Procedura B
1. Scegliere un tema o un problema (si possono scegliere, liberamente,
quelli considerati caratteristici o fondamentali della disciplina)
2. Selezionare con cura e criterio i testi da leggere integralmente in cui
questo tema o questo problema ha un particolare risalto - e questi
saranno i testi del Corso
Struttura e pratica della didattica seminariale
• Prima lezione
• Didattica seminariale lezione frontale seminariale e sessioni di lettura)
• Valutazione
La prima lezione: la prolessi
A seguito della presentazione (lato docente/lato allievi), il docente espone nelle
prime lezioni:
• Il programma annuale, completamente e in dettaglio. Si tratta di
un'esposizione chiara e dettagliata, una cornice in cui ogni lezione, ogni autore,
ogni problema, ecc. affrontato troverà il suo posto. Una vera e propria
(prolessi)
anticipazione orientativa di ciò che si farà durante tutto il
Corso annuale.
Solitamente nella didattica della filosofia, e anche della storia, l’allievo procede
a tentoni, non sapendo cosa verrà dopo, qual è il senso dello svolgimento del
programma ecc. Con questo anticipato dispiegamento del programma l’allievo
avrà da subito un'idea generale dei contenuti del corso da impiegare
operativamente, che, se va bene, di solito consegue solo alla fine del corso,
dopo essere stato inutilmente scaraventato da imperscrutabili flutti per tutto
l’anno.
Benefici di questa anticipazione
In poco tempo e al principio del corso l’allievo ha conseguito parte delle
conoscenze minime che la programmazione annuale di poneva come obiettivo!
È un po' come nelle versioni da una lingua antica. Chi di solito apre subito il
vocabolario cercando i significati delle parole non arriva lontano. Strada
migliore e più sicura, invece, è, prima di procedere con la consultazione del
vocabolario, la lettura dell'intero brano, l'individuazione della struttura
principale delle proposizioni ecc.
N.B.
• Il tema del Corso deve essere abbastanza 'classico' (generale) da far rientrare
pressoché la totalità degli autori oggetto di trattazione dell'annualità in
questione e da consentire una significativa selezione di testi classici da leggere
integralmente durante le sessioni di lettura
• Nelle lezioni seminariali per ogni autore “canonico” verrà offerto un profilo
completo, ma, sia che se ne legga integralmente un testo o meno, particolare
attenzione sarà rivolta alle sue tesi sul problema o alla sua rilevanza nella
cornice del tema del Corso.
Tenere conto delle aspettative degli allievi
• L’interesse degli allievi, la condivisione e l'opportunità delle scelte
programmatiche rendono gli apprendimenti migliori.
Strategie: alternare testi (e lezioni) sfidanti a testi/lezioni meno sfidanti,
coinvolgere attivamente gli allievi nella scelta dei testi da leggere (fornendo ad
es. un'alternativa) e nella scelta del tema del Corso (per l'anno successivo), ecc
Sessioni di lettura e lezioni seminariali
La didattica seminariale alterna sessioni di lettura a lezioni seminariali.
Inizio di lezione: il resumèe
Ogni lezione (tanto le sessioni di lettura quanto le lezioni seminariali) vengono
inaugurate da resumèe di quanto svolto nella lezione precedente da parte di
un allievo.
Su base volontaria un allievo riassume, anche consultando gli appunti, i punti
salienti di quanto stabilito nella lezione precedente. Altri allievi, del tutto
spontaneamente, interverranno ad ampliare, correggere, ecc. quanto detto
Il docente interviene in ultima istanza e perfeziona il momento ristrutturativo,
enunciando con precisione il punto di raccordo tra la lezione/i precedente/i e
quella in corso.
Sessioni di lettura
Il docente carica sul RE o porta direttamente in fotocopia, per tutti gli allievi, i
testi oggetto di lettura prima di ogni sessione.
La lettura dei testi, che avviene in classe, è sempre una lettura integrale
(non stralciata) e commentata dal docente.
- Il docente introduce preliminarmente il testo (informazioni di base sulla
stesura, il contesto, la sua tradizione ecc.).
- La lettura spetta agli allievi, che leggono - a turno e a rotazione - il testo
ad alta voce • Appena concluso un paragrafo, una proposizione
rilevante, ecc. il docente nterviene parafrasando, glossando,
commentando e arricchendo il testo • Glilallievi intervengono ponendo
questioni (significato di un termine, ulteriorispiegazioni, ecc.)
N.B.
E dificle prevedere con precisione quante pagine (e dunque: temi, problemi,
ecc,) si affronteranno durante una sessione di lettura, dal momento che
il'carico' di lettura è variabile e dipendente dalle difficolta (critico-
testual,concettuali, ecc.) del testo oggetto di lettura
Tuttavia, ogni sessione di lettura deve avere un senso monografico compiuto
modularità delle sessioni di lettura)
A questo proposito il docente, poco prima della fine della sessione di lettura
tira le somme', ossia ripercorre i momenti salienti affrontati nella sessione
creando un percorso tematico coerente
Lezioni seminariali 1/2
• Lezioni monografiche stile passepartout (tema leitmotiv/autore): utile anche
uso dislide originali e ben fatte • Lla struttura della lezione segue sempre
\ordine: resumée, momento topico, lezione frontale (lezioni passepartout) • A
differenza delle sessioni di lettura, per le quali non viene richiesta alcuna
preparazione preliminare, in vista delle lezioni seminariali è prevista una
preparazione preliminare da parte dell'allievo
L'allievo partecipa alla lezione già
preparato sui contenuti della lezione, contenuti di cui, presumibi|mente, non
ha mai sentito parlare,
Lezioni seminariali 2/2
Gli allievi arrivano a lezione gia preparati sull'argomento che si svolgera,
perche I docente, in vista della lezione seminariale, non assegna vecchie cose
da ripetere, ma nuove cose da apprendere.
Momento topico 1/2
In concreto prima di affrontare un nuovo argomento (ad es. un autore, una
scuola, ecc.) il docente assegna una ricerca sul tema a tutti gli allievi.
Ognuno consultera varie fonti: il manuale, internet, enciclopedie ecc. e riferira,
su base volontaria in classe, a seguito del resumée.
Interverranno poi altri colleghi con
precisazioni, ampliamenti ecc.
Momento topico 2/2
L'ultimo momento spetta al docente.
Anzitutto riformula più precisamente quanto e stato detto (attenzione: precisa
e rinforza quanto e stato detto, senza correggere).
Poi mette i punti emersi sulla lavagna e infine, iniziata la lezione, smentisce o
conferma i vari punti.
In molti casi si tratterà di smentite sulla base dei testi ecc, e questa cosa
colpira molto gli allievi (potenziale scenico del momento topico).
Tecnologie didattiche necessarie per la didattica seminariale • Slide originali
chiare, significative e ben fatte l • Software Il resto • Hardware ilibro
Impiego del seminariale
manuale
nella
didattica
L'adozione di un manuale e obbligatoria, secondo i dettami ministeriali
Nella didattica seminarlale, tutavia, limpiego del manuale (sia lato alliev che
lato docente) e semplicemente orientativo e strumentale (ad es. strumento
utile per le prolessi lato allievo, e per il canone' lato docente)
In altri termini, nella didattica seminariale il manuale • non e oggetto di studio
(ne lato allievi, tantomeno lato docenti): s\ studianc itesti • non rappresenta
oggetto d didattica diretta
Valutazione
• Spunti valutativi (eedback) • Prove scritte (domande elaborate a risposta
aperta, interpretazione di testi, ecc.)
Discipline di seminariale
applicazione
della
didattica
La didattica seminariale ha come ambito di applicazione prediletto le discipline
cd. umanistiche (filosofia, storia, |etteratura moderne letterature antiche [es.
ultimo triennio liceale di latino e greco]), ma, con opportuni adattamenti,
facilmente applicabile anche alle discipline matematico-naturali (matematica,
fisica, chimica, ecc.), come di fatto e avvenuto - e avviene - ad es. nelle
universita tedesche.
Qualità e quantità nella didattica seminariale
In didattica la gualità è quantita (mentre la quantita NON e sempre qualità): la
didattica seminariale fa apparentemente di 'meno' (tema monografico, pochi
testi) per fare molto megllo e molto di più
\ Corsi non sono per sempre
Il| docente è chiamato a variare i temi monografici e i testi dei propri Corsi al
fine di:
• evitare la ripetitività • arricchire le proprie ricerche
Pregi della didattica seminariale
• Partecipazione (sia degli allievi più brillanti, sia di quelli che tutte le altre
metodologie didattiche escludono) • Motivazione e gratificazione (lato
docente, lato allievi): <la fiducia genera fiducian (G. Tucci) • Elimina
completamente le perdite di tempo .Avviamento/consolidamento ricerca •
Sviluppa raffinate complesse competenze fa acquisire ragguardevoli
conoscenze
Arlstotele che tiene lezione a suol allievi. Miniatura Laurentius de Voltolina
(meta delXV sec.) da un codice del Liber Ethicorum di Henricus de Alemannla,
erlino Staatliche Museen Kupfersticnkabinett
Appendice. La didattica storia e della filosofia 1/4
seminariale
della
Un problema specifico della didattica della filosofia e della storia e il c.d.
problera del contemporaneo
Ossia: Nel corso della didatticaliceale, solitamente, viene tagliata fuori" I'età
contemporanea (solitamente: il Novecento filosofico in filosofia e le grandi
trasformazioni contemporanee in storia).
Appendice. La didattica storia e della filosofia 2/4
seminariale
della
La soluzione proposta dal Ministero quella
di una contrazione dei programmi, ossia la somministrazione di una massa
spropositata di informazioni in tempi ristretti e senza la possibilita di assimilare
queste informazioni_ in _un insieme coerente organizzato: eccesso
disorganizzato di informazione che diventa <rumore di fondo>
La didattica seminariale, invece, offre una soluzione più vantaggiosa al
problema del contemporaneo': la prolessi didattica
Appendice. La didattica storia e della filosofia 3/4
seminariale
della
Ad es. gli autori del Novecento e della <filosofia attuale vanno insegnati da
subito sfruttando gli appigli fornit dalla lettura analitica dei testi classici, solo e
soltanto nella misura in cul i primi rilanciano e approfondiscono la "posta in
gioco"' (soprattutto teoretica) der secondi
Es.: Putnam e Damasio leggendo Cartesio e Spinoza; Ryle leggendo Aristotele;
Freud leggendo Platone; Heidegger leggendo Parmenide e Anassimandro;
Nietzsche e Colli leggendo i Pr
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Metodologia didattica e laboratorio del disciplinare (filosofia) II incontro
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