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Fondazioni Superficiali (o Dirette)
- Introduzione:
- Le strutture di fondazione vengono realizzate quasi sempre in calcestruzzo armato, anche per strutture in elevazione in muratura o acciaio.
- Le forme più comuni sono:
Piedi Isolate
- Generalmente hanno una pianta di forma simmetrica (triangolare, esagonale, circolare) e, in presenza di una significativa eccentricità dovuta ai carichi, può avere forma rettangolare e/o presentare un profilo nervato.
- Il sottofondo viene realizzato in cls magro (con poco cemento) ed ha un’inerzia leggera; unite più frequentemente rispetto al plinto per la sicurezza del getto, calcestruzzo armato strutturale e per l’appiattimento migliore del carico sui terreni.
Le piante vengono spesso collegate tra loro con travi di collegamento. Oltre ai pilastri vicini, tali strumentazioni possono avere grumi di colatura nel punto di applicazione alla resistenza dei carichi.
Travi Rovesce
- Si ricorre a travi di fondazione anche quando la proiezione sopravvissuta sia elevata, essi intersecano fettolini uniti obbligo e le caratteristiche varie tensioni sono tali che i piloni devono essere molto vicini o sovrapposti.
Si adotta così perché si evita una sorta di immagine speculare della trave da sole.
Le travi inverse possono essere collegate da catenelle o da travi equivalenti all’essenziale.
Platee
- Quando la area di impronta del reticolo eccede oltre il 50-60% rispetto dell’edificio, il committente adotta una fondazione di questo tipo.
- Si tratta di una piastra che raccoglie i carichi dei pilastri e li trasmette al terreno, può occupare tutta l’impronta dell’edificio o parte di essa.
127.
La flessione dell'edificio è uniforme o presenta una dispersione?
Inumidita, se baricentro della platea coincide con il punto di
applicazione sulla risultate.
(platea con spessore costante)
(platea con spessore localmente sottiletta)
(platea nervata inferiormente)
(platea nervata superiormente)
(platea a fungo)
(platea scatolare)
Scelta del piano di posa:
- Il piano di posa di una fondazione diretta deve essere fissato tenendo in conto della costituzione locale del sottosuolo, degli aspetti funzionali e di quelli realizzativi.
- In effetti, i requisiti da rispettare sono:
- Superare lo strato del terreno vegetale consolidare dei detriti o terreni
- Superare lo strato del terreno soggetto a gelo e disgelo oppure a variazioni stagionali del contenuto in acqua
- Profondità tale da evitare azione erosiva delle acque superficiali;
- Impostare degli elementi di fondazione ad un unico livello, sia per motivi di sicurezza sia di esercizio.
Qualora fosse impossibile, 3 livelli ammissibili.
Terreno con coesione:
- Prendiamo un criterio di plasticizzazione con coesione; anche se cnp, è possibile che cnp=0, più precisamente Gnp=2c√Kp, dato che σa=0.
- Dato che esiste una τnp nella zona P, sia nella zona A una G=0.
- Più precisamente una:
- Gnc=Gnp=2c√Kp
- Ora possiamo applicare una G che corrisponde al qlim.
qv = qlim = 2c√Kp + 2c√Kp √p
In questo caso il carico limite c'è, e c'è quindi qlim, quindi il qlim limita e esiste rigore a c di incertezza qualcosa, sin cui c'è seq, e quindi la plastica (in cui G viene a impostarsi una tensione esosperimentale di G (cioè Nc).
Un altro metodo "rozzo" di soluzione di questo problema è il metodo delle discontinuità statiche:
- La zona sotto è tutta zona di plasticizzazione, distinta tra zona attiva (in cui la tensione massima è quella verticale) e la zona passiva (in cui la tensione massima è quella orizzontale).
- Lungo la discontinuità tra la zona A e zona P le G che ci devono essere uguali (per il rispetto dell'equilibrio).
e quello che non può essere tanti: ci saranno zone di transizione
Caso 1: (acqua nel piano di campagna)
φlim = cNc + \( \frac{B}{2} \)Nγ + \( \frac{ϒ\ D}{A} \)Nq
- nel piano di posa, quello valto φlim = cNc + D = ϒ D = ϒ D = ϒ D.
- permette l'inverso di φ ' e una grossa differenza perché d' rispetto a è la metà.
Caso 2: (acqua nel piano di posa)
φlim = cNc + \( \frac{B}{2} \)Nγ + \( \frac{ϒ\ D}{A} \)Nq
Caso 3: (acqua in profondità, sotto il meccanismo di cottura)
φlim = cNc + \( \frac{B}{2} \)Nγ + \( \frac{ϒ\ D}{A} \)Nq
nessuno oltre che è sommerso.
Esercitazione: (teoria cinematica - meccanica contino circulato)
φlim=c + c(2) del sistema c
- φlim= R=9lim6
- φlim 9lim - 6 = φlim
ϒ = 20 kN/m3
Cu = 30 kPa
3) calcolo delle deformazioni unitarie e loro integrazione...
4) calcolo del dissesto nel tempo degli edificamenti (TGF).
COMPRENSIBILITÀ) TGT >> COMPRESNSIBILITÀ TGG
(TGG) WB = W0, WC = 0
(TGF) WB0 = W0 + WC
PRESSIONE NEL TEMPO RIVUSCITAZIONE DI COMPONENTE DI STURUA
WCE = (W0 + Wtle)
CEDIMENTO IMMEDIATO IN
GROSSO DI CONSOLIDAZIONE NEL MEZZO [0,1]
t = 0 → Ū = 0
t = ∞ → Ū = 1
W = W0
APPLICAZIONE CARICHI
W = W0 + WC
FINE CONSTRUZIONI
— SOLUZIONE DI BOUSSINESQUE:
- si tratta del problema della valutazione delle TENSIONI INDOTTE in un semispazio elastico da carichi verticali presenti sulla superficie.
- il SEMISPAZIO è ALLICCIATO con ORIZZONTALE.
- FORZA VERTICALE UNITARIA
- e’ in russo fare perché in campo elastico vale la sovrapposizione degli effetti.
- se ho un carico ripartito, integra la soluzione per la superficie
— SOLUZIONE ALGEBRICA DEL PROBLEMA:
- EQUILIBRIO: Δσz(x; y; z)→ NON DIPENDE DA ξ3 NÈ DA Ψu
- INDURIMENTO: Δσ(Σ; ß1; V) → DIPENDE DALLA DISTANZA DALL'ASSE (Σ), D(V)
wo= ∫ε2H (Δqsx + Δqy) dz
Cercare nel suo complesso come un tratto dotato di caratteristiche (Em, νm).
Em con la profondità cessa, la cosa più semplice e un unico tratto da tirarlo fuori dall'integrale e quindi diventa:
woo = 1/ Em ∫ε2H (Δqsx + Δqy) dz
cogliendo, Δgz si riducono con la profondità negli abachi; invece di scrivere ε2 ε1 intervallo ε/B e x/B.
Allora si deduce che Δg sono funzione del carico e di B, anche H (estensione) altronde da B [Δgz (q;B)]
Quindi hanno trovato che: woo= q . B I / Em con I = coeff. di magra
La difficoltà è quella di trovare il valore di Em.
A questo punto proporzionale al carico (q) e a B, inversamente proporzionale a Em.
Una cosa analoga sia con w∞ - cedimento elastico a tempo infinito
w∞ = ∫ε2H (Δqse - Vo (Δgx + Δgi)) dz
A fine consolidazione non ci sono ∆m quindi:
quindi: Δgz = Δgi
Anche qui problema di Ei, soprattutto se il terreno è nominalmente consolidato.
Anche per w∞ abbiamo trovato che: w∞ = q.B. (I/Ei)
questa valutazione del cedimento è la più incerta.
METODO GEOMETRICO
Significa dire che, sebbene il carico non sia infinitamente esteso, profondità che la deformazione avviene in maniera identica (livello Eg2 tra i piani Eg1). Quindi Ez la posso calcolare facendo i conti con i rilieva del vuoti (e).
Ev = Δe, una, dato che Ev = Ea En Ez trovò Ez.
Segue questo strada tenendo conto che le tensioni indotto non sono Δg = q quelle che avremo quando il carico è infinitamente esteso