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ERNEST HEMINGWAY
“The Snows of Kilimanjaro” 1936
Hemingway è un autore che insieme a Fitzgerald è considerato uno degli autori
americani di particolare successo. Non soltanto con Hemingway siamo difronte a
uno degli autori anche più noti della letteratura americana di tutti i tempi. Siamo
difronte ad uno scrittore che è diventato una vera e propria icona popolare. È uno
scrittore che ha colpito profondamente l’immaginario popolare contemporaneo. È
un autore che tuttora ha un discreto successo, autore assolutamente canonico, sia
per quanto riguarda la letteratura statunitense di cui ci occupiamo, ma è
assolutamente uno dei nomi più noti della letteratura di ogni epoca e area
geografica.
È un autore che almeno dal punto di vista della biografia ha avuto un vissuto
particolarmente ricco. Importanza dell’autobiografia di Hemingway, un aspetto
che coinvolge la sovrapposizione tra scrittura e biografia. Proprio questo intreccio
tra Fiction e Biografia che va ad identificare una delle grandi tematiche che sono
alla base di quasi tutte le opere di questo scrittore.
Anche questo racconto, questa forma di narrativa breve, diventa un esempio, un
riflesso di alcune specificità che sono alla base anche di altri racconti dello stesso
scrittore, ma anche di forme di narrativa più lunghe, come i romanzi.
Questo intreccio è una sovrapposizione che può sembrare quasi indissolubile tra
autobiografia quindi agli eventi legati alla vita di Hemingway, e la fiction, tutto
quello che fa riferimento alla creazione letteraria. Questa sovrapposizione che si
può trovare alla base di quasi tutta la narrativa di Hemingway. Questo rimando
continuo tra biografia e fiction percorre tutta la narrativa di Hemingway proprio a
partire dal primo romanzo pubblicato nel 1936, fino all’ultima opera pubblicata
prima della morte dello stesso autore, ovvero “The Old Man and the Sea” del
1952.
Primo successo di Hemingway intitolato “The Sun also rises" in italiano identificato
con il titolo di “Fiesta”. Pubblicato nel 1926, primo successo basato su alcuni
eventi che avevano caratterizzato la vita dello scrittore. In particolare,
l’esperienza che costituisce il cuore di questo romanzo è la presenza dello
scrittore a Parigi negli anni 20. Negli anni 20 Hemingway è stato uno dei tanti
intellettuali American expatriates, che in quel decennio aveva lasciato seppur
temporaneamente gli Stati Uniti per vivere alcuni mesi in Europa.
Hemingway visita Parigi e anche la Spagna con la prima moglie, nel corso della
sua vita si sposò 4 volte oltre ad avere altre numerose storie e relazioni che di
volta e in volta si ritrovano anche nei romanzi.
Proprio il soggiorno parigino negli anni 20 offre a Hemingway lo spunto un tempo
biografico e letterario per la costruzione della narrativa di “the Sun also rises”, un
romanzo che è ambientato tra Parigi e la Spagna, lo stesso titolo italiano “Fiesta”
fa riferimento a uno spettacolo che fa parte della tradizione spagnola, in
particolare alla corrida.
Il romanzo che spostandosi tra Parigi e la Spagna, precisamente la città di
Pamplona, ripercorre dal punto di vista della finzione letteraria, alcuni eventi che
avevano caratterizzato la vita dello scrittore.
Tuttavia la biografia ricca di eventi di Hemingway non si limita soltanto a questo
soggiorno fra Spagna e Francia. Infatti qualche anno prima tra il 1917-1918,
Hemingway era già stato in Europa, questo evento va a costituire il primo dei
numerosi viaggi in Europa:
Durante la Prima Guerra Mondiale Hemingway era già stato nel nostro continente,
giovanissimo, appena 18enne e ci era stato per una motivazione ben precisa,
aveva preso parte proprio alla prima guerra mondiale.
Gli Stati Uniti entrano in guerra soltanto nella fase finale del conflitto (1917) e
proprio in seguito all’entrata in guerra degli Stati Uniti egli raggiunge il fronte
europeo. Viene inviato nel nord Italia, in Veneto, proprio sul fronte dove si
combatteva contro gli austriaci. Prese parte indirettamente perché l’esperienza di
Hemingway al fronte non era stata quella di un vero e proprio soldato, non andò a
combattere in prima persona, perché un difetto alla vista gli impedì di arruolarsi.
Prese parte come autista di ambulanze. Prestava soccorso ai soldati feriti al
fronte. L’esperienze legate alla guerra costituiscono a loro volta il cuore di uno dei
romanzi forse più famosi di Hemingway “addio alle armi” pubblicato nel 1929 ma
che al suo interno rielabora i fatti e i tanti personaggi che aveva avuto modo di
incontrare durante la sua esperienza al fronte. Romanzo basato su alcuni dati
biografici dell’autore.
Due esempi rappresentativi delle grandi tematiche che percorrono tutta la prosa
di questo scrittore. In particolare, la prosa di Hemingway può essere letta come da
incrocio tra esperienze biografiche e problemi e questioni connessi alla creazione
e creatività dal punto di vista letterario. Temi che si accompagnano a quelli che
sono stati definiti dai critici, il riferimento è alle relazioni tra uomo e donna.
Spesso questi romanzi vanno a descrivere dei rapporti d’amore spesso tormentati
tra i protagonisti.
Altro tema persistente e costante nella narrativa di Hemingway è quello del tema
della Perdita e vedremo anche nel racconto di oggi cosa teme di perdere il
protagonista. Questo tema della perdita è inteso a tutto tondo. Quindi è una
sensazione che spesso i personaggi delle storie di Hemingway hanno, perdita
legata alla idea della morte, la morte stessa molto spesso è presente nelle opere
di questo scrittore. O anche senso di perdita esteso non soltanto al timore della
morte e alla presenza della morte stessa, ma è una sensazione che spesso viene
collegata anche alla perdita di qualcuno o qualcosa. Perdita di sentimenti, di
affetti, ma anche in maniera più concreta, perdita del proprio talento, artistico
letterario e non da ultimo sensazione di perdita collegata agli aspetti più concreti
come il denaro, altra tematica che ci riporta ai testi di altri autori (Fitzgerald e
Hurston).
Preoccupazione per il benessere economico sia una questione di rilevanza
nazionale nel panorama culturale americano a cavallo tra gli anni 20 e 30.
Potremmo fare riferimento a questo racconto analizzandolo attraverso questa
tematica legata al denaro e al benessere di tipo economico che proprio nella
prima metà del 900 costruiva una parte sostanziale delle dinamiche sociali
americane.
Questo per quanto riguarda alcuni esempi di intreccio tra fiction e biografia che
possiamo rintracciare in tutta l’opera di Hemingway. Abbiamo fatto solo due dei
tantissimi esempi che potrebbero essere riportati a riguardo. Esempi che a loro
volta ci portano nel racconto di cui ci occuperemo ora.
“The Snows of Kilimanjaro” trae la sua origine letteraria in un’esperienza che
aveva vissuto Hemingway nella sua avventurosa vita. Egli aveva intrapreso dei
viaggi in Africa, appunto il Kilimanjaro era una delle vette che si trovano nel cuore
dell’Africa, dedicandosi ai Safari, quelle che erano delle vere e proprie battute di
caccia. Questo ennesimo cenno alla biografia di Hemingway ci porta direttamente
nell’ambientazione di questo racconto. The Snows of Kilimanjaro fa parte di un
piccolo gruppo di racconti ambientati in Africa, ambientazione che lo stesso
Hemingway conosceva bene in quanto aveva avuto un esperienza diretta con
essa. Questo racconto costituisce anche uno degli esempi più evidenti della
particolare tecnica narrativa che caratterizza lo stile di questo scrittore, non
soltanto i racconti come the Snows of Kilimanjaro ma anche i romanzi come quelli
citati poco fa, ed è una tecnica narrativa che caratterizza la prosa di Hemingway e
che è nota come “Iceberg Theory”.
Questa parte che contiene i dialoghi fra i due protagonisti fa riferimento
all’ambientazione della nostra storia. La primissima parte, quella iniziale non è
quella che contiene i dialoghi ma è costituita da un brevissimo paragrafo che è
una vera e propria epigrafe: tra il titolo e la scena iniziale abbiamo queste poche
righe, un paragrafo molto breve che apre il racconto (epigrafe), che contiene il
riferimento al Kilimanjaro, quindi a questa montagna africana a proposito della
quale si dice che sulla cima ci sia la carcassa ormai congelata di un leopardo.
“Close to the western …”
L’epigrafe non è collocata a caso, ma si collega ad un momento specifico del
racconto, e in particolare alla terza sequenza narrativa.
Vediamo già dall’inizio come queste sequenze siano alternate ed intrecciate fra
loro. Epigrafe iniziale che anticipa l’apertura, la scena iniziale che si basa sui
dialoghi.
Questa che costituisce la scena iniziale contiene un dialogo, i due sono marito e
moglie, si trovano in Africa, impegnati in un safari sono rimasti bloccati nel cuore
dell’africa e in più il marito (il protagonista del racconto) è gravemente ferito, ha
una gamba che a causa delle ferite che ha riportato sta andando in cancrena. I
due sono bloccati in attesa dei soccorsi.
Questa sezione di apertura, attraverso i dialoghi, ci permette di ricostruire quelli
che sono gli eventi all’interno del racconto. Quando il protagonista dice che la
cosa sorprendente è che non fa male, si riferisce alla sua gamba ferita in modo
particolarmente grave.
Non solo, apprendiamo anche un altro dettaglio relativo alla caratterizzazione del
protagonista, quando il protagonista dice “sto osservando questi enormi uccelli”
che si aggirano intorno all’accampamento di fortuna nel quale si trovano, “i
watched the way they sailed… them in a story” altro segnale che ci viene dato in
riferimento al protagonista di questa storia: egli è uno scrittore, forzato
all’inattività, osserva il panorama circostante e pensa a tutti gli elementi che vede
intorno a se e sui quali avrebbe potuto costruire una storia.
Questo riferimento ci consente di passare a quella che abbiamo definito la
seconda sequenza narrativa. Il protagonista del racconto è uno scrittore che a
questo punto della sua esistenza, in questa situazione di sofferenza, pensa a tutto
ciò che avrebbe potuto scrivere nei suoi racconti e pensa ormai di aver perso
queste occasioni.
In altre parole questa prima sezione, incentrata sui dialoghi, abbiamo altri
riferimenti all’attività del protagonista, a tutti gli eventi che avrebbe voluto
scrivere. Un altro riferimento all’attività del protagonista (caratterizzazione) lo
troviamo poco più avanti sentendo di un 30/40 righe.
“Now he would never write the thing that he has..”