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ACCERTAMENTO
È una complessa raccolta di dati perchè prevede sia a raccogliere che a registrare. Tramite questa raccolta dati posso acquisire informazioni sullo stato di salute di un assistito, una famiglia o una comunità. È importante selezionare i dati che devo raccogliere perchè la raccolta non può essere improvvisata davanti al paziente in quanto sono dati di fondamentale importanza per una valutazione di esso. La registrazione e valutazione dei dati è sia per il presente che per il passato, questo perchè il presente ci da le condizioni attuali del paziente e il passato ci permette di capire se il paziente, nel tempo, ha avuto un peggioramento o un miglioramento delle condizioni di salute. Lo scopo è di acquisire un quadro complessivo delle condizioni dell'assistito e di come è possibile aiutarlo. L'accertamento infermieristico si concentra sulle risposte degli assistiti, non sui processi di malattia e patologia.
Perché altrimenti si avrebbe un approccio biomedico. È importante che tutti i dati raccolti siano attendibili ed esaustivi perché su questi si basano le decisioni assunte nelle fasi successive del processo infermieristico. È importante trovare il modello di cooping, ovvero un ambito di studio e interesse della psicologia clinica, ovvero la capacità di adattarsi ad uno stato di salute alterato. Chi mi aiuta a selezionare i dati da raccogliere sul paziente sono i modelli concettuali di riferimento, in particolare Gordon-Carpenito-Nanda. Se risulta funzionale allora il paziente è autonomo per quell'ambito se è disfunzionale allora bisogna agire in modo da aiutarlo a ritrovare il proprio livello di funzionalità. Per raccogliere i dati si usano diverse strategie:
- Osservazione: è l'uso consapevole e intenzionale delle funzioni sensoriali per raccogliere dati dalla persona assistita e dall'ambiente;
- Esame fisico:
percezione del problema. Ho in carico Mario, lo osservo, lo valuto, lo guardo e mi rendo conto che qualcosa non va, ha un problema che prima non c'era ma adesso c'è. Con l'accertamento mirato riesco ad accertare un sospetto diagnostico in quanto questo può andare ad incidere lo stato generale del paziente.
La fonte dei dati sono:
- fonte primaria: ovvero il pz stesso e le persone di riferimento (famiglia, compagno/a...);
- fonte secondaria: è la documentazione che va a completare la raccolta dati, fondamentali nel caso il pz sia molto complesso dal punto di vista collaborativo etc... può essere la documentazione relativa al ricovero in corso o ai precedenti, le informazioni derivanti dalla letteratura infermieristica o da altre discipline;
Nel nostro assistito bisogna raccogliere dati:
- oggetti: detti obiettivi, sono i dati rilevati da altre persone sul paziente mediante esame obiettivo e osservazione (colorito cutaneo,...
diuresi...);
soggettivi: detti latenti, non sono né misurabili né osservabili in quanto sono i dati che ci vengono riferiti dal paziente (prurito, debolezza, pensieri...). Possono essere soggettivi anche quelli riferiti da altre persone solo se sono costituiti da opinioni e percezioni piuttosto che fatti;
C'è correlazione tra i dati soggettivi e oggettivi perché quando il paziente ci dice, per esempio, che ha prurito sulla gamba dx quando vado a controllare ritrovo un rossore dove lui mi aveva detto. L'andare a controllare convalida quello che ci riferiva il paziente. Sarebbe un errore concentrarsi solo su quello che ci riferisce il paziente e anche solo su quello che osservo io perché il paziente può non essere orientato nel tempo e nello spazio, agitato, ansioso o preoccupato per il suo stato di salute; strumentali: è il dato che deriva dall'applicazione di una prestazione, ovvero il risultato della sua applicazione.
Misuro la T corporea il dato strumentale è la T corporea. Non è detto che debba sempre raccoglierli, se li raccolgo è perché ho un pensiero ipotetico di dover convalidare i dati oggettivi e soggettivi per avere più elementi per confermare il sospetto diagnostico;
Per ogni modello funzionale siamo in grado di definire se il modello funziona o no, se funziona vuol dire che lì non ci sono problemi di natura fisica, psicologica o sociale che compromettano il funzionamento di quel modello, quindi per quel modello quella persona può essere definita autonoma. Ci sono delle scale che si inseriscono nel processo infermieristico, in particolare nell’accertamento, ci aiutano in maniera più approfondita a delineare il livello di autonomia funzionale del paziente.
Per tutti i modelli che funzionano non dobbiamo fare niente, dobbiamo tenerli funzionanti, per quelli che non funzionano l’analisi, l’organizzazione, il confronto con i
parametri standard ci permette di capire quali sono le diagnosi infermieristiche da gestire. Il paziente potrebbe avere tante diagnosi infermieristiche, quindi bisogna ragionare secondo un concetto di priorità. È prioritario tutto ciò che se non gestito nell’immediato, compromette ulteriormente lo stato di autonomia funzionale nel paziente, dopo gestirò le altre.
Le scale che la Castrini ci ha fatto vedere sono scale di valutazione, non fate l’errore di pensare che le scale di valutazione siano degli strumenti che servono per effettuare l’accertamento infermieristico, servono per integrare la valutazione.
DIAGNOSI INFERMIERISTICA E PROBLEMA COLLABORATIVO
Gli infermieri usano il ragionamento diagnostico per analizzare i dati e trarre conclusioni sullo stato di salute dell'assistito. La diagnosi rappresenta una fase determinante del processo: tutte le attività che la precedono sono dirette alla formulazione delle diagnosi infermieristiche.
Mentre tutte le attività successive di pianificazione dell'assistenza si basano sulle diagnosi infermieristiche formulate. Le diagnosi servono ad identificare lo stato di salute attuale dell'assistito per cui viene prescritto un trattamento e date misure di prevenzione.
La diagnosi infermieristica è giudizio clinico riguardante le risposte della persona, della famiglia o della comunità a problemi di salute/processi vitali in atto o potenziali attraverso l'analisi dei dati raccolti per poter poi selezionare gli interventi infermieristici.
Il fatto che l'infermiere oggi possa esprimere un giudizio clinico richiama il concetto della competenza professionale, ovvero quel valore aggiunto che ci permette di contraddistinguerci dagli altri professionisti. Questo valore è un insieme di conoscenze, abilità e comportamenti che gli permettono di poter esprimere un giudizio clinico rispetto a un fenomeno di natura infermieristica, ovvero la diagnosi infermieristica.
A tutto ciò bisogna aggiungere anche le capacità che l'infermiere sviluppa e che potenzia durante l'esercizio della sua professione sul ragionare su fenomeni di natura infermieristica. Quindi il problema che noi gestiamo nel quotidiano, rappresenta un giudizio clinico. Questo è rispetto alla persona, alla famiglia o alla comunità a un problema di salute in atto o potenziale o a un processo vitale. In questa definizione ritroviamo il concetto di autonomia, siamo noi che scegliamo gli interventi da mettere in atto, volti a conseguire un determinato risultato. Il giudizio che esprimiamo, lo esprimiamo in base alle risposte che la malattia da sulla persona, familiari, etc... da un punto di vista fisico, sociale e psicologico. Ci occupiamo non solo del singolo ma anche del gruppo, gli effetti benefici del gruppo hanno riscontri positivi nei confronti del singolo, rimuovendo o contenendo il problema e ottenendo i risultati pianificati. Insieme alla diagnosi abbiamoIl problema collaborativo rappresenta certe complicanze che gli infermieri controllano per individuare l'insorgenza o una modifica. Gli infermieri gestiscono i problemi collaborativi con interventi di prescrizione medica o infermieristica, volti a ridurre al minimo le compliance di determinati eventi.
Il problema collaborativo rappresenta gli elementi che devono essere controllati e monitorati dal punto di vista della salute, al fine di identificarli e prevenirli, per evitare un peggioramento dello stato di salute dell'individuo.
Le componenti di un problema collaborativo includono:
- Il titolo diagnostico
- La definizione
Il titolo diagnostico specifica il tipo di effetti indesiderati della terapia con diuretici, mentre la definizione fornisce una chiara spiegazione del problema. Lo stato nel dettaglio rappresenta un problema collaborativo classificato dalla nostra disciplina corrispondente. Non troverete mai
scritto: "gli effetti collaterali della terapia diuretica sono" ma piuttosto "è lo stato nel quale la persona eccetera eccetera" es. sanguinamento gastrointestinale conseguente correlato ad ulcera duodenale. Ritroviamo il concetto di autonomia personale e operativa. Le diagnosi infermieristiche sono utili perché: facilitano l'assistenza personalizzata: le strutture sanitarie spingono verso un'assistenza standardizzata come mezzo per aumentare l'efficienza e ridurre i costi. Tuttavia, anche se abbiamo persone con le stesse condizioni cliniche e con interventi analoghi le priorità dell'assistenza variano da persona a persona. Le diagnosi infermieristiche puntano l'attenzione sui bisogni specifici della singola persona, che potrebbero non essere adeguatamente soddisfatti mediante un piano di assistenza standardizzata; promuovono la responsabilità e l'autonomia professionali, definendo e descrivendo le aree.a la necessità di una corretta comunicazione tra gli operatori sanitari. Le diagnosi infermieristiche sono una parte fondamentale del processo di cura e rappresentano una descrizione sistematica dei problemi di salute del paziente, delle cause e dei fattori di rischio associati. Per garantire una corretta comprensione e interpretazione delle diagnosi infermieristiche, è importante utilizzare un linguaggio standardizzato e preciso. Questo linguaggio si basa su un insieme di termini e concetti definiti e condivisi a livello internazionale. L'utilizzo dei tag html può aiutare a evidenziare i concetti chiave del testo. Ad esempio, è possibile utilizzare il tag per evidenziare le parole o le frasi più importanti. Inoltre, è possibile utilizzare il tag per enfatizzare determinate parole o frasi. Ecco un esempio di come potrebbe essere formattato il testo utilizzando i tag html:Le diagnosi infermieristiche sono una parte fondamentale del processo di cura e rappresentano una descrizione sistematica dei problemi di salute del paziente, delle cause e dei fattori di rischio associati.
Per garantire una corretta comprensione e interpretazione delle diagnosi infermieristiche, è importante utilizzare un linguaggio standardizzato e preciso. Questo linguaggio si basa su un insieme di termini e concetti definiti e condivisi a livello internazionale.
L'utilizzo dei tag html può aiutare a evidenziare i concetti chiave del testo. Ad esempio, è possibile utilizzare il tag <strong> per evidenziare le parole o le frasi più importanti. Inoltre, è possibile utilizzare il tag <em> per enfatizzare determinate parole o frasi.