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La tentazione di Giuseppe

Oltre al brano di Eva raccontato nella Genesi abbiamo un altro brano noto che è la tentazione di Giuseppe che risiedeva presso questo alto dignitario egiziano Potifar la cui moglie aveva cercato di tentarlo.

Il Testo del Digenis nella redazione G fa un’esaltazione di un eros che appare come una visione più classica: abbiamo un Amore che rende schiavi i cuori e le persone e ha reso schiavo per amore anche Mousur, il quale per questo amore ha abbandonato i genitori, la gloria, il potere e la propria fede. – Canto III Conversione della madre di Mousur

In G la madre dell’emiro si trova in una tenda; il diascevasta di G vuol farò sentire la superiorità dei bizantini e l’inferiorità degli arabi. Il bizantino vive in un palazzo, il nomade/arabo sta in una tenda.

In E c’è l’elemento della fortezza in cui si trova la madre di Mousur.

La prima parte del discorso di Mousur: in G vengono ricordati i vari prodigi.

dell'Islam. Si parla di luce miracolosa (141) sopra la tomba del Profeta, qui il diacono fa una commistione di elementi mescolando elementi musulmani a quelli cristiani. C'è una reliquia particolare, il mandilin di Naaman (150), il mandilin è un velo/drappo, una reliquia musulmana di questo personaggio che venne guarito dalla lebbra dal profeta Eliseo. Il redattore di E non fa questo perché evidentemente sta parlando con un pubblico arabo che è già a conoscenza di questo, anzi gli va a spiegare i prodigi cristiani "Vidi, madre mia, morti emanare profumo di olio santo", tipico tratto della religiosità bizantina tipico dei santi che dal loro corpo emanino profumo. La parte più particolare è quella che separa le due sezioni ed è quella della religiosità del diacono di G (si sente quando Mousur parafrasa l'intero Credo Miceno-Costantinopolitano che è mancante in E). Molto interessante.

L'ultimo punto delle motivazioni che spingono la madre di Mousur a convertirsi alla fede cristiana:

  1. In G dopo il lungo credo, è effettivamente convinta e quindi con fede si converte al cristianesimo; c'è un atto di fede reale della madre che dice "Figlio, per te credo in Dio che è nella Trinità" (232).

In E le motivazioni sono diverse:

  1. Si converte per il grande amore che ha per suo figlio e non per la fede.
  2. C'è la disperazione da parte della madre nell'abiurare la religione musulmana "rinnego anche Maometto, il nostro grande profeta. Ohimé che mi hai fatto, ohimé che mi hai fatto!" - Canto III Ritorno in Romània del personaggio in G e un'arabizzazione in E.

Abbiamo una bizantinizzazione:

Elementi di bizantinizzazione di G:

  • Quando Mousur sta per arrivare nella terra bizantina (romea) si cambia l'abito e ne mette uno romeo. Questo cambio è un elemento rilevante.

Perché fa parte di questa operazione di annullamento dell'estraneità dell'arabo con questo segno del cambio di vesti. Per i bizantini gli abiti sono uno degli elementi più importanti e che contraddistinguono il Basileus che ha abiti straordinari ricamati di oro, sete e pieni di decori. Mousur sta entrando da padrone nella sua futura casa; è una chiara operazione di bizantinizzazione. - 248 prese infinite ricchezze - in E viene enumerato tutto ciò che lui possiede "prigionieri, cavalli, cammelli, oro, argento, soldati".

La scena di eros tra Mousur e la moglie: - in G la scena è imbarazzante e quasi ridicola, arriva a un certo punto la strateghis che le butta acqua in faccia, discorso molto celestiale e religioso e si esalta ancora la conversione. C'è un incontro erotico secondo le impostazioni bizantine, erotismo casto, sono abbracciati e non fanno nulla - che irrompono in camera da letto e "facevano".

fratelli ciò cheImpostazione più erotica, carnale e meno moralistica efanno gli amanti".religiosa.Canto IV (Incipit del romanzo di Digenis)Il diascevasta di G fa sentire la propria capacità scrittoria, molto ben rifinita.Comincia con l'invocazione ad Amore ricordandone la potenza: si parte daldesiderio, si passa dalla passione, per poi arrivare agli affanni che crea Amore(c'è proprio un climax ascendente).Segue una contrapposizione tra il poema di Digenis e i componimenti epiciprecedenti per mostrare la novità della sua composizione letteraria. In G ilrimando di questo spirito costantinometropolitano lo vediamo quando ildiascevasta prende le distanze da Omero e da questi eroi, Achille e Ettore, chevengono indicati come eroi che dicono bugie e sono eroi pagani di questa epicache viene messa in secondo piano.I nuovi eroi presentati dal diascevasta di G sono Mousur che viene paragonato aSansone che era uno degli uomini consacrato alsignore e nel libro dei Giudici dell'antico testamento è passato alla storia per la sua grande forza fisica. Sansone aveva un punto debole ed era per la prostituta Dalila per la quale perse la testa e la passione lo portò alla rovina perché essendo che lei volle sapere qual era il segreto della sua forza e lui le disse che erano i capelli e lei a tradimento mentre dormiva gli rasò alla testa, perdendo la sua forza fisica, i capelli ricrebbero e uccise tutti i Filistei; anche Mosè ha perso la testa per una donna. Qui viene richiamato anche il macedone Alessandro Magno che fece la grande opera di espansione verso oriente ed è rimasta una figura positiva perché ha portato la cultura ellenica in una zona ampia. Quello che segue nel canto vedrà 3 episodi importanti: la prima caccia che Digenis farà all'età di 12 anni, che segna il passaggio dall'infanzia all'età adulta (prova dellaforza). L'incontro con la ragazza che diverrà sua moglie a seguito del ratto. (Caccia e ratto sono messi in sequenza, conquista dell'animale dal più piccolo al più nobile). Episodio presente sia in G che in E. L'incontro di Digenis con l'imperatore. Nel IV canto in G ci sarà. I primi 3 canti sono quelli dell'emiro. La versione di G del canto IV ha 2 forme proemiali: il primo in dodecasillabi, il secondo in pentadecasillabi. C'è una presa di distanza che il diascevasta fa rispetto agli eroi pagani (omerici) considerati eroi di pura invenzione. Nella versione G c'è un'istruzione fatta sui libri con un maestro. Bisanzio è una civiltà estremamente alfabetizzata, diversa dall'occidente. Non ci sono di fatto analfabeti in quanto ha una grande necessità di avere molti funzionari che aiutino il Basileus e l'istruzione è il passaporto per un lavoro. Il Digenis

Akritas ebbe un’istruzione di 3 anni che era quello che accadeva a quell’epoca che prevedeva un primo ciclo chiamato tecnicamente la propaideia, istruzione primaria impartita da un grammatistes (maestro elementare che insegnava a leggere, scrivere e contare). Ci si esercitava a leggere sul libro dei salmi, perché i salmi erano brevi e con un linguaggio semplice. Questa scuola era una scuola di tipo privato e vi si accedeva all’età di 6-7 anni ed durava 3 anni (le bambine solo l’istruzione primaria --> donna incapace di leggere i testi che potrebbero essere rovinosi per la sua morale).

Dopo si poteva accedere ad un secondo ciclo di istruzione (soltanto i maschi) ed era l’equivalente della nostra scuola media/superiore chiamata Enkuklios paideia un’istruzione circolare (enciclopedica) ad ampio raggio. Non vi potevano accedere tutti (soltanto certe classi sociali).

In questa scuola di secondo livello si davano conoscenze di tipo

umanisticoletterario: grammatica, retorica, filosofia (le arti del trivium); si studiavano anche le arti del quadrivio: aritmetica, geometria, astronomia, musica. Esisteva un terzolivello di istruzione dato dall'università (con Eudocia moglie di Teodosio II che chiede una riforma notevole all'Università di Costantinopoli).

L'episodio più importante all'interno dell'intero poema è quello del ratto della donna. Questo ratto mostra l'onore e la virilità dell'eroe (antagonismo tra maschi anche per il possesso della femmina). Riuscire a conquistare con il ratto una donna amata è proprio un modo non solo per appagare il proprio desiderio sessuale, ma per appagare il proprio desiderio di onore, fama e eroicità.

Nella redazione E il ratto è proprio una stretta conseguenza dell'episodio della caccia. Il redattore di G da buon cristiano e buon bizantino pur sapendo che il ratto appartiene alla cultura

della frontiera cerca di limare questo episodio del ratto che da un punto di vista cristiano non va bene. Nella redazione E vedremo una stretta connessione: si comincia a cacciare animali piccoli per poi passare a bestie feroci (orsi e leoni) e infine arrivare alla caccia della femmina. Nella redazione E tutti sanno che il maschio deve, per la sua onorabilità, eseguire questo ratto ed è anche il modo in cui Digenis passa da un'età fanciullesca a un'età adulta. Nella redazione G, pur essendoci il ratto, c'è una mentalità più raffinata, bizantina e civile e si cerca di smorzare questo elemento e di far capire che il diventare adulti prevede altri passi e non necessariamente il riuscire a rapire la donna; infatti il passaggio all'età adulta avviene in riferimento alla caccia che si conclude in un certo modo. C'è una stretta consequenzialità tra l'Episodio della caccia redazione E --> non vede.

L'ora che suocaccia degli animali e quella della donna. La madre stessafiglio le porti "cacciagione" (la donna). C'è un particolare in più: in E c'eranoEpisodio della caccia redazione G -->due orsi con gli orsetti e il leone, mentre in G c'è anche il cervo che serve adimostrare la velocità del ragazzo.

Ci sono altri elementi in più da vedere:

  • Descrizione fisica di Digenis (bizantino in senso puro biondo, riccio, occhigrandi), bello, veloce e forte + elemento dell'istruzione e del possesso dellalingua. [elemento assente in E]
  • Gli altri personaggi padre e madre sono preoccupati (la preoccupazione nonè presente in E) si sente il bizantino che la caccia è un elemento cheappartiene al divertimento dei nobili e il bizantino non deve usare le armineanche per cacciare e questa apprensione dimostrata fin dall'inizio quasinel ritardare la caccia.
  • Il cambio d'abito (elemento simbolico)
Dettagli
A.A. 2021-2022
77 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/07 Civiltà bizantina

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher serena.palumbo di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura bizantina e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Taragna Anna Maria.