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FATTORI CHE INFLUENZANO LA RESISTENZA ALLO STRESS DA CALDO
➢ Specie -> Maggiori dimensioni-maggiore suscettibilità
➢ Razza -> dimensione, spessore della lana o mantello, grasso sottocutaneo, ghiandole sudoripare
➢ Stato fisiologico -> gli animali in lattazione resistono meno di quelli in asciutta
Adattamento allo stress da caldo:
- Mantello corto, fino e di colore chiaro
- Appendici più lunghe e grandi
- Accumulo localizzato del grasso
EFFETTI DELLO STRESS DA CALDO NEI RUMINANTI
➢
Fabbisogni di mantenimento
➢
Consumi di acqua
➢
Ingestione di SS
➢
Digeribilità velocità di transito dei digesta
➢ Alterazioni bilancio azotato, energetico e minerale
➢
Ormoni termogenici (es. insulina, tiroxine)
➢
Attività
Ritmo di accrescimento e ingrassamento
Alterazioni nella capacità riproduttiva
Produzione
➢
Produzione di latte
➢
Qualità del latte
➢
Grasso
➢
Ceneri
➢
Solidi totali
➢
Proteine
➢
Acidità titolabile pH
➢
Acidi mono e polinsaturi acidi a media catena (ovini)
➢
Elementi minerali (P, Mg, K, Ca)
➢
Effetti sulle proteine e sulle proprietà di caseificazione del latte caseina
Fabbisogni di mantenimento ed età degli animali
▪ negli animali giovani i fabbisogni per kg di peso metabolico sono maggiori che negli adulti, in quanto i
giovani hanno una maggiore quantità di massa magra (proteine) rispetto agli adulti
▪ Durante lo sviluppo la proporzione di proteine corporee diminuisce, quella di grasso aumenta
▪ Le proteine sono metabolicamente molto più attive dei tessuti lipidici, per cui hanno maggiori costi di
mantenimento
Costi di movimento - INRA
INRA: aumenta le UFL di mantenimento in proporzione alla qualità del pascolo. Ad es. ovini:
• pascolo buono = + 20% erba abbondante e buona qualità
• pascolo medio = + 30-60% erba matura e scarsa
• pascolo scadente = +70-80% pascoli estensivi collina/montagna
Fabbisogni nutritivi (parte 2)
Fabbisogni di GRAVIDANZA
– Corrispondono ai nutrienti (energia, proteine, minerali) accumulati nel feto e negli organi che lo ospitano e
nutrono (utero, placenta).
– Gravidanza: asino 362 d, cavallo 336, bovini 280 d, ovini e caprini 147, suini 112 d, coniglio 30 d
– Fabbisogni importanti nell’ultimo terzo mese di gravidanza (ultimi 3 mesi nei bovini)
GRAVIDANZA
FASE INTERMEDIA: 70 giorni (da 30° a 100° d)
➢ prevale l’accrescimento della placenta
➢ la sottonutrizione in questo periodo potrebbe influenzare negativamente lo sviluppo della placenta e
quindi:
- minore peso alla nascita degli agnelli/capretti e mortalità primi 30 g
- minore produzione di latte (la placenta produce l’ormone lattogeno-placentare, che stimola lo sviluppo
dell’epitelio mammario).
FASE FINALE: 50-55 giorni (da 100° a parto)
➢ 80%-90% della crescita del feto (agnello/capretto)
➢ aumento molto veloce dei fabbisogni (soprattutto con gemelli)
➢ riduzione dell’ingestione di alimenti (soprattutto con gemelli)
se le pecore non sono ben alimentate in questo periodo (interazione tra utero e rumine durante la gravidanza):
• dimagriscono velocemente per nutrire il feto rischio di chetosi (tossiemia gravidica)
• iniziano la lattazione troppo magre poco latte
Variazione dimensione utero e rumine durante la gravidanza -> lo sviluppo dell’utero riduce lo spazio per il
rumine nella cavità addominale: Ingestione.
L’utero nella fase finale di gravidanza occupa una grande porzione della cavità addominale → meno spazio
per il rumine
▪ in animali troppo grassi, molto del grasso di riserva si accumula nella cavità addominale, togliendo
ulteriore spazio al rumine
▪ Il tessuto adiposo produce leptina, un ormone anoressizzante, che riduce la fame e l’ingestione
Negli animali grassi nella cavità addominale si accumula molto grasso, che riduce ulteriormente lo spazio
disponibile per il rumine: minore ingestione.
Ingestione di SS durante la fase di transizione in pecore da carne (Helander et al., 2014)
▪ L’ingestione non segue l’aumento dei fabbisogni
▪ L’ingestione diminuisce nelle ultime settimane di gravidanza e quindi gradualmente aumenta dopo il parto,
raggiungendo i suoi valori massimi a 30-60 g di lattazione
▪ Deficit energetico, pecore e capre consumano più energia di quella che ingeriscono; quindi, mobilizzano le
riserve corporee per sostenere la gravidanza e quindi la lattazione.
Chetosi (tossiemia gravidica)
Pecora gravida coricata per chetosi Mortalità > 90%
Chetosi da dimagrimento troppo veloce, comune a fine gravidanza (soprattutto con pecore/capre con gemelli
e nei bovini da latte per:
▪ Ingestione troppo bassa per razione scadente o data in basse quantità
▪ Pecore troppo grasse a fine gravidanza: bassa ingestione
Fabbisogni gravidanza ovini Ingestione (kg tq) Fabbisogni (UFL/d)
Gravidanza singolo gemelli singolo gemelli
5-6 settimane dal parto 1,52 1,50 0,74 0,77
3-4 settimane dal parto 1,46 1,41 0,84 0,97
1-2 settimane dal parto 1,38 1,29 0,99 1,24
Fabbisogni proteici: 12-14% di PG
Fabbisogni per la PRODUZIONE DI LATTE
Dipendono dalla quantità di latte prodotto e dalla sua composizione
– Fabbisogni energetici = energia NE contenuta nel latte
ME per il latte = NE/kl
– Fabbisogni proteici = proteina netta (NP) contenuta nel latte
– PDI del latte = NP/0,65 (poichè il 65% della PDI si trasforma in proteina del latte, il 35% sono perdite)
Fabbisogni per la produzione di 1 kg di latte
Ovini (Pulina et al., 1992) NEL (kcal/kg) = 251.73 + 89.64 × % grasso + 37.85 × % prot
Caprini (Pulina et al., 1996) NEL (kcal/kg) = 289.72 +71.93× % grasso + 48.28 × % prot
Bovini (NRC, 2001) NEL (kcal/kg) = 92.9 × % grasso + 54.7 × % prot + 39.5 × % lattosio
I fabbisogni totali per produrre latte si ottengono moltiplicando il valore ottenuto per i kg di latte prodotto
Al fine di rendere omologhi, e quindi confrontabili all'interno della stessa specie, dati produttivi diversi per
composizione del latte, si può calcolare il latte normalizzato Ln.
Il latte normalizzato è la quantità di latte che l'animale avrebbe prodotto, a parità di dispendio energetico, con
un determinato contenuto lipidico.
Ln4 (kg/d) = kg latte x [0.40 +0.15 x grasso (%)] per la specie bovina (W.L. Gaines)
Ln6,5 (kg/d)= kg latte x [0.367 + 0.97 x grasso (%)] per la specie ovina (G. Pulina);
Ln3,5 (kg/d)= kg latte x [0.63 +0.105 x grasso (%)] per la specie caprina (P. Brandano)
Fabbisogni di ACCRESCIMENTO nei giovani
• Dipendono dall’energia e dalle proteine accumulata nei tessuti in accrescimento, nel periodo che va dalla
nascita alla maturazione somatica degli animali
• Gli animali giovani possono anche ingrassare o dimagrire, gli adulti, per definizione, non crescono ma
possono ingrassamento o dimagrire
• Tradizionalmente si calcolano in funzione dell’accrescimento medio giornaliero AMG (in inglese average
daily gain, ADG), espresso in g/d o kg/d
• Tuttavia, a parità di accrescimento medio giornaliero, l’energia (e le proteine) accumulate nei tessuti
variano in funzione della razza, della fase di crescita e del sesso
Composizione corporea ed accrescimento nei giovani
• I fabbisogni di accrescimento unitari (ad es. per kg di peso) dipendono dallo stadio di crescita
• Negli animali nelle fasi iniziali della crescita il costo energetico unitario è più basso perchè gli animali
accumulano soprattutto acqua e proteine
• Successivamente il costo energetico dell’accrescimento aumenta, perchè si accumula soprattuto grasso
• Far crescere animali già vicini al peso maturo è energeticamente (e finanziariamente…) molto costoso
Angus = razza precoce Holstein
(Frisona) = razza tardiva
Heifer = manza da rimonta
Steer = vitellone maschio castrato
Bull = toro (maschio adulto)
▪ A parità di peso corporeo e categoria (ad es. manza, vitellone, toro) gli animali di razze precoci hanno una
maggiore percentuale di grasso corporeo, perchè sono più vicini al loro peso finale (peso maturo). A parità di
peso sono fisiologicamente “più vecchi”.
▪ Gli animali di razze tardive normalmente raggiungo pesi finali (pesi maturi) maggiori di quelle precoci.
▪ Le femmine sono più precoci dei maschi
• Spesso sono calcolati solo in funzione dell’accrescimento giornaliero: g/d o kg/d a prescindere dalel
caratteristiche dell’animale (ad es. INRA, NRC)
• In realtà dipendono dalla quantità di grasso e proteine accumulate con l’accrescimento, che variano al
maturare dell’animale
– dovrebbero essere calcolati in funzione del peso relativo (P) = peso attuale/peso maturo
– Peso maturo: quando lo sviluppo scheletrico è completo e il BCS è pari a 3
• Viene raggiunto ad età inferiori nelle razze precoci rispetto a quelle tardive
Fabbisogni nutritivi (parte 3)
Fabbisogni per VARIAZIONI DI RISERVE CORPOREE negli adulti
• Dipendono dalla quantità di grasso e proteine accumulate con l’ingrassamento o perse col dimagrimento –
A queste variazioni è associato il guadagno o la perdita di acqua dei muscoli
• Dimagrimento = energia ingerita < energia consumata (per mantenimento, accrescimento, latte, gravidanza)
• Ingrassamento = energia ingerita > energia consumata (per mantenimento, accrescimento, latte, gravidanza)
Riserve corporee
Variazioni cicliche delle riserve corporee; dipendono:
– dallo stato nutrizionale degli animali
– da specie e razza
– da fattori genetici individuali
Le variazioni cicliche di riserve corporee sono fortemente influenzate dallo stadio fisiologico e dalle
disponibilità alimentari.
Le riserve corporee influenzano:
– i fabbisogni di mantenimento
• a parità di PC, più è alta la massa magra, maggiori sono i fabbisogni
– la capacità dell’animale di coprire i fabbisogni energetici durante la gravidanza e l’inizio della lattazione
– la produzione di latte
– la fertilità
INGRASSAMENTO E DIMAGRIMENTO negli adulti
Dimagrimento ad inizio lattazione:
– Fatto normale
– Se protratto od eccessivo:
• Rischio di chetosi e di calo del latte
• Ritardo dei calori, difficoltà di inseminazione, bassa fertilità
Ingrassamento in lattazione avanzata ed asciutta:
– Se eccessivo:
Diffic