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PIETRO BERRETTINI DA CORTONA (1596-1669)
Terza personalità del 1600, triade
Villa Sacchetti al Pigneto
Villa andata perduta, nobiliare; ispirata nella parte centrale al grande arco di trionfo con nicchione di Ligorio per il Belvedere: sequenza rampe di diverso andamento retto nella parte bassa da curve, Belvedere in chiave Barocca
Si accedeva mediante rampe e terze che rimanda al tempio della fortuna Vigile a Palestrina.
Giardino e grande fontana, diventa una architettura monumentale.
Chiesa dei SS. Martina e Luca 1634-69
Commissionata dal Cardinale Francesco Barberini e costruita nel Foro Romano.
Nasce solo come Chiesa di San Luca, 'San Luca' = accademia artisti di Roma, durante gli scavi si trova la tomba della protomartire cristiana Martina.
2 livelli: chiesa ipogea e chiesa superiore
Facciata: incurvata, Berrettini, più classico nell'uso degli elementi, meno fantasioso, ma non perde di vista la necessità di innovare il lessico e introdurre movimento.
Due registri
Grandi pilastri angolari aggettanti che sembrano stringere la facciata convessa. Convessità messa in evidenza dalle semicolonne e dal portale che aggetta leggermente in questa inquadratura architettonica.
Costruzione elegante dal punto di vista della facciata.
Interno: a croce greca con le pareti articolate da colonne libere (danno l'idea di movimento), uso sapiente colonne che conferiscono andamento, sono colonne libere, lungo le pareti a creare un continuum decorativo lungo il periodo.
Chiesa superiore in travertino e stucco, senza marmi pregiati e colorati. Solo la chiesa inferiore è decorata: spazio angusto che assomiglia alle catacombe, spazio per il corpo di santa Martina.
Chiesa superiore: superfici bianche, luce che gioca un ruolo fondamentale, necessaria quando non si usano materiali importanti. Chiesa cupolata con facciata in travertino. Cupola = riflessione barocca sul tema della cupola: no colonne o triglifi.
Chiesa S. Maria della Pace 1656-59. Si occupa dell'esterno, commissionata.
da papa Alessandro VII
Chiesa del 1400 con corta navata rettangolare, disadorna all'esterno che affacciava su uno spazio angusto e irregolare nella sua definizione geometrica. È chiamato a regolarizzare il tutto e rendere la facciata regolare.
->palizzata ricavata sui due fianchi della piazza che si raccorda alla piazza. Quinte architettoniche che si connettono alla piazza e fanno sembrare la facciata più larga. Escogita una soluzione urbanistica con un sagrato architettonicamente definito da fronti scenografici.
Gioco di convessità e cavità: il protiro diventa un pronao e sullo sfondo la concavità delle ali che costituiscono la parte alta della chiesa. Gioca su piani diversi e la monumentalità di curve e quinte in sequenza. Definizione del sagrato possibile grazie alla demolizione che definiscono lo spazio poligonale nel quale si inserisce il protiro convesso con colonne binate libere, realizza lo spazio a mezzasfera della piazza.
Sopra la
: per andare a capo Ecco come potrebbe essere formattato il testo:
Trabeazione curve si sviluppa il secondo registro con le lesene e le semicolonne che incurvano.
Chiesa di Santa Maria in Via Lata:
Via Lata = Via Larga. Chiesa preesistente è sorta su di un sacello paleocristiano. Realizza la facciata monumentale. Chiusa che viene inglobata nel Palazzo. La facciata gioca su due registri colonnati, più grande della chiesa stessa. Motivo della serliana muscolosa fatta da colonne libere, 2 colonne per parte e pilastro che si aggiunge ad ogni lato, serrato dalla scatola muraria della loggia delle benedizioni. Settore centrale che ricorda quello di Palazzo Massimo, citazione opera del Peruzzi in stile barocco. Paraste composite, serliane, facciata in travertino.
ANDREA POZZO 1642-1709:
Fase barocco avanzato, anticipa il Tardo Barocco, fenomeno longevo (barocco dura fino agli anni 70 del 1700). Pittore celebre, è quadraturista: anche la pittura subisce una trionfale magnificenza nelle dimensioni. Si vanno sviluppando delle figure professionali di pittori che...
Riescono a concepire in prospettiva grandiose quadrature architettoniche che monumentalizzano le decorazioni ad affresco. Perspectiva Pictorum et Architectorum
Autore dell'opera: Volta della Chiesa di S.Ignazio di Loyola, Roma
Una delle chiese più importanti della Roma Gesuitica: mostra una prospettiva con elementi dell'antico - colonne libere che aggettano e configurano uno spazio mosso dal punto di vista del profilo, reso dinamico dalla presenza di figure, connubio figure-architetture.
Realizzazione di una finta cupola, in attesa della cupola reale. Colta da chi entrava come un oggetto vero. Dipinta su intelaiatura a creare una cupola barocca cassettonata.
Capella di S.Ignazio: connubio architettura e pittura - pittura che deborda dagli spazi canonici, figure che escono ed intaccano l'architettura. Spesso realizzate su lamine ad avere architetture dipinte su spazi.
Architetture colorate, non solo di luce.
Alessandro Specchi, 1668-1729
Generazione successiva rispetto a quella dei grandi.
maestri.
Porto Di Ripetta
Approdo lungo il Tevere, andato perduto, dopo l'Unità di Italia perrealizzare i muraglioni del Tevere; Roma annessa al Regno d'Italia.
Il Tevere straboccava periodicamente, dare sicurezza a Roma.
Banchina servita da una scalinata realizzata secondo le forme concio-convesso-concavo.
FRANCESCO DE SANCTIS 1693-1740
Scalinata di Piazza di Spagna-Trinità dei Monti (+ Specchi)
Idea di movimento su dimensioni estreme, sequenza di rampe cherichiamano quelle del Belvedere. =Tema antico
Convesso - concavo che avanza nello spazio.
FILIPPO RAGUZZINI 1680-1771
Piazza Sant'Ignazio
Piccolo spazio sinuoso definito da facciata ricurve, volutamentescenografica a creare questi profili mistilinei della facciata
ALESSANDRO GALILEI
Avanti nel 1700, Barocco solenne
Facciata san Giovanni in Laterano
Voluta da Clemente XII, senza alcuna concessione alle curve, ricorsaun severo palazzo.
Facciata orizzontale, ordine gigante. Loggia scavata al pianosuperiore.
FERDINANDO
FUGA Facciata della chiesa di Santa Maria Maggiore Imponente e severa facciata, dominata dalla loggia delle benedizioni sopra il portico-vestibolo. Chiesa con sequenza di frontoni. Palazzo con chiesa incorporata NICCOLO' SALVI 1697-1751 Fontana di Trevi Alimentata dall'antico acquedotto dell'Acqua Marcia, la grande fontana domina la facciata del palazzo retrostante, opere talmente grandi che intaccano la scala dei palazzi. Asse mediano dominato dalla nicchia monumentale, ordine gigante che scandisce la superficie impreziosita dalle finestre frontonate e dai gruppi scultorei nell'arco trionfale. Poseidone al centro della nicchia cassettonata e ai piedi finte rocce, lavorate, costruzione fittizia CARLO DOTTI Santuario della Madonna di San Luca- Bologna Santuario mariano preesistente: predispone un percorso processionale, realizza la via porticata da Bologna al santuario. Celle agli angoli dei campanili, colonnato concavo, chiesa cupolata. Santuario Barocco. Accesso che avviene da unBAROCCO A VENEZIA NEL XVIII SECOLO
BALDASSARRE LONGHENA
Santa Maria della Salute
Chiesa mariana, dopo la fine della pestilenza del 1630, ex voto.
Edificio a pianta centrale, inconsueto per Venezia che ha pochi innesti barocchi e molti gotici.
Motivo arco trionfale in pietra d'Istria e finestra terminale, cupola che svetta sull'ottagono esterno.
Impianto ottagonale, scarsella altare maggiore e due absidi.
Cupola emisferica con lanterna impostata su grandi pilastri colonnatiche definiscono il deambulatorio interno.
All'interno, architetture effimere, pregiate, cambio nei diversi periodi dell'anno liturgico.
Interni in pietra grigia e intonaco bianco.
Tener conto dei terreni cedevoli della laguna: contrafforti in forma di grandi volute lapidee che trattengono la calotta di intradosso.
Palazzo Cà Bon-Rezzonico
Ispirato a Palazzo Corner di Sansovino
Abbandonato nel 1682 alla morte di Longhena.
Pianta che definisce gli assetti dei
palazzi veneziani: strutture profonde con andamento longitudinale e grande sala centrale illuminata dalle testate e ambienti che si disponevano simmetricamente ai fianchi.
Subentra Giorgio Massari nel piano alto, fino a quel momento lasciato in maniera provvisoria.
Interno ormai barocco, con parti dipinte e dorate e tante finestre adare leggerezza e luce.
GUARINO GUARINI 1624-83
Nasce a Modena e si avviò alla carriera ecclesiastica come Teatino: studia filosofia, teologia, matematica.
Studia con attenzione l'opera di Borromini, la cui influenza è evidente soprattutto nella prima fase della sua produzione.
S.maria de la divina providencia, Lisbona
Navata concepita come sequenza di ellissi concatenate. È un matematico= è in grado di realizzare opere ingegnose.
Andamento ondulato leggibile in pianta, una ellisse che si ritrova anche in alzato, concatenata a definire la navata centrale e le cappelle laterali.
Pilastri tortili disposti lungo le pareti della navata, finestre.
che bucanole vele delle cupole ellittiche Distrutta dopo il terremoto del 1755 Cupola estradossata nel profilo della chiesa, grande lanterna con seconda cupola in corrispondenza dei tondi di ellissi di navata Volta costolonata che rende confusa la geometria delle volte convesse e concave anche nella sezione verticale. Luminosa: finestre mistilinee, apertura esterna Tutto insisteva su una trabeazione retta da finestre tortili, citazione di Bernini, ma appiattito sulle lesene. Progetto di Sainte-Anne Royale, Parigi Progetto ma non condusse a termine, chiesa per i Teatini di Parigi L'edificio esibisce tutti i caratteri di originalità: verticalità accentuata dall'uso dell'ordine gigante e delle nervature, alto tamburo con cupola a doppia calotta sovrapposta e lanternino, chiesa a pianta centrale Aperture configurate come serliane a specchio. Serliana sulla galleria, consente di avere una doppia murature, su quella interna appoggia un intreccio di volte e costoloni. Cupolapunto. Sopra il tamburo, si intrecciano gli archi e si trova una calotta a spicchi costolonati con una lanterna, che sembra quasi un piano aggiunto. Questa struttura è conosciuta come la Cappella della Sacra Sindone e si trova alla testata del Duomo di Torino, collegata al palazzo reale. La cappella è stata realizzata come un'aggiunta all'opera già iniziata da Amedeo di Castellamonte, con un basamento già impostato. Per raggiungere la cappella, si possono scegliere due rampe con gradini convessi, che creano un'atmosfera buia e riflessiva sulla Morte. La forma convessa dei gradini può creare un senso di incertezza mentre si sale verso i vestiboli circolari. I vestiboli sono caratterizzati da tre coppie di colonne binate, che reggono tre archi. Su questi archi si impostano tre pennacchi e un capolino, che è un elemento decorativo mai visto fino a quel momento.