biscotti
a basso contenuto di zuccheri. A maggior parte dell’eccesso calorico deriva da spuntini
sbagliati.
L’apporto medio proteico dei bambini italiani è 3,05 g/kg/die; si supera il fabbisogno di 3
volte. In questa fase della vita non c’è necessità di alimenti super proteici. In Italia ci sono
circa il 30% di bambini in sovrappeso; il 44 % dei bambini campani è sovrappeso. Sopra la
media ci sono solo regioni del centro e sud Italia; mentre quelle del nord sono tutte sotto la
media nazionale. Permane il 10% di bambini che non fa la colazione (si arriva molto affamati
al pranzo rischiando di mangiare di più); il 30% dei bambini non fa una colazione adeguata.
Permane un 50% di bambini che a merenda consumano un eccesso. Il 45% dei bambini
assume giornalmente bevande gassate. Il 25% dei bambini non mangia frutta e verdura tutti
i giorni.
ALIMENTAZIONE DELLADOLESCENTE
L’adolescenza è quel periodo che va dagli 11 anni ai 18/21 anni. La crescita prosegue fino
ai 21 anni, quindi continua l’adolescenza. Ci sono profondi cambiamenti: crescita di peso ed
altezza , picco di crescita diverso tra maschi (13 anni) e femmine (11 anni), i maschi hanno
una velocità di crescita maggiore e la mantengono per più a lungo. In questa fase cambia
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la composizione corporea tra maschi e femmine : i maschi hanno un aumento di massa
magra , mentre le femmine hanno un aumento di massa grassa sottocutanea ( ragione
fisiologica, utile per la gravidanza). Si ha una crescita anche di massa ossea, il pacco è tra
gli 11 e i 13 anni.
La fase della vita in cui ci sono cambiamenti psicologico, cognitivo, riproduttivo,
comportamentale. In questa fase diminuisce il controllo dei genitori, c’è una repulsione del
controllo dei genitori. Le abitudini alimentari sviluppate in adolescenza verranno poi
mantenute per tutta la vita. Uno dei problemi attuale è l’eccesso di attività fisica, in questa
fase si inizia anche a consumare alcolici. Ci sono diversi fattori che possono influenzare e
abitudini alimentari e lo stile di vita dell’adolescente: personali (generalmente c’è una
percezione distorta del proprio aspetto fisico), sociali (possono portare a disturbi del
comportamento alimentare, nei maschi esiste a vigoressia ossia l’ossessione per il tono
muscolare, tipica delle donne esiste l’ortoressia che è l’ossessione per la dieta salutare).
L’adolescenza è una fase della vita a “vulnerabilità alimentare”.
- FABBISOGNO ENERGETICO: energia necessaria per crescita, aumentano i
coefficienti per l’attività fisica.
- PROTEINE: fondamentali per mantenere la massa muscolare e aumentarla. I
grammi di proteine per kg di peso corporeo non cambiano particolarmente. Inizia a
esserci una differenza di genere; dopo i 14 anni in valore assoluto le femmine devono
assumere un minor contenuto di proteine rispetto i maschi.
- CARBOIDRATI: non cambiano
- LIPIDI: 20-35% dell’energia.
- MINERALI: aumentano
1. Ca raggiunge il picco massimo del fabbisogno richiesto per la crescita
dell’osso, bisogna avere il picco massimo di mineralizzazione delle ossa.
Fondamentale anche la vitamina D per l’assorbimento del Ca. La massima
mineralizzazione ossea raggiunge picchi in momenti diversi nei due sessi, è
importante raggiungere questo picco perché dopo l’adolescenza la
mineralizzazione ossea non aumenta più, ma anzi tende a d avere un lento
decremento. Se non raggiungo una corretta mineralizzazione in questa fase
c’è il rischio di osteoporosi in età adulta ( dopo 35-40 anni).
2. Fe: aumenta la massa muscolare quindi aumenta la quantità di mioglobina e
di emoglobina. Dal primo menarca l fabbisogno di Fe aumenta a 18 g
giornaliero e si mantiene così fino la menopausa. Durante l’adolescenza c’è
un alto rischio di anemia in particolare nelle femmine. Circa il 9% delle
femmine soffre di anemia e solo 1% dei maschi. È importante l’