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Paramixovirus, Lezione Pag. 1
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ha la capacità di crescere in embrioni di pollo e quindi si va ad individuare la caratteristica di

emoagglutinazione. La diagnosi è clinica se non vi sono altre caratteristiche, la viremia determinata

dalla replicazione nel tratto respiratorio porta ad una infezione per via sistemica per cui noi abbiamo la

manifestazione clinica caratteristica, poi l'infiammazione locale. Nell'infezione sistemica si può avere

un coinvolgimento del pancreas ma è una sequela che non ha molta incidenza. Ha un unico sierotipo,

in assenza di vaccinazione nel 90% dei casi ha una distribuzione entro i 15 anni, diciamo che la

vaccinazione è importante per evitare l'infezione in età giovanile che è pericolosa. 14-21 giorni di

incubazione, in realtà quando si ha la comparsa dei sintomi clinici siamo già infettivi. Anche in questo

caso la risposta cellulo-mediata può controllare la comparsa di molti sintomi; gli anticorpi però non

sono sufficienti perché il virus è in grado di diffondere da cellula a cellula e non possono agire sul virus

stesso e inattivarlo. Per quanto riguarda la diagnosi, anche qui si procede con i test sierologici ma in

vitro l'effetto citopatico caratteristica dell'infezione della parotite, noi abbiamo la replicazione in vitro

ma è importante soprattutto la diagnosi indiretta che ricerca gli antigeni virali mediante PCR.

I VIRUS PARAINFLUENZALI

Hanno manifestazione a livello respiratorio, con particolare diffusione tra i bambini ma può essere

diffusa anche tra gli adulti. I sierotipi umani sono:1,2,3 e 4, la sintomatologia è a livello delle prime vie

respiratorie e in realtà mimano un raffreddore sostanzialmente con delle manifestazioni cliniche non

proprio simili all'influenza, hanno un effetto contenuto. Si diffondono facilmente perché le vie

respiratorie sono il mezzo principale. I campioni biologici: le secrezioni respiratorie possono contenere

chiaramente virus e i virus possono essere coltivati con delle cellule a linea continua, la ricerca degli

anticorpi può essere utilizzata ma può essere utilizzata anche la rilevazione di antigeni su cellule

infette. Non si è avuta la necessità di fare ulteriori indagini sulla ricerca di farmaci antiparainfluenzali in

quanto non causa conseguenze particolari. La replicazione inizia a livello della mucosa nasale, faringe

e procede.

IL VIRUS DEL MORBILLO

E' un virus che abbiamo incontrato un pò tutti, ha un'incubazione di 9-12 giorni ed è particolarmente

contagioso, si diffonde tramite le vie respiratorie ha la possibilità di arrivare ai nuclei linfoidi

circostanziali e poi diffondere. La guarigione è spontanea e raramente si possono avere complicanze

polmonari. Il morbillo è uno dei 5 esantemi caratteristici dell'infanzia dopo la rosolia, roseola infantum

o sesta malattia, la varicella e la quinta malattia. È particolarmente infettiva infatti è diventato di uso

comune la vaccinazione per il morbillo anche per la mortalità che è correlata allo stato immunitario e

alla denutrizione, infatti il picco di mortalità si ha nel terzo mondo. Il recettore per eccellenza è il CD46

sempre su linfociti B, macrofagi e linfociti in generale. Abbiamo un ingrossamento delle cellule dovuto

alla replicazione del virus stesso, la trasmissione è per via respiratoria. La diffusione si può avere

anche a livello del tratto urinario e quindi si può avere fondamentalmente la presenza del virus nelle

urine. In 15giorni noi abbiamo la risoluzione della malattia. La risposta è sempre cellulo-mediata, gli

anticorpi non sono capaci di risolvere la malattia stessa e quindi si ha bisogno dei linfociti T citotossici

affichè l'infezione possa essere debellata. Il virus può creare immunodepressione 1) infettando

direttamente cellule T e B e monociti; 2) favorendo lo switch da TH1 a TH2 con produzione di IL- 4, IL-

5, IL-10, IL-13 che riducono la possibilità di risposte cellulo-mediate protettive. La diagosi è

sostanzialmente clinica però anche nelle urine, nel sangue oltre alle secrezioni respiratorie pensiamo

di trovare il virus del morbillo, l'effetto citopatico nelle colture primarie può essere caratteristico, queste

cellule giganti indotte dalla replicazione del virus. Le tecniche di diagnosi di laboratorio si basano o su

tecniche biomolecolari che quindi permettono di utilizzare sonde specifiche o diagnosi clinica per

alcune malattie e dosaggio sierologico. Esiste un vaccino a virus attenuato che sono questi ceppi che

vengono mescolati per poter creare questo vaccino per il morbillo.

IL VIRUS RESPIRATORIO-SINCIZIALE

E' un virus della prima infanzia che può determinare anche mortalità proprio perchè va ad infettare

neonati.La trasmissione è per via inalatoria e la diagnosi è la ricerca di antigeni nel materiale

patologico così come l'isolamento del virus nelle colture cellulari. Appartiene al genere Pneumovirus,

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A.A. 2017-2018
3 pagine
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SSD Scienze biologiche BIO/10 Biochimica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher cenerella.90 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Virologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi del Sannio o del prof D'Isanto Marina.