Il committente era l’imperatore Adriano, fu costruito nel 118-119 d.c. e completato nel 125-
128 d.c., costruito in 10 anni grazie all’organizzazione e potenza dell’Impero Romano e ad un
uso saggio dei materiali disponibili nell’impero. È stato eletto come modello di riferimento per
molti edifici nel corso dei secoli. Sul fregio della trabeazione di ordine corinzio c’è il nome di
Marco Agrippa, genero di Ottaviano, console e edile, personaggio vivo nell’età di Vitruvio. A lui
oggi è attribuito la costruzione del tempio; Ottaviano, quando lo restaura, con un gesto di
umiltà lascia il nome del costruttore precedente. Il Pantheon doveva essere dedicato a
tutte le divinità
dell’Olimpo nella loro veste planetaria (nomi che si davano alle
stelle fisse allora note) e quindi era anche una celebrazione del
cosmo. Era dedicato anche ad Augusto e alle divinità protettrici
della sua famiglia misto tra sacro e profano, religioso e politico.
Nelle immagini del 700 vediamo edifici adiacenti al Pantheon e
due torri campanarie. In altre del 500 non vediamo i gradini e
vediamo ancora altri edifici adiacenti, addossati alla cella, una
torre campanaria. L’edificio infatti ha subito una serie di
trasformazioni. Sorgeva nel Campo Marzio, ai tempi zona
periferica, ed è composto da tre parti costruite in tempi diversi:
1. Pronao: octastilo, realizzato in pietra
in stile corinzio con un tetto a falde;
è autonomo rispetto al resto
dell'architettura e suddiviso in
3 navate diverse con quella centrale
che conduce all'interno dell'edificio
mentre la laterale ha due grandi
nicchie/esedre con delle statue
(Augusto e Agrippa). Tra il tamburo
della cella e il pronao si trova una
struttura tripartita, coperto da una
volta con accostate le esedre;
architettura con scopo di filtro,
articolazione, sosta e rende
monumentale il punto di passaggio
rimandi di tipo simbolico.
2. Avancorpo: parallelepipedo, realizzato in pietra cotta, muratura e mattoni, tetto piano;
3. Naos: enorme pianta circolare, realizzato in pietra cotta, muratura e mattoni. Per il
fedele entrare in un luogo a pianta circolare è rivoluzionario. Ci sono una serie di archi
di scarico realizzati in mattoni costruiti all’interno della struttura muraria che servono a
creare e indirizzare la distribuzione dei carichi in punti particolari che diventano come
dei pilatri verticali. Ci sono 3 ordini di arcate che hanno a che fare con l’architettura
della cella che si legano all’organizzazione planimetrica. Luogo di sepoltura di Raffaello.
La pianta della rotonda è molto articolata: ci sono 4 nicchie a forma trapezoidale e 4 a
forma di semicerchio (4 numero ricorrente) e sono poste in relazione con la cella
centrale tramite delle colonne di ordine corinzio che reggono una trabeazione e la
cupola: 28 lacunari lungo il diametro e 5 le file dei lacunari. La geometria è ripresa
anche nel pavimento, fatto con intarsi marmorei, e con una ripetizione di figure
quadrate e rotonde molto colorate. Importante anche è il significato dei vuoti: la cella
ha un disegno complesso, importante per la tradizione che ne deriva, profilo circolare,
ingresso in un vano dal profilo curvilineo (grande nicchia, quasi abside). A 90° dal
percorso assiale si trovano altre nicchie scavate nello spessore della muratura
anch'esse dal profilo curvilineo. A 45° rispetto agli assi ci sono altre nicchie con profilo
trapezoidale legato ad una geometria radiale. Ci sono 2 colonne di fronte ad ogni
nicchia a distanza costante tra di loro e rispondono ad elementi di muratura che
permettono di creare un'architettura circolare che rende il profilo della cella una
circonferenza, come se ci fosse un’intercapedine tra paramento interno ed esterno. In
totale, ci sono 8 spazi vuoti disposti all'interno della cella. Per quanto riguarda l’analisi
del pieno ci sono altri 8 giganteschi pilastri di muratura, accessibili tramite delle porte
dall'esterno. Pilastri su cui andavano a convogliare archi di scarico. Struttura complessa
che permette pilastri e volte. Sopra al fregio-cornice c'è un anello indipendente rispetto
al proporzionamento dell'ordine sottostante→ attico. Sopra l'attico, l’intradosso è
suddiviso in una serie di 5 anelli e 28 elementi modulari, cassettoni che si riproducono
intorno ad un ideale asse centrale luminoso proveniente dall'oculo della cupola.
4. Cupola: cupola emisferica di 43 metri di diametro e lo spessore delle
murature è di 6-7 metri. All’interno noi vediamo una cupola semisferica
mentre all’esterno la cupola non corrisponde per quanto riguarda la sua
intradosso
geometria non c’è corrispondenza tra (superficie interna di
estradosso
una copertura) ed (superfice esterna di una copertura). Una
cupola emisferica è il risultato della rotazione di un arco a tutto sesto
(semicerchio) rispetto a un asse centrale. Viene costruita su una cella a
pianta circolare e il tamburo è alto tanto quanto il cerchio della cupola
(all’interno del pantheon si può inscrivere perfettamente una sfera).
L’estradosso della cupola è caratterizzato dalla presenza di gradini e
anelli e da un gigantesco oculo di 9,45 metri che mette in
comunicazione diretta l’architettura della cella e il cielo ed è l’unica
fonte di luce. La cupola è costruita in conglomerato cementizio, con un
opus testaceum.
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