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Il regno di Leone V l'Armeno

Costantinopoli, allora il khan devastò per due anni di seguito la Tracia deportando la popolazione di Adrianopoli; morì però improvvisamente prima di portare a termine i suoi piani di conquista. Leone si concentrò allora sull'iconoclastia: si rese conto che tutti gli imperatori dai tempi della restaurazione delle icone avevano fatto una brutta fine, diversamente dai tre imperatori iconoclasti. Nel 815 mandò in esilio il patriarca del tempo, Niceforo, insieme ad alcuni vescovi, e ne scelse un altro. Riconobbe il concilio di Hiera di Costantino V come ecumenico, nonostante la resistenza dell'abate iconofilo Teodoro Studita. L'anno successivo riprese l'offesa contro i Bulgari, che sconfisse grazie ad un'imboscata e con cui stipulò una pace trentennale; rinunciò ai possedimenti conquistati da Irene e Niceforo, mentre i Bulgari restituirono tutto quello che era appartenuto ai Bizantini prima di quel periodo. Leone si

occupò così del restauro della Tracia, creando due nuovi temi, quello di Paflagonia e quello di Chadia sulla costa settentrionale dell'Anatolia. L'imperatore fu però assassinato da alcuni cospiratori che proclamarono imperatore il domestico degli excubiti, Michele II l'Amoriano, anche se la maggior parte dei temi si rifiutò di riconoscerlo come imperatore ed elesse invece Tommaso lo Slavo; si sviluppò una guerra civile: Tommaso assediò Costantinopoli con forza tale che nel 821 a Michele restava solo la capitale, insieme a parte del tema Opsiciano ed Armeniaco; gli assalti di Tommaso però fallirono perché Michele, con l'aiuto del fuoco greco via mare e dei bulgari via terra, lo costrinse a ritirarsi., facendolo giustiziare. Nel 826 i ribelli presero il tema di Sicilia, chiamando in aiuto agli Arabi. Questi si impadronirono di Creta e diedero man forte in Sicilia. Michele, costretto a combattere su due isole diverse.

le perse entrambe. Michele morì nel 829 e gli successe suo figlio Teofilo, sotto la guida di Giovanni Grammatico, un ecclesiastico iconoclasta. Teofilo sperava di mostrare la giustezza dell'iconoclastia attraverso i successi del suo regno. Respinse un reparto arabo in Armenia, ma questo spinse gli Arabi a mandare rinforzi. Nel 833 l'imperatore emanò un editto con cui si vietava agli iconofili di rifiutare la comunione con gli iconoclasti. Quando il califfo morì improvvisamente, Teofilo pensò che fosse un segno divino. Con l'aiuto dei Khurramiti, una setta ereticale che disertò dagli arabi per unirsi ai bizantini dopo essersi convertiti al cristianesimo, Teofilo si preparò ad attaccare gli Arabi, rivendicando la striscia di territorio tra Tessalonica e la Tracia, ceduta agli Slavi in seguito ad un trattato contro i Bulgari, ed aumentò la persecuzione sugli iconofili. Nel 838 il califfo con una grossa spedizione spazzò via

L'esercito bizantino; gran parte dei Khurramiti si ribellò e prese a saccheggiare Ancira ed Amorio41. La sconfitta travolse Teofilo, che capì che l'iconoclastia non lo aveva aiutato. Quando si riprese fece una campagna contro i Khurramiti e li sottomise. Nel 840 li trasferì a gruppi di 2000 nei diversi temi, aumentando il suo esercito di un terzo; creò inoltre tre nuovi distretti lungo il confine arabo chiamati cleisurae ("passi") e due nuovi temi (Dyrachium in Albania e Climata in Crimea); divise poi i drungi di mille uomini in banda da duecento, a capo di ciascuno di essi pose un conte autorizzato alla chiamata alle armi; raddoppiò poi la paga a tutti i soldati. Teofilo morì di dissenteria nel 842, lasciando le casse imperiali più ricche e Bisanzio più potente.

TEODORA: Siccome suo figlio Michele III aveva solo due anni, il potere passò alla madre Teodora, che governò insieme al consigliere eunuco Teoctisto.

Teodora, al contrario del marito era una convinta iconofila; l'iconoclastia aveva generato solo malcontento, così Teodora inventò che il marito aveva sconfessato l'iconoclastia prima di morire. L'imperatrice fece riconoscere come ecumenico il concilio di Nicea promosso da Irene; allontanò il patriarca Giovanni Grammatico e lo sostituì con Metodio, che destituì tutti i vescovi iconoclasti. Teoctisto partì poi per una spedizione contro gli Arabia Creta, sperando di dimostrare che l'iconofilia avrebbe vinto dove l'iconoclastia aveva fallito, ma perse. Nel 846 la pace trentennale con i Bulgari terminò, ma Bisanzio respinse la nuova invasione e stipulò un'altra pace. Il califfato nel frattempo aveva iniziato ad entrare negli stati indipendenti di Melitene e di Tarso. I due emirati si allearono quindi con i pauliciani, una setta dualista nominalmente cristiana che credeva che Cristo fosse.

un’entità buona, mentre Dio dell’Antico Testamento fosseinvece malvagio. I bizantini devastarono l’emirato di Tarso nel 855. Michele, ormaiquindicenne, trovò un alleato nel fratello di Teodora, Barda, che aveva ucciso Teoctisto,prevaricando su sua madre che fu costretta a ritirarsi nel 856. Michele III, una volta alpotere, delegò la maggior parte delle responsabilità allo zio Barda, che divennedomestico delle Scholae. Michele e Barda litigarono presto con il patriarca Ignazio enel 858 lo costrinsero ad abdicare sostituendolo con il protoasekretis Fozio (un laicoconsacrato frettolosamente). Nel frattempo il Principe di Moravia chiese ai Bizantinil’invio di missionari per completare la conversione nel suo paese, che gli fu accordatanell’863. Nello stesso anno i Bizantini massacrarono gli Arabi al confine dell’Anatoliaorientale, uccidendo l’emiro di Melitene, il precedente emiro di Tarso ed il capo deipauliciani.

Ottennero poi un'alleanza con i Bulgari, costringendoli ad accettare missionari cristiani e a ricevere il battesimo42. Quando l'amante di Michele, Eudocia, rimase incinta, Michele convinse il suo ciambellano Basilio il Macedone a sposarla; fece poi uccidere Barda ed adottò Basilio, di quasi 30 anni più vecchio, in modo da assicurare la successione al figlio di Eudocia. Mentre i pauliciani iniziarono attaccare l'Anatolia e gli Arabi attaccavano l'Italia bizantina, il papa si rifiutava di riconoscere Fozio come patriarca, cosa che portò ad uno scisma con la chiesa occidentale (Moravia e Bulgaria si schierarono con il papa). Nel 867 un concilio convocato da Fozio dichiarò deposto il papa; i motivi erano che il papato permetteva l'uso di pane non lievitato durante l'eucarestia e l'alterazione del credo di Nicea, con l'introduzione di una formula che affermava che lo Spirito Santo procedeva sia dal Padre sia dal Figlio.(in latino filioque). Basilio, incerto della sua influenza sull'imperatore, fece assassinare Michele III, diventando così imperatore. Nonostante crescesse il figlio di Michele, Basilio aveva un altro figlio naturale avuto in precedenza, destinato ad essere suo erede; rimase così sposato ad Eudocia per non destare sospetti. Basilio mise fine allo scisma deponendo Fozio e ristabilendo Ignazio, sconfessando il recente concilio. Ne venne convocato un altro nell'869 che condannò Fozio, riportando i Bulgari sotto la chiesa bizantina. Nel frattempo i pauliciani venivano sconfitti, mentre gli Arabi di Melitene ebbero la meglio; contro gli Arabi di Sicilia Basilio dispose una potente flotta composta da marinai esperti, ed ebbe la meglio. Alla fine riuscì ad assoggettare Melitene e Tarso, sconfiggendo anche i pauliciani prendendo la loro roccaforte Tefrice nel 879. Dopo la morte di Ignazio, Fozio risalì al potere e convocò un concilio per appianare le.differenza col papato, riuscendoci43. Quando il figlio erede di Basiliomorì, Leone divenne il nuovo erede. Basilio gli impose di sposare una giovane donna anziché la sua amante; i rapporti tra i due divennero ostili fino alla morte di Basilio nell’886, apparentemente provocata dagli amici di Leone. Una volta in carica, Leone IV depose Fozio e adottò come principale consigliere il padre della sua amante Zoe, Stiliano Zautze, che divenne logoteta postale. Stiliano promulgò, dopo aver assunto il controllo della revisione delle leggi, i Basilika (“Codice Imperiale”) una modifica greca del codice giustinianeo. Nel 894 Zautze provocò i bulgari concedendo parte del monopolio sul loro commercio ad alcuni membri della sua cerchia. I Bulgari attaccarono e sconfissero l’esercito, anche dopo che i Magiari, incitati dai Bizantini, avevano tentato di distrarli. L’impero dovette cedere alcuni territori di confine e acconsentire a pagare untributo annuo. Quando la moglie di Leone, scelta per lui da Basilio, morì, Leone sposò Zoe ma dopo solo un anno lei e suo padre morirono. Leone cominciò a governare per conto proprio, arricchendo i temi e passando all'offensiva nel 900, catturando l'emiro di Tarso. Iniziò ad avanzare in Armeni. La sua conquista sposò il confine più lontano dal centro bizantino e più vicino ai possedimenti arabi. Gli arabi risposero con degli attacchi navali, uno dei quali portò al saccheggio di Tessalonica nel 903. L'imperatore comunque, rimasto vedovo per la terza volta e senza un erede, piuttosto che rompere il vincolo dei tre matrimoni imposto dalla chiesa decise di prendere come amante Zoe Carbonopsina. Quando Zoe rimase incinta decise che doveva sposarla, fece abdicare il patriarca Nicola Mistico ed ottenne una dispensa papale che lo autorizzava a sposarsi. Anche il nuovo patriarca Eutimio considerò il quarto matrimonio di

Leone un'infamia e obbligò l'imperatore a dichiarare che in futuro il quarto matrimonio sarebbe stato considerato una violazione sia del diritto civile che di quello canonico. Una flotta bizantina attaccò la costa siriana per vendicare il saccheggio di Tessalonica; nel 911 Leone tenta anche di riprendere Creta ma fallisce, muore poi l'anno seguente. Gli succede il fratello, Alessandro, che si trova a dividere il trono con il figlio di Leone, Costantino VII. Per prima cosa caccia dal palazzo Zoe, poi rompe la pace con i Bulgari e in punto di morte nomina come precettore del nipote Nicola Mistico (divenuto di nuovo patriarca dopo la cacciata di Eutimio); Costantino divenne imperatore nel 913; Nicola, che governava per lui, non sapendo come gestire i Bulgari, promise come sposo Costantino alla figlia del khan Simeone, impegnandosi a versare il tributo e riconoscendo a Simeone il titolo di imperatore dei Bulgari. Ma le condizioni erano troppo umilianti per i Bizantini,

che cacciarono Nicola e ristabilirono Zoe. Quando questa rifiutò il fidanzamento del figlio con la figlia di Simeone, il khan passò all'attacco, ed i Bizantini non
Dettagli
Publisher
A.A. 2018-2019
31 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/07 Civiltà bizantina

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher eginarth di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura cristiana antica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Varalda Paolo.