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JACOPO BAROZZI DA VIGNOLA 1507-1573

Si forma come pittore con Primaticcio (bolognese) e passa lunghi anni a Roma, impiegato nel rilievo e nello studio delle antichità romane.

Nel 1541-42 collabora con Primaticcio per prendere l'impronta delle sculture più famose nel Belvedere del Vaticano. Lo seguirà poi in Francia ad esportare il lessico architettonico classico, aiutarlo nella fusione di bronzi per statue commissionate da Francesco I di Francia.

Uno dei più famosi architetti del Rinascimento per il trattato "Regola dei cinque ordini dell'architettura": ambito trattati di architettura-costruisce una regola in forma grafica sugli ordini architettonici, un manuale illustrato dal quale gli architetti potevano costruire gli ordini e le loro parti.

Palazzo Bocchi, Bologna 1545

Bologna: anni concorso faccia del San Petronio

Riflessione sul palazzo rinascimentale.

Influenza dell'esperienza francese nel portale, che assomigli a quella della Grande

Ferrare di Serlio. -> basamento a scarpa bugnato, cornice convessa su cui si innesta il resto della facciata. Facciata senza ordini architettonici ma finestre con portale che denotano l'influenza di maestri del 500 (Romano e Serlio), evidente nella grandi bugne, semicolonne fasciate, finestre con frontoni interrotti. Architettura espressiva. Villa Giulia, Roma, 1550 Elezione al soglio pontificio di Giulio III. Da alcune preesistenze di Sansovino, iniziate nel 1527 prende avvio il progetto (cortile) -> concepisce una villa compatta, sviluppata secondo un mezzo cerchio che ricorda il cortile circolare. 3 stanze sulla parte antistante alla villa. Palazzina di dimensioni contenute. La monumentalità è data dagli spazi interni, con un cortile all'italiana contenuto in un emiciclo, cortile con nicchie contenenti statue antiche, loggetta al centro del piccolo casino che riproduce lo schema della palazzina principale. particolarità = cortile a pozzo: si

passa di livello lungo le rampe, arrivare alla terrazza balaustrata che da al cortile per un totale di tre livelli. Barozzi prevede di fronte alla villa un piazzale semicircolare nel quale convergono due vie di accesso diagonali. La villa si dispone secondo un asse longitudinale, cortile circolare tratto dal mondo antico. 3 stanze nella parte antistante alla villa, dimensioni contenute la cui monumentalità è data dalla sequenza di spazi interni, cortile all'italiana, loggetta al centro di un piccolo casino che riproduce lo schema della palazzina principale, mezzo cerchio occupato da una rampa di scale, cortile a pozzo intorno ad una mezza rampa di scale e arrivare su una terrazza che da su un livello basso del cortile, ninfeo=attingeva acqua da una fonte antica, luogo fresco in cui sostare nelle giornate estive. Cortile diviso da un giardino segreto, diaframma costruito con loggetta, orto concluso. Parti coperte minoritarie rispetto le parti scoperte. Fronte: bugnata portale ingresso,

semicolonne e lesene fasciate, navata ritmica ABA;

parti bugnate che dallo zoccolo si estendono agli spigoli del piano terreno, con grandi finestre con motivo della piattabanda, mensole senza funzioni pratiche ma decorative.

Registro superiore: finestre su mensole e triforio al centro, loggia contravata ritmica e nicchie da cui vengono ricavate le finestre.

Palazzina articolata su risalti, marcato e ali arretrate che costituiscono la testata del loggiato, portico trabeato ad emiciclo, sormontato da una volta a botte anulare che si incurva, ispirata alle volte a botte su trabeazione e colonnato Tempio Fortuna Virile a Palestrina, citazione archeologica con colonnato ionico e facciata interna con ordine di lesene superiore, distanziato dall'ampia fascia cieca che rivela l'esistenza della volta a botte.

Motivo arco trionfale che acuisce l'assiduità longitudinale della villa.

Arco trionfale ripetuto per due terzi nelle testate. Giardino all'italiana,

architettura verde in continuità con l'architettura verde dipinta. Volta a botte anulare: decorato come una finta pergola fatta da elementi in ferro battuto intorno alla quale si avviluppa una pergola, schema loggia di Psiche della Farnesina. Pannelli che sembrano ripetere i pannelli a grottesche degli antichi.

Si alterna con B. Ammannati nel cantiere, subentrato nel 1552. Giardino colonnato, pseudo peristilio in continuità: colonne a filo del muro a scandire delle nicchie entro le quali dovevano stare le sculture antiche, ospitarle a più livelli, molto ornato.

Loggetta che lascia intravedere la seconda loggetta a serliana a e da sul giardino segreto, è un cortile verticale. Ninfeo con la fontana che si trova a una quota inferiore, decorazione con museo pavimentale antico e citazioni alle cariatidi. Decoro di divinità marina, divinità fluviali.

Attorno al cortile basso è una terrazza con la balaustra, spazio di banchetti. Sant'Andrea sulla

Via Flaminia, 1551, Roma

Piccola chiesa accanto a Villa Giulia, via Flaminia - strada consolare antica

Chiesa di pertinenza della villa ma offerta al pubblico.

Chiesa a pianta centrale, pianta rettangolare longitudinale sulla quale si assesta una scarsella con asse trasversale, interno con archi di trionfo e finestre termali. Cupola ellittica su tamburo = pianta ellittica.

La pianta rettangolare altera tutte le proporzioni: interasse centrale grande e finestra termale che diventa una mezzaluna molto ampia con piedritti verticali che interrompono lo sviluppo della cupola.

Solido perfetto in laterizio con facciata dominata da un frontone che non copre la mole massiccia del piano attico, è piatta e scandita da lesene corinzie, portale ionico fortunato, finestre ricavate entro nicchie con catini a forma di conchiglia rovesciata, frontone triangolare.

Chiuso da un cornicione a mensole. Piccola ma significativa e innovativa.

Palazzo Farnese, a Caprarola, 1556

Morto Giulio III, Vignola diventa

L'architetto del cardinale Alessandro Farnese. Interviene sul progetto già avviato sotto Paolo III per la grande villa fortificata di Caprarola. Grande pentagono bastionato, sembra una costruzione militare, una fortezza, baluardi a cuneo, intento di richiamare la fortezza, trasformata di Vignola in una villa peri-urbana, si trova al termine dell'asse di Caprarola, borgata che si sviluppa lungo un asse longitudinale che cresce in contemporanea alla villa, che porta ad una piazza trapezia al fondo della quale vi è la villa, con alle spalle la natura che diventa il grande parco di caccia. Vignola interviene trasformando l'edificio in una villa con cortile, 2 progetti: 1. Impianto pentagonale e cortile pentagonale 2. Cortile circolari, importanti nelle scelte degli edifici (usato questo) Grande sviluppo verticale della villa: grande piano terreno con basamento di servizio, piano del cortile pensile, piano nobile e due piani di servizio per la servitù. Complesso

Piazza trapezia anticipata da due rampe equestri e carraie, due rampe a forbice (Belvedere di Bramante) con portone incorniciato che conduce nel piano basamentale di servizio.

Basamento con corridoi circolare intorno carraio, uscire dal portone. Al centro grande pilastro che serve a sostenere il cortile pensile e serve da canna del pozzo della cisterna, alimentata dalle acqua piovane, cortile come grande impluvio.

Baluardi a cuneo, basse torri di servizio che reggono le terrazze. Fronti con bugne e lesene sovrapposte, piano nobile dominato dall'alloggia a 5 arcate al piano nobile del piano principale con la sala di Ercole.

Piano terra con appartamenti estivi, piano nobile con appartamenti invernali. La costruzione prende avvio nel 1558 con le stanze che si dispongono attorno al cortile. Gli appartamenti sono strutturati a cannocchiale con scale elicoidali che consentono di salire ai vari piani, e stanze che diminuiscono di dimensioni più ci si avvicina alla sfera privata.

deiproprietari. Cortile con grandi pilastri bugnati al registro inferiore, semicolonne ioniche e travata ritmica, sormontato da una terrazza, cortile inpendenza verso il cenere, con all'interno la bocca della verità araccogliere l'acqua piovana. Cortile composto da due porticati sovrapposti, con volte affrescate, finti marmi e grottesche lungo le pareti. Decorazioni a pergolato, marmi e a grottesche. Scala scenografica retta da colonne: spirale di colonne binate che arrivano in cima, decorato da grottesche e segni dello zodiaco, 30 colonne di piperino. Luci fornite dalle nicchie che occupano le finestre. Sala di Ercole: decorata con elementi caratteristici, non solo affreschi di Zuccari, mito di Ercole, ma fontane con acqua zampillante portata da macchine idrauliche, ambiente con affreschi che danno idea di verde oltre le balaustre e pavimentazione maiolicata (idea di freschezza). Villa realizzata da Vignola e Paciotto (ingegnere e architetto) che lavorerà anche a.

Mantova. Sala dei fasti Farnesiani: temi iconografici allusivi alle glorie dei casati, Filippo re di Spagna che rende merito ai Farnese; Sala delle Carte Geografiche: planisfero, sfera ridotta in piano, forma ellittica con rappresentazione del vecchio continente e con le Americhe esplorate lungo le coste, dettaglio America Latina connessa Antartide.

Orti farnesiani: giardino tardo-rinascimentale, realizzato attraverso un sistema di terrazzamenti alle spalle della villa. Lavori iniziati nel 1565 da Giacomo del Duca, utilizzando la terra di scarico delle fondazioni della chiesa del Gesù a Roma. Vignola progetto un approccio monumentale Villa Lante, Bagnaia, 1566.

Vi si accede mediante un asse rettificato in corrispondenza della villa, costituisce l'avvicinamento trionfale- ma l'architettura si perde nel verde. Costruita per il cardinale bresciano Gambara. Due padiglioni, meno monumentale dal pdv dei volumi. Bellissimo giardino su più livelli, con due casini gemelli cubici.

che affacciano su un giardino pensile sopraelevato, che si affaccia sul giardino più paesaggistico con cascate e fontane d'acqua alimentate dalla cascata a vasche che conducono sino al centro. I fronti sono scanditi da una decorazione a bugne e lesene, presenti solo al primo piano, che definiscono il motivo della navata ritmica a inquadrare le arcate cieche entro le quali sono ritagliate le finestre frontonate. Il Palazzo Farnese a Piacenza è stato costruito nel 1560 per volere di Margherita d'Austria, figlia di Carlo V, che ha chiamato Vignola a sostituire il Paciotto. È stata realizzata solo un'ala contenente gli appartamenti della duchessa, con primi piani e mezzanini che raggiungono gli 11 metri di altezza, rendendo l'edificio enorme. Per rompere la monotonia, su carta è stata aggiunta anche un'alta torre sull'asse principale di ingresso. Il grande corpo del palazzo è scand
Dettagli
A.A. 2021-2022
17 pagine
SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/18 Storia dell'architettura

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher francesca.rizzo5 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dell'architettura e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Politecnico di Milano o del prof Togliani Carlo.