Si elabora su due livelli, sopra zona giorno (piano terra) e sottozona notte (primo
piano), sotto abbiamo una doppia altezza.
La geometria è sempre definitiva dell0ordine, abbiamo due forme geometriche semplici, e all’interno di
questo impianto possiamo definire delle fasce Lo spazio distribuivo è
importante, non è
definito come spazio
servente. La fascia C
contiene l’elemento di
collegamento verticale
e anche l’ingresso.
Lo stesso sistema si
ripete anche
superiormente.
Lo spazio distributivo non è uno spazio servente, ma è un regalo che il progettista fa al
committente. Sul perimetro degli spazi serviti abbiamo un involucro a spessore che
contengono gli infissi che contengono degli scaffali: arretra gli infissi per creare un ritmo
di ombre e di luce. Lo stesso schema si ripete al piano superiore della zona notte. La
fascia B in alto si ripete perché è la doppia altezza. La presenza delle canne fumarie
estroflesse si vede nella sezione longitudinale. La è scostata dalla parete
canna fumaria
sempre per creare ombre suggestive. La libreria è integrata nel muro del perimetro.
All’interno l’asola di luce mette in evidenza la canna fumaria dall’interno che evoca la
funzione dello spazio.
Il sistema distributivo come uno spazio di valore viene realizzato in legno. L’infisso verso la strada è molto
chiuso verso la parte bassa, nella parte alta inquadra il celo e le nuvole. Il prospetto relativo alla fascia
servente A è la fascia più funzionale e contiene tanti ambienti, sia della zona notte che della zona giorno.
Sintesi dello schema di piante in cui lo schema rimane il medesimo:
riferimento alla geometria e lavoro sulla non-forma che aiuta a impostare
senza un approccio formale l’organizzazione degli spazi. Si introduce
l’elemento reciproca sovrapposizione tra queste piante quadrate
di rotazione
definendo situazioni di connessioni tra specifici ambiti funzionali, contenuti
all’interno delle parti che costituiscono l’insieme di un progetto.
(1) studentato di cui si può notare come sono tre
Bryn Mawr college- 1960,
quadrati ruotati che contengono al centro dei luoghi comunitari mentre sul
perimetro gli alloggi. Stesso ordine compositivo che prende una composizione
diversa in base al programma funzionale.
(2) Casa Fisher - 1960
(3) composizione a recinto il
Convento delle suore domenicane – 1965,
quale è composto dai singoli alloggi e gli spazi comunitari invece all’interno
di figure geometriche semplici che attraverso una rotazione definiscono il
sistema di relazione.
Casa Fisher- Hatboro, Philadelphia 1960-67
Immagine enigmatica e molto introversa per chi si rivolge verso
l’ingresso, che risulta essere l’unica bucatura presente assieme a una
piccola asola. Questi volumi sono apparentemente due cubi, rivestiti
totalmente in legno a cui si associa un piccolo volumetto che
rappresenta uno spazio di supporto. Gli ambienti della casa sono
contenuti all’interno di questi cubi, il legno forse evocativo
dell’abitare. Questi volumi ruotano secondo una logica.
I due volumi e poi slittano secondo una collocazione precisa che
ruotano rispettivamente di 45 gradi
stabilisce la relazione tra queste due parti del sistema, troviamo due blocchi a pianta quadrata ma in uno
attraverso la luce e la struttura viene definita la zona giorno e nell’altro la zona notte.
Nella sezione si vede come i blocchi di legno poggiano sul
basamento in pietra sfruttando la pendenza per elaborare la
stratificazione di parti e materiali.
La pianta basamentale molto chiusa con spessore maggiore perché
è il radicamento a terra, sovrapposti da piante più esili.
Due livelli
- con doppia altezza
Zona giorno
- si articola su due piani successivi
Zona notte:
La giace sul perimetro e nelle zone notte vediamo anche un
struttura
filo di elementi strutturali.
Verso valle, si nota il lotto in pendenza, poggiati su
un basamento in pietra dove notiamo ancora una
volta l’accostamento dei materiali naturali.
Il prospetto si apre maggiormente verso il paesaggio
rispetto al fronte d’ingresso.
È evidente il rapporto tra lo spazio basamentale e
invece i due piani superiori rivestiti in legno.
Piano in pietra costruito in muratura e contiene spazi di cantina e di supporto
alla residenza.
Questa rotazione è per captare delle relazioni interno-esterno, su
questa valle, e per ottenere delle esposizioni luminosi differenti,
qualificando in maniera differente gli ambiti.
Il brocco della zona giorno si rivolge verso nord-est, mentre il
blocco della zona notte si rivolge prevalentemente a est.
Infatti, è la luce che identifica lo spazio.
il punto d’ingresso, di soglia, mentre la freccia dall’alto verso il
basso indica un percorso che porta al lotto.
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Louis Khan - 1
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Jacques-Louis David
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Bergson, Henri-Louis
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Jacques-Louis David, Storia dell'arte contemporanea