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La comunicazione e il codice dei segni

Il messaggio è espresso tramite un codice, tanto più ci si avvicina alla comunicazione in senso stretto tanto più sarà forte il codice. Alla base di tutti i tipi di comunicazione sta il segno. Il segno è l'unità fondamentale della comunicazione, esistono diversi tipi di segni e i più importanti sono per esempio gli indici (motivati naturalmente/non intenzionali), segnali (motivati naturalmente/usati intenzionalmente), icone (motivati analogicamente/intenzionali), simboli (motivati culturalmente/intenzionali) e segni in senso stretto (non motivati/intenzionali). Tutti i sistemi di comunicazione sono codici. Il codice è l'insieme di corrispondenze, fissatesi per convenzione fra qualcosa, insieme manifestante, e qualcos'altro insieme manifestato che fornisce le regole di interpretazione dei segni. Conoscere una lingua quindi vuol dire riuscire a capire il significato delle parole ma anche a riuscire a capire come esse si.combinano fra loro. Il codice lingua ha quindiproprietà diverse che poi possono risultare diverse o simili. La lingua è un codice che organizza un sistema di segni dal significante propriamente fonico-acustico, fondamentalmente arbitrari ad ogni loro livello e doppiamente articolati, posseduti come conoscenza interiorizzata che permette di produrre infinite frasi a partire da un numero finito di elementi. La lingua essendo un codice possiede dei segni e innanzitutto possiede la biplanarità: il significante (espressione o forma) è la parte o faccia o piano fisicamente percepibile, il significato è la parte o faccia non materialmente percepibile veicolata dalla parte percepibile. Per esempio la parola "cane" è il significante (suono o lettere) mentre l'idea che abbiamo del cane è il significato. Il referente invece è l'elemento extralinguistico al quale il segno si riferisce. A proposito di significato e significantesono le due facce del segno linguistico, mentre il referente è ciò a cui il segno fa riferimento nel mondo reale. Il triangolo semiotico rappresenta la relazione tra questi tre elementi. De Saussure sostiene anche che la lingua è un sistema di segni che si basa su regole e convenzioni condivise dalla comunità linguistica. Questo sistema di segni è organizzato in una struttura gerarchica, in cui i segni sono collegati tra loro attraverso relazioni di opposizione e differenza. Inoltre, de Saussure introduce il concetto di valore linguistico, che si riferisce alla differenza tra un segno e gli altri segni all'interno del sistema linguistico. Questo valore è determinato dalle relazioni di opposizione e differenza tra i segni. Infine, de Saussure sottolinea l'importanza del contesto nella comprensione del significato di un segno linguistico. Il significato di un segno dipende dal contesto in cui viene utilizzato e dalle relazioni con gli altri segni presenti nel contesto. In conclusione, Ferdinand de Saussure ha introdotto concetti fondamentali per lo studio della linguistica, come l'arbitrarietà del segno linguistico, il triangolo semiotico e il valore linguistico. La sua teoria ha avuto un grande impatto nello sviluppo della linguistica moderna.insiemecostituiscono il segno della lingua, la parola nelle sua interezza non ha necessariamente un legame el'elemento preso in esame. Secondo de Saussure esistono quattro tipi di arbitrarietà: - Tra segno e referente - Tra significato e significante - Tra forma e sostanza del significato - Tra forma e sostanza del significante È arbitrario il rapporto tra forma (struttura e organizzazione interna del significato) e sostanza (materia, mero insieme di fatti concettualizzabili) del significato. Ad esempio in italiano si usano tre parole diverse per bosco, legna e legno, in francese abbiamo un'unica parola ossia "bois" mentre in tedesco abbiamo due parole ossia "wald" (bosco) e "holz" (legno e legna). Ogni lingua organizza secondo propri criteri la scelta dei suoni pertinenti, un esempio è la quantità delle vocali nella lingua inglese (sheep vs. ship) e nella lingua italiana (la lunghezza delle consonanti). Andrè Martinetè conosciuto per lo sviluppo del concetto di doppia articolazione, ossia il concetto secondo cui il significante di un segno linguistico ha due livelli. Il primo livello: il significante di un segno linguistico può essere ancora scomposto in unità di significato. Se scompongo "can-e", io comunque possono ancora associare un significato lessicale a "can-" mentre invece alla "-e" associo un carattere grammaticale, infatti posso prendere il morfema "can-e" associare altre desinenze creando altre parole che portano il significato iniziale di "cane", come "can-ile", "can-ino", "can-ide" oppure prendere la "-e" ed ottenere parole con la stessa valenza grammaticale ossia di maschile singolare come "pied-e", "fossil-e", "mar-e". I morfemi (oggetto di studio della morfologia) infatti possono combinarsi in vario modo mantenendo il proprio significato originario. Il secondo livello: i morfemi sono scomponibili in un' altra unità di seconda articolazione, che non sono più portatrici.

disignificato dette fonemi (oggetto di studio della fonologia) ad esempio c-a-n-e e questi fonemi infatti presi singolarmente non hanno significato. Questa è una proprietà distintiva della lingue che permette alla lingua di essere un sistema molto economico. Infatti, con un inventario limitato di unità di seconda articolazione (fonemi) è possibile costruire un numero teoricamente illimitato di unità di prima articolazione (morfemi). La lingua è inoltre dotata di combinatorietà, fondamentale per la potenziale produttività illimitata della lingua. Altra proprietà della lingua è la trasponibilità di mezzo, ossia i segni linguistici possono essere trasmessi sia oralmente, attraverso il canale fonico-acustico, che visivamente attraverso il canale visivo, tuttavia il canale fonico-acustico è preponderante rispetto a quello visivo. La lingua parlata è prioritaria rispetto a quella scritta, innanzitutto da un

Da un punto di vista antropologico, tutte le lingue scritte sono o sono state parlate, ma non tutte le lingue parlate sono scritte. In secondo luogo, da un punto di vista ontogenetico, ogni individuo impara prima a parlare e poi a scrivere. Inoltre, la lingua parlata è prioritaria da un punto di vista filogenetico, ossia la scrittura è stata sviluppata molto più tardi rispetto al parlato. Esistono anche una serie di vantaggi che riguardano il canale fonico-acustico. Infatti, questo può essere adoperato in qualunque situazione ambientale (in presenza d'aria) e non ostacola altre attività. Permette di localizzare la fonte di emissione del messaggio, la produzione e la ricezione avvengono contemporaneamente (passano pochi secondi dal momento in cui si emette il suono al momento in cui lo si percepisce, a differenza dello scritto). L'esecuzione parlata è più rapida della scritta e il messaggio può essere trasmesso simultaneamente a un gruppo.

di destinatari e colto da ogni direzione, il messaggio non ingombra il canale (si può parlare ma queste parole non restano a mezz'aria impedendo l'arrivo di altre parole), l'energia richiesta è molto ridotta. Tuttavia la lingua scritta nelle società moderne riveste una certa priorità sociale ("Verba volant, scripta manent"). Si deve comunque tenere a mente che la diversità del mezzo crea in parte caratteri strutturali diversi che determinano delle differenze fra parlato e scritto (nel parlato abbiamo la possibilità di utilizzare i gesti, l'intonazione e le espressioni facciali, nello scritto invece il massimo che possiamo fare è utilizzare le emoji ad esempio nella messaggistica). Altra proprietà è la linearità del segno ossia significa che il segno linguistico viene prodotto, si realizza e si sviluppa in successione nel tempo e/o nello spazio. La linearità è strettamente connessa

con la doppia articolazione. Dal fonema in su tutte le unità linguistiche sono unità lineari. Altra caratteristica del segno linguistico e della lingua in generale è la discretezza ossia il fatto che tra le unità della lingua è assoluta, non quantitativa o relativa (pane vs. cane). Altra proprietà è l'onnipotenza semantica ossia possiamo esprimere qualsiasi contenuto grazie alla lingua (non si prescinde dal codice lingua per parlare di qualsiasi argomento). Anche se, se si volesse assumere una posizione meno assoluta, è forse meglio parlare di "plurifunzionalità" o "pluripotenza semantica". La lingua è dotata di plurifunzionalità ossia ci permette di: - esprimere un pensiero - trasmettere informazioni, instaurare, mantenere e regolare i rapporti sociali - manifestare sentimenti e stati d'animo - risolvere problemi (anche in ambito scientifico) - creare mondi possibili (ambito

Roman Jakobson, sulla base dello schema di comunicazione, crea un modello di classificazione delle funzioni della lingua basata su un modello di evento comunicativo. In questo schema al centro abbiamo un messaggio (si può concentrare su uno dei partecipanti e a seconda del suo orientamento possiamo classificare di che tipo di messaggio si tratta). Se il messaggio è rivolto verso l'emittente ha una funzione emotiva o espressiva, quando è rivolto al ricevente (destinatario del messaggio) ha funzione conativa (dal verbo "conor" che significa costringere), se è rivolto al codice ha funzione metalinguistica (si usa la lingua per spiegare la lingua stessa), se è rivolto al contesto o referenza (serve a trasmettere informazioni) per cui ha funzione referenziale o denotativa, infine se il messaggio è rivolto al canale o contatto ha una funzione fatica (stabilire un contatto) ma il messaggio si può anche concentrare su se stesso.

per cui in questo caso ha una funzione poetica. Il codice lingua è l'unico che riesce a parlare di sé stesso e a formulare messaggi su sé stesso ossia possiede la proprietà delle riflessività (distintiva della lingua). Un'altra proprietà è la produttività che fa riferimento alla possibilità di creare nuovi messaggi su argomenti nuovi (ognuno produce qualcosa di diverso), questa proprietà è strettamente collegata ad altre due proprietà ossia alla doppia articolazione e l'onnipotenza semantica. Questa proprietà ci consente quindi di combinare in maniera illimitata unità più piccole, formanti un sistema chiuso in unità via via più grandi in numero teoricamente infinito. Unità minime di articolazione (c-a-n-e) si combinano in → unità minime di prima articolazione (can-e) si combinano in → parole (cane) si combinano in → frasi (il cane)rincorre il gatto). È una produttività infinita basata su un numero limitato di principi e regole applicabili ricorsivamente. Infatti esiste la cosiddetta proprietà della ricorsività tipica ed unica del codice, ovvero le regole sono riapplicabili al
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Publisher
A.A. 2022-2023
9 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/12 Linguistica italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Cessenart di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Linguistica generale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Cagliari o del prof Puddu Nicoletta.