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La contrazione delle cellule mioepiteliali aumenta la pressione all'interno degli alveoli, spingendo il
latte verso i dotti lattiferi e infine verso la cisterna del latte, la cavità principale della mammella. Da
qui, il latte può essere facilmente espulso attraverso il capezzolo.
L'eiezione del latte è un processo rapido e efficiente, che si verifica in pochi secondi dalla
stimolazione del capezzolo. La quantità di latte espulsa dipende da diversi fattori, tra cui la
quantità di latte presente nella mammella, l'intensità della stimolazione e lo stato emotivo della
madre.
Lo stress, la paura o il dolore possono inibire l'eiezione del latte, riducendo la produzione di
ossitocina. Al contrario, un ambiente tranquillo e rilassante favorisce l'eiezione del latte.
In conclusione, l'eiezione del latte è un processo complesso e finemente regolato, essenziale per il
successo dell'allattamento. La comprensione di questo processo è fondamentale per garantire una
produzione di latte ottimale e per promuovere la salute e il benessere della madre e del neonato.
D-La mungitura
La mungitura è un'operazione zootecnica fondamentale per l'ottenimento del latte, ma è anche
molto delicata e richiede attenzione e cura per garantire la salute della mammella e la qualità del
latte.
Gli obiettivi principali della mungitura sono:
* Ottenere la maggior quantità di latte possibile.
* Ottenere latte pulito e sano, che risponda alle esigenze igieniche, alimentari e industriali.
* Preservare la mammella dalle infezioni (mastiti).
Per raggiungere questi obiettivi, la mungitura deve essere eseguita in modo completo, lasciando un
latte residuale non superiore al 10-15%. Una quantità eccessiva di latte residuale può ridurre la
produzione di latte, la percentuale di grasso e aumentare il rischio di mastiti.
La velocità di mungitura è influenzata da fattori intrinseci all'animale, come il livello produttivo, il
diametro del dotto papillare e il temperamento, e da fattori estrinseci, come il livello del vuoto e il
rapporto di pulsazione dell'impianto di mungitura.
Metodi di mungitura
Esistono diversi metodi di mungitura:
* Mungitura a mano: è il metodo tradizionale, ancora utilizzato in piccoli allevamenti. Richiede
esperienza e attenzione per evitare di danneggiare la mammella.Il latte si fa uscire dallo sfintere
per compressione graduale e successiva delle dita.
* Mungitura meccanica: è il metodo più diffuso nei moderni allevamenti. Utilizza una macchina
mungitrice che simula la suzione del vitello, alternando fasi di aspirazione e massaggio. Le due fasi
costituiscono un ciclo di pulsazione. In n. di cicli/min è la frequenza di pulsazione.
La mungitura meccanica offre diversi vantaggi rispetto alla mungitura a mano, tra cui:
* Maggiore velocità di mungitura.
* Minore sforzo fisico per il mungitore.
* Maggiore igiene del latte.
Fasi della mungitura meccanica
La mungitura meccanica si articola in diverse fasi:
* Lavaggio e massaggio della mammella: la mammella viene lavata e massaggiata per rimuovere lo
sporco e stimolare la discesa del latte.
* Controllo del latte: il latte viene controllato per individuare eventuali anomalie, come la presenza
di sangue o di grumi, che possono indicare un'infezione.
* Mungitura vera e propria: il gruppo di mungitura viene attaccato alla mammella e la mungitura
procede fino allo svuotamento completo.
* Ripasso e stacco del gruppo: la mammella viene ripassata per rimuovere eventuali residui di latte
e il gruppo di mungitura viene staccato.
* Disinfezione della mammella: la mammella viene disinfettata per prevenire le infezioni.
Impianti di mungitura
Gli impianti di mungitura si dividono in due categorie principali:
* Impianti mobili: sono costituiti da un secchio o da un carrello e sono adatti a piccoli allevamenti
o per la mungitura al pascolo.
* Impianti fissi: sono dotati di un lattodotto che trasporta il latte dalla mammella al vaso di
raccolta. Sono adatti a grandi allevamenti e possono essere installati in stalle a stabulazione fissa o
in sale di mungitura.
Le sale di mungitura possono essere classificate in base alla disposizione delle poste:
* Sala di mungitura a tandem: le bovine sono disposte in fila indiana, una dietro l'altra.
* Sala di mungitura a spina di pesce: le bovine sono disposte in due file parallele, con la testa
rivolta verso l'esterno.
* Sala di mungitura a pettine: le bovine sono disposte in due file parallele, con la testa rivolta verso
l'interno.
La scelta dell'impianto di mungitura dipende da diversi fattori, tra cui la dimensione
dell'allevamento, il tipo di stabulazione e le esigenze del mungitore.
Il latte alimentare
Il latte alimentare è ottenuto dalla mungitura regolare e completa di animali in buono stato di
salute e nutrizione. Il latte è un prodotto eterogeneo dal punto di vista chimico e fisico, composto
principalmente da acqua, proteine, grassi, zuccheri e ceneri. Rappresenta una delle principali fonti
alimentari proteiche per l'umanità, fornendo quasi un terzo del fabbisogno giornaliero di proteine
nei paesi sviluppati dell'Occidente.
Proteine animali
Le proteine animali hanno un alto valore biologico, il che significa che la loro composizione di
amminoacidi è simile a quella del corpo animale. La proteina ideale è quella in grado di apportare
gli amminoacidi essenziali indispensabili nelle proporzioni corrispondenti ai fabbisogni
dell’animale e nella quale esiste un equilibrio ottimale fra amminoacidi essenziali e non essenziali
La carenza di un solo aminoacido rispetto alla quantità richiesta (aminoacido limitante primari ) è
responsabile del basso valore biologico di una proteina alimentare, valore che può essere
migliorato integrando quanto manca. Gli amminoacidi sono i costituenti delle proteine e quelli
essenziali devono essere assunti con la dieta, poiché l'organismo non è in grado di sintetizzarli.
Tipi di latte
Il latte crudo è quello che non ha subito alcun trattamento. Dal latte crudo si possono ottenere
diversi tipi di latte, come il latte pastorizzato e sterilizzato, mediante trattamenti termici.
Produzione di latte
Il latte alimentare è prodotto principalmente da ruminanti, come bovini, bufalini, ovini e caprini. I
ruminanti sono mammiferi erbivori caratterizzati da un apparato digerente specializzato, che
comprende quattro cavità: rumine, reticolo, omaso e abomaso.
Ruminanti
I ruminanti sono in grado di digerire la cellulosa grazie alla presenza di microrganismi nel rumine.
Il rumine è il primo e il più voluminoso dei prestomaci, è privo di ghiandole digestive e i processi
demolitivi che vi avvengono sono ad opera di una flora ricca di batteri e protozoi, ma con la
presenza anche di miceti. Quella tra mammifero e flora microbica è una SIMBIOSI: Il ruminante
riesce sfruttare praticamente tutte le potenzialità nutrizionali dell'alimento (anzi c'è un
miglioramento). I microbi trovano un ambiente adatto e protetto, in cui vengono riforniti di
substrato metabolizzabile e dove possono riprodursi abbondantemente.
L’ambiente ruminale è
- ANAEROBICO, ovvero privo o quasi di ossigeno
- Il pH è acido, intorno a 6,0-6,5
- La TEMPERATURA è di circa 39°
Il processo della digestione nei ruminanti è strettamente legato a precisi movimenti dei prestomaci.
Questi movimenti consentono: il rimescolamento del contenuto ruminale, l'espulsione dei gas, la
ruminazione e il passaggio delle parti fini all'omaso.
Ruminazione
La ruminazione è il rigurgito alla bocca del bolo dal reticolo, seguito da una rimasticazione e
rideglutizione. Questo processo consente una migliore digestione meccanica della fibra e la
riduzione delle dimensioni dell'alimento.
Omaso e abomaso
L'omaso funge da filtro, selezionando le particelle che possono passare all'abomaso e rimandando
indietro quelle che devono essere ulteriormente ruminate. L'abomaso è il vero stomaco
ghiandolare, dove avviene la digestione chimica degli alimenti.
Fasi della digestione ruminale
La digestione ruminale si compone di due fasi principali: la digestione meccanica, che avviene nel
rumine, e la digestione chimica, che avviene nell'abomaso.
Attività ruminatoria
I ruminanti dedicano gran parte del loro tempo alla ruminazione, che può durare fino a 11-12 ore al
giorno. La produzione di saliva è fondamentale per la lubrificazione e l'effetto tampone nel rumine.
Alimentazione dei ruminanti
I ruminanti sono animali erbivori che si nutrono principalmente di foraggi, ovvero alimenti
contenenti almeno la parte vegetativa della pianta. I foraggi possono essere freschi o conservati,
come fieno o insilato. I ruminanti possono anche consumare concentrati, alimenti ad elevato
contenuto energetico e proteico derivanti dalla parte riproduttiva della pianta. I concentrati
energetici includono cereali, semi di oleaginose e radici-tuberi, mentre i concentrati proteici
includono leguminose, proteoleaginose e sottoprodotti.
Conservazione dei foraggi
I foraggi possono essere conservati mediante fienagione, disidratazione, insilamento o
conservazione chimica. L'insilamento è un metodo di conservazione che prevede l'eliminazione
dell'aria e l'acidificazione del foraggio, ottenuta mediante fermentazione. Questo processo permette
di conservare il foraggio per lunghi periodi, riducendo le perdite di prodotto e mantenendo un
elevato valore nutritivo.
Digestione dei ruminanti
I ruminanti hanno un apparato digerente specializzato, composto da quattro cavità: rumine,
reticolo, omaso e abomaso. Nel rumine, la flora microbica fermenta i carboidrati, producendo acidi
grassi volatili (AGV) come acetico, propionico e butirrico. I batteri ruminali utilizzano anche i
substrati proteici e l'azoto non proteico (NPN) per sintetizzare proteine microbiche. I grassi non
vengono fermentati nel rumine.
Digestione dei carboidrati
I carboidrati strutturali, come cellulosa ed emicellulosa, vengono fermentati lentamente, mentre
l'amido viene fermentato rapidamente. La lignina non è digeribile e protegge le pareti cellulari
dalla fermentazione.
Digestione delle proteine
Le proteine vengono degradate nel rumine ad ammoniaca (NH_3), che viene poi utilizzata dai
batteri per sintetizzare proteine microbiche.
Metabolismo lipidico
I lipidi della dieta vengono idrolizzati e bioidrogenati nel rumine. I batteri ruminali sintetizzano
anche nuovi lipidi.
Sintesi di vitamine
I batteri del rumine sintetizzano vitamine idrosolubili e liposolubili, tra cui la vitamina K.
Detossificazione
I microrganismi del rumine sono in grado di metabolizzare e detossificare diverse sostanze
tossiche, tra cui pesticidi e insetticidi.
Adattamento