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il laser permette di tagliare lamiere molto
velocemente, è molto competitivo rispetto
alle tecnologie convenzionali sulla velocità
soli per spessori bassi, ad aumentare dello
spessore diminuisce la velocità.
Per misurare la qualità del taglio valuto
l’arrotondameto del bordo di taglio, la
comicità e la nitura. Il materiale fuso fuoriesce dal solco di
taglio mentre quello vaporizzato
fuoriesce da sopra.
Ricordo importanza del gas di
assistenza: allontana il materiale
fuso, protegge la lente di
focalizzazione e allontana il possibile
plasma formatosi.
In un processo di taglio devo prima creare un foro
(sfondare il materiale) poi può iniziare un moto
relativo tra testa e materiale.
Ricordo i due metodi di trasporto del fascio laser (la
bra ottica porta il fascio laser a divergente quando
fuoriesce).
La testa del laser ha una geometria troncoconica,
non deve essere troppo vincolata perché la lente si
scalda e deve potersi dilatare senza rompersi!
La lente laser è caratterizzata dalla tipologia di
lente e dal diametro dell’ugello di uscita. (Il
diametro dell’ugello è molto maggiore del diametro
del mio fascio laser, il diametro del fascio è dettato
dalla lente di focalizzazione). Il diametro dell’ugello
va a in uire sulla portata del gas di assistenza.
Per materiali metallici il diametro è inferiore perché abbiamo meno fuso e servirà meno gas per
allontanarlo mentre non metallici è il contrario. Il taglio avviene ad alta pressione quando la pressione
raggiunge 1-2 MPa.
I primi due delle volte possono essere mischiati tra di
loro!
Per degradazione chimica di intende quando il fascio
laser in alcuni materiali (cuoio, legno,….) rompe il legame chimico tra le molecole!
L’ossigegeno permette di tagliare solchi più profondi rispetto che con gas inerte.
L’azoto può reagire con il materiale e formare
dei nitruro andando a rendere più fragile le zona
lavorata però costa meno.
Nel solco di taglio si formano delle striature che
in uenzano la geometria del solco. Si formano
maggiormente quando utilizzo ossigeno
rispetto che con gas inerte.
Ya
Xm in L’impiego dell’ossigeno non è sempre
conveniente, dipende dal materiale lavorato.
L’ossigeno reagisce con il materiale lavorato
are
are generando ossido.
Se l’ossido è impermeabile all’ossigeno abbiamo
un problema, non ho più il contributo
dell’ossigeno perché viene bloccato.
Scopro se l’ossigeno è conveniente o meno confrontando la velocità di lavorazione rispetto al gas inerte.
Mediante ossigeno possiamo tagliare
spessori maggiori ma con qualità del solco di
taglio inferiori, potremmo doverlo rilavorare
per rispettare le tolleranze.
L’aria contiene ossigeno quindi permette di
ottenere una situazione intermedia, non è un
vero gas inerte.
Miglior meccanismo di taglio.
Per ottenere una elevata irradianza uso focali
corte a scapito del materiale asportabile!!!
SPESSORI
BASSI LAVORATI Non è possibile trarre conclusioni generali,
dipende totalmente dal materiale lavorato.
Per bassi spessori la potenza in uenza
pesantemente la velocità di lavorazione mentre per
alti spessori anche raddoppiando la potenza il laser
fa fatica.
L’ossigeno permette di tagliare spessori maggiori ma la
velocità di lavorazione diminuisce rapidamente.
Un fuoco positivo non ha senso perché spreco la
parte più nobile del mio fascio laser!
Uso altezza focale nulla quando uso ossigeno
per innescare l’azione dell’ossigeno, ossidazione.
(Ricorda: profondità di pelle = quanta irradianza
perdo più penterò nel materiale).
Aziz