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GRASSI:

- Sono ricchi di PUFA: EPA, DHA se consumiamo 2 porzioni di pesce ad alto contenuto di PUFA,

riusciamo a raggiungere i livelli dei LARN, anche senza altre fonti alimentari. La differenza tra i

PUFA presenti nel pesce e quelli presenti negli oli vegetali è il fatto che in questi ultimi abbiamo

solo i precursori, mentre nei pesci abbiamo EPA e DHA. Questa grossa differenza ha dato il via

all’identificazione di valore di AI per i PUFA a lunga catena, che ci dice quindi di non introdurre

solo precursori, ma anche PUFA a lunga catena da pesce

- La percentuale di lipidi varia molto (dallo 0,3% al 14%)

- Si possono distinguere 3 categorie di pesci:

magri (meno del 5%)

o semigrassi (dal 5 al 10%)

o grassi (oltre il 10%).

o

VITAMINE: liposolubili nel fegato (A, D, E)

MINERALI: Na, Ca (25-40), K (80-360), P (120-600), I (0.2-0.5), Fe e Cu (poco) mg/100g

Nella tabella abbiamo la composizione in nutrienti di alcuni pesci. I pesci che si trovano in fondo

sono quelli con maggiore valore calorico, dovuto alla quantità elevata di grassi, tuttavia sono da

consumare lo stesso, per introdurre i PUFA. Di fatto fa una certa differenza dal punto di vista

energetico utilizzare una trota piuttosto che uno sgombro nel piano alimentare.

© Laila Pansera - 75

Nel pesce una piccola quota di colesterolo c’è, ma è più consistente nei crostacei i crostacei

devono essere sotto controllo quando c’è la necessità di costruire un piano alimentare a basso

contenuto di colesterolo. © Laila Pansera - 76

Anche per i minerali abbiamo delle differenze in funzione del tipo di prodotto: abbiamo K, P. Il CA

non è contenuto in elevate quantità, a meno che non si mangino quei pesciolini piccoli, che si

mangiano interi, lische comprese; in questo caso il contenuto di Ca diventa più importante.

I crostacei, sebbene abbiano una composizione simile a quella del pesce magro, hanno l’aspetto

potenzialmente negativo dovuto al contenuto di colesterolo. I crostacei però sono un’ottima fonte

di minerali: Zn, Mg, I, Fe. Per ogni 100g di parte edibile, cioè di polpa privata di scarto, il contenuto

© Laila Pansera - 77

in acqua oscilla tra 80-82g mentre quello in grassi, molto basso, tra 1-2g. Anche le proteine, come

quelle dei pesci sono di elevata qualità: nei crostacei il loro contenuto oscilla tra 14-17g ogni 100g

di parte edibile.

Per quanto riguarda il VALORE NUTRIZIONALE:

Parte edibile: 30-45%

Umidità: 70-80%

PROTEINE: 13-23 (caratteristiche simili al pesce, facilmente digeribile)

LIPIDI: 1-2%

SALI: % Fe (5), Mg (42), Ca (63), P (120), Cl (280), S (300), Na (tracce) - mg/100g

VITAMINE: poca vitamina A (granchio) - caroteni nei prodotti della pesca colorati troviamo

caroteni e vitamina A.

COLESTEROLO: qualche volta elevato.

UOVA

Le uova in generale sono caratterizzate da un elevato valore nutritivo: data la quantità e qualità delle

proteine in esso contenute hanno una funzione eminentemente plastica. Sono considerate una

buona fonte di Fe, riboflavina e vitamina A. La preparazione e la cottura possono determinare su

alcuni nutrienti modificazioni fisico-chimiche che comportano una variazione della digeribilità e

quindi dell’utilizzazione dei nutrienti stessi. Perdite durante la cottura sono più o meno elevate in

funzione di: tempo, temperatura, pH del mezzo e altri fattori.

Commercialmente si distinguono in base alla dimensione e alla qualità. Questo è importante perché

non dobbiamo dimenticare che molti alimenti che mangiamo giornalmente contengono uova da

tenere in considerazione quando si stende un piano alimentare.

Abbiamo contenuti nutrizionali diversi se consideriamo il tuorlo o l’albume.

Nel tuorlo abbiamo il 50% di sostanze solide, di cui 2/3 di lipidi e 1/3 di proteine. Tra i grassi troviamo

gli insaturi e non, tra cui anche fosfolipidi (importanti nelle uova). Tra le parti idrofile e quelle lipofile

si costituisce la trama dei granuli particellari nel plasma solubile, importanti perché condizionano la

biodisponibilità dei componenti. Nel tuorlo abbiamo anche livetine, fosfoproteine e lipoproteine.

Nell’albume la parte solida è intorno al 12%, troviamo prevalentemente proteine; ci sono anche

enzimi. Queste proteine attive nell’uovo fresco, vengono denaturate durante la cottura (es. avidina).

© Laila Pansera - 78

Minerali e glucidi sono contenuti in quantità molto modeste e i lipidi sono presenti solo in tracce. Le

principali proteine dell’albume sono elencate:

Le uova sono differenti in funzione dell’origine (tipo di animale), della dieta dell’animale. La dieta in

particolare:

- Condiziona gli AG presenti nelle uova

- Non condiziona il colesterolo, che è tipico per ogni animale

- Condiziona il contenuto in vitamina A, in particolare condiziona la presenza di retinolo equivalenti

(in funzione del fatto che es. la gallina mangi mais o no)

- Condiziona la vitamina D, dall’esposizione ai raggi solari

- Condiziona la vitamina E.

Il contenuto medio dell’uovo di gallina fa emergere, su 60g (peso di un uovo), che il colesterolo è

270mg. Il valore di riferimento del colesterolo per l’Italia si ricorda essere 300mg giornalieri (SDT),

che se consumiamo uova vengono superati questo a maggior ragione significa che l’intake medio

di colesterolo è da pensare su base settimanale. Le uova apportano amminoacidi in quantità più che

eccellente. © Laila Pansera - 79

Per quanto riguarda i lipidi abbiamo una buona quota di saturi, abbiamo poi MUFA e una piccola

quantità di PUFA; prevalentemente abbiamo linoleico (ω6), ma possiamo avere anche ALA e

arachidonico. L’ALA può essere aumentato, aumentando nella dieta dell’animale prodotti a base ω3,

che poi si accumulano nelle uova.

Differente è la composizione se consideriamo uova diverse: la specie fa la differenza anche sul

contenuto in colesterolo, che è più alto nelle specie diverse rispetto alla gallina. Piccole variazioni ci

possono essere anche sugli altri componenti, anche in minerali e vitamine, es. gli animali all’aperto

danno un contributo maggiore di vitamina D rispetto alle altre. Da un punto di vista alimentare non

ci sono molte fonti di vitamina D; abbiamo pesce, uova (in funzione delle caratteristiche), un po’ latte

e derivati e piccole quantità in alcuni vegetali la vitamina D non è ubiquitaria.

© Laila Pansera - 80

LATTE E DERIVATI

Questa categoria apporta:

- Proteine di elevata qualità biologica

- Ca e P ad elevata disponibilità

- Vitamine del gruppo B, in particolare B2.

Per latte (secondo la legge) si indica il prodotto ottenuto dalla mungitura completa e regolare

dell'apparato mammario di un animale in buone condizioni di salute e nutrizione. In questa miscela

complessa e specifica, troviamo:

- Lipidi e vitamine liposolubili in emulsione fine

- Proteine, Ca e Mg come sali di fosfato e citrato in fase dispersa

- Carboidrati solubili, Sali, N non proteico e vitamine idrosolubili in soluzione

- Microrganismi in sospensione.

Quindi è un alimento estremamente complesso, e in più è variabile in base alla specie, alle razze della

stessa specie, alla variabilità interindividuale, all’alimentazione, all’età, allo stadio della lattazione e

alla stagione (alimentazione diversa della vacca). Si creano delle micelle che possono essere differenti

e contenere componenti più o meno biodisponibili.

In generale il CONTENUTO PROTEICO che in carne, pesce e uova è alto, nel latte si abbassa, ma è

pur sempre una buona fonte (siamo intorno al 3-5%). Le proteine, tutte ad elevata qualità biologica,

si distinguono in proteine del siero (20%) e caseine (80%). La differenza tra le 2 è nella digeribilità e

l’assorbimento, infatti le chiamiamo proteine lente e veloci. Questo comporta tantissimi effetti da

tanti punti di vista, es. dal punto di vista del comportamento alimentare. Le proteine lente sono le

© Laila Pansera - 81

caseine, che vanno a formare il coagulo, e sono differenti rispetto a quelle più velocemente

assimilabili, che sono le sieroproteine. Abbiamo già detto che ho un aumento di amminoacidi

essenziali e ramificati (più presenti nelle sieroproteine), e questo porta alla percezione di aver

introdotto qualcosa di nutriente, che attiva tutti i sistemi cellulari. Nel dettaglio abbiamo:

Le caseine sono fosfoproteine, e in funzione della caseina specifica abbiamo effetti differenti sui

diversi meccanismi di regolazione. Esse coagulano a pH 4.6 a 20°C, e non coagulano al calore.

I LIPIDI sono il 3.7%, e si trovano sotto forma di globuli dispersi nella soluzione, e contengono

sostanze sia polari che apolari. Abbiamo:

Abbiamo soprattutto grassi saturi, e una piccola quota di MUFA. Una cosa che caratterizza il latte e i

derivati è la presenza di AG a corta catena, rispetto ai prodotti carnei che hanno AG a catena più

lunga. C’è una piccola quota di colesterolo (10-20mg/100g), molto più bassa rispetto alle carni.

Questo ci dice che, essendo una fonte di colesterolo, concentrando il latte come avviene per i

formaggi, si concentra anche il contenuto di colesterolo. Troviamo anche AG trans.

È anche fonte di CARBOIDRATI, in particolare lattosio (4.8%), sintetizzato dalla ghiandola mammaria

dell’animale, ma abbiamo anche un’altra serie di glucidi (glucosammina, galattosammina, etc).

Per quanto riguarda le VITAMINE, il latte è una fonte di vitamina D (in funzione dell’animale), retinolo

equivalenti, vitamine liposolubili, ed è anche ricco di vitamine del gruppo B.

Tra i MINERALI troviamo Ca e P in proporzione ottimale, tale che sia il modo migliore per assorbirli.

Nei LARN ci sono raccomandazioni solo per i bambini per quanto riguarda il Ca. Il Fe è in quantità

modeste e scarsamente assorbito. È una buona fonte anche di Zn e Se.

© Laila Pansera - 82

La composizione del latte varia in funzione della specie in quanto è correlata alle singole esigenze

fisiologiche: la frazione lipidica è più variabile mentre il contenuto in lattosio e minerali è più stabile.

Il nutriente che caratterizza tutti gli alimenti appartenenti a questo gruppo è il calcio, presente in

forma biodisponibile a differenza del calcio contenuto nei vegetali che, invece, forma con gli ossalati

o i fitati, presenti in tali alimenti, dei sali insolubili che lo rendono meno assorbibile. Nell’ambito di

questo gruppo è consigliabile consumare 1-2 porzioni al giorno di latte e yogurt.

Il latte è un alimento che può essere lavorato in diversi modi: possiamo assumere prodotti

pastorizzati, o sterilizzati, microfiltrati, etc. Dal pun

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Publisher
A.A. 2017-2018
116 pagine
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SSD Scienze agrarie e veterinarie AGR/18 Nutrizione e alimentazione animale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher panseralaila di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Nutrizione applicata e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Riso Patrizia.