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BASILIO I
fondato dopo che l’imperatrice Irene aveva conquistato gran parte della Grecia, scacciando gli Slavi. Questo
avventuriero aveva fatto fortuna a Costantinopoli, era diventato in un primo momento capo stalliere di
Michele III, poi diviene compagno di bevute dell’imperatore (noto come Michele III l’Ubriacone), infine
riesce ad assumere un maggior ascendente sull’imperatore perché sposa l’amante di Michele (costretto dalla
madre a sposarsi con una ragazza di ottima famiglia). Basilio I ottiene il rafforzamento del potere, si allea
III per eliminare Barda ma poi elimina l’imperatore stesso, così sale al trono come imperatore
con Michele
benché non legittimato.
Basilio I decise di porre fine allo scisma causato da Fozio convocando un concilio che depose il Patriarca di
sostituendolo col vecchio patriarca Ignazio. In questo modo l’imperatore sperava di
Costantinopoli Fozio,
riottenere il favore di Roma. Ma alla conclusione del Concilio arrivarono a Costantinopoli dei legati di Boris
che non aveva dato l’autonomia voluta alla
di Bulgaria, il quale era stato deluso dalla politica del Papa
Chiesa Bulgara. Così Boris decise di rivolgersi di nuovo a Bisanzio che riconobbe la dipendenza giuridica
della Bulgaria non più da Roma ma da Costantinopoli, facendo fallire i propositi di riconciliazione con
Roma. Alla morte del Patriarca Ignazio, Basilio I richiamò nuovamente Fozio, che divenne anche precettore
dei figli dell’imperatore.
Sul fronte arabo venne sconfitto lo Stato dei Pauliciani, la cui capitale venne conquistata nel 879, e i due
in questo periodo i principati dell’Armenia (sottoposti in parte ai bizantini e in parte agli
emirati; inoltre
arabi) ottennero una parziale indipendenza.
In Italia Basilio I riuscì a riconquistare il meridione, con la Calabria e la Puglia, ma perse totalmente la
Sicilia. Nel 878 cadde nelle mani degli arabi la città di Siracusa (uno degli ultimi avamposti bizantini). Con
la perdita di questa città siamo quasi alla conquista completa della Sicilia da parte degli arabi. Sotto Leone
VI cadde l’ultima città siciliana.
I compie un’opera giuridica molto importante, riordinando le leggi e creando due manuali:
Basilio
La prima opera è il Procheiron, un manuale in greco, una sorta di compendio di giurisprudenza, che si
di Giustiniano e all’Ekloge
rifà alle Instituziones di Leone III.
La seconda opera è l’Epanagoge, un’introduzione in greco alla progettata raccolta di leggi di Basilio I
che doveva seguire la linea del Codex di Giustiniano.
La parte nuova dell’opera di Basilio I (introduzione) consisteva in una raccolta di leggi imperiali
aggiornate, riguardante i diritti e i doveri dell’imperatore, del patriarca e di tutte le alte dignità del tempo,
sia laiche che religiose.
Si presume che questa “parte nuova”, che doveva essere solo un’introduzione alla raccolta di leggi, sia opera
di Fozio. La vera raccolta di leggi avviene sotto Leone VI (si tratta di un’opera più amplia rispetto a quella di
Giustiniano e Leone III). Così vengono promulgati i Basilika, le leggi imperiali (da Basileus: imperatore)
emanate nel 888, una versione greca modificata del Codice Giusinianeo con numerose aggiunte.
Basilio I nuore nell’886 in un incidente di caccia, forse orchestrato da qualche amico di Leone VI.
Dinastia macedone. Regni:
Basilio I (867-886);
Leone VI (886-912);
Alessandro (912-913), fratello di Leone VI;
Costantino VII il Porfirogenito (913-959), figlio di Leone VI. Per buona parte della sua vita (dal 920 al
944) si trova sotto la tutela del suocero ed usurpatore Romano I Lecapeno; Mentre dal 944 al 959 regna
da solo;
Romano I Lecapeno (920-944), ammiraglio originario di un villaggio armeno di nome Lecape;
Romano II (959-963), figlio di Costantino VII il Porfirogenito, muore giovane. Romano II lascia i figli
piccolissimi (una femmina e due maschi. Il più grande era Basilio) così gli succedono come imperatori
due importanti generali: “Focas” è il nome della famiglia;
1) Niceforo II Foca (963-969), 20
“Zimisce” significa “il piccolo”;
2) Giovanni I detto Zimisce (969-976),
Basilio II (976-1025), figlio di Romano II, divenuto maggiorenne regna da solo per 50 anni.
Alla morte di Basilio I salì al trono il figlio LEONE VI. Dal punto di vista militare incontrò delle difficoltà
contro i bulgari del nuovo re Simeone. Boris I era stato un amico di Bisanzio e si era convertito al
cristianesimo, inoltre era una figura politica molto debole e non creava problemi a Bisanzio. Simeone invece
era diverso e inflisse a Leone VI una serie di sconfitte; così l’impero è costretto a pagare dei tributi ai bulgari
per evitare che la Bulgaria si espandesse ulteriormente a danno di Costantinopoli.
Sul fronte arabo Leone VI iniziò l’espansione in Anatolia a discapito dei due emirati di Tarso e di Melitene, e
continuò la “conquista” dell’Armenia liberandola dagli arabi; questa operazione era già iniziata sotto Basilio
I (molti territori armeni divennero regni autonomi). Tuttavia vi sono anche degli episodi negativi, come nel
quando gli arabi saccheggiano Salonicco, una delle città più importanti dell’Impero.
903-904
Alla morte di Leone VI scoppiò una grave crisi per la successione al trono. Egli si era sposato tre volte nella
speranza di avere un erede maschio ma era nata solo una figlia femmina. Moralmente risposarsi quando si
diventava vedovi era mal visto, mentre dal punto di vista legale risposarsi per la quarta volta non era
ammesso. Tuttavia Leone VI non avendo ancora un erede, si unì con un’altra donna, Zoe, che gli diede un
figlio maschio (Costantino VII). Leone VI strinse allora un accordo con il Patriarca di Costantinopoli che
dell’imperatore ma non accettò l’unione con Zoe (che
riconobbe Costantino VII come legittimo successore
era la sua amante, non erano sposati). Successivamente tuttavia Leone VI decise di sposare Zoe, così
allontanò il patriarca Nicola Mistico che si opponeva al quarto matrimonio ed ottenne una dispensa papale
che gli permise di sposarsi (nella chiesa occidentale una persona divenuta vedova poteva risposarsi un
numero illimitato di volte, mentre nella chiesa orientale solo tre volte).
Alla morte di Leone VI nel 912, fu la volta del fratello ALESSANDRO che richiamò il Patriarca Nicola
Mistico allontanando la moglie di Leone VI, Zoe. Alessandro regnò un solo anno e in punto di morte nominò
Nicola Mistico tutore e reggente per Costantino VII.
Alessandro aveva smesso di pagare il tributo ai bulgari, che decisero di attaccare Costantinopoli sotto la
guida di Simeone arrivando fin sotto le mura di Costantinopoli. Il reggente allora, per fermare l’attacco,
firmò un accordo che prevedeva il fidanzamento tra Costantino VII e la figlia di Simeone. Inoltre Simeone
venne anche riconosciuto imperatore dei bulgari, con la possibilità di diventare imperatore di Bisanzio. Tutto
questo sdegnò profondamente la popolazione di Costantinopoli, che organizzò un colpo di stato grazie al
quale Nicola Mistico venne allontanato dalla reggenza e sostituito con Zoe, la madre di Costantino VII.
Zoe decise di annullare la concessione fatta da Nicola ai bulgari, che prevedeva il riconoscimento del titolo
di imperatore della Bulgaria a Simeone. La reazione di quest’ultimo fu immediata: attaccò la Tracia e occupò
la Penisola Balcanica. Si aprì così un lungo periodo di guerra. Egli riescì ad arrestare l’avanzata di
La situazione si stabilizzò solo nel 920 con ROMANO LECAPENO.
Simeone ed evitò il pericolo di un’alleanza matrimoniale con i bulgari facendo sposare Costantino VII con
sua figlia Elena. Romano, dopo aver fermato l’avanzata di Simeone, diventò imperatore. Qualche anno dopo
(927) riuscì a contenere la minaccia bulgara facendo sposare sua nipote Maria con l’erede al trono di
Bulgaria (lo zar Pietro). Questo matrimonio portò un lungo periodo di pace tra la Bulgaria e Bisanzio.
Simeone non si occupava direttamente delle campagne militari ma delegava un suo generale di origine
armena, Giovanni Curcuas, per continuare l’espansione a danno degli emirati arabi sulla frontiera orientale.
Giovanni Curcuas spazzò via l’emirato di Melitene e tentò, con una serie di incursioni, di rendere
indipendente l’Armenia meridionale fino alla Mesopotamia settentrionale.
Punti più importanti del regno di Romano:
Contenimento dei bulgari;
Vittoria contro gli arabi e gli emirati in oriente
a causa dell’ inverno eccessivamente rigido.
Scoppio di una gravissima carestia (927-928),
Alcuni grandi proprietari terrieri bizantini approfittarono della carestia comprando dei terreni a poco prezzo
dai piccoli proprietari. In questo modo crebbe il latifondo ed entrò in crisi la piccola proprietà terriera. I
piccoli proprietari senza terra diventavano dei nullatenenti e non potevano pagare le tasse. Alcuni di questi
nuovi poveri erano gli stratioti dei temi. 21
Romano decise di emanare una legge contro il latifondo, che vietava infatti ai grandi proprietari di acquistare
le terre dei piccoli coltivatori; inoltre stabiliva che tutte le terre che erano state acquistate illegalmente
dall’inizio della carestia, dovevano essere riconsegnate ai legittimi proprietari.
Romano, non nutrendo simpatia per i figli, decise di ristabilire la successione a Costantino VII. Nel 944,
temendo che Costantino divenisse il legittimo imperatore alla morte di Romano Lecapeno, i figli di
quest’ultimo cercarono di assicurarsi la successione al trono relegando il padre in un monastero. Ma il
popolo della capitale si sollevò acclamando Costantino, che divenne imperatore e rinchiuse i figli del
precedente sovrano in un monastero.
Finalmente a quarant’anni COSTANTINO VII (944-959) divenne imperatore. Egli è ricordato soprattutto
dal punto di vista culturale. Costantino era uno studioso, un filologo, un amante della storia antica, ma anche
“De Cerimoniis”,
un artista, infatti amava dipingere le icone. Egli fece redigere il una sorta di Galateo sulle
cerimonie della corte bizantina. Un’altra opera importante è stata “Teofane Continuato”, un’opera di storia
che si rifà alla vecchia storia di Teofane che ci racconta della vicenda iconoclasta, fermandosi al 813.
Per il resto continuò la politica di Romano, ribadendo la legge che sanciva la restituzione delle terre ai
piccoli proprietari che l’avevano venduta durante la carestia. Mentre ad oriente cercò di contenere gli arabi,
ma fallì la riconquista di Creta.
Più fortunato di lui fu il figlio, ROMANO II che regnò pochi anni, dal 959