Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
PRODOTTI ORTOFRUTTICOLI
Prodotti freschi e trasformati ma non fermentati. Si tratta della componente edule della pianta,
incluse le foglie, stelo, radici, bulbi tuberi, fiori e semi. Con frutto si intende tutti gli ortaggi che
contengono il seme.
Produzioni primarie di origine vegetali
- Verdura
Di diversa tipologia in funzione della parte della pianta che viene consumata: frutto,
fiore, semi, foglie, radici, tuberi, bulbi.
- Frutta
Tutto ciò che nasce da un fiore in seguito a impollinazione. Dal punto di vista
microbiologico interessa il rapporto tra superficie e volume, la presenza di pericarpo
(buccia) struttura e tipologia portano a contaminazioni diverse; frutti a bacche (uva) con
struttura complessa.
La contaminazione origina da suolo, aria, insetti, animali e acqua. Dipende dalla struttura della
pianta: le foglie o i frutti hanno una maggiore esposizione ai microrganismi veicolati dall'aria, le
radici e i tuberi risentono della composizione microbica del terreno di coltivazione. Anche le
pratiche agronomiche condizionano le contaminazioni: concimazioni organiche aumento la
possibilità di tipologie di contaminanti, pesticidi per diminuire la possibilità. La grande
differenza è che alcuni frutti, ma soprattutto la verdura, sono a contatto con il suolo (=spore!)
→ dal punto di vista del processo la possibilità di forme sporigene è da considerare.
Fonti di contaminazione
Dividere frutta e ortaggi a seconda che siano a maggior contatto con terreno (principalmente
tuberi) o aria (aria, insetti ma non acqua di irrigazione).
Il libello di contaminazione è valutato superficialmente e non è espresso in g ma in superficie:
4 8
ordine di grandezza variabile tra 10 e 10 , per le muffe è minore. Al momento del consumo è
determinata dalle condizioni microbiologiche del prodotto non manipolato e il livello di igiene
dei processi di trasformazione.
Ortaggi
- Elevato contenuto di acqua libera Aw> 0.98 8(basso contenuto di carboidrati)
- Debolmente acidi generalmente ma possono essere
variabili Buon substrato per la
- Potenziali redox elevato: in base alla superficie esposta, più crescita microbica,
è positivo il rapporto superficie-volume più è positivo il soprattutto di aerobi e
potenziale redox anaerobi facoltativi
→
- Non hanno una grande disponibilità ma nessun ostacolo
- In ortaggi e frutta ci sono composti minoritari con funzione
per la pianta e un effetto per i micro: i polifenoli.
Sia in foglie che cortecce e nelle parti esterne dei frutti e dei semi. Svolgono un’azione
protettiva per i semi nei confronti dei micro che possono causare malattia alla pianta.
Sono antimicrobici per la pianta. Questa azione antimicrobica è differente in funzione
della loro dimensione: quando hanno alto PM agiscono come schermo per la
comunicazione di quorum sensing tra micro, quando sono a basso PM hanno un’azione
diretta (come se fossero antibiotici).
Frutta
- Quantità maggiore di carboidrati rispetto agli ortaggi
- Minor contenuto di acqua ma aw sempre elevata
- pH può essere molto più basso perché maggiore il contenuto di acidi organici (anche al
di sotto di 4.6)
- Pochi ostacoli se non barriere superficiali in cui sono contenuti i polifenoli
I micro che degradano gli acidi organici (sale il pH), le muffe principalmente, meno batteri e
lieviti. La posizione è generalmente rivolta verso l’aria, contaminazione generica di micro
trasportati da aria e insetti e più difficoltà di essere raggiunti da spore (eccezioni melone ecc.).
Attenzione a frutta non acida.
Alterazione
La parete è rivestita da uno strato protettivo costituito da pectina e cutina (costituita da acidi
grassi). Finché il frutto e l’ortaggio sono nello stato ideale per essere consumato queste
fungono da struttura di difesa: la parte più interna non è accessibile ai micro. Ma se queste
strutture si degradano la composizione zuccherina può diventare facilmente disponibile allo
sviluppo dei micro:
- Alterazione fisica con senescenza (si assottiglia)
- Alterazione microbica solo se la pectina è degradata da enzimi pectinolitici (propri di
alcuni micro)
Batteri e muffe hanno gli enzimi pectinolitici: tra i batteri Erwinia (Pectobacterium) e
Pseudomonas.
Provoca rammollimento per degradazione e assottigliamento di pectina e cutina, può
essere senescenza accelerata da micro
Erwinia
Capacità di degradare pectina e rende disponibili le cellule vegetali interne ricche di zuccheri.
La pectina è un etero polisaccaride: se si degrada si liberano zuccheri semplici che diventano a
loro volta fonte energetica. Contaminante ambientale spesso trasportato dall’intestino degli
insetti. La capacità di diffusione è elevata. La T ottimale di crescita è elevata (37°C) ma può
duplicarsi anche alla T refrigerata (anche se rallenta). Alto valore di aw>0.98.
Pseudomonas per cavolo e lattuga; Corynebacterium delle patate
Muffe
Si trovano direttamente sulla pianta o sulla parte edibile dopo che si sono sviluppati i batteri
che sono i predominanti: le muffe colonizzano dopo la colonizzazione batterica → distruggono le
barriere esterne delle piante, così l'ingresso di microrganismi contaminanti secondari è reso più
agevole, non si ha più selezione tra i micro che si possono sviluppare. Tradizionalmente
l’alterazione è indicata anche dal colore. Es grigio provocato da Botrytis cinerea ecc.
Lieviti
Legata al tipo di fermentazione che è il meccanismo fondamentale per trasformare gli alimenti
insieme ai batteri lattici
Malattie alimentari
Batteri patogeni direttamente non riescono a duplicarsi perché non hanno capacità pectinolitica
ma se viene a mancare la difesa della pianta si hanno modificazioni che consentono la
duplicazione di Salmonella ed E. coli O157:H7 → importante l’acidità: se il vegetale è
naturalmente non acido o se un fungo degrada gli acidi, rimuovendo l’ostacolo nei frutti acidi e
lo sviluppo è possibile.
Processi di trasformazione che condizionano contaminazione e sviluppo
Prodotti primari di I GAMMA
Il prodotto primario subisce una sorta di processo
- Raccolta
- Trasporto
- Selezione
- Conservazione
Prodotti secondari (II, III, IV e V GAMMA)
- Lavaggio
- Scottatura
- Confezionamento
- Porzionatura
- Cottura
- Conservazione ecc.
Definire le gamme non è semplice ma si possono differenziare
I. Prodotti freschi, conservazione refrigerata
II. Conserve: processo pesante perché prevede step di lavorazione che modificano
molto la struttura (processi termici, disidratazione…) conservazione del prodotto a T
ambiente. Sono salamoia, sottolio e sottaceto
III. Si sfrutta la disponibilità di acqua libera per conservazione: congelamento e
surgelazione; disidratazione
IV. Prodotti freschi che non hanno conservanti ma prevedono processi tecnologici di
conservazione e T di refrigerazione
V. Processi di lavorazione che differiscono da IV dal fatto che non sono freschi ma
prevedono cottura, possono avere ingredienti aggiunti, assemblamento di più
prodotti, conservati in atm modificata, sottovuoto e la T è refrigerata.
È per prodotti IV e V che è importante (allungare la shelf life di un RTE).
I GAMMA
Fasi comuni
Raccolta: l’adeguamento alla modalità di raccolta può richiedere una modificazione del
frutto: i frutti più delicati vengono raccolti a mano (uva). Sui tessuti lesionati si
instaurano fenomeni di necrosi delle cellule vegetali che diventano più facilmente
colonizzabili
Trasporto non è prevista la refrigerazione quindi si favorisce lo sviluppo
Lavaggio: possibilità di contaminazione crociata attraverso acque di lavaggio. Dispendio
di acqua, recupero dell’acqua che deve essere riciclata quindi sanitizzazione.
Deposito: vendita e utilizzo del prodotto finito
Microflora normale dei vegetali freschi
- Pseudomonas da irrigazione
- Lieviti
- Muffe
- Batteri lattici alterazione no malattia
- Altri in concentrazioni meno elevate
- Patogeni in funzione della qualità delle acque di irrigazione ma difficilmente duplicabili
(vedi prima)
Tuberi e radici
Composizione e struttura rendono difficile la duplicazione: epiteli resistenti e consumo previa
pelatura e cottura. Si conservano a lungo ma sono contaminati da sporigeni che possono
essere attivati e germinare non nella materia prima ma quando diventano un ingrediente o un
semilavorato. B. cereus contamina principalmente patate; spore termoresistenti e con biofilm
aderiscono agli impianti di lavorazione (difficile lavaggio); problema se la spora se germina e
produce tossina (non se si ingerisce la spora)
Frutta
La popolazione è variabile in funzione di distanza dal suolo, acque di irrigazione, struttura
superficiale, pH, aw, % zuccheri ecc. Prevalgono muffe e lieviti (% zuccheri alta e pH basso). La
duplicazione batterica in seguito ad alterazione della struttura. Presenza di barriere superficiali
protezione in base allo spessore.
III GAMMA
Per lunga conservazione
Surgelazione (-18°C)
Più velocemente avviene l’abbassamento di T più integra resta la struttura e mantenimento
dell’integrità delle cellule microbiche (non serve a risanare).
Congelamento
Più lento quindi cristalli più grandi → denatura di più cellule vegetali e quindi anche le
microbiche. Più destrutturata è la composizione delle cellule più è facile che con lo
scongelamento il contenuto intracellulare rilasci composti → facilita la duplicazione dei micro
presenti
Disidratazione
Aw<0.60 limite che impedisce la duplicazione. Ma non elimina i micro, può mantenere le spore
e i micro che sopravvivono in condizioni di bassa aw tipo Cronobacter. Se il processo è molto
lento, l’alimento rimane in condizioni di aw favorevoli allo sviluppo per diverso tempo e si può
sviluppare un micelio fungino: caso della frutta secca (essicazione al sole e all’aria) che
possono produrre micotossine. Lo stoccaggio della frutta prima dell’essiccazione, il processo
lento e la tostatura non elimina le micotossine eventualmente presenti. (non essicazione
industriale)
IV e V gamma
Costo aggiuntivo per funzionalità del consumo. Differiscono perché
IV lavaggio, taglio e confezionamento in atm modificata
V trattamento con calore
→ problematiche microbiologiche diverse ma entrambi a T 2-4°C refrigerata
Mediamente shelf life della IV gamma è di 5-7gg e si cerca di prolungare; per quelli di V
gamma varia da 7gg a 2 mesi.
La lavorazione degli or