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Durante i primi anni in America progetta anche Alluminium city,

quartiere popolare con piccole case a schiera in alluminio, e realizza il

Graduate Center dell'università di Harvard.

La fama di Gropius si diffonde tanto da essere celebrato nella mostra del 1938 al MOMA

sulla Bauhaus. Dopo la fine del sodalizio con Breuer, nel dopoguerra fonda un gruppo di

progettazione formato da giovani architetti, The Architects Collaborative (TAC),

riproponendo l'educazione in stile della Bauhaus, però senza riscuotere molto successo.

Durante gli anni '40-'50 Gropius pubblica molti testi come “Ricostruire città” e “Architettura

integrata” (The scope of Total Architecture, 1955) in cui raccoglie le sintesi dei

ragionamenti sull'architettura a servizio della società.

Successivamente Gropius venne molto criticato per la costruzione del grattacielo della Pan

American Airways, ora Met-life (New York, 1958-63) per la disposizione a sbarramento

della Park Avenue: edificio con forma a losanga caratterizzato da un impatto molto forte col

luogo; ricorda il suo progetto per il Chicago Tribute; struttura in cemento armato a vista;

costruito usando elementi prefabbricati.

Riceverà ulteriori critiche per il blocco residenziale

dell'Interbau Austellung (Berlino, 1955-57), considerato

eccessivamente formalistico, e per l'ambasciata americana ad

Atene (1956-61), con cui l'architetto vorrebbe reinterpretare

lo spirito classicista greco , tentando quindi di dialogare col

contesto, senza scadere nell'imitazione storicista.

Alla fine della sua attività progetta anche il Bauhaus Archiv

(Darmstadt, 1964-68), poi realizzato a Berlino da un altro

architetto.

LE CORBUSIER

Charles-Edourard Janneret-Gris nasce in Svizzera francese nel 1886 da una famiglia dalle lontane tradizioni calviniste, e adotterà lo

pseudonimo Le Corbusier per separarsi dalle sue origini e per assumere un ruolo pubblico che lo porterà ad essere conosciuto a

livello mondiale anche per il suo modo unico di propaganda. Studia in una scuola d'arte locale per cesellatori e si diploma nel 1904,

ma già a 15 anni viene premiato all'esposizione di Torino (1902) un suo orologio decorato. A 17 anni invece realizza il suo primo

progetto, Cada Fallet (La Chaux de Fonds, 1905) che risente nei modi locali per l'uso della pietra e del legno ma già con

un'immagine anti-tradizionale. Dal 1907 inizia una serie di viaggi formativi che lo porteranno anche a Firenze, città vicino alla quale

rimane affascinato dalla Certosa d'Ema, monastero trecentesco per la sua sintesi tra semplicità della singola cella e razionale

distribuzione degli spazi collettivi. Dopo l'Italia va anche a Budapest e Vienna,

in cui conosce gli artisti della secessione. Nel 1908 si trasferisce a Parigi

interessandosi agli ambienti delle avanguardie e visita gli studi di Sauvage e

Guimard. A Lione incontra anche Tony Garnier, apprezzato per la sua capacità

di collegare i problemi sociali nello studio urbano, ma verrà soprattutto colpito

da Auguste Perret per l'innovativo uso del Bèton armé (cemento armato).

Dopo la Francia si sposta in Germania in cui conosce le personalità più influenti

del Deutscher Werkbund e studia attentamente i processi di industrializzazione

più avanzati soprattutto presso lo studio di Behrens, dove incontra i giovani

Gropius e Mies van der Rohe. Tappa importante è anche il “Viaggio in Oriente”

(Yugoslavia, Bulgaria, Romania, Grecia, Turchia, Sud Italia) in cui conosce le

semplice architetture mediterranee e le luminose opere arabe.

Nel 1914 torna in Svizzera e inizia i primi studi per le Case Dom-ino (gioco di

parole tra Domus e il gioco): applicazione razionale del cemento armato per creare cellula abitativa a due piani variamente

componibile come un domino. Sintesi di questi studi è la Villa Schwob (La Chaux de Fonds, 1916) dominata da regole compositive

classiche della facciata, basate per esempio sui rapporti della sezione aurea, ma dove la rottura col passato è già avvenuta. Nel '17

si trasferisce a Parigi e fonda inzieme al pittore Ozenfant la rivista d'arte “L'Esprit Nouveau”, pubblicata sino al '25, che diventerà

punto di riferimento per le ricerche di tante avanguardie.

Tra il 1920-22 riprende il suo interesse per l'architettura e apre uno

studio insieme al cugino . Durante questi anni progetta anche le Case

Citrohan (un altro gioco di parole che ricorda la casa automobilistica

come paragone casa-macchina): a due livelli, con soggiorno a doppia

altezza (riprende Raumplan di Loos) e copertura praticabile, poi

assemblate negli Immeubles- Villas (Parigi, 1922), che sono edifici

alti dove le unità abitative si alternano a grandi terrazze-giardino.

Applicazione di questi studi sarà la casa di Ozenfant (Parigi, 1922,

costruita come fosse l'atelier dell'artista con grandi lucernari per la

pittura, Villa La Roche-Janneret (Costruita per la famiglia, divisa in

due porzioni, finestra in lunghezza di facciata tipica, pilastro

arretrato, rampa e promenade architectural) e poi il prototipo di

abitazione per il padiglione dell'Esprit Nouveau dell'Expo di Parigi

1925 (Albero che passa all'interno dell'edificio, grandi vetrate per il

soggiorno a doppia altezza, demolito e poi ricostruito a Bologna negli anni '70).

La prima visione urbanistica di Le Corbusier si esplicita nella proposta per una Une Ville Contemporaine (1922) nella quale ipotizza

una città da 3 milioni di abitanti caratterizzata da una zona con edifici alti per uffici e servizi pubblici, separata dagli ampi quartieri

residenziali bassi immersi nel verde. L'idea sarà poi presentata anche come Plan Voisin: proposta di demolire la città storica di Parigi

per dar spazio a grandi grattacieli e lasciando solo Notre Dame e la Tour Eiffel.

Nel 1923 pubblica Vers une Architecture, libro manifesto che assume importanza grazie alle teorie esplicitate all'interno. Infatti nel

saggio Le Corbusier mette a confronto il tempio con l'automobile, le case con

le macchine e i piroscafi, che saranno sempre simbolo di un'architettura

moderna (è come fosse una città galleggiante). Le Corbusier chiude il suo

volume con l'avvertimento: “La questione dell'abitazione è alla base

dell'attuale rottura dell'equilibrio: architettura o rivoluzione”.

L'industriale filantropo di Bordeaux Henry Fruges finanziando la

sperimentazione dell'organizzazione tayloristica del quartiere fa progettare a

Le Corbusier il quartiere operaio di Pessac (1925): 130 case inserite nel verde

attraverso un variato sistema di aggregazione che utilizza la stessa struttura

portante in cemento armato. Elaborerà un progetto simile per le due case per

Weissenhof, insediamento urbano di nuova

costruzione coordinato da Van der rohe, in cui Le

Corbusier progetta un edificio fatto su dei pilastri in

acciaio con terrazza al piano terra e al piano

superiore un lungo corridoio da cui si diramano

piccole cabine che si possono chiude o aprire per

avere diverse zone living (ispirazione navale).

Negli anni '20 sono numerose le ville che vedono Le

Corbusier all'opera, tra cui Villa Stein (Garches,

1927) e, soprattutto, Villa Savoye (Poissy, Parigi

1928-31) che diventa manifesto del movimento

moderno e di Le Corbusier stesso perché

concretizza in un edificio i cinque punti di una

nuova architettura: i pilotis, il tetto giardino, la

pianta libera, la finestra a nastro, la facciata libera. → sopraeleva l'edificio coi pilotis, così rifiutando la tradizionale tettonicità

dell'architettura; con la copertura praticabile abbandona i tetti a falda tradizionali recuperando spazi per il verde e la vita all'aperto;

con la pianta libera, e la facciata libera, rifiuta tutte le regole di simmetria e tripartizione disponendo i locali come vuole lui in

funzione della distribuzione e dell'orientamento; in fine la finestra a nastro dimostra che i muri sono ormai totalmente liberati da

funzioni strutturali e che le aperture possono essere decise per la massima illuminazione e aerazione degli ambienti. Villa Savoye si

presenta come un parallelepipedo bianco a pianta quadrata (unico elemento tradizionale di chiave palladiana) sollevato da terra su

pilastrini tondi, caratterizzato da tagli orizzontali delle finestre e dall'ampia copertura a terrazza. Al piano terreno un porticato

segue il percorso delle automobili e ospita le autorimesse e gli alloggi del personale di servizio. Al piano superiore, il soggiorno,

affacciato su un'ampia terrazza, e le camere da letto con ampie zone relax, collegate al solarium sul tetto. Una scala e una rampa in

parte esterna permettono i collegamenti verticali con una vera e propria Promenade Architecturale all'interno della casa pensata

più come opera d'arte che come abitazione.

Le Corbusier però affronta anche progetti per edifici pubblici, come nel 1927 quando vince “moralmente” il Concorso

internazionale per il Palazzo della società delle Nazioni a Ginevra, la cui giuria, presieduta da Horta, decide di non farlo vincere per il

suo progetto troppo moderno. L'impostazione distributiva troverà però parziale realizzazione nel palazzo del centro Soyuz (Mosca,

1929), complesso per uffici per 3500 impiegati con vari servizi, mentre il suo progetto per il Palazzo dei Sovjet (1931) non verrà

accettato.

Il viaggio per una serie di conferenze che tiene in America latina del 1929 è da ricordare per le ricadute sul piano di urbanizzazione

per Rio de Janeiro, che propone un viadotto-residenza per collegare le diverse baie della città e valorizzare il paesaggio (idee riprese

poi per il progetto di Brasilia da parte di Costa e Niemeyer). L'idea di questa “città-strada” verrà ripresa nel Piano per Algeri (1930)

che non verrà comunque realizzato. Piani regolatori: piano di regole da

Con gli anni '30 però nascono in Svizzera i Congressi Internazionali di seguire per l'ampliamento o la formazione

Architettura Moderna (CIAM) in cui prevalgono inizialmente i tedeschi e i di una città. Sono costituiti da mappe su

russi con Gropius e altri, ma con la presa al potere di Hitler e di Stalin si cui si disegna la città esistente e i

fermano le avanguardie tanto da far organizzare il IV CIAM del 1933 dallo cambiamenti da fare. Ha il ruolo di legge

stesso Le Corbusier, che propone il tema della città moderna da seguire per la costruzione di ulteriori

concentrandosi sul confronto dei piani urbanistici di varie città del mondo edifici.

finalizzato alla proposta di un programma per la modernizzazione della

città, che sarà alla base del libro La Ville Radieuse (1935) e poi della

famosa Carta di Atene. Il IV CIAM Le Corbusier lo organizza su una nave,

simbolo del

Dettagli
A.A. 2015-2016
10 pagine
SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/18 Storia dell'architettura

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher gian.luca.mazza di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dell'architettura contemporanea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Politecnico di Torino o del prof Montanari Guido.