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Teatro a Mérida: è stata inserita una parte importante della scena:

imponente edificio, molto alto, che deve arrivare a raggiungere l’ultimo

livello delle sedute della platea, a base rettangolare, che ha una faccia

rivolta verso l’interno e una che guarda verso la città. In mezzo vengono

contenuti tutti gli spazi di servizio per le commedie, vengono nascoste

le macchine, che permettono gli effetti scenici. C’è però bisogno di un

columnatio:

rivestimento, un'altra architettura ridossata sulla scena, il

architettura alla greca, costruita con colonne, trabeazione che si

accostava con il paramento interno, riprende le proporzioni degli ordini,

sovrappone degli ordini di colonne diversi e riproponendo regole

diverse.

Teatro di Marcello: viene riutilizzato per essere abitato nel 500, da parte di

una famiglia aristocratica. Le gallerie penetrano nella struttura riducendo

la dimensione e sono ricoperte tutte da una volta a botte. All’esterno

l’arco rivestito viene inquadrato da semicolonne. Vengono accostati i 3

ordini. I teatri romani stabili vengono costruiti dopo il I sec d.c., fino a quel

momento il teatro a Roma esiste ma migra: le compagnie di attori si

muovono e portano con sé le strutture per allestire teatri che sono

temporanei (tipo circo). Il teatro si stabilizza solo in età imperiale perché

per costruire queste strutture sono necessari finanziamenti

grandi e stabili, possibili solo con i finanziamenti degli imperatori. Non solo, il teatro a Roma

rappresenta soprattutto tragedia e satira, che faceva molta paura al potere, e quindi veniva

spesso messa in fuga. Il potere imperiale invece investe nella costruzione di edifici

monumentali.

L’anfiteatro

Raddoppia la struttura del teatro, è una struttura ellittica o ovale perché se ne faceva un uso

venationes

diverso: non più spettacoli ma lotte tra gladiatori, battaglie navali e (uccisioni di

animali da parte di uomini o combattimento di uomini). In una struttura circolare la rincorsa

non può avvenire e ciò è fondamentale in uno spettacolo in cui è necessaria la fuga.

Colosseo: edificio costruito I sec. a.C. si ripropone lo schema dei teatri antichi, gallerie dove il

sistema arco pilastro diventa tridimensionale, si passa dall’arco alla volta in opus

caementicium. All’interno il disegno esterno è replicato in

modo più semplice, dalla colonna si passa alla parasta. Le gallerie

intersecano quelle anulari collegando interno ed esterno e le cui

murature permettono di addossare la cavea dell’anfiteatro (un teatro

tutto intorno). Strutture triangolari, muri che si intersecano e creano un

sistema radiale che doveva essere coperto da altre volte a botte che

coprivano degli spazi trapezoidali e che conservavano la geometria

dell’arco a tutto sesto cambiando però le dimensioni. Vengono messi a

punto sistemi costruttivi complessi che sono utili alla sovrapposizione di

gradini e alla possibilità di muoversi nella cavea che sta attorno ad

un'arena dal profilo multicentrico che ha un’origine etrusca.

Commissionato dalla dinastia degli imperatori Flavi, inaugurato con

cerimonie che durarono mesi, si sviluppa su tre ordini (dorico, ionico e

corinzio) + un quarto livello: l’attico. L’attico è un livello superiore che si

aggiunge ai tre ordini e che ha delle caratteristiche di autonomia:

proporzioni più variabili e

per uniformarsi all’architettura teatrale vede la giustapposizione di una serie

di paraste, capitello, base, e sempre coronata da una trabeazione. Le entrate

sono tutti gli archi che ci sono al pian terreno (80 archi per fascia), e ciò

facilitava l’entrata e l’uscita di tante persone e permetteva di far smaltire la

folla velocemente. C’era tanta gente perché gli spettacoli erano gratuiti, offerti

dall’imperatore (propaganda). Nella cavea venivano custodite le belve che

venivano uccise, trasportate con ascensori e si trovavano anche tutti i

macchinari che permettevano il deflusso del loro sangue. Intorno all’arena

c’erano zanne di elefanti per evitare che le belve potessero scappare e i due

ordini superiori della platea dovevano essere coperti da un velarium, fatto con

tessuto e canapa, mosso da dei marinai di alcune caserme, che serviva per

ombreggiare alcune zone. Questa struttura doveva essere appesa a dei

pennoni, appoggiati a delle mensole collocate nell’attico, tra dei fori e delle

mensole.

Anfiteatro a Pompei: si appoggiava su delle strutture esistenti e su alcune costruite da nuovo.

Stadio: serviva alle corse podistiche, esisteva una curva e una testata dove erano posizionate le

giurie e il sistema di comunicazione dei risultati.

Circo: edificio complesso. Simbolo che per via delle cerimonie sacre e pubbliche diventa molto

importante per la cultura romana e verrà riproposto nel 500. Molto simile allo stadio ma con

una forma più allungata (spina). Su questa spina erano eretti degli obelischi, rubati durante le

battaglie in Egitto, erano degli oggetti importantissimi in quanto simbolicamente ci gira

attorno il sole. Diventano molto importanti quando a Roma si diffondono le religioni solari

importate dall’oriente. Si sviluppano poi le corse con i cavalli e le bighe: si prolunga l’asse

longitudinale e si studia bene la curva della pista. Veniva costruito adiacente alla casa

dell’imperatore, sempre con gallerie perimetrali.

I Balnea

All’origine di questa costruzione c’è l’acqua calda, venivano utilizzate acque sulfuree, in

ambienti con caratteristiche geomorfologiche particolari, associate all’emissione di vapori

sulfurei. Si scopre poi che l’acqua fredda si può riscaldare e quindi nascono impianti fatti

apposta per scaldare l’acqua: si costruiscono saune e piscine con temperature diverse. Anche

in città si iniziano a costruire questi luoghi: realizzati con l’opus testacium e grazie alla

capacità di questo sistema costruttivo di adattarsi a nuove esigenze.

Terme di Traiano: giganteschi impianti costruiti per riunire all’interno di

un luogo spazi dedicati ad attività diverse e funzioni diverse tutte

dedicate alla cultura fisica, spirituale mentale e artistica. Si articolano

nel tempo e si complicano partendo da uno schema molto semplice che

si lega a concezioni di medicina che varia nel tempo. Nell’essudazione e

nell’esposizione a temperature calde vedevano la possibilità di

rigenerare i fluidi, le cellule e di attivare la circolazione. L’organizzazione

prevedeva l'articolazione di stanze diverse, isolate sulla base delle

condizioni di temperatura. La suddivisione classica vede il passaggio da

calidarium tepidarium frigerio

un ad un ad un e poi magari ad una

natatio (palestra). Questi spazi per mantenere queste diverse condizioni

ambientali dovevano essere necessariamente spazi chiusi e conclusi,

realizzati in muratura, in parte sotterranee e chiusi da strutture che non

prevedevano l’uso del legno che avrebbe potuto deteriorarsi. Il legno

poteva semmai essere utilizzato insieme allo stucco per rivestire le

strutture in muratura che dovevano essere rivestite per isolare. Gli

architetti iniziano a declinare un’architettura tutta rivolta alla

valorizzazione degli spazi interni e a valorizzare la potenzialità della

struttura muraria. Quindi le volte si complicano quando

devono fare entrare luce: si aprono in esedre o nicchie.

L’architettura dei balnea e delle terme sarà fortemente

sperimentale e poco tradizionale, aperte forme di

esplorazione dal punto di vista formale. Dal I sec. d.C. in

avanti si sviluppa un nuovo sistema: quando si scopre che

l’acqua si può riscaldare tramite caldaie alimentate in

continuazione si decide di sollevare i pavimenti, creando

delle vere e proprie camere d’aria riscaldate e la creazione

di piscine calde che erano integrate ad ulteriori

intercapedini create da tubi di terracotta che

permettevano il convogliamento verso l'alto dell’aria.

Terme di Caracalla: spazi di forma più o meno

regolare, il recinto dava la possibilità di creare spazi

aperti per passeggiate e feste. A partire dall’età di

Traiano si sviluppano impianti gerarchizzati per via

dell’introduzione di assi ortogonali e per il raddoppio

simmetrico delle parti, duplicati perché destinati a

uomini e donne. Al centro si poneva di solito il

frigidarium. I colori sono i classici dell’età imperiale,

giallo paglierino, rosso del porfido, il verde dell’ofite e

il bianco.

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Ingegneria civile e Architettura ICAR/18 Storia dell'architettura

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher giuliarinaldi05 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dell'architettura e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Politecnico di Milano o del prof Balestreri Isabella Carla Rachele.
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