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La storia familiare di Elsa Morante

Viene raccontata in molti saggi e biografie e tutte fanno capo al testo del fratello Marcello in quanto testimonianza diretta delle vicende biografiche: il punto di vista è privilegiato poiché è al contempo interno ed esterno, egli ha l'opportunità di osservare il rapporto ambivalente tra madre e figlia.

La scrittura romanzesca della Morante è ricca di autobiografismo - anche perché l'invenzione romanzesca e l'autobiografismo vanno sempre di pari passo - infatti il rapporto con la madre influenza quasi tutti i personaggi femminili che hanno tratti simili ad Irma (madri che nascondono segreti o che si sposano per convenienza e poi si innamorano di altri uomini, ad esempio Anna di Menzogna e sortilegio) o caratteristiche che la Morante apprezza nell'archetipo materno (accorata devozione verso i figli, l'altruismo, ad esempio Nunziatella ne L'isola).

di Arturo, il rapporto madre-figlio/a è una costante nella produzione morantiana. Irma Poggibonsi scrisse in giovinezza per una rivista chiamata "Il Cimento" riguardo a tematiche inerenti al femminismo e alla condizione della donna: quando Elsa Morante scopre il segreto, nota le contraddizioni che la madre incarna. Augusto Morante è impotente ma non vuole che si sappia, quindi accetta che la moglie abbia una relazione extra coniugale. Irma è una madre ambivalente: da una parte viene descritta come accorata e presente, dall'altra sceglie di vivere in una condizione familiare restrittiva per il suo statuto di donna: sceglie di vivere in un matrimonio senza amore che la rese aggressiva e frustrata, ciò che Elsa Morante ripudia della madre. Le contraddizioni della maternità che si riflettono nei personaggi femminili delle sue opere non si sanano, il dissidio interiore non si risolve neanche nell'atto scrittorio. Secondo

Elsa Morante non è possibile escludere la componente psicologica dal romanzo moderno. Ida Ramundo girovaga nel ghetto ebraico di Roma (movente inconscio) alla ricerca di botteghe in cui acquistare cibo a poco prezzo (è una maestra d'elementare vedova con un figlio da sfamare). Trova un mondo accogliente in cui si sente a suo agio, sia come donna che come ebrea, perché scatta una sorta di solidarietà soprattutto tra le donne (un muro di solidarietà contro la violenza della storia, che è del tutto maschile). Figure femminili del ghetto:

  • Vilma, p. 60 i ruderi del Teatro di Marcello è popolato dai gatti per cui Vilma chiede l'elemosina così da poterli sfamare (tratto autobiografico). Vilma potrebbe essere un personaggio realmente esistito infatti compare in un racconto del critico-scrittore Giacomo Debenedetti – amico sia di Saba che della Morante (accomunati da radici ebraiche) – intitolato 16 Ottobre 1943

Il testo tratta della retata nel ghetto ebraico di Roma di quel giorno. Vilma assurge alla figura della profetessa, colei che si fa portatrice di un messaggio di morte perché ha saputo cosa accadrà di lì a poco ma nessuno le crede: il modo in cui la vede Ida la avvolge di sacralità rimanda alla Cassandra dell'epica classica; la Morante informa del fatto che durante la stesura aveva letto l'Iliade e sicuramente ne è stata condizionata. Il fatto che Vilma non venisse ascoltata denota una condizione di passività e ingenuità del mondo ebraico rispetto alla tragedia della storia incombente: il popolo del ghetto ebraico sottovaluta il pericolo (come ne Il giardino dei Finzi-Contini di Bassani). P. 61 c'è una signora che da leggermente più credito a Vilma perché ha saputo che i cristiani devono dimostrare il loro sangue ariano fino alla quarta generazione (utilizzo del corpo grafico maggiore). Ida viene sollecitata

A disegnare l'albero genealogico del figlio Nino per verificare se riuscisse a sfuggire alle ristrettezze di tali leggi e scopre che il figlio ha le sufficienti quote ariane.

Paragrafo 4. Riprende la narrazione generale (lasciata nel paragrafo 1) in cui un giovane soldato tedesco, in un giorno di Gennaio del 1941, si ritrova a girovagare nel quartiere di San Lorenzo. Come viene presentato? È una giovane recluta (è stato appena chiamato alle armi, è un coscritto ed occupa l'ultimo gradino della gerarchia militare) con le caratteristiche fisiche tipiche della razza tedesca (alto, biondo e con gli occhi azzurri) e con un atteggiamento tipico del fanatismo concretizzato nell'andamento marziale - del suo incedere sembrerebbe l'incarnazione dei responsabili dello scandalo ma in realtà non è così perché il romanzo ha come protagonisti gli umili e gli offesi, perciò lo è anche il soldato. Queste caratteristiche

stereotipate – che potrebbero far pensareal soldato-aggressore – contrastano con alcuni tratti della sua persona, anche a livello fisico (p.15) ha una faccia immatura e disperata. Tutto ciò non lo rende un brutaleassassino e stupratore perché l’intento della Morante è di rendere Gunther unavittima. Perché è disperato? È un ragazzo giovanissimo che soffre di nostalgia per la lontananza da casa sua (p.16: proviene da un piccolo villaggio in Baviera, vicino Monaco) e da sua madre: la ricerca del bordello è un modo per riempire la solitudine e l’aggressione ad Ida si esplica in quanto tentativo di colmare questo vuoto affettivo trasfigura l’immagine della madre in un’altra donna. Aveva trascorso la licenza natalizia in famiglia (a cui è molto legato) e congettura che la sua destinazione finale sia l’Africa e pregusta la gioia di un’avventura esotica, p. 17 ritratto ossimorico

diGunther che da una parte sogna imprese ultra eroiche dall'altra sente la guerra comeimposta dall'alto, una realtà a lui estranea. Elsa Morante applica al suo romanzoun'interpretazione non schematica: anche coloro che potrebbero comparire comecomplici col potere si dimostrano sue vittime (va al di là degli schematismi, delledivisioni manichee); è un atteggiamento presente nei poeti antichi (Omero, Virgilio)che rivolgono uno sguardo compassionevole sia a vincitori che a vinti perché nonoperano una divisione netta tra buoni e cattivi.Mentre Gunther è alla ricerca del bordello si trova casualmente (la narrazioneprocede per un sommarsi di casualità: è la stessa Morate che usa più volte lalocuzione avverbiale "a caso") alla soglia del portone del palazzo in cui abita Ida, laquale sta rincasando con le buste della spesa, p. 20 Ida non è la vittima di unostupro premeditato che deve soddisfare un.desiderio della carne ma per appagare ilbisogno di un rifugio materno, una figura protettiva che il giovane avrebbericonosciuto in qualsiasi essere femminile, materno.Dopo la parentesi sulla storia familiare di Ida (paragrafi 2. e 3.) la narrazioneriprende: Ida è terrorizzata perché vede in Gunther una proiezione della sua mania dipersecuzione cioè teme che il soldato sia un emissario dei Comitati Razziali. Ilsoldato le porta la spesa e ne approfitta per salire a casa, dove è colpito dalla foto del figlio Nino, p. 65 prima descrizione di Nino attraverso un ritratto fotografico: è ungiovane spavaldo più o meno coetaneo di Gunther, con un cappotto di lana dicammello e la sigaretta in bocca, immortalato al fianco di una macchina di lusso. Gunther fa le sue considerazioni su Nino, p. 67 è invidioso di Nino perché non èancora maggiorenne quindi non deve ancora sottoporsi all'obbligo di leva e può starecon sua

mamma (scandisce le parole perché ha bevuto). Gli occhi del soldato sono“colore di mare turchino” (p. 68) e verranno ereditati da Useppe Perché quando parla degli occhi dice che sono turchini e non azzurri? La giovane Morante coltiva il genere letterario della fiaba (andò via di casa presto e aveva l’esigenza di guadagnare quindi si cimenta nella scrittura di fiabe) e solo in un secondo momento si dedicherà a racconti rivolti ad un pubblico adulto: la vena favolistica resta anche nella scrittura matura. Questa è una sopravvivenza del Romance nel Novel (termini della critica letteraria anglosassone) La Storia presenta maggiormente Novel ma presenta anche un po' di Romance (vena favolistica). Romance e Novel sono due modalità della scrittura romanzesca: Romance identifica un mondo narrativo nel quale prevale l’immaginazione, ex.: racconto dei sogni Novel identifica un mondo narrativo nel quale prevale il principio

Di realtà, questa è la declinazione morantiana del misto di finzione e realtà del romanzo storico (modello de La Storia) nel misto di Romance e Novel. L'ultima pagina del romanzo - prima dell'epigrafe conclusiva - è una bibliografia stilata dalla Morante stessa: ciò dimostra che il Novel si nutre di dati storici e documentati. L'aggressione è scatenata dai ripetuti no di Ida (i due non parlano la stessa lingua), in particolare l'ultimo, p.68-69 si ripresenta il male oscuro che l'aveva afflitta da bambina scaturito dallo spavento e il "no" è urlato alla manifestazione del male, ma Gunther pensa che opponga resistenza alle sue richieste ed è ciò che scatena l'aggressione sessuale (Gunther non è poi così cattivo come sembra). Scambia la convulsione come un tentativo di resistenza, p. 69 lei vive la violenza inconsapevolmente e lo realizza solo dopo.

Più tardi il soldato si addormenta (ripresa del Romance), p. 71 viene ripreso il registro favoloso con la similitudine tra Ida e una ragazzina delle fiabe che guarda il drago che ha addormentato con una pozione magica. Sembrerebbe irriverente nei confronti di un dramma che si consuma pensare alle fiabe: la drammaticità di un evento crudele come lo stupro di una donna viene messa a confronto con un'immagine fiabesca ma l'intento è quello di compenetrare Romance e Novel. Il sogno di Gunther è adatto ad un bimbo di otto anni (ciò conferma la sua immaturità) e ciò dimostra che il movente dell'aggressione non è carnale ma per sopperire al bisogno di calore materno; Ida, senza quasi accorgersene, sa leggere nel sogno del soldato ('capacità magica'). Come è possibile? La narratrice spiega a p. 21 che Ida ha una psicologia infantile ed ha un tipo di approccio alla realtà simile a quello.degli animali (accostamento tra)
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A.A. 2021-2022
110 pagine
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SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/11 Letteratura italiana contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Gabri3lla di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura italiana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università della Calabria o del prof Pupo Ivan.