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SANTUARIO FUNEBRE A LEFKANDI IN EUBEA- X SECOLO

Struttura templare con cella absidata (copertura a struttura radiale.), portico perimetrale, cella con filari di piedritti centrali (per ampliare la luce) e laterali. Terminazione absidata, ricurva, che conclude la sala rettangolare protetta lungo i fianchi dal colonnato di tronchi che servono a reggere i puntoni; Dimensioni elevate. Asse longitudinale= tracce dei tronchi che costituivano e reggevano la parte sommitale della parte di colmo, no vuoto al centro dello spazio ma centro che disturba.

TEMPIO DI APOLLO A TERMO

Policromia del tempio greco: metopa in terracotta ritrovata nel tempio. Evoluzione nei secoli del tempio. (Dal 9° al 7° secolo) Si passa da strutture realizzate con materiali poveri a strutture in pietra (pietrificazione degli elementi architettonici), la planimetria si regolarizza, no approssimazione, con la pietra occorre che tutto si incastri perfettamente, profilo e cella più definita, appoggi longitudinali al centro della

cellaProfilo esterno= periptero

La copertura richiedeva ancora strutture a cavalletto.

pietrificazione= fenomeno graduale, si passa da terra cruda a terracotta per arrivare alla pietra. Magari convivono anche questi elementi.

- dal modello della casa absidata a quello perimetro con cella circondata da portico originariamente ligneo, a quello a cella confilare di pilastri

SANTUARIO DI ERA A SAMO

Evoluzione planimetrica, dal IX al VII sec, A.C.

Fa la sua comparsa una sala rituale molto allungata con copertura sostenuta da una fila assiale di pilastri interni, ornata di un peristilio di pilastri lignei.

Nel VII sec.a.C. il colonnato interno fu eliminato e sostituito da pilastri—> Trasformazione legata agli appoggi della copertura, si cerca di risolvere il problema degli appoggi sull'asse longitudinale, dalla fila centrale si passa ad una doppia fila laterale, intenzione di ridurre la luce libera delle strutture che devono reggere la copertura displuviata.

COME?

La spessa trave orizzontale

funge da tirante e da sostegno per la travedi colmo contro la spinta dei puntoni poggiati sulla trave di colmo evincolati al piede sulle travi longitudinali di banchina.

Grandi travi trasversali, rettangolari che servivano a poggiare dei rittial centro per sostenere la trave di colmo, si riesce così ad evitare ilcavalletto centrale che dava fastidio.

Struttura lignea triangolare da non confondere con la capriata.

• appoggio alla trave di colmo , struttura a cavalletto, servival’appoggio.

Sposta gli appoggi sui fianchi, retta da una trave spessa checostituisce un appoggio alla trave di colmo e agli elementi chevanno sulle pareti.

SISTEMA A ‘’CAVALLETTI’’ O A ‘’CAPRIATE SEMPLICI’’, verràperfezionato nella CAPRIATA MODERNA.

—> un triangolo strutturale chiuso in grado di annullare le forzespingenti.

Nei tetti più grandi i tiranti oltre che essere collocati al piede deipuntoni, lo sono anche ad una quota

intermedia (controcatena)Per impedire la flessione dei puntoni, si disponevano 'ritti' verticali e 'saette' diagonali.Struttura di greca origine, rivoluzione per il sostegno delle coperture.È costituita da una struttura triangolareSi elemento orizzontale ma non spesso, più sottile, con incastri cheaccoglie due elementi triangolari che reggono la trave di colmo.La differenza è negli incastri: il fatto che i puntoni si incastrano nellatrave orizzontale che diventa un tirante: struttura incastrata che èsoggetta a trazione, tirata sugli estremi.I puntoni stringono e tentano di aprirsi. Se sono incastrati nella traveorizzontale, quella li blocca e viene stirata per trazione. Non è piùtenuta al centro ma tirata sugli estremi.• Tirante + Due puntoni stringenti diagonali -> capriata semplice.Evoluzione determinante nella storia dell'architettura;Più la luce è ampia, più la capriataè grande, più necessita di pezzi per stare in equilibrio. (Grande luce=catena lunga=puntoni lunghi=tende a fare la pancia, flette sempre nel punto medio, per evitare questa flessione si pongono le salette che impediscono il movimento al centro) Per aiutare la catena a reggere tanti puntoni, viene realizzata una controcatena aggiuntiva, posizione che corrisponderebbe al punto in cui flette il puntone. Aiutare a essere più rigida : ritti = elemento verticale che arriva a sfiorare la catena, staffato. Serve ad evitare che la capriata si torca, la capriata per essere stabile deve stare ferma sul piano verticale, se si torce è inutile, deve stare vincolata ad un ritto che impedisca il movimento di torsione, collegandosi alla catena. Coprire il tetto= tante capriate distanziate fra loro, elementi orizzontali disposti da un puntone all'altro per costituire l'orditura secondaria per l'appoggio del manto, la pelle del tetto (giunchi e paglia) In età classicasi arriverà a disporre di tegole, che nascono in Grecia nel VII sec.a.C. -> appesantimento della copertura, cui sarà necessario provvedere costruendo ossature portanti ancora più robuste a telaio ligneo portante, fino alla comparsa di materiali più solidi come la pietra. Sono di 2 tipi: - Manto sempre fatto di due elementi, fatti di laterizio cotto o di pietra: - 1: il coppo, quello curvo. - 2: L'embrice, quello piatto. Dotato di due risvolti che costituiscono i bordi di appoggio fra embrici contigui, che devono essere sovrapposti dal coppo in modo che non filtri l'acqua. Coppo conico Variante corinzia: coppo cuspidato ETA' CLASSICA E LA PIETRA DA TAGLIO Epoca di confronto fra città-stato in lotta e continuo confronto fra loro; confronto non solo armato, ma politico, culturale e artistico. Nel VI sec.A.C. l'architettura greca compì un prodigioso sbalzo in avanti, grazie alla conquista di materiali nobili eall'introduzione della pietra tagliata. Prima calcari e poi marmi, che trasformarono il muro di pietrisco e di mattoni in una muratura a blocchi regolari e ben squadrati. Chiamati "plinthoi", essi trasformarono il pilastro di legno in una colonna sottile e slanciata fin quando resse una trabeazione leggera in legno, poi più tozza e pesante con una trabeazione in pietra. Nacque così il tempio greco come noi oggi lo conosciamo. I greci, sulla scia egizia, svilupparono, grazie alle conoscenze delle colonie, la tecnica della pietra da taglio, realizzando pareti con grandi blocchi squadrati e colonne. In Grecia, le colonne erano costituite da tamburi o rocchi (sezioni di cilindro sovrapposte). Questa tecnica è più performante in chiave antisismica. - Minoici, zona sismica, legno - Grecia, zona sismica, pietra -> la pietra non ha un comportamento elastico, con un terremoto rischia di spezzarsi. Per evitare che gli

Appoggi di queste grandi costruzioni fossero vulnerabili si costruisce a tamburi sovrapposti (vantaggio = lavoropezzi più piccoli), blocchi piccoli, terremoto, si muovono ma non crollano.

Per evitare movimenti, i tamburi imperniati con perni di ferro = primo tamburo, buco, si infilava un perno che serviva da incastro al tamburo successivo = mantenere più in asse possibile la struttura della colonna.

La maggior parte dei templi del Peloponneso e delle colonie in Magna Grecia, erano realizzati con un calcare poroso di scarso pregio, facilmente lavorabile, piuttosto diffuso.

Per ridurre i costi di trasporto i costruttori si approvvigionavano al giacimento più vicino, preferibilmente da cave più alte del cantiere, per sfruttare la forza peso nel movimento delle pietre.

Più impegnativo e dispendioso era estrarre la pietra da cave poste più in basso del cantiere col vantaggio però di ricavare alte pareti artificiali di roccia.

Non utilizzato sempre il marmo

= solidificazione rocce calcare conreticolo regolare.Si utilizza il materiale più reperibile, poi rivestiti da secchi o intonaciper farlo assomigliare al marmo.

MARMO :È una roccia metamorfica composta prevalentemente di carbonato dicalcio (CaCO3).Si forma attraverso un processo metamorfico da rocce sedimentarie,come il calcare o la Dolomia, che provoca una completaricristallizzazione del carbonato di calcio di cui sono in prevalenzacomposte e danno luogo ad un mosaico di cristalli di calcite o didolomite.L’azione combinata della temperatura e la pressione, porta allaprogressiva obliterazione delle strutture e tessiture originariamentepresenti nella roccia, con la conseguente distruzione di qualsiasifossile o altra struttura presente nella roccia originaria.

ORGANIZZAZIONE TEMPIO GRECOQuando le attività di estrazione erano condotte all’interno del circuitomurario, costituivano l’occasione per ricavare spazi pubblici per icittadini (piazzali, spazi

per edifici pubblici ecc). Il teatro è di fatto una vera e propria cava (lat. 'cavea' = cavità) a cielo aperto.

Nei santuari e templi arcaici, il tempio, casa della divinità, aveva rapporti stretti con l'altare che si trovava al suo esterno e dal quale non poteva essere allontanato per esigenze rituali. Ne conseguì la disposizione classica dell'altare davanti alla facciata del tempio al quale lo univa spesso una via lastricata con rampa di accesso sulla quale si svolgevano anche le processioni dei fedeli e della statua della divinità quando veniva trasportata al di fuori della cella per la venerazione collettiva.

Altare all'esterno = porzione pubblica, accesso esclusivo. Era precluso ai cittadini entrare nel tempio, solo sacerdoti e sacerdotesse. I fedeli restavano fuori ad assistere ai riti e alle offerte. Cella con la statua della divinità accessibile solo ai sacerdoti-esse.

Forme ben definite:

  1. Periptero: cella (naos),
  2. preceduta da due pronai e circondati da un giro di colonne tutto intorno.

    2. Pseudodiptero

    Colonne libere, non appoggiate e colonne appoggiate al muro della cella = 1 giro e mezzo di colonne; —> opistodomo o tesoro (luogo in cui venivano conservate le ricchezze del tempio, dotazione di oggetti preziosi)

    3. Diptero: un doppio giro di colonne tutto intorno la cella.

    4. Pronao in antis: muri che escono dalla cella, proseguono lungo le pareti;

    5. Doppio in antis: avanti e dietro

    6. Prostili: doppio in antis con doppio giro di colonne

    7. Anfiprostilo: un giro di colonne davanti al pronao in antis, e uno sulla parte posteriore della cella. —> il fatto che il tempio fosse la casa del d

Dettagli
A.A. 2021-2022
46 pagine
SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/18 Storia dell'architettura

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher francesca.rizzo5 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dell'architettura e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Politecnico di Milano o del prof Togliani Carlo.