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PIANO INFERIORE

Nel piano inferiore muta totalmente rispetto a quella superiore.

Lo spazio interno trova continuità con lo spazio esterno. I due pannelli che

definiscono questo traguardo visivo presentano una forte caratterizzazione

materica.

Risultano evidenti le divisioni degli spazi delineati da materiali preziosi, lo

spazio risulta continuo, gli ambiti sono delineati proprio da questi

rivestimenti, diaframmi. Gli ambiti spaziali sono in collegamento attraverso

una successione spaziale delineata da campate regolari.

Il tema di appendere al soffitto agli elementi è una soluzione anche tecnica

della realizzazione dei muri, delineando ulteriormente la funzione non

strutturale.

Il pilastro è successivo a un grande studio, 4 profilati a L e la sua presenza

materica viene annullata dal lamierino che non presenta ne un basamento ne un

attaccamento al solaio di copertura, caricandosi di luce affermando

maggiormente il tema della leggerezza. Si crea una grande libertà a livello

una concezione di spazio all’avanguardia associando però un rigore

spaziale,

costruttivo attraverso una maglia regolare ripetuta. Gli ambiti solo delineati dalla

forma delle tamponature e i materiali vengono associati agli ambiti, ad esempio,

legno per la cucina e per lo studio il marmo.

Il perimetro crea una nuova relazione tra spazi

interni ed esterni, non è più presente un a

tamponatura esterna si crea una continuità non solo tra

ambienti interni ma anche una spazialità “infinita” con

l’esterno. L’annullamento della struttura permette un

arretramento degli elementi di tamponatura.

Lo spessore di una sola lastra (7/10 cm) crea un

annullamento della parete come entità costruttiva ,

denunciando l’utilizzo del marmo e anche come questo

sia un elemento di definizione degli ambiti privo

totalmente di valenza strutturale

Arretramento del passo strutturale, abbiamo una parete che

ci permette una totale relazione con l’esterno.

"(...) una misura di libertà nella composizione spaziale cui

non vogliamo più rinunciare (...) Soltanto ora possiamo

articolare lo spazio, e legarlo al paesaggio, soddisfacendo

così le esigenze spaziali dell'uomo moderno. La semplicità

della costruzione, la chiarezza dei mezzi tettonici e la

purezza dei materiali saranno portatori di una nuova

bellezza" (Mies Van der Rohe)

I vetri misurano la distanza dell’aggetto rispetto al filo strutturale.

Si crea un collegamento, il vetro si è abbassato.

Non si vede più una porzione di vetrata che risulta sparire vero il

basso, risolvendo un aspetto tecnico che viene risolto dal piano

basamentale dove trovo tutti glie elementi tecnici e anche lo spazio

di rientro della vetrata. Il basamento è opaco per avere lo

scorrimento delle vetrate. Crando una continuità precettiva e fisica

tra interno e esterno.

Viene integrato nel fronte minore tra due vetri un elemento

di serra, dove è possibile inserire all’interno dell’abitazione

degli elementi naturali.

- Poetica neoplastica nella scomposizione delle parti in elementi bidimensionali, anche la

struttura infatti risulta essere l’intersezione tra due piani bidimensionali.

Una grande poetica neoplastica che si contrappone ad esempio al pilotis che risulta invece purista.

Nella casa modello documenta come anche negli ambiti privati

notte è possibile delineare una concezione di piena libertà

spaziale. Attraverso il dinamismo di elementi dimensionali si

creano anche delle corti private.

Pavimento in linoleum, innovativo, che aumenta il tema della riflettenza dei raggi luminosi.

PADIGLIONE TEDESCO ALL’ESPOSIZIONE INTERNAZIONALE DI BARCELLONA

Va rappresentando il concetto di libertà e democrazia, nuovi

principi che volevano essere rappresentati anche nei concetti

spaziali. Nell’affrontare questo incarico realizza questo padiglione

che poi è stato smontato ma poi successivamente un assessore

all’urbanistica decise di ricostruirlo attraverso una ricostruzione

filologica poiché cardine di un’evoluzione architettonica.

- Un podio in muratura (=basamento) di mattoni e

travi in acciaio/metallo, rivestito in travertino con un

carattere stereotomico dove insiste una struttura

tettonica

- Struttura tettonica che regge delle solette piane,

spazi chiusi e aperti delineati da diaframmi.

Separazione tra elementi di tamponatura e ossatura.

Visione neoplasticista molto evidente.

Maglia rettangolare, 2 file a 4 pilastri, dove si muovono

autonomamente gli elementi di definizione degli spazi. La

struttura è ridotta al minimo mediante l’uso dell’acciaio, le travi in

acciaio sono dissimulate all’interno di una soletta continua che

assume la configurazione esterna di elemento bidimensionale.

Il lamierino ha una configurazione un po’ più

lineare rispetto a quella visionata

precedentemente.

L’astrazione dell’idea di appoggio, non c’è

alcune elemento di dettaglio di collegamento

un’estrusione dell’impianto.

creando

manca l’abolizione della struttura.

Alla conquista della libertà assoluta Lo spazio di rappresentanza è il grande spazio

che ha l’immagine di una lastra, si ha una

campata chiara ed evidente, l’isolamento tra

l’elemento della struttura e la tamponatura è

evidenziata attraverso lo slittamento di questi

elementi, avanza a sbalzo l’elemento della

soletta rispetto agli elementi di supporto.

Questo avviene anche nella parte minore di

supporto/di servizio, che poggia nei muri

perimetrali, fuoriuscendo secondo il principio

di autonomia degli elementi.

Il muro perimetrale risulta essere un recinto,

la soletta risulta essere arretrata anche rispetto

a questo facendoci capire che il recinto

circoncrive lo spazio aperto identificato anche

con una lama d’acqua, incluso dal recinto.

L’intradosso della copertura è rivestito in

intonaco lucido. Attraverso le scale si giunge in uno spazio totalmente

aperto, in cui è presente uno specchio d’acqua in cui si

ritrovano dei ciottoli di vetro.

Le line di commettitura, ovvero

l’associazione, delle lastre in

travertino definisce la loro funzione

di parete schermo poiché risultano

essere allineate, se avessero funzione

strutturale sarebbero sfalsate.

‘31

CASA MODELLO PER CELIBE Struttura che si propone come una maglia regolare

a campate costanti da coniugare con una

concezione spaziale libera, fluida. Un’architettura

aperta che percepisce gli spazi come continui.

Divisione degli ambiti in spazi come cabine

all’interno di un piroscafo.

La composizione neoplastica proposta nella realizzazione in scala reale della casa modello per celibe del ’31

che dimostra l’applicabilità di quanto esposto come composizione moderna nel padiglione di Barcellona,

mostra come la relazione di elementi bidimensionali e

monodimensionali possono definire ambiti spaziali all’avanguardia

sia nella zona notte e zona giorno, risolvendo i problemi legati alle

zone serventi che supportano gli spazi così concepiti.

Viene realizzata una continuità attraverso lo slittamento dei piani

ovvero le pareti schermo, che assorbono il compito di divisione

generica dello spazio. La campata indica la razionalità tecnico

compositiva della struttura. Le tamponature interne e perimetrali

aiutano l’articolazione degli spazi.

RACCONTO DI RELAZIONI INTERNO-ESTERNO Case a Recinto

Visione di un interno che vede l’esterno, gli

elementi interni sono minimi. Lo spazio interno

è rappresentato attraverso una grande

essenzialità, vengono rappresentati gli elementi

strutturali, gli infissi e due piani: la

pavimentazione e l’intradosso della copertura.

Viene poi descritto lo scenario naturale che entra

all’interno di questo spazio confinato da un confine trasparente, uno spazio pensato per inquadrare uno

spazio esterno illimitato. Definizione di un sistema impiantistico in cui leggiamo: pannelli

schermo con materiali molto chiari, infissi, elementi strutturali e lo

spazio illimitato della composizione contemporanea.

Spazio Miesiano ovvero ridotto al minimo, un minimalismo che

lavoro lungo u percorso che procede verso la leggerezza e

l’astrazione architettonica.

Dietro questa vetrata è presente un muro, quindi nel raccontare la sua

casa a patio usa la stessa composizione spaziale ma con uno spazio

un patio che non è intercluso all’interno del

esterno confinante,

volume ma come un recinto che crea un ambito privato, il pavimento

prosegue esternamente dove viene accolta anche la natura, risulta un

luogo di contemplazione di arte e natura. Spazi aperti interclusi nel

progetto in cui è presente tanto la vegetazione che elementi scultorei.

Vengono delineate delle case a recinto che diventano lo sfondo

percettivo di uno spazio ora limitato che rappresenta la relazione

esterno-interno. Il recinto assume una matericità, definendolo come qualcosa costruito con cura e diventa

quindi il confine e perimetro che circoscrive una vista ora artificiale.

Elementi basici:

1. Recinto perimetrale

2. Solette di copertura e basamento, protezione orizzontale.

3. Pilastri strutturali

4. Infissi, per mettere in relazione esterno-interno.

Al di sotto delle superfici bisogna riconoscere la struttura, per rappresentare l’autonomia della copertura

allora vengono fatti fuori uscire leggermente.

Nel periodo tra il ’31 e il ’34, fa una serie di studi sulle case a patio, uno spazio esterno autonomo rispetto

alla presenza di un volume, dunque, è più corretto parlare di case a recinto.

CASA CON TRE CORTI - 1934

Una parete a tutta altezza, con un patio a recinto senza soluzioni di continuità e va dall’esterno verso

l’interno. Presente l’ombra proprio dell’intradosso della copertura, che non termina all’infisso ma che si

prolunga poggiando sul recinto perimetrale. L’ingresso è posto in un’interruzione del recinto

Tre corti:

- Cucina e notte, pavimentato.

- Camere da letto, pavimentato.

Patio generico d’ingresso, l’unico privo di pavimentazione

-

Alla copertura è sottesa una struttura che segue una logica

miessiana a campate regolari rigorose che si ripetono

giustapposte in questa fase di ricerca e nell’intersezione di

queste campate sono presenti i pilastri. Il solaio di copertura è

autonomo, dunque, risulta autonomo fornendo un tema di

leggerezza.

Presente in un lotto standardizzato della periferia americana, abbiamo una corte vegetale e due pavimentate e

poi uno spazio assolutamente continuo che co

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Ingegneria civile e Architettura ICAR/14 Composizione architettonica e urbana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Izzikers di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Composizione architettonica II e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Percoco Maura.
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