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Eva Hesse (non appartiene all’arte abbietta) appartenente al postminimalismo. nata in Germania
ma si è trasferita negli Stati Uniti da bambina, dove ha sviluppato la sua carriera artistica. Il
postminimalismo è un movimento che si è sviluppato alla ne degli anni '60 come reazione al
minimalismo. Mentre il minimalismo si concentra su forme geometriche semplici e materiali
industriali, il postminimalismo introduce un approccio più organico e sensuale, utilizzando
materiali non convenzionali e spesso fragili. Utilizzando materiali come il lattice, la bra di vetro e
le resine sintetiche ha creato diverse opere che evocano l'immagine di cordoni ombelicali,
utilizzando materiali come il lattice e la bra di vetro per creare sculture che richiamano forme
organiche e corporee. Questi lavori spesso esplorano temi di connessione, nascita e vulnerabilità,
ri ettendo la sua attenzione per la fragilità e la transitorietà della condizione umana.
Un esempio signi cativo è la serie di sculture in lattice, dove Hesse ha utilizzato questo materiale
per creare forme sinuose e essibili che ricordano cordoni ombelicali o altre strutture biologiche.
Queste opere non solo s dano le convenzioni estetiche tradizionali, ma invitano anche lo
spettatore a ri ettere sulla natura e mera della vita e sulle connessioni profonde che esistono tra
gli esseri umani.
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Louise Bourgeois È conosciuta per le sue sculture monumentali e le installazioni che esplorano
temi come la famiglia, la sessualità, il corpo, la morte e l’inconscio.
“Maman”,una delle sue opere più famose, è una scultura di un ragno (alta più di 9 metri). Il ragno
è un simbolo ricorrente nel lavoro di Bourgeois e rappresenta un omaggio a sua madre,
Joséphine, che era una restauratrice di arazzi. Bourgeois descriveva sua madre come una gura
protettiva e abile, paragonandola a un ragno che tesse la sua tela con cura e precisione. Il titolo
"Maman", che in francese signi ca "mamma", sottolinea questo legame personale e a ettivo. La
scultura include un sacco contenente 32 uova di marmo, che pende sotto l'addome del ragno,
simbolizzando la fertilità e la protezione materna.Le lunghe gambe sottili del ragno creano uno
spazio sotto la scultura in cui i visitatori possono camminare, o rendo un'esperienza immersiva e
quasi intimidatoria.
“Fillette" Questa scultura, rappresenta un grande fallo, ma può anche essere interpretata come
un torso femminile, con le due forme rotonde che possono essere viste come le gambe attaccate
alle articolazioni dell’anca. L'opera gioca con l'ambiguità di genere e la dualità, combinando
attributi maschili e femminili in un'unica forma. Bourgeois ha descritto "Fillette" come un'opera
che esplora la delicatezza degli attributi maschili, s dando le nozioni tradizionali di potenza e
vulnerabilità. Il titolo stesso, "Fillette", che in francese signi ca "ragazzina", aggiunge un ulteriore
strato di ironia e complessità, sottolineando la natura giocosa e provocatoria dell’opera.
"Nature Study” è una scultura caratterizzata da una fusione di elementi umani e animali, maschili
e femminili, creando una gura chimerica che s da le tradizionali categorie di genere e specie.
Da qui in poi Arte abietta
Rona Pondick è una scultrice americana nota per le sue opere che combinano elementi umani e
animali, creando sculture ibride che esplorano temi di identità, corpo e natura. Esplora temi
disturbanti e provocatori attraverso l'uso di materiali e forme che evocano una sensazione di
repulsione e fascino. Le sue sculture ibride, che combinano parti del corpo umano con elementi
animali, s dano le convenzioni estetiche tradizionali e invitano lo spettatore a confrontarsi con
aspetti della realtà che sono spesso evitati o ignorati.
“Mouth" Questa installazione è composta da circa 600 elementi unici, ciascuno dei quali misura
approssimativamente 7,62 x 12,7 x 7 cm. Gli elementi sono realizzati in gomma, denti di plastica,
capezzoli e lino. L'opera è particolarmente signi cativa per il suo uso di materiali che evocano il
corpo umano in modi disturbanti e provocatori. Pondick ha creato calchi in gomma della propria
bocca, che poi ha combinato con altri materiali per creare forme che richiamano denti e bocche
deformate. In quest’opera c’è un riferimento tra madre e bambino.
"Milk, Milk” Questa installazione è composta da 17 elementi. L'opera esplora temi legati alla
maternità, alla nutrizione e alla corporeità, utilizzando materiali che evocano il corpo umano in
modi disturbanti e provocatori. I capezzoli, ad esempio, richiamano direttamente l'idea
dell'allattamento e della nutrizione materna, mentre gli asciugamani di carta e la resina
suggeriscono una sensazione di fragilità e transitorietà. "Milk, Milk" ri ette l'interesse di Pondick
per l'uso del corpo umano come mezzo di esplorazione artistica, creando un dialogo tra il
familiare e l'inquietante. L'opera invita lo spettatore a ri ettere sulla natura della maternità e sulla
complessità delle relazioni corporee, s dando le convenzioni estetiche tradizionali e proponendo
una visione più complessa e strati cata della condizione umana.
Kiki Smith artista americana, Figlia dello scultore Tony Smith e dell'attrice e cantante d'opera
Jane Lawrence. Smith è conosciuta per il suo lavoro intenso ed espressionistico che esplora il
corpo umano e i processi corporei. La sua arte abbraccia una vasta gamma di media, tra cui
scultura, installazioni, stampe e tessuti. Negli anni '80, ha iniziato a concentrarsi su parti
speci che del corpo umano, come mani, sistema digestivo, bacino e fegato, utilizzando materiali
come sto a, carta e ceramica per rappresentare il mistero e la vulnerabilità del corpo. La sua
opera è profondamente in uenzata da esperienze personali, tra cui la morte del padre nel 1980 e
quella della sorella Beatrice, attrice underground, a causa dell'AIDS nel 1988. Questi eventi hanno
spinto Smith a indagare temi di mortalità e sicità, creando sculture di organi umani e uidi
corporei che rispondono anche a questioni sociali come la crisi dell'AIDS e i diritti delle donne.
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“Womb” scultura in bronzo rappresenta un utero gon o, dotato di una cerniera su un lato che
permette di aprirlo come un astuccio per violino, rivelando il suo interno vuoto. L'opera è un
potente simbolo della maternità, della fertilità e della fragilità della vita umana. utilizza il bronzo, un
materiale tradizionalmente associato alla forza e alla durabilità, per creare una forma che invece
evoca vulnerabilità e delicatezza. L'utero vuoto all'interno della scultura suggerisce la lotta delle
donne per il controllo del proprio corpo e della propria fertilità, un tema ricorrente nel lavoro di
Smith. La cerniera che permette di aprire l'utero aggiunge un elemento di interattività e sorpresa,
invitando lo spettatore a ri ettere sulla complessità e la preziosità della vita nascente.
“Trough” è una scultura che rappresenta una donna in cinta tagliata a metà e svuotata.
“Intestine" È una scultura, che rappresenta il suo interesse per il corpo umano e i suoi processi
interni. L'opera rappresenta un intestino umano, disegnato in modo dettagliato e realistico, ma
con un tocco espressionistico che è tipico del lavoro di Smith. L'intestino, come soggetto, ri ette
l'interesse di Smith per i processi corporei e la vulnerabilità del corpo umano. L'opera esplora
temi di interiorità e sicità, mettendo in evidenza la complessità e la fragilità della condizione
umana. Utilizzando un soggetto che è spesso considerato tabù o sgradevole, Smith s da le
convenzioni estetiche tradizionali e invita lo spettatore a confrontarsi con aspetti della realtà che
sono normalmente nascosti o ignorati.
“Tale” rappresenta una figura femminile a grandezza naturale, modellata in cera d'api e
cartapesta. La figura è posizionata a carponi, con le mani e le ginocchia a terra, mentre un
lungo filo di escrementi o intestini sembra fuoriuscire dal suo corpo e si estende sul
pavimento. Questa scultura affronta temi di vulnerabilità, corporeità e la condizione umana
in modo diretto e provocatorio. Smith utilizza materiali come la cera d'api, che evoca la
carne umana, per creare un'opera che sfida le convenzioni estetiche tradizionali e invita lo
spettatore a confrontarsi con aspetti della realtà spesso evitati o ignorati. La figura in "Tale"
sembra intrappolata in un atto di degradazione fisica, mettendo in evidenza la fragilità e la
vulnerabilità del corpo umano. L'opera può essere interpretata come una critica alla
percezione del corpo femminile nella società, spesso oggettivato e ridotto a un mero
soggetto del desiderio maschile. In "Tale", Smith ribalta questa dinamica, presentando il
corpo femminile in una condizione di estrema vulnerabilità e umanità, costringendo lo
spettatore a riflettere sulla propria percezione del corpo e della sua rappresentazione.
“Untitled (Bowed Woman)” Questa scultura rappresenta una gura femminile a grandezza
naturale, piegata in avanti in una posizione di sottomissione o vulnerabilità. fatta in resina (Questo
materiale, che si deteriora nel tempo, sottolinea la transitorietà e la vulnerabilità del corpo umano)
La gura è nuda e la sua postura suggerisce un senso di abbandono e fragilità.
con veri capelli.
esplora temi di corporeità, identità e la condizione femminile. La posizione della gura può essere
interpretata come un commento sulla sottomissione e la so erenza, ma anche sulla resilienza e la
forza interiore. Smith utilizza il corpo femminile per a rontare questioni di genere e potere,
s dando le convenzioni estetiche tradizionali e invitando lo spettatore a ri ettere sulla complessità
della condizione umana.
Robert Gober nato il 12 settembre 1954 a Wallingford, Connecticut.
"Untitled" (1991) è una scultura che misura 27,9 x 43,2 x 115,5 cm. Questa scultura è un
esempio emblematico del lavoro di Gober, che spesso combina elementi del corpo umano con
oggetti domestici per creare opere cariche di signi cato simbolico e personale. In "Untitled",
Gober utilizza materiali come legno, cera d'api, pelle, tessuto e capelli umani per creare una
composizione che unisce parti del corpo umano a elementi come lo scarico della d