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Amsterdam del 1885, Amsterdam è una città mercantile dalla fortissima vocazione commerciale, aveva un
vecchio edificio che veniva utilizzato come borsa, come luogo della contrattazione dei prezzi, c’era la borsa del
grano e dei cereali, c’era quella legata al valore del denaro, ma l’edificio che ospitava questa borsa era un
edificio decisamente non sufficiente per svolgere la funzione che gli spettava e soprattutto era un edificio che
non rappresentava l’associazione dei mercanti olandesi.
Il presidente del comitato dei mercanti che promuove questo concorso scrive che la nuova borsa dovrà essere
un monumento nel quale si rispecchierà lo spirito risoluto e concreto dei mercanti di Amsterdam, il programma
era quello di ospitare tre diversi saloni per la contrattazione di tre diverse tipologie di borsa: la borsa valori, la
borsa merci e la borsa cereali. Questo è il progetto che verrà fatto.
Dopo il concorso il progetto verrà affidato solo a Berlage, vediamo questo progetto per notare la differenza
tra questa fase e la fase successiva, quali elementi restano e quali invece cambiano, non ritornano. Ci troviamo
su una piazza, c’è una facciata principale, l’ubicazione resterà quella, l’edificio è un edificio molto consistente
e questo insieme di coperture evoca i grandi saloni a cui abbiamo accennato prima, riguardanti la borsa valori,
merci e cereali. Questo è l’edificio che invece vediamo oggi realizzato.
Nella borsa del 1885 vediamo un insieme di volumi molto articolato, mentre nell’altro caso vediamo dei volumi
più compatti e meno frastagliati, questo è sicuramente un elemento che cambia, ciò che resta in comune tra
i due progetti è il materiale: il mattone, questa è una scelta che si collega benissimo alla città preesistente, alla
città storica, Berlage vuole inserire un grande edificio, ma vuole contemporaneamente cercare una relazione
con la città costruita, oltre al tema dei volumi nell’edificio successivo della borsa, mancano le cupole, le torri.
Le cupole in realtà non sono delle vere e proprie cupole ma tetti e falde inclinate.
Nella prima Berlage sta chiaramente guardando delle architetture storiche del passato e le sta riproponendo
proprio per questo è un edificio eclettico sembra riprendere un po’ un’architettura medievale, in alcuni casi
una tradizione della Russia, del nord, ma è chiaro che questo è un progetto finale, dopo 10 anni (1885-1896)
ha trasformato la sua architettura, il nuovo progetto non è eclettico eppure c’è qualcosa che rimanda al
passato, non ripropone linguaggi del passato che noi possiamo riconoscere immediatamente, però ci sono
degli elementi del passato come il romanico, che riconosciamo a causa dell’utilizzo del mattone, c’è la torre
angolare che è un tema medievale, c’è il mattone della Basilica di Sant’Ambrogio di Milano, che è come se
fossimo in un momento di passaggio rispetto a una definizione eclettica senza ombra di dubbio del passato
rimescolati. Si passa a un’architettura che tiene memoria del passato, porta su di sé la traccia del passato, ma
non in quel modo che è già stato usato l’eclettismo, questo è esattamente quello che Berlage scrive “Il
romanico si accorda alle più basilari concezioni moderne per la semplicità delle volumetrie, della struttura, della
costruzione e per il ruolo della decorazione. Ma c’è un pericolo: restare invischiati in questo stile”.
Qui Berlage ci dite tutto: che è un uomo dell’ottocento che per iniziare a ragionare mi devo relazionare con la
storia, una storia molteplice classica, bizantina, orientale, rinascimentale, barocca, individua il romanico come
frammento di storia più in sintonia con la sua sensibilità infatti esso si accorda alle concezioni moderne proprio
per la semplicità delle volumetrie. Berlage riconosce anche il pericolo del romanico che è quello di restare
invischiati in questo stile e di non riuscire a produrre qualcosa che vada oltre a quello che lo stile ci ha già
consegnato.
Analizziamo l’edificio: ha la pianta rettangolare molto allungata, l’edificio ha prospetti diversi, quello col
campanile è il prospetto su una scala rilevante mentre quello dal lato opposto è come se ci fosse un canale e
delle case dall’altra parte del canale. Queste case hanno un ritmo e una scansione verticale determinata
proprio dal lotto storico, se osserviamo la facciata sul canale sta proprio di fronte alle case che abbiamo visto
e poi c’è un dettaglio del prospetto laterale. Berlage differenza tanto i prospetti ma perché lo fa? Se avesse
voluto realizzare in termini più tradizionali quello che gli veniva chiesto, ovvero un monumento dallo stile
risoluto ed eclettico ai mercanti di Amsterdam avrebbe potuto costruire un edificio più monumentale che in
tutte le sue facciate si manifesta immediatamente, ma egli probabilmente ci parlano del grande salone
centrale, sicuramente ha agio a suddividere l’edificio perché anche le funzioni dono suddivise. Fa una pausa
che è quella di entrare in relazione con la città, quindi pur essendo l’edificio uno grandissimo, il fatto di
frammentarlo in porzioni fa si che la scala dell’edificio sia in qualche modo rapportata anche alla scala delle
costruzioni dell’architettura della città, inoltre Berlage fa un’altra operazione, nella facciata principale c’è un
ingresso principale, ma dopodiché lascia in posizione degli ingressi che sono proprio come dei portici, quasi
come una continuazione dello spazio pubblico dentro l’edificio, fa entrare la città nell’edificio e fa si che si
possa passare da un lato all’altro dalla strada al canale sotto l’edificio, è come se l’edificio pur costruito tutto
d’un tempo rispettasse quella caratteristica della città medievale, di costruirsi per parti e di essere fortemente
radicato in un tessuto connesso.
All’interno questa è la prospettiva del più grande e rilevante salone, e quasi torna il tema di le-Duc: l’utilizzo
sincero dei materiali, esattamente come le-Duc inseriva degli elementi di metallo in una struttura muraria la
stessa cosa fa Berlage, non costruisce un edificio fatto tutto di metallo, ma di mattoni, ma se noi andiamo a
guardare ci accorgiamo che un edificio di mattoni non dovrebbe avere una finestra o una facciata di quel tipo,
quindi è chiaro che il nostro edificio pur costruito in mattoni dentro ha questa straordinaria struttura in
metallo. Si tratta di travi, capriate che non è corretto definire tali, ma per il momento lo chiameremo sistema
di capriate e che ha forma di un arco sottostante e la forma delle due falde inclinate sopra, l’elemento
triangolare è un elemento che irrigidisce la struttura di trave senza appresentarla,, soprattutto se
quell’elemento fosse stato tutto su una forma strutturale piena avremmo avuto una quantità di tonnellate, un
peso enorme sulla struttura di mattoni, mentre in questo modo con l’utilizzo della trave reticolare il ferro ha
un suo peso e viene messo laddove serve ad assorbire gli sforzi e a irrigidire la struttura.
L’edificio scarica il suo peso su dei pilastri di mattoni: l’aggancio è un tipo di aggancio particolate chiamato
aggancio a cerniera, è l’opposto del concetto di capitello che allarga la base di appoggio per poter convogliare
le forze e incarnarle nella colonna. In qualunque ordine, il capitello serve ad ampliare la base di appoggio
perché sopra c’è un architrave di pietra.
Nella struttura il pilastro sembra che salga e si ingrossi, il pilastro sembra che non arrivi a terra ma si inserisce
nel muro; la trave di copertura metallica si aggancia a un elemento che è un pilastro senza dubbio, ma questo
pilastro da solo non potrebbe assolutamente sostenere il peso di questo elemento. Per non far capire Berlage
che non è il pilastro lo tronca, poiché non ha bisogno di assorbire il peso, ma è per il funzionamento della
struttura, essa non spinge verso il basso ma bensì verso l’esterno, infatti ci sono altre due strutture laterali a
tenerlo, questa struttura ci ricorda gli archi rampanti gotici, ma ancor prima nelle basiliche romaniche il
contrafforte in corrispondenza delle capriate, come nella chiesa di Sant’Ambrogio. I contrafforchi sono delle
porzioni di muro spesso a forma trapezoidale ortogonale rispetto al muro che chiude la chiesa, l’arco rampante
è una evoluzione del contrafforte, il contrafforte era un semplice elemento di muro messo a tenere diventa
nell’architettura gotica l’elegante arco rampante.
Berlage utilizza un sistema che unisce la struttura e la funzione perché queste logge servono poiché sotto si
svolge la contrattazione e tutti quelli che poi vogliono partecipare si affacciano facendo un’offerta attraverso
le logge, ma queste logge hanno anche una funzione strutturale, assicurano che il salone non abbia bisogno
che l’elemento pesante arrivi fino a terra, le logge funzionano come il contrafforte o come l’arco rampante.
Ci sono delle macchie più chiare che sono degli elementi di pietra e non sono sparpagliati a caso, stanno
sempre in determinati punti, inoltre è tutto in mattone tranne in determinati punti; il portico d’ingressi ha
punti chiari in cui c’è più bisogno di reggere peso; Berlage non sta decorando l’edificio ma lo sta rinforzando e
contemporaneamente decorando.
Lui progetta un muro e contemporaneamente lo progetta, individua i punti che sono soggetti a maggiore
sforzo e in queste parti inserisce un cambio di colore di tonalità, una pietra chiara rispetto al colore rosso che
ha una funzione sia decorativa che strutturale, ragione sulla parte strutturale dell’edificio quindi se ho un
elemento come una finestra e il mio architrave deve essere una trave solida anziché farla di mattoni si realizza
un elemento in pietra. Normalmente è in pietra il punto in cui la trave è di copertura, la struttura di copertura
tocca la costruzione. Berlage riesce perfettamente a individuare il sistema di le- Duc, c’è una sincerità rispetto
ai metodi costruttivi che si spinge fino a suggerirci come utilizzare la decorazione dei nostri edifici e quindi
scolpisce la chiave di volta e plasma il capitello utilizzando un materiale che abbia una funzione di maggior
sostegno e risponde anche al programma funzionale delle logge.
Vediamo la stupenda struttura metallica il sistema di chiodatura che viene utilizzato per costruire e rafforzare
questa struttura che diventa anche naturalmente un elemento di decoro, poi la struttura utilizza una cerniera,
gli archi scaricano attraverso una riduzione del punto d’appoggio, c’è un blocco di p